“...Ci risiamo. Pensate bene a quello che è stato fatto dai governi per fronteggiare la “crisi economica globale...”.
Come sappiamo tutti dalle
innumerevoli analisi effettuate, la crisi ha avuto origine dalla enorme
disponibilità di credito assicurato dalle banche (ormai multinazionali) a
clienti poco affidabili, utilizzati non già come fonte di reddito costante,
tramite pagamenti costanti, ma come base per la realizzazione di strumenti
finanziari denominati “derivati” su cui, tramite una operazione di vendita,
sottoscrittori ignari di ciò che acquistavano finanziavano mutui ad alto
rischio, con margini operativi che venivano suddivisi fra chi il rischio se lo
accollava inconsciamente e chi invece lo aveva scientemente foraggiato traendone
vantaggi diretti (dividenti sul fatturato) ed indiretti (l’erogazione del
credito avviene tramite conoscenza più che su affidabilità bancaria, in Italia
come all’estero…).
Ovviamente ciò causa uno
sbilanciamento fra effettiva efficacia del credito e crescita economica: come è
chiaro a tutte le persone raziocinanti, prestare i propri soldi ad una persona
affidabile risulta più tranquillizzante rispetto a fornire la stessa cifra a
multi-protestati, magari falliti più volte.
A quanto pare, questa logica
sembra però seguita da noi poveri mortali ma non da chi di soldi se ne
intenderebbe davvero: l’esperienza giornaliera dei tribunali fallimentari
racconta storie in cui le banche affidano milioni di euro sulla carta a
palazzinari senza scrupoli che, a soldi incassati sia da chi eroga il credito che
da incauti acquirenti, forzano il fallimento della società lasciando la banche
con i piedi scoperti e quelli che si immaginano proprietari di casa a fare i
conti con i curatori fallimentari che alla fine (rispettando la legge, si badi
bene) sono costretti a richiedere nuovamente il pagamento delle costruzioni a
chi magari ha già pagato in toto la casa in cui abita.
Ovviamente, poiché la
legislazione fallimentare Italiana attuale favorisce smaccatamente gli istituti
di credito, questi verranno pagati con i soldi che, detratte le spese necessarie
alla procedura (cause, gestione ed altro) si intascheranno sempre una cifra
corposamente inferiore rispetto al valore del mutuo contratto.
Quindi ci perde il correntista
della banca, il socio della stessa, ovviamente chi ha acquistato un immobile
pagando incautamente il palazzinaro di turno, chi ha effettuato il lavoro di
costruzione (normalmente società sub appaltatrici del palazzinaro, che di norma
non ha altro che i giusti agganci per ottenere i permessi di costruzione) e
tutti quelli che a qualunque titolo si comportano correttamente.
Cui prodest? Ovviamente al
palazzinaro che facilmente, avendo costituito una società a responsabilità
limitata con i classici 10.000 euro di capitale sociale, ottiene mutui per
milioni di euro su fideiussione relativa al costruendo immobile e, contestualmente, gli anticipi relativi dagli acquirenti.
Sorvoliamo ovviamente sul fatto
che l’erogazione del credito risulta di solito alquanto problematica ,tranne che per
i “soliti” sospetti, e ciò non depone esattamente a favore della professionalità
o della competenza degli organi di controllo delle banche… ma del resto anche
nel credito (con i nostri soldi) sappiamo che vi è una forte infiltrazione di
personaggi perlomeno discutibili.
Bene, direte voi, ma in questo
caso una semplice comunicazione agli organi di polizia tributaria permetterebbe
una rapida indagine ed una veloce condanna del palazzinaro (e dei suoi sodali,
aggiungo), chiaramente reo di bancarotta fraudolenta… Sbagliato !
In realtà l’eventuale curatore
fallimentare, acquisita la probabile sussistenza degli estremi per comportamento
fraudolento, deve trasmettere alla Procura le evidenze relative a questo
comportamento, in quanto responsabile degli atti relativi; a questo punto il GIP
dovrebbe provvedere (pena la possibile incriminazione per mancata realizzazione
delle indagini) alla verifica della sussistenza del comportamento penalmente
perseguibile da parte del palazzinaro.
Dovete sapere che allo stato
attuale nei tribunali gli avvocati sono costretti ad acquistare personalmente i
fogli necessari alla stesura dei verbali di udienza, in quanto le finanze degli
uffici non permettono la realizzazione delle spese di
cancelleria.
Immaginate come sia possibile per
un GIP procedere alla realizzazione delle necessarie indagini con questa penuria
sia di attrezzatura che di personale (normalmente i tribunali sono sotto
organico per valori medi pari al 17%...).
La ciliegina sulla torta l’ha
messa la proposta in via di approvazione del miniministro Al Fano che decide,
formalmente per “sveltire” i processi, di rendere NON obbligatoria l’azione
penale eliminando l’articolo 112 del C.P.P..
Ai più ciò ovviamente questa
frase non dirà nulla, ma sfortunatamente (suggerisco l’ottimo “La questione
immorale” di Bruno Tinti) ciò sostanzialmente significa che nel caso in cui un
GIP decidesse di non procedere relativamente ad un reato di cui fosse messo a
conoscenza egli non avrebbe commesso alcuna irregolarità, mentre oggi
risulterebbe passibile perlomeno di un procedimento disciplinare.
Ora, perché questo parlamento di
personaggi discutibili debba pensare di procedere in questa maniera appare
chiaro a tutti: con la possibilità di fare pressioni sulla magistratura da parte
dei vari potenti, capite bene che nel caso in cui un magistrato dovesse
risultare obbligato a decidere fra due azioni da promuovere, sceglierebbe
ovviamente quella che gli garantirebbe meno fastidi e meno pressioni politiche
durante lo svolgimento delle indagini.
Se poi aggiungete l’ulteriore
proposta della cosiddetta “separazione delle carriere” ,al PM si aprirebbero le
porte del paradiso se (e solo se…) fosse servile coi potenti e duro con i
poveracci, mentre la concreta possibilità di una bella sede a Catanzaro si
spalancherebbe in caso opposto, come i trascorsi di De Magistris & Forleo
dimostrano abbondantemente.
Ora facciamoci una domandina.
Abbiamo assistito ad una ignobile pantomima di buonismo sguaiato attorno al
terremoto, ma siamo sicuri che la dichiarazione d’intenti di questo governucolo
e di questi politici (nessuno escluso) non suoni come musica ai palazzinari dal
cemento friabile?
E, in aggiunta: anche se da un governo
di destra si pretenderebbe rigore e rispetto delle regole, siamo davvero sicuri
che questi buffoni siano di destra e non una semplice accozzaglia di incapaci ?
Di sicuro abbiamo solo una cosa: che i banchieri, responsabili del dissesto economico, non solo l’hanno fatta franca, ma sono stati anche garantiti contro eventuali rischi di fallimento… “
Ing. Alessandro Cariani
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