Sono dell'avviso che certi idioti dobbiamo lasciarli parlare, sempre e
dovunque. Prendete un Salvini, con la sua perenne aria da frequentatore
del Bar Sport in via del Giambellino: perchè non regalargli una
telecamera, o almeno un microfono, tutte le volte che ciò sia
possibile? Se fossi il Direttore di RaiTre, assicurerei ai Salvini, ai
Bossi, alle Gelmini, ai Gentilini, per statuto della rete, non meno di
tre ore al giorno di tribuna.
Questa è gente (o gentaglia?) capace di farsi male da sola. Prendete l'ultima trovata: quella di proporre la istituzione di vetture, in metrò, riservate ai milanesi. Non è fantastica? Trascuriamo, ma solo per un attimo, l'aspetto da Ku Klux Klan della vicenda, e concentriamoci sugli aspetti pratici. Si sa, i patani sono persone concrete, tutti "Patria, Dio e Danè".
Si calcola che a Milano, durante quasi tutta la giornata, in ogni singolo momento, ci siano circa cinquanta treni fermi in una delle cento stazioni. Il controllo che la legge (chiamiamola per brevità KKK) sia applicata, per quanto riguarda i negri, è di semplicissima attuazione. Li riconosci a vista, dall'abbronzatura, e li puoi buttar giù con una spintarella fra un treno e l'altro, così non si perde tempo con inutili controlli. Anche coi cinesi la cosa funziona abbastanza bene. Poi sono, in genere, delle mezze seghe, per cui buttarli giù è un attimo.
La cosa si complica coi bianchi. Intanto, Salvini non ci ha spiegato se uno di Cologno Monzese, o di Caprino Bergamasco, o di Limbiate, Carate, Usmate, Velate, Caronno Pertusella, potrà salire sulle vetture riservate ai meneghini. E uno di Catanzaro? o di Casoria? Noi immaginiamo di no, perchè altrimenti lo SS (Statista Salvini) avrebbe correttamente parlato di vetture riservate agli i-tagliani.
Allora, in spirito di collaborazione, poichè l'idea di Salvini ci piace, e non poco, proviamo a dargli delle dritte organizzative. Dunque, in ognuna delle cento stazioni, si fermano treni da sei vetture, con tre porte a vettura. Il conto è presto fatto: 100 stazioni, ogni treno che passa ha sei vetture o, se preferite, 18 porte. Basta avere 18 vigili urbani su ogni banchina, su tre turni (più un turno per ferie, permessi, malattie), ed il gioco è fatto. Bastano 7.200 vigili urbani, e i meneghini avranno le loro carrozze riservate che, non ne dubitiamo, saranno sempre pulite, senza quelle brutte scritte a pennarello indelebile sulle pareti; e spariranno anche quegli ignobili tappeti di cartaccia fatti da giornali gratuiti (in italiano) che deturpano le carrozze. Quelli non sono letti da immigrati del Benin, immaginiamo, ma o da gente di Casora, o da gente di Paderno Dugnano, o da milanesi come il Salvini.
Per ora fermiamoci qui, perchè abbiamo la nausea. Ma sull'argomento torneremo, in maniera più approfondita, come abbiamo fatto tutte le volte che le pulsioni razziste si sono fatte strada fra gli "itagliani bbrava ggente". Tafanus
Questa è gente (o gentaglia?) capace di farsi male da sola. Prendete l'ultima trovata: quella di proporre la istituzione di vetture, in metrò, riservate ai milanesi. Non è fantastica? Trascuriamo, ma solo per un attimo, l'aspetto da Ku Klux Klan della vicenda, e concentriamoci sugli aspetti pratici. Si sa, i patani sono persone concrete, tutti "Patria, Dio e Danè".
Si calcola che a Milano, durante quasi tutta la giornata, in ogni singolo momento, ci siano circa cinquanta treni fermi in una delle cento stazioni. Il controllo che la legge (chiamiamola per brevità KKK) sia applicata, per quanto riguarda i negri, è di semplicissima attuazione. Li riconosci a vista, dall'abbronzatura, e li puoi buttar giù con una spintarella fra un treno e l'altro, così non si perde tempo con inutili controlli. Anche coi cinesi la cosa funziona abbastanza bene. Poi sono, in genere, delle mezze seghe, per cui buttarli giù è un attimo.
La cosa si complica coi bianchi. Intanto, Salvini non ci ha spiegato se uno di Cologno Monzese, o di Caprino Bergamasco, o di Limbiate, Carate, Usmate, Velate, Caronno Pertusella, potrà salire sulle vetture riservate ai meneghini. E uno di Catanzaro? o di Casoria? Noi immaginiamo di no, perchè altrimenti lo SS (Statista Salvini) avrebbe correttamente parlato di vetture riservate agli i-tagliani.
Allora, in spirito di collaborazione, poichè l'idea di Salvini ci piace, e non poco, proviamo a dargli delle dritte organizzative. Dunque, in ognuna delle cento stazioni, si fermano treni da sei vetture, con tre porte a vettura. Il conto è presto fatto: 100 stazioni, ogni treno che passa ha sei vetture o, se preferite, 18 porte. Basta avere 18 vigili urbani su ogni banchina, su tre turni (più un turno per ferie, permessi, malattie), ed il gioco è fatto. Bastano 7.200 vigili urbani, e i meneghini avranno le loro carrozze riservate che, non ne dubitiamo, saranno sempre pulite, senza quelle brutte scritte a pennarello indelebile sulle pareti; e spariranno anche quegli ignobili tappeti di cartaccia fatti da giornali gratuiti (in italiano) che deturpano le carrozze. Quelli non sono letti da immigrati del Benin, immaginiamo, ma o da gente di Casora, o da gente di Paderno Dugnano, o da milanesi come il Salvini.
Per ora fermiamoci qui, perchè abbiamo la nausea. Ma sull'argomento torneremo, in maniera più approfondita, come abbiamo fatto tutte le volte che le pulsioni razziste si sono fatte strada fra gli "itagliani bbrava ggente". Tafanus
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