-1) Sulla preside di Genova, Giovanna Cipollina, che scrive le liste di proscrizione, mercoledì prossimo spedirò il mio articolo per la Repubblica/Il Lavoro che verrà pubblicato domenica prossima.
-2) Ci mancava questa! Il Corruttore (sic! «C» Maiuscola per dire che rappresenta un modo d’essere irreversibile) di testimoni perché dicano il falso, il papino bugiardo preoccupato della sua «bambina», ora appena maggiorenne, l’«uomo malato» che si crede Napoleone, Gesù Cristo, il Padre eterno, si trucca di nascosto al raduno della Confindustria: il trucco nascosto nel fazzoletto e lui, il papino delicato, che fa finta di asciugarsi il sudore, mentre invece si sta stuccando per «venire meglio in tv». Anche nelle frivolezze è falso. Anche quando agisce di nascosto è finto.
-3) La scena raccapricciante però non è lui, ma quelli che gli stavano davanti: il gotha dell’intellighentzia italiota, la classe nobile del Paese, che ascolta in silenzio le fregnacce di un uomo malato (parola di moglie) e alla fine metà dei presenti applaudono e metà stanno zitti. E’ l’immagine amara dell’Italia, trasformata in un immenso teatro finto, dove il puparo muove le file agita i pupi come vuole e quando vuole.
-5) Ci dobbiamo accontentare di piccoli colpi di spillo, dati con stile diplomatico, con linguaggio asettico e, perdinci, non offensivo. Gli interventi del Vaticano e della Cei, che pure ci sono stati e anche tempestivi, sono stati del tutto inadeguati, minimalisti, quasi pudichi.
-a) Nulla hanno detto sul caso «del marito che va con le minorenni», non rilevando nel comportamento dalla massima autorità di governo, nemmeno una traccia di disdoro etico. Non sarebbe stato il caso che la Cei chiedesse formalmente le dimissioni di un corruttore di tribunali e di minorenni?
-b) Non sarebbe stato il caso che il papa, nel suo candore teologico, affacciandosi alla finestra, avesse detto: non abbiamo niente da spartire con un uomo del genere che mentre manda l’esercito contro le carrette del diritto negato, e mentre la gente di Abruzzo cuoce nelle tende militari, egli fotte le minorenni con il plauso della sua maggioranza cattolica?
-c) Non sarebbe stato straordinario se il papa o il Bertone o l’Angelo Bagnasco avessero detto pubblicamente che non è lecito ai cattolici collaborare con un uomo del genere sia dal punto di vista etico che politico e civile? Non avrebbero dovuto smentire la clack plaudente del mondo cattolico che pare goda e si diverte e giustifica e approva? Secondo la morale cattolica, non tanto ladro chi ruba che chi para il sacco?
-6) Non abbiamo assistito a nulla di tutto questo, ma abbiamo appena sentito un sussurro, quasi un bisbiglio: l’invito ad una «maggiore sobrietà», come dire ad uno stupratore che invece di quattro donne al giorno, se ne faccia soltanto due o tre. Finché non passa la buriana. E’ la morale dell’elastico. Eppure siamo sempre convinti che dalla gerarchia che si appella a Dio e pretende di parlare in nome di Dio, dovessero venire parole e comportamento di fuoco, parole e comportamenti profetici. Se in Italia regna l’omertà, l’accondiscendenza e il servilismo, in Vaticano e in Cei regna l’opportunismo e la convenienza. Non è più il criterio della verità che dirige la vita, ma quello mercantile dell’utilità.
Paolo Farinella, Prete
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