Finita la fase delle "promesse bevute" come acqua santa. Il 18 maggio (giorno nel quale il 75% degli edifici dell'Aquila avrebbe dovuto essere restituito alla piena abitabilità - parola del Cav. Cazzuola) è trascorso invano, già da 13 giorni. Il Centro dell'Aquila è sempre più "zona rossa", e ogni giorno che passa crolla qualcosa d'altro. Ora gli aquilani, quando vedono il Cazzuola (ieri è stato all'Aquila per "inaugurare" un corridoio dell'ospedale), non lanciano più fiori e baci, ma pernacchie. Sono incazzati per le promesse ovviamente non mantenute, per il fatto che il Cazzuola sia venuto ad "inaugurare" un corridoio, ed hanno pesantemente ironizzato sulla grande idea delle crociere. Qualcuno si è anche chiesto se al piano-bar ci saranno "Silvio Berlusconi & Fedele Confalonieri. Sui problemi VERI dell'Aquila, leggete l'articolo e guardate il filmato sul sito [Abruzzo24OreTV]
"...centinaia di cittadini aquilani, di tutte le età, residenti del centro storico e non, si sono dati appuntamento questa mattina sotto la Fontana Luminosa, con il proposito di attraversare il cuore della loro città, lungo corso Vittorio Emanuele. Una pacifica passeggiata con tanto di casco giallo dentro nella zona rossa, per sollecitare la necessità di puntellare immediatamente i palazzi del centro, che dopo due mesi continuano a perdere pezzi ad ogni scossa. Per chiedere che sia messo nero su bianco nel decreto il finanziamento per la ricostruzione delle seconde case e di quelle dei non residenti, come ieri ha del resto garantito il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. La passeggiata rischia però subito di degenerare. Momenti di forte tensione si sono infatti verificati alla notizia da parte delle forze dell'ordine dell'impossibilità di attraversare il centro storico, in quanto è stato spiegato, la scossa di questa notte ha reso pericolanti alcuni cornicioni e pareti di edifici lungo il percorso previsto. A seguire cori e spintoni, il sindaco Cialente e i rappresentati dei comitati armati di megafono, hanno faticato non poco per placare gli animi. Alla fine il corteo ha accettato di accorciare il percorso e ha sfilato su un breve tratto di via Garibaldi.
L'intensa mattinata si è conclusa con un'assemblea pubblica davanti al forte spagnolo. Prende la parola tra gli altri il sindaco Massimo Cialente che afferma: “Nel decreto non ci sono ancora nero su bianco i fondi necessari per la ricostruzione. Sessantanove milioni di euro non ci facciamo nulla. Per rendersi conto della contraddizione e' necessario sapere che in questa citta' si stava realizzando un'opera un po' folle, una metropolitana di superficie sovradimensionata per la citta', che io ho trovato. Stava per saltare tutta l'opera, che aveva gia' impegnato 20 milioni di euro, per una parte del tracciato della metropolitana che passava per il centro storico. Sarebbe stata smantellata, nonostante le cospicue risorse impegnate, perche' il ministero non aveva dato il permesso al passaggio per 300 metri lungo un tratto del centro storico per tutelare due edifici: una chiesa e la facciata di un vecchio edificio, la Locanda Orazi, del '300. Il Paese - ha concluso Cialente - stava accantonando un'opera per la quale aveva gia' speso 20 milioni di euro per questo e adesso mette circa 70 milioni per recuperare uno dei piu' grandi patrimoni storici d'Italia" E aggiunge: non consentiremo che il centro storico sia svenduto alla finanziaria Fintecna, nel centro dovranno tornare a vivere gli aquilani”. A seguire prende la parola la presidente della Provincia Stefania Pezzopane che afferma: “Gli aquilani non vogliono quartieri dormitorio, ma la loro città come e dov'era e per il centro storico occorre una legge speciale sul modello della ricostruzione in Umbria. Non siamo - conclude - terremotati di serie B .”
Afferma infine l'architetto Maria Pia Moretti, del comitato centro storico: "In centro ogni giorno che passa si aggrava la situazione, occorre puntellare al più presto i palazzi. Il decreto ha molti limiti, e siamo preoccupati per lo slittamento della sua definitiva approvazione a dopo le elezioni, c'è il sospetto che siano pronte brutte sorprese. La nostra città è meravigliosa, un capolavoro del 700, ricostruita pietra su pietra in seguito al terremoto di trecento anni fa..."
L'intensa mattinata si è conclusa con un'assemblea pubblica davanti al forte spagnolo. Prende la parola tra gli altri il sindaco Massimo Cialente che afferma: “Nel decreto non ci sono ancora nero su bianco i fondi necessari per la ricostruzione. Sessantanove milioni di euro non ci facciamo nulla. Per rendersi conto della contraddizione e' necessario sapere che in questa citta' si stava realizzando un'opera un po' folle, una metropolitana di superficie sovradimensionata per la citta', che io ho trovato. Stava per saltare tutta l'opera, che aveva gia' impegnato 20 milioni di euro, per una parte del tracciato della metropolitana che passava per il centro storico. Sarebbe stata smantellata, nonostante le cospicue risorse impegnate, perche' il ministero non aveva dato il permesso al passaggio per 300 metri lungo un tratto del centro storico per tutelare due edifici: una chiesa e la facciata di un vecchio edificio, la Locanda Orazi, del '300. Il Paese - ha concluso Cialente - stava accantonando un'opera per la quale aveva gia' speso 20 milioni di euro per questo e adesso mette circa 70 milioni per recuperare uno dei piu' grandi patrimoni storici d'Italia" E aggiunge: non consentiremo che il centro storico sia svenduto alla finanziaria Fintecna, nel centro dovranno tornare a vivere gli aquilani”. A seguire prende la parola la presidente della Provincia Stefania Pezzopane che afferma: “Gli aquilani non vogliono quartieri dormitorio, ma la loro città come e dov'era e per il centro storico occorre una legge speciale sul modello della ricostruzione in Umbria. Non siamo - conclude - terremotati di serie B .”
Afferma infine l'architetto Maria Pia Moretti, del comitato centro storico: "In centro ogni giorno che passa si aggrava la situazione, occorre puntellare al più presto i palazzi. Il decreto ha molti limiti, e siamo preoccupati per lo slittamento della sua definitiva approvazione a dopo le elezioni, c'è il sospetto che siano pronte brutte sorprese. La nostra città è meravigliosa, un capolavoro del 700, ricostruita pietra su pietra in seguito al terremoto di trecento anni fa..."
Da vedere anche il filmato di [Repubblica TV]
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