Caria Gaia,
molte volte ho fatto l'elogio pubblico della tua trasmissione Omnibus, e della tua conduzione. Oggi, con la stessa franchezza, ti dico che non mi sei piaciuta tu, e non mi è piaciuta la tua trasmissione. Non mi è piaciuto l'approccio. Per esempio quando, introducendo il tema della giornata, hai provato a sgridare (sia pure con la tua abituale buona educazione) Veronica Lario, che avrebbe dovuto trattare fra le quattro mura domestiche una "faccenda privata". Inconsapevolmente, hai sposato e fatte tue le tesi "di pancia" degli italoforzuti che da due giorni, sul sito del PdL, stanno insultando Veronica, col consenso del padrone del sito.
Per non appesantire questa lettera, un campionario di questi insulti lo trascriverò in calce. Dicono, con un "sovrappiù" di cafoneria che li distingue da te, le stesse cose che hai veicolato tu stamattina: faccenda privata, dunque meglio sarebbe stato trattarla fra le mura domestiche. Niente di più sbagliato, cara Gaia. Veronica Lario non è la tabaccaia dell'angolo, o la casalinga di Voghera. E' nel bene e nel male, la First Lady, colei che riceve la signora Putin e la signora Bush; colei che passeggiava con un marito ridicolmente imbandanato e coi coniugi Blair per le stradine di Porto Cerco. Ecco, quello che accade nei rapporti fra l'uomo più potente d'Italia, pro-tempore capo del governo, e una donna che da del tu al mondo, non è equiparabile a ciò che potrebbe succedere fra Antonio e Marisa. Onori ed oneri.
Ci tornerò, ma volevo farti notare che ieri un vergognoso TgUno delle 13,30 ha parlato di questa storia a pag. 15, per meno di 10 secondi. Sobrio, vero? I TG e i giornali di tutto il mondo libero ne facevano L'ARGOMENTO del giorno, e l'informazione italiana ufficiale veniva sommersa sotto una vergognosa coltre di "sobrietà", erroneamente e surrettiziamente chiamata "pricacy". Privacy sticazzi. Era la solita tecnica servile (e stupida) di tentar di nascondere sotto il tappeto la maleodorante monnezza che invadeva, però, nel frattempo, tutti i media del mondo.
Quello che dico è tanto vero, che lo stesso TgUno finalmente era costretto a "prendere atto", e a trattare il fatto per quello che era nell'edizione serale: il FATTO DEL GIORNO. Una figura di cacca che potevano risparmiarsi e risparmiarci.
Non mi è piaciuta, la tua puntata odierna, per la composizione del parterre. Tu a condurre (in un modo che, per una volta, non mi è piaciuto, perchè hai in un certo senso "dato il la" col diapason": "...era una faccenda privata, e tale doveva restare..."; poi gli ospiti: il ciellino Amicone, direttore della celeberrima rivista integralista "Tempi", diventato nel corso del tempo una macchietta televisiva peggio di Cornacchione; il giovane virgulto Francesco Specchia, scuola Libero, che ci ha spiegato che la scelta del suo giornale di iniziare l'opera di manganellamento di Veronica, ripescando foto di scena di trent'anni prima, fosse del "Direttore - non - Direttore" Littorio Feltri. Lui non si associa e non si dissocia. Non ci dice come la pensa. Non vuole apparire come complice del manganellatore-capo, ma non vuole neanche metterselo contro. Anche Specchia "tiene famiglia", of course. Poi, per attenuare l'importanza dei media ufficiali, spara la minchiata del secolo: in Italia l'informazione la fanno ormai i blogs, che son dieci milioni.
Cristo, ma c'è in sala un giornalista, o un conduttore, che faccia osservare a Specchia che in Italia ci sono, in tutto e per tutto, 7 milioni di famiglie con un collegamento Internet, moltissime prive di banda larga? e che i blogs (fra vivi e morti), erano stimati l'anno scorso in 700.000? E che il 99% di questi blogs sono o teneri diari di stronzatine, o blogs morti col primo post, o nel primo anno di vita? Credimi, Gaia: la prossima volta che qualcuno viene a sparare una cazzata simile a casa tua, accompagnalo alla porta. Fattelo dire da uno che di blogs si intende "abbastanza". In Italia i blogs che non siano teneri diari di sedicenni in amore, che diano almeno settimanalmente segni di vita, e che abbiamo almeno una decina di visite al giorno, NON ARRIVANO A MILLE.
Gaia, tu sei su facebook, ed hai migliaia di "amici" al cui profilo puoi accedere. Metti una ragazzina a contare quanti dei tuoi amici (che sono già un campione non rappresentativo dell'universo, essendo certamente utenti del web abbastanza evoluti) hanno un sito, o un blog. Poi fai guardare dentro a questi siti, per vedere se vengono aggiornati ALMENO una volta alla settimana. Poi fammi sapere se ciò che ha detto Specchia non è una minchiata XXL.
Andiamo avanti. Altro partecipante, Oliviero Beha, che ormai, a furia di lamentarsi della sua emarginazione, è praticamente dappertutto. Si occupa di tutto. Di difesa dei consumatori, di politica, di calcio, di Miss Italia. E lo fa ecumenicamente, da destra e da sinistra, ma, penultimamente, dal circo Barnum del grillismo. Sempre attento, pur nella verve del linguaggio, a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte. Così nessuno ci si fidanza, ma nessuno gli nega un invito ad una comparsata.
Poi c'era Roberto Arditti del Tempo: un uomo al quale nessuno, in vita sua, ha mai sentito pronunciare una critica nei confronti di Silvio suo. Quelle tre volte in carriera che gli è capitato di non poter evitare di farlo, si è affrettato ad aggiungere un "si però la sinistra". Gli dici che un ultrasettantenne che "si accompagna", o peggio, con una minorenne, è cosa "disdicevole"? e lui ti risponde che si però Franceschini, col referendum... Ma che cazzo c'entra? Che risposta è?
Ovviamente c'era anche la sinistra: Alessandra Longo di Repubblica, e per metà del tempo Carmen Lasorella. Fine della rappresentanza di sinistra. Un vero parterre del berlusconismo organizzato, con presenza in "tracce" di giornalismo di sinistra.
Lasciatelo dire: stamattina, nella tua trasmissione, sotto la tua guida, e/o col tuo tacito consenso, si è compiuta un'altra "sessione" di manganellatura di Veronica Lario.
Premesso che io nei miei giudizi su Veronica Lario credo di essere stato non unilateralmente schierato a sua difesa, mi chiedo che senso dare alla tua trasmissione di stamattina. Perchè vedi, Gaia, ho proprio avuto l'impressione che la tua trasmissione abbia voluto scientemente spostare l'attenzione dalla luna al dito. Si è parlato molto (e si è lasciato parlare molto) dei comportamenti di Veronica, e se abbia fatto bene o male ad attaccare l'ometto senza vergogna pubblicamente, e non si è parlato affatto di ciò che è successo. Come se non fosse successo, o come se fosse qualcosa di irrilevante.
Allora, a beneficio tuo e dei tuoi ospiti, riassumo:
-a) solo il primo intervento di Veronica (atto POLITICO, e non privato) ci ha tolti dall'imbarazzo di mandare un charter di veline bellegnocche a Strasburgo, a farci ridere dietro dall'universo-mondo. Ricordi? 25 solo nel corso di formazione per europarlamentari tenuto da docenti del calibro di Frattini e Brunetta. Tantissime che avevano già firmato l'accettazione della candidaura di fronte ad un notaio. La testa d'uovo del gruppo, la irrinunciabile bocconiana Lara Comi (secondo il cavaliere, due lauree e tre o quattro lingue) che viene beccata a non sapere chi sia il Presidente Emerito Leone, e a dire di non aver mai sentito parlare di Pietro Nenni. Questa era la migliore. Figuriamoci le altre. Coatte tatuate, regine delle cabine dei TIR di tutta Italia, gente in perenne conflitto con congiuntivi e condizionali.
Saltato il coperchio di questo schifo, l'ometto ha ordinato l'indietro tutta. Cacciate a pedate, senza un grazie, anche quelle che avevano già firmato dal notaio. Ed anche una patetica ragazzotta che era arrivata, giuliva, alla riunione di presentazione delle euro-gnocche. Per scoprire solo in quella sede che non se ne faceva più nulla. Gossip, Gaia? O qualcosa che ha a che vedere col profondo, vergognoso decadimento della politica del PdL? E' qui solo il caso di ricordare che a rendere nota la composizione della "squadra" di Berlusconi per l'Europa non è stato un giornale comunista, ma la fondazione "FareFuturo", vicina a Gianfranco Fini.
-b) poi arriva Repubblica, con lo scoop del premier beccato a frequentare una minorenne di Casoria, che sembra avere una certa predilezione per l'esibizionismo, i "books" fotografici da inviare direttamente al premier che chiama "papy". Il premier che si inventa una lunga amicizia col padre di costei, ex autista di Craxi. Notizia smentita in cinque minuti da coloro che meglio conoscevano Craxi: suo figlio Bobo, e Giulio Di Donato (plenipotenziario del craxismo in Campania). Concordi. Bettino? Mai avuto quell'uomo come autista. L'autista di Bettino era un veneto. Gaia, quando avrai finito di dare il la alla condanna di Veronica, che non ha lavato i panni sporchi in famiglia, prova anche a farti delle domande (e a farle ad Amicone, a Specchia, ad Arditti, a Beha) sul MERITO delle cose:
-1) solo grazie ai komunisti di Repubblica Veronica ha saputo che da anni il marito (che già aveva avuto incidenti di percorso da vaudeville) frequentava una ragazzina non ancora maggiorenne, non priva di una certa predisposizione all'esibizionismo.
-2) come cazzo è nata questa anomala amicizia? quando? e la bambina che "raggiungeva" papy dappertutto, tutte le volte che poteva, ti sembra normale? Ed i gioielli regalati per il 18°, 17°, 16° compleanno, ti sembrano faccende normali? E Veronica, di questa innocente amicizia, era a conoscenza? e se non lo era, perchè non lo era?
-3) Ieri Veronica ha detto una frase vera e terribile: "spero almeno che Noemi sia sua figlia". Perchè vedi, se fosse sua figlia, saremmo in presenza di una imprudente scopata del 1990; se non fosse sua figlia, saremmo di fronte ad una caso di pedofilia. Come dici? che sarebbe un fatto privato? panni da lavare in casa? Eh no, Gaia, io VOGLIO SAPERE da chi cazzo sono governato. E se per saperlo c'è bisogno di un urlo di Veronica, ben venga, e sia benedetto, quest'urlo. Sapere se siamo governati da uno statista, o da un maiale, o da un ninfomane, non è cosa che non mi riguardi. Voglio saperlo, e dovrebbe essere anche una tua doverosa curiosità. Civica ancor prima che giornalistica. Altro che "panni in famiglia". Qui stiamo parlando di mutande di stato, ed io voglio capire se siano pulite o sporche. Ed eventualmente, di cosa...
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Chiudo riportando il calce, come anticipato, le "perle" di olio di ricino che campeggiavano, ieri, sul sito dello statista, ma anche su "giornali e giornalisti "embedded": Littorio Feltri su Libero; Maria Giovanna Maglie (regina dei nota-spese) sul "Geniale"; e persino un editoriale sul "Foglio". E qui siamo un puro teatro dell'assurdo, vistro che il Foglietto di Ferrara sarebbe finanziato da Veronica.
«Avida, esibizionista, pazza»: gli insulti a Veronica - La furibonda lite esplosa nella casa regnante del Pdl ha coinvolto e sconvolto l’intera corte che - come da tradizione - ha preso in modo pressoché unanime le parti del sovrano. Ecco qua, ordinati alfabeticamente e titolati per facilitarne la lettura, i principali tra gli epiteti lanciati dai ciambellani e dal popolo alla regina ribelle Veronica Lario. Lettura che aiuta a comprendere l’idea del mondo, della donna, e anche della libertà di manifestazione del pensiero che a quanto pare domina nel Popolo delle libertà. l'Unità
Avida: «Si permette di criticare e poi sta seduta sulla montagna di miliardi del marito». (da «Spazio azzurro», il Blog del Pdl)
Becera: «Offendendo tuo marito offendi te stessa a tutti quelli che credono in lui». (dal Blog del Pdl).
Capricciosa: «Sicuramente è pericolosa per Berlusconi, un uomo chiamato a responsabilità da cui non può essere distratto dai capricci rumorosi della moglie». (Vittorio Feltri, Libero)
Dannosa: «Pungenti, salaci dichiarazioni che danneggiano, o almeno si cimentano a farlo, non suo marito - sarebbero fatti squisitamente loro - ma il premier e il governo italiano». (Maria Giovanna Maglie, Il Giornale)
Esibizionista: «Lei stessa proviene dal mondo dello spettacolo, memorabili sono le sue esibizioni a torace nudo sul palcoscenico del teatro Manzoni». (Vittorio Feltri, Libero)
Fedifraga: «Al suo posto ne avrei discusso a casa, anziché dare in pubblico giudizi ingenerosi». (Lara Comi, candidata del Pdl alle Europee)
Giuda: «Chi c’è dietro la signora Lario, i soliti sinistri?». (dal Blog del Pdl).
Ingiusta: «Insomma, cara Veronica, l’impressione è che il divertimento dell’imperatore non sia un capriccio del sultanato del XXI secolo, ma il semplice gusto di piacere agli italiani, e di vincere le elezioni con mezzi leciti. E questo è difficile rimproverarglielo». (Editoriale del Foglio)
Leggera: «Ma non si era detto che la Lario era una donna matura e riservata?» (dal Blog del Pdl)
Moralista: «Fuori luogo sconfinare nel moralismo. I giudizi sulle persone sarebbe meglio esprimerli a posteriori». (Gabriella Giammanco, deputata del Pdl).
Nullità: «Se voleva ricordarci che esiste, l’ha fatto nel modo peggiore». (dal Blog del Pdl).
Opportunista: «Entrando in scena contro il marito, si becca gli applausi più facili di tutta la sua dimenticata carriera». (Valeria Brughieri, Libero).
Pazza: (dal blog del PdL)
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Ecco, Gaia, perchè Veronica ha fatto bene a denunciare le porcherie del marito PUBBLICAMENTE, e non nel tinello di Macherio. Perchè, come era ampiamente previsto, il nanetto le ha già sciolto contro i cani, E quando sai, conoscendo i tuoi polli (e i tuoi cani) che il branco ti sta arrivando addosso, fai bene a sparare per prima.
Con immutata (ma alquanto incrinata) stima.
Antonio Crea, alias Tafanus
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