I giornalisti di Report che tengono sotto osservazione le vie d'accesso all'inceneritore, e documentano come in alcuni giorni, anzichè i 70 camion "attesi" per il funzionamento a pieno regime dell'inceneritore, ne arriivano solo quattro. Le discariche non a norma (cioè praticamente tutte) militarizzate, come Fort Alamo. Le "piangine" del cancro ai "figghi ca so' piezz'e core" misteriosamente sedate e sparite dalle piazze.
Tutti a lodare il cavaliere dei miracoli, quello che fra cinque giorni ridarà l'agibilità (per decreto?) al 75% delle case dell'Aquila. Nessuno degli arcorizzati italoforzuti che si ponga delle domande, quelle stesse domande che tutti noi komunisti trinariciuti ci poniamo da mesi, noiosi come tafani. Poi è bastato che alcuni volontari di Legambiente "pedinassero", come andavamo suggerendo da mesi, alcuni camion della Nettezza Urbana di Napoli, è si è scoperta la destinazione finale delle ecoballe e delle nanoballe. Tutto documentato [nell'articolo di Raffaele Sardo su Repubblica]
"...ecco dove sono finiti i rifiuti scomparsi da alcuni mesi dalle città della Campania. Sono a Ferrandelle, una località in provincia di Caserta tra Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise, su un terreno confiscato al boss Francesco Schiavone detto Sandokan. La zona è recintata e non vi si può accedere. In questo sito sono stoccati circa un milione di metri cubi di rifiuti solidi urbani non selezionati. Rifiuti "tal quale" che non potranno essere bruciati nell'inceneritore di Acerra [...] Doveva diventare una fattoria, invece è stata requisita dal Commissario Straordinario per i rifiuti (...il solito Bertolaso - NdR) [...]
Sono tenuti sotto stretta sorveglianza in un'area completamente recintata. Nessuno si può avvicinare più di tanto perché tutto il perimetro è stata dichiarato sito di interesse strategico nazionale e c'è una vigilanza molto attenta che allontana tutti quelli che cercano di guardare più da vicino.
I sindaci di Santa Maria La Fossa e Grazzanise, poco più di un anno fa, guidarono una clamorosa protesta alla testa delle popolazioni locali. Dopo un braccio di ferro con il Commissario per l'emergenza rifiuti, diedero il via libera alla costruzione di due piazzole che dovevano "ospitare" all'incirca 90 mila metri cubi di rifiuti. Ma in via temporanea e con l'impegno a bonificare il sito entro breve tempo. "Qui ce ne sono almeno un milione di metri cubi di rifiuti – spiega il professor Stefano Tonziello, di Legambiente - e continuano a crescere giorno dopo giorno, perché l'emergenza non è finita, ma è stata solo spostata dalle città.
Qui arrivano rifiuti "tal quale", cioè senza essere selezionati a monte. E dunque non potranno mai essere bruciati nell'inceneritore di Acerra. Inceneritore che, peraltro, ora è in pieno collaudo e per vederlo operativo se ne parlerà almeno tra sei mesi." Nell'area tutt'intorno vi sono caseifici, allevamenti di bufale, campi coltivati a foraggio, pescheti, ortaggi, fragole, irrigati con le falde acquifere inquinate. Poco più in là, vi sono almeno altre sei discariche. Qualcuna dismessa, ma non morta definitivamente. "Forse il vero miracolo di Berlusconi – aggiunge Tonziello – è quello di aver messo a tacere tutto e tutti. Qui, lasciatemi usare il paradosso, è tutto fuorilegge per legge. Se queste cose le avessero fatte i privati, si sarebbero aperte sicuramente le porte del carcere.
Tenere in questo modo i rifiuti è da criminali. Senza considerare che tra poco con l'arrivo della stagione calda, tutt'intorno l'aria sarà irrespirabile, ma ci sarà anche un pericolo sanitario immediato per la salute delle persone". Non lontano da qui, a Santa Maria La Fossa, dovrebbe sorgere anche l'altro inceneritore previsto in Campania. Nei campi intorno a Ferrandelle, intanto, la vita scorre come sempre: I contadini sui trattori, gli immigrati nei campi a lavorare, il foraggio che cresce rigoglioso, il percolato che continua a scorrere nella falda acquifera e le montagne di rifiuti che continuano a crescere.
I sindaci di Santa Maria La Fossa e Grazzanise, poco più di un anno fa, guidarono una clamorosa protesta alla testa delle popolazioni locali. Dopo un braccio di ferro con il Commissario per l'emergenza rifiuti, diedero il via libera alla costruzione di due piazzole che dovevano "ospitare" all'incirca 90 mila metri cubi di rifiuti. Ma in via temporanea e con l'impegno a bonificare il sito entro breve tempo. "Qui ce ne sono almeno un milione di metri cubi di rifiuti – spiega il professor Stefano Tonziello, di Legambiente - e continuano a crescere giorno dopo giorno, perché l'emergenza non è finita, ma è stata solo spostata dalle città.
Qui arrivano rifiuti "tal quale", cioè senza essere selezionati a monte. E dunque non potranno mai essere bruciati nell'inceneritore di Acerra. Inceneritore che, peraltro, ora è in pieno collaudo e per vederlo operativo se ne parlerà almeno tra sei mesi." Nell'area tutt'intorno vi sono caseifici, allevamenti di bufale, campi coltivati a foraggio, pescheti, ortaggi, fragole, irrigati con le falde acquifere inquinate. Poco più in là, vi sono almeno altre sei discariche. Qualcuna dismessa, ma non morta definitivamente. "Forse il vero miracolo di Berlusconi – aggiunge Tonziello – è quello di aver messo a tacere tutto e tutti. Qui, lasciatemi usare il paradosso, è tutto fuorilegge per legge. Se queste cose le avessero fatte i privati, si sarebbero aperte sicuramente le porte del carcere.
Ferrandelle - In primo piano, si vedono le "ecoballe" quasi tutte aperte. Il percolato non può che scendere nella falda freatica; e, a valle, si vedono densi insediamenti urbani e campi coltivati. E questo è il miracolo di Berlusconi e Bertolaso (vedi le altre foto)
Tenere in questo modo i rifiuti è da criminali. Senza considerare che tra poco con l'arrivo della stagione calda, tutt'intorno l'aria sarà irrespirabile, ma ci sarà anche un pericolo sanitario immediato per la salute delle persone". Non lontano da qui, a Santa Maria La Fossa, dovrebbe sorgere anche l'altro inceneritore previsto in Campania. Nei campi intorno a Ferrandelle, intanto, la vita scorre come sempre: I contadini sui trattori, gli immigrati nei campi a lavorare, il foraggio che cresce rigoglioso, il percolato che continua a scorrere nella falda acquifera e le montagne di rifiuti che continuano a crescere.
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