Basta con la politica ridotta a valzer delle veline e soap opera. A tre settimane dal duro affondo del quotidiano della Conferenza episcopale italiana, stavolta è "Famiglia Cristiana" a prendere di petto la "questione morale" evidenziata dal caso Noemi che infuria su Palazzo Chigi. Secondo quanto si apprende, nel numero in edicola giovedì, il settimanale dei Paolini, editori di tutti i libri di Joseph Ratzinger, verrà stigmatizzata la commistione di politica e spettacolo, già condannata il 5 maggio in un editoriale di prima pagina di "Avvenire" il cui tono e contenuto incassarono la totale approvazione del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, secondo il quale "il richiamo alla sobrietà e alla responsabilità per tutti è sempre molto positivo".
Adesso tocca a "Famiglia Cristiana", già molto critica verso il governo per il "giro di vite" sull'immigrazione, far sentire la sua voce e non saranno parole che faranno piacere al premier. Pur non citando mai espressamente Silvio Berlusconi, la rivista cattolica più diffusa in Italia traccerà il quadro a tinte fosche di una vicenda che, tra sospetti e gossip, rischia di provocare "danni duraturi" alla vita pubblica del Paese e che non appare più sostenibile. Un esplicito richiamo a un "redde rationem" che getta un'ombra sui rapporti, fino a poco tempo fa più che cordiali, tra la Chiesa e il governo di Silvio Berlusconi.
A differenza del "J'accuse" del giornale della Cei, il corsivo di "Famiglia Cristiana" non chiama direttamente in causa, con nome e cognome, il presidente del Consiglio ma i rilievi critici mossi al premier non sono meno acuminati, così come è altrettanto trasparente la richiesta di una maggiore austerità di comportamenti. Come già "Avvenire", anche il settimanale dei religiosi Paolini prende le mosse dall'"inaccettabile situazione" posta in evidenza da Veronica Lario a proposito delle veline candidate per deprecare, con l'asciutto e netto stile (tipico del direttore don Antonio Sciortino) lo scadimento etico della vita pubblica testimoniato proprio dalla bufera mediatica attorno alla vicenda della separazione del premier e della vicenda di Casoria.
Al tempo stesso "Famiglia cristiana" non crede al complotto, alla congiura ipotizzate a più riprese da Silvio Berlusconi nelle sue pubblice autodifese. Nel numero che verrà chiuso stasera, "Famiglia Cristiana" affianca alla descrizione dello scenario prodotto nell'opinione pubblica e sulla scena politica dallo scandalo scoppiato su Palazzo Chigi la richiesta di un sussulto morale del Paese e di una sobria risposta ad una grave situazione che crea imbarazzo all'Italia nel mondo. [L'articolo della "Stampa"]
Adesso tocca a "Famiglia Cristiana", già molto critica verso il governo per il "giro di vite" sull'immigrazione, far sentire la sua voce e non saranno parole che faranno piacere al premier. Pur non citando mai espressamente Silvio Berlusconi, la rivista cattolica più diffusa in Italia traccerà il quadro a tinte fosche di una vicenda che, tra sospetti e gossip, rischia di provocare "danni duraturi" alla vita pubblica del Paese e che non appare più sostenibile. Un esplicito richiamo a un "redde rationem" che getta un'ombra sui rapporti, fino a poco tempo fa più che cordiali, tra la Chiesa e il governo di Silvio Berlusconi.
A differenza del "J'accuse" del giornale della Cei, il corsivo di "Famiglia Cristiana" non chiama direttamente in causa, con nome e cognome, il presidente del Consiglio ma i rilievi critici mossi al premier non sono meno acuminati, così come è altrettanto trasparente la richiesta di una maggiore austerità di comportamenti. Come già "Avvenire", anche il settimanale dei religiosi Paolini prende le mosse dall'"inaccettabile situazione" posta in evidenza da Veronica Lario a proposito delle veline candidate per deprecare, con l'asciutto e netto stile (tipico del direttore don Antonio Sciortino) lo scadimento etico della vita pubblica testimoniato proprio dalla bufera mediatica attorno alla vicenda della separazione del premier e della vicenda di Casoria.
Al tempo stesso "Famiglia cristiana" non crede al complotto, alla congiura ipotizzate a più riprese da Silvio Berlusconi nelle sue pubblice autodifese. Nel numero che verrà chiuso stasera, "Famiglia Cristiana" affianca alla descrizione dello scenario prodotto nell'opinione pubblica e sulla scena politica dallo scandalo scoppiato su Palazzo Chigi la richiesta di un sussulto morale del Paese e di una sobria risposta ad una grave situazione che crea imbarazzo all'Italia nel mondo. [L'articolo della "Stampa"]
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