Vi invio un articolo: sentitevi liberi di pubblicarlo. Non voglio coinvolgervi in qualche denuncia. Saluti. Don Giorgio
Caro don Giorgio, per me finire in galera in cotanta compagnia sarebbe un onore, un "Premio alla Carriera" Tafanus
Ciò che mi fa paura è anzitutto quella specie di cintura intellettualoide - anche se si tratta di super-laureati ma che, oltre un pezzo di carta, non vanno - sempre pronta e disponibile come una puttana a soddisfare la cultura del vuoto politico che sta governando o, meglio, s-governando il nostro Paese. E, sull’altro versante, altri intellettualoidi, a cui torna comodo vestirsi di sinistra, sempre lì a ripetere che Berlusconi “andrebbe” - sì, al condizionale, perché loro non fanno un cazzo! - ripeto, “andrebbe” combattuto senza cadere nella trappola del gossip che chiamano “distrattivo”, ovvero bisognerebbe far finta di nulla di ciò che è e di ciò che fa il più grande demente esistente sulla terra come se tutto appartenesse alla sua vita privata, e la vita privata - dicono loro - non è affare di Stato.
Coglione, chi te l’ha detto che è così? Tu riesci a distinguere nel “corruttore” d’Arcore ciò che è privato da ciò che è pubblico? Non hai ancora capito che per lui tutto è privato e tutto è pubblico? Non arrivo a dire che un grande uomo politico debba essere per forza anche un santo. Forse, in tal caso, dal popolo italiano non prenderebbe neanche un voto! Sì, perché la massa ormai gode nel farsi sodomizzare da un porco.
Dico solo che un uomo politico non può usare lo Stato per i suoi sporchi interessi, o per soddisfare i suoi istinti di potere che, guarda caso, corrispondono in via normale alla parte psicosomatica sessuale. Sì, in Italia, siamo arrivati al punto che lo Stato è diventato un harem, un bordello, un puttanaggio, un centro ricreativo di superdotate o superdotati che si esibiscono trattenendo gli “onorevoli”, con prestazioni di distrazione a pagamento istituzionale: anche le leggi del parlamento sono ritagliate sul sesso insaziabile del premier, o dei suoi galoppini che lo proteggono, come cani mastini pronti ad azzannare i ribelli. Lui non si è forse portato in parlamento i suoi avvocati, sempre lì a fare leggi su misura della sua perversione morale e politica? E il signor ma-va-là Ghedini ha la spudoratezza di dire: “Berlusconi è un amico!”. Certo che lo è, un cliente da mungere bene!
Come si può far finta di nulla, discutere di problemi seri, della vita democratica di un Paese, quando a governarlo è un’armata di dementi, che non fanno altro che sfornare ogni giorno leggi razziali e leggi ad personam (o ad pisellum), con una tale spudoratezza e una tale arroganza da far arrossire anche le puttane più stagionate? Ma “loro”, i nostri onorevoli, le puttane se le portano nell’alcova dei palazzi di Stato: puttane possibilmente prosperose, siliconate al punto giusto, soprattutto giovani, disponibili a tutto anche a vestirsi da chierichetta o con l’aureola di santa Maria Goretti.
Perché prendersela? In fondo è tutta questione di un pezzetto di pelle, e loro il pezzetto lo ricambiano secondo il partito. Secondo la gerarchia della Chiesa bisognerebbe mettere una o due foglie di fico, almeno per coprire le vergogne bibliche! L’ipocrisia di Avvenire arriva a tanto! Salvata la forma, la sostanza è salva,ovvero quella protezione ad hoc dei valori cattolici, non importa se dietro c’è quella oscena cultura dell’avere, che è la vera causa della oscenità di un potere che deborda da ogni forma di mutande.
E “le verginelle sverginate” si buttano poi in politica, esibendo un pezzo di carta come prova di cultura, e giustificandosi che la politica ha bisogno di loro, sempre disponibili a soddisfare i momenti di solitudine di “onorevoli” indaffarati lontano dalla famiglia. Oltre al mensile hanno diritto ad una bella scopata! Bossi ne sa qualcosa, anche se, esagerando, l’ha poi pagata! Lo vedono tutti che è menomato! Pensate oggi un politico “depresso”? Io fatico a vederlo! Per me fanno anche qualche sniffata, e così il quadro è completo. Il tutto in un contesto di legami mafiosi, e il Parlamento italiano va a gonfie vele, alla faccia del bene comune.
E voi insistete nel dirmi che tutto questo è solo gossip, da lasciare alle riviste scandalistiche?
Ma non capite che in un clima simile la democrazia è morta, e che ogni sforzo di contrapporvi un altro Stato è del tutto impossibile? So e capisco coloro che dicono che non si può correre dietro a tutte le follie di un pervertito e di un pervertitore, ma il problema rimane: come distinguere la vita privata dalla vita pubblica, e come far capire alla gente che la democrazia è un cosa diversa dalla vita privata di un Mentecatto che ha ridotto lo Stato ad un gioco erotico e ad una corruzione istituzionale da cui uscirne è quasi impossibile, se non con una rivoluzione radicale che comporta l’eliminazione del mostro?
Qualcuno nei giorni scorsi ha detto che Berlusconi è stato colpito a morte prima dalla moglie Veronica, e ultimamente dalle sue puttane, ed è in parte vero. Ma vorrei che la vera contestazione partisse dal movimento femminile: la donna in sé viene indistintamente umiliata da un Porco, il quale, con il suo potere, che gli deriva da soldi sporchi, la tratta ancor peggio di Gheddafi. È da voi, care donne, che deve partire la rivoluzione. Una grande rivoluzione. Una rivoluzione violenta allo stesso modo con cui siete state finora violentate nella vostra più sacrosanta dignità.
don Giorgio De Capitani - S. Ambrogio in Monte di Rovagnate (Lc)
Caro don Giorgio, per me finire in galera in cotanta compagnia sarebbe un onore, un "Premio alla Carriera" Tafanus
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Ciò che mi fa paura è anzitutto quella specie di cintura intellettualoide - anche se si tratta di super-laureati ma che, oltre un pezzo di carta, non vanno - sempre pronta e disponibile come una puttana a soddisfare la cultura del vuoto politico che sta governando o, meglio, s-governando il nostro Paese. E, sull’altro versante, altri intellettualoidi, a cui torna comodo vestirsi di sinistra, sempre lì a ripetere che Berlusconi “andrebbe” - sì, al condizionale, perché loro non fanno un cazzo! - ripeto, “andrebbe” combattuto senza cadere nella trappola del gossip che chiamano “distrattivo”, ovvero bisognerebbe far finta di nulla di ciò che è e di ciò che fa il più grande demente esistente sulla terra come se tutto appartenesse alla sua vita privata, e la vita privata - dicono loro - non è affare di Stato.
Coglione, chi te l’ha detto che è così? Tu riesci a distinguere nel “corruttore” d’Arcore ciò che è privato da ciò che è pubblico? Non hai ancora capito che per lui tutto è privato e tutto è pubblico? Non arrivo a dire che un grande uomo politico debba essere per forza anche un santo. Forse, in tal caso, dal popolo italiano non prenderebbe neanche un voto! Sì, perché la massa ormai gode nel farsi sodomizzare da un porco.
Dico solo che un uomo politico non può usare lo Stato per i suoi sporchi interessi, o per soddisfare i suoi istinti di potere che, guarda caso, corrispondono in via normale alla parte psicosomatica sessuale. Sì, in Italia, siamo arrivati al punto che lo Stato è diventato un harem, un bordello, un puttanaggio, un centro ricreativo di superdotate o superdotati che si esibiscono trattenendo gli “onorevoli”, con prestazioni di distrazione a pagamento istituzionale: anche le leggi del parlamento sono ritagliate sul sesso insaziabile del premier, o dei suoi galoppini che lo proteggono, come cani mastini pronti ad azzannare i ribelli. Lui non si è forse portato in parlamento i suoi avvocati, sempre lì a fare leggi su misura della sua perversione morale e politica? E il signor ma-va-là Ghedini ha la spudoratezza di dire: “Berlusconi è un amico!”. Certo che lo è, un cliente da mungere bene!
Come si può far finta di nulla, discutere di problemi seri, della vita democratica di un Paese, quando a governarlo è un’armata di dementi, che non fanno altro che sfornare ogni giorno leggi razziali e leggi ad personam (o ad pisellum), con una tale spudoratezza e una tale arroganza da far arrossire anche le puttane più stagionate? Ma “loro”, i nostri onorevoli, le puttane se le portano nell’alcova dei palazzi di Stato: puttane possibilmente prosperose, siliconate al punto giusto, soprattutto giovani, disponibili a tutto anche a vestirsi da chierichetta o con l’aureola di santa Maria Goretti.
Perché prendersela? In fondo è tutta questione di un pezzetto di pelle, e loro il pezzetto lo ricambiano secondo il partito. Secondo la gerarchia della Chiesa bisognerebbe mettere una o due foglie di fico, almeno per coprire le vergogne bibliche! L’ipocrisia di Avvenire arriva a tanto! Salvata la forma, la sostanza è salva,ovvero quella protezione ad hoc dei valori cattolici, non importa se dietro c’è quella oscena cultura dell’avere, che è la vera causa della oscenità di un potere che deborda da ogni forma di mutande.
E “le verginelle sverginate” si buttano poi in politica, esibendo un pezzo di carta come prova di cultura, e giustificandosi che la politica ha bisogno di loro, sempre disponibili a soddisfare i momenti di solitudine di “onorevoli” indaffarati lontano dalla famiglia. Oltre al mensile hanno diritto ad una bella scopata! Bossi ne sa qualcosa, anche se, esagerando, l’ha poi pagata! Lo vedono tutti che è menomato! Pensate oggi un politico “depresso”? Io fatico a vederlo! Per me fanno anche qualche sniffata, e così il quadro è completo. Il tutto in un contesto di legami mafiosi, e il Parlamento italiano va a gonfie vele, alla faccia del bene comune.
E voi insistete nel dirmi che tutto questo è solo gossip, da lasciare alle riviste scandalistiche?
Ma non capite che in un clima simile la democrazia è morta, e che ogni sforzo di contrapporvi un altro Stato è del tutto impossibile? So e capisco coloro che dicono che non si può correre dietro a tutte le follie di un pervertito e di un pervertitore, ma il problema rimane: come distinguere la vita privata dalla vita pubblica, e come far capire alla gente che la democrazia è un cosa diversa dalla vita privata di un Mentecatto che ha ridotto lo Stato ad un gioco erotico e ad una corruzione istituzionale da cui uscirne è quasi impossibile, se non con una rivoluzione radicale che comporta l’eliminazione del mostro?
Qualcuno nei giorni scorsi ha detto che Berlusconi è stato colpito a morte prima dalla moglie Veronica, e ultimamente dalle sue puttane, ed è in parte vero. Ma vorrei che la vera contestazione partisse dal movimento femminile: la donna in sé viene indistintamente umiliata da un Porco, il quale, con il suo potere, che gli deriva da soldi sporchi, la tratta ancor peggio di Gheddafi. È da voi, care donne, che deve partire la rivoluzione. Una grande rivoluzione. Una rivoluzione violenta allo stesso modo con cui siete state finora violentate nella vostra più sacrosanta dignità.
don Giorgio De Capitani - S. Ambrogio in Monte di Rovagnate (Lc)
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