Ho visto il segretario del card. Bagnasco a cui ho chiesto notizie e mi ha detto che il cardinale ha letto, è informato e presto “ti chiamerà per un colloquio”. Io sono in attesa con tranquilla coscienza: se mi chiama ci confronteremo senza paura. Il minimo che può farmi è propormi per il cardinalato (almeno!) che io rifiuterò perché non faccio un trasloco impegnativo per meno di essere papa. Non vi pare?
Informo che la mia «Lettera aperta al Cardinale Bagnasco – “Quando cessa la profezia resta “», pubblicata sul [sito di Maurizio Chierici] , a cui ha fatto seguito alcuni giorno dopo «I tempi della profezia sono maturi» pubblicata dallo [stesso sito] , e che hanno avuto in dieci giorno oltre 400.400 contatti. Una cosa impressionante che mi impegna in una maggiore coerenza e chiarezza. In questo momento apprendo che anche «Repubblica.it» pubblica il testo integrale della lettera http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/lettera-farinella/lettera-farinella.html , ma importante confrontare le date: la mia è del 31 maggio 2009 e tre giorni prima l’aveva spedito a Repubblica che evidentemente non l'ha presa in considerazione, mentre l’ha pubblicata l’Unità (in forma parziale). Ora che scoppia la bugna e la diga ha franato: tutti riscoprono la lettera «come attuale».
[Una breve NdR solo per rivendicare che Tafanus questa lettera l'ha pubblicata, senza alcun taglio arbitrario, il 5 giungo, al [seguente link] ]
Alcuni si meravigliano come io prete possa parlare liberamente così della gerarchia da cui dipendo. Beh, la gerarchia nella Chiesa non è dominio e se chi esercita il ministero dell’autorità ha trasformato il servizio in potere o peggio, il problema è suo e mi tocca, per cui reagisco e non mi lascio condizionare. Non ho accettato di diventare prete per difendere una ditta o una struttura di potere e non ho promesso ad alcuno di vendere la mia coscienza e la mia dignità. Vi posso rinunciare per amore, non per convenienza. Per cui, le mie parole non sono un atto di coraggio, ma soltanto la conclusione di una coerenza senza interessi. Conseguenze? Sono pronto. Non vedo quali possono essere, ma sono pronto. Il vescovo non può fare quello che vuole e io gli parlerò il suo linguaggio, cioè quello del codice di diritto canonico, visto che è impossibile parlare il linguaggio del vangelo. Credetemi, hanno le armi spuntate.
Il Coro dell’emulazione
Non so se avete notate che dopo la mia lettera, che una volta pubblicata, è diventata la «nostra lettera» (solo due contestazioni ho ricevuto), a distanza di tre settimane ora tutti chiedono che «La Chiesa parli», intendendo che devono parlare i vescovi e il Vaticano. Prima “Avvenire”, poi Famiglia Cristiana”, poi di nuovo “Avvenire”, insomma ora c’è la corsa a prendere le distanze e ad esigere chiarimenti. Con alcuni distinguo:
-1) I vescovi continuano a tacere e credo che si contorcono nell’incertezza perché è chiaro che se Berlusconijad deve rispondere alle domande di Repubblica e della stampa estera, è anche vero che prima o poi i vescovi devono cessare di tacere per impossibilità ambientale: saranno costretti a parlare. Parlare oggi o domani però non è la stessa cosa che avere parlato tre settimane fa o un mese fa. Ora è facile, perché i fatti sono incontrovertibili e sempre più gravi perché riflettono una immondezza da caduta dell’impero che impone il «si salvi chi può».
-2) Qualsiasi parola dei vescovi, oggi, non ha più autorevolezza perché è una parola detta sotto la pressione dell’opinione pubblica che aggrava il silenzio fin qui perseguito con diabolica perseveranza. Da uomini di Dio (lasciamo perdere!!!) ci si sarebbe aspettato che avessero già usato il linguaggio della verità e della profezia. Hanno osservato il silenzio della convenienza e dell’interesse, perdendo la loro credibilità non solo come vescovi, ma anche come semplici credenti e cittadini.
-3) La corruzione regna sul governo e paraggi, attorno ad un uomo che crede di divertire ancora con le sue barzellette stantie che sono un’offesa continua alle donne. Resto allibito che le donne cattoliche e non possano semplicemente pensare di votare un lenone del genere che frequenta prostitute di medio bordo, minorenni ancora acerbe e continuando a parlare di «Dio Patria e Famiglia». I cattolici che lo hanno sostenuto e che lo sostengono (compreso Casini che fu complice per anni) sono responsabili del degrado morale di cui si lamentano. In una intercettazione dello scorso anno di un colloquio tra Belusconijad e Saccà, il primo ebbe a dire (mi scuso con le donne, specialmente cattoliche) che «Le donne più son cattoliche più son troie». Sono le stesse giovani donne che egli ha portato in parlamento e/o al governo offrendo loro incarichi delicati? E’ lecito chiederci: per quali meriti? La dignità di parlamentare (rappresentante del popolo) o di governo (ministra) è un moneta di scambio per favori sessuali cattolici? [una breve nota personale su Casini: Paolo, Casini non solo è stato complice per anni, ma è "aspirante complice" anche adesso. Alle recenti amministrative - provinciali e comunali - dove l'UDC non ha corso da sola, si è alleatta al 70% con il Pdl (Popolo di Libertini), e solo al 30% col centro-sinistra. Insomma, sa bene dove per il momento si trovano più poltrone, e di miglior fattura. NdR]
-4) Mille domande sorgono dal cuore: perche le donne cattoliche che sono in parlamento e al governo non hanno reagito e non hanno mai detto una parola sul disprezzo che il loro capo e padrone dimostra su di loro? Come può una cattolica che presiede il ministero per le pari opportunità non dire una sola sillaba a favore delle donne e contro il maschilista, sessista, maniaco e frequentatore di prostitute e minorenni come il suo capo? IL dubbio che anche lei sia stata parte attiva dell’harem viene alla grande? Il ministro che difende le prostitute contro il dominio dei maschi come fa a collaborare con il talebano Berlusconijad che potrebbe stare a suo pieno agio solo nell’Iran di Ahmadinejad? La Gelmini quali meriti scolastici ha acquisito a Villa Certosa o a palazzo Grazioli o altrove? Lei che mette voti a tutti, che voto dà al capo del governo che dovrebbe essere uno specchio specchiato di esempio e di onestà? Si parla di droga e nessuno ha ancora smentito. Tutti coloro che brucerebbero vivi i tossicodipendenti, dove sono? Hanno perso la lingua? La corruzione regna al governo e in parlamento, dove siedono anche condannati per delitti di mafia con sentenza definitiva. Il parlamento, simbolo dell’autonomia di una Nazione ridotta ad «aula sorda e grigia, bivacco di manipoli» di profittatori e ruffiani.
-5) Era una esigenza di vita, ascoltare la voce di coloro che si definiscono «pastori» cioè custodi e guardiani del diritto e della legalità. Lo esigeva la coscienza e lo imponeva i continui interventi che i vescovi non esitano a fare per esigere il rispetto di quelli che loro ritengono «i principi» o i tanto declamati «valori» con cui cani e porci fanno i gargarismi dentro e fuori la Chiesa.
-6) La signora D’Addario, in linguaggio vip «escort», in linguaggio come si mangia «prostituta», ha sfidato il tenutario dell’harem istituzionale ad andare in tribunale e a provare «il complotto». Chi si ricorda della campagna denigratoria contro Prodi fatta dal «Il Giornale» della famiglia di Berlusconijad con l’affare «Mitrokhin», una colossale bufala inventata di sana pianta dalla commissione d’inchiesta per delegittimare Prodi, troppo onesto per «il ciarpame politico» di stampo berlusconiano. Non potendo dimostrare nulla, scomparve la commissione parlamentare e dal Giornale si aspettano ancora invano le scuse. Direttore di quel giornale era Maurizio Belpietro, un autentico campione di dignità giornalistica!
- 7) Forse non tutti sanno che mercoledì 21 gennaio 2008, il cardinale Angelo Bagnasco, vescovo di Genova per il ciclo «Cattedrale aperta» ha organizzato la conferenza «Laicità e libertà religiosa» scegliendo come moderatore Maurizio Belpietro, Direttore di Panorama. Per questa presenza, molti di noi non andammo perché ritenevamo quella presenza come un insulto alla laicità e alla libertà di coscienza. Come può parlare di questi temi uno che è a stipendio fisso di un presidente del consiglio che non sa cosa sia la coscienza e della laicità ne fa marmellata da spalmare su ogni tartina che spezza con il potere religioso per averne in cambio il consenso. Il cardinale forse non si era conto che la scelta di una persona di quella stoffa e di quella dipendenza era una chiara dichiarazione di collocazione culturale (!?), politica e religiosa. Alla luce di questo, forse oggi si capisce perché il cardinale continua a tacere, alimentando così i sospetti di una connivenza con l’immoralità e il degrado legale che ormai dilaga inarrestabile come una frana imponente.
-8) Personalmente penso che D’Alema e Casini stiano lavorando gomito a gomito per prepararsi alla caduta ormai imminente di Berlusconi: resterà il berlusconismo senza Berlusconi che ormai anche tra i suoi comincia ad essere di peso. Da una parte la destra e la gerarchia cattolica stanno tramando come e con chi affrontare la sostituzione di Berlusconi; dall’altra D’Alema e Casini affilano le armi secondo la migliore tradizione catto-comunista (questa sì!), cioè sotto banco. Le alleanze fatte a Bari (città scelta a caso?) sono il sintomo di un inizio della fine e per l’altro verso la fine di un inizio. Staremo a vedere.
A tutte e a tutti un abbraccio. Paolo Farinella, prete - Genova
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P.S.: Paolo Farinella continua nel faticoso recupero della sua mailing-list. Riporto ancora ciò che già mi aveva chiesto di divulgare:# Ne approfitto per fare pulizia e per organizzarmi meglio: per questo chiedo a tutti, nome cognome e città al fine di razionalizzare la rubrica. E’ anche un segno che tutto è relativo dal punto di vista del regno di Dio.
# Per ora mi sono ritornati indietro 253 indirizzi, cioè coloro che ricevono questa mia e-mail che prego di non rispondere per confermare l’indirizzo. Mano a mano che arrivano io li inserisco.
# E’ impressionante che su 253 solo 9 mi hanno chiesto di non mandare la liturgia, mentre tutti gli altri sono stati perentori: “voglio la liturgia”. Ciò aumenta la mia responsabilità e il mio impegno. Appena tutto il lavoro sarà finito penso di pubblicarlo in volumetti agevolmente tascabili. Due editori fremono già e premono, ma lo farò solo a lavoro perfetto, anche con indice analitico e tematico per fare un piccola biblioteca liturgico-storico-biblica.
Spero che siate in tanti a spedire i vostri dati a Paolo Farinella, al seguente indirizzo: Mailto:Paolo Farinella
A Paolo voglio solo confessare che io sono uno dei nove fedigrafi che hanno chiesto di non inviare in allegato la liturgia, perchè sono ateo (come lui sa), e perchè comunque la riceve mia moglie. Sarebbe uno spreco inutile di bytes... Con grande affetto e stima,
Tafanus
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