La lettera di Melania Rizzoli in Rizzoli, deputato PdL (...ma va?!...)
Cara Veronica,
le scrivo una lettera pubblica a nome mio e di molte mie colleghe parlamentari. Tutte noi abbiamo letto le parole da lei espresse nei confronti di suo marito e tutte noi ne siamo rimaste molto colpite. Non è nostra intenzione commentare le sue iniziative mediatiche che evidentemente esprimono un disagio profondo, ma desideriamo farle conoscere il nostro, di disagio, sicuramente diverso dal suo, ma forse meno personale, poiché comprende l’universo femminile italiano.
Noi deputate del Pdl riteniamo che la sua esternazione pubblica abbia fatto tornare indietro di colpo di cinquant’anni le donne, a quando erano comandate dal maschio dominante ed erano bersaglio del maschilismo becero, a quando venivano considerate solo corpi da guardare e sesso da godere, mentre le proprie mogli erano solo madri e necessariamente casalinghe. Il nostro disagio si è concretizzato alla lettura dei giornali di queste settimane, in cui si sono sprecati i ritratti di donne aspiranti a qualunque cosa, con foto di ragazze seminude (comprese le sue), con puntuali citazioni di amanti e di peccati, abbiamo letto il velato disprezzo per le donne che comunque sfiorano il mondo "porno" dello spettacolo, i titoli umilianti scelti (velina ingrata), ed il ritratto della donna italiana è tornato, in tre settimane, ad essere quello desolante che a fatica ci eravamo illuse di aver cancellato.
L’eco delle sue parole è arrivato sulla stampa estera, dove le italiane sono state dipinte come cortigiane, tutte seno e labbra rifatte, e l’Italia, il cui Capo del Governo ha il cognome che porta lei ed i suoi figli, ritratta come un Paese di veline, tutte col book fotografico sotto il braccio, che mostra il 'lato B', nostro orgoglio nazionale!
Cara Veronica, la potenza del suo amaro messaggio, scelto sicuramente con dolore e con determinazione, ha provocato l’esplosione di una mentalità sopita e mai soppressa. Noi deputate avvistiamo in Transatlantico ammiccanti sorrisi maschili ed ascoltiamo commenti compiaciuti rivolti alla sessualità, grazie a lei invidiata, del nostro Premier. Cara Signora Berlusconi, lei ha sposato un uomo fuori dal comune, che ha sempre avuto quel carattere che lo contraddistingue e che è parte del suo fascino, come lei stessa ha riconosciuto più volte, e suo marito avrà per lei dei difetti anch’essi fuori dal comune, ma deve riconoscere che ha anche una personalità talmente travolgente da averle fatto dichiarare che difficilmente ne avrebbe fatto a meno.
Cara Veronica, ci stupisca ancora, visto che la sua voce ha una eco così vasta, faccia qualcosa di concreto a favore delle donne. Dia ai suoi figli un vero esempio di vita, esca da quella casa dorata e si faccia vedere tra le donne italiane, quelle che tutte le mattine vanno al lavoro per portare a casa lo stipendio. Faccia tornare sui giornali le notizie del terremoto d’Abruzzo e della crisi economica mondiale. Usi la sua forza mediatica non per distruggere ma per costruire, come ha sempre fatto nella sua vita. Abbandoni la sua solitudine e lasci perdere i famelici avvocati e gli eventuali interessati consiglieri, e segua le ragioni del suo cuore perché, per dirla come Pascal: «Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce».
Cara Veronica, torni a parlare con suo marito, privatamente però, e con la vostra famiglia che cresce, perché da soli, dopo tanto amore e dopo tanta vita, è come un lutto, si soffre, si piange e si sta male, specie se i sentimenti non sono morti, ma restano ancora vivissimi.
Con affetto e stima, Melania Rizzoli
(deputato Pdl - 23 maggio 2009) [la lettera di Melania Rizzoli]
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Signora Rizzoli,
chi le risponde è un "portavoce non autorizzato" della signora Veronica Lario, che però è illuminato da poteri sovrannaturali di telepatia, e quindi convinto di usare, grazie a questi poteri, esattamente le parole che la Signora Lario le scriverebbe, se non fosse frenata dal fatto di essere una Signora Vera:
non la chiamo Onorevole, perchè non trovo nulla di onorevole nel mestiere che svolge adesso, nella formazione politica in cui lo svolge, e nel modo in cui è stata "nominata", e non "eletta. La pregherei solo di non chiamarmi, con un eccesso di familiarità che non ho autorizzato, "Veronica". Io sono Veronica per i miei amici più intimi, non per tutti.
Gentile Signora, poichè mi scrive, mi costringe, a causa della mia congenita buona educazione, a risponderle cogli stessi strumenti usati da lei: la lettera aperta. La mia buona educazione mi ha fin qui impedito di entrare nella "Dallas Story" della sua famiglia acquisita, ma il fatto che lei si sia sentita autorizzata ad entrare nella MIA vita privata, mi esime, d'ora in poi, da ogni dovere di riservatezza nei suoi confronti. La mia buona educazione mi costringe a definire la sua lettera soltanto "delirante", impedendomi l'uso di aggettivi ben più appropriati, che il cuore mi detterebbe. Tuttavia, le risponderò puntualmente:
-1) Lei parla anche a nome di "molte sue colleghe parlamentari", di cui però non cita i nomi. Quindi io non risponderò che a lei, e a lei sola. Non rispondo ad anonimi. Sarebbe imbarazzante scoprire che questa lettera sia stata concordata magari con alcune sue "colleghe parlamentari" delle cui capacità orali, in molte intercettazioni opportunamente secretate, si dice un gran bene. Per rispondere compiutamente a tutte, dovrei sapere almeno a chi mi rivolgo.
-2) Lei definisce le mie iniziative "mediatiche". Vorrei informarla che le mie iniziative "mediatiche" assommano a tre comunicati di poche righe in due mesi. Signora, come definirebbe le iniziative di "sostegno al capo" fatte da lei, da suo marito, e da una moltitudine di avvocati (veri e presunti) su piccoli media quali RaiUno, RaiDue, Canale5, Rete4, Italia1, Panorama, Il Giornale, Libero, Il Foglio, e mi scusi se dimentico qualcosa?
-3) Signora, è propro sicura che il suo "disagio" (e quello delle "molte parlamentari" che non cita), sia assimilabile "all'universo femminile"? Parola grossa, l'universo... include tutte le donne, una per una. Se non fossi, come le ho detto, una persona educata, le direi che assumere che TUTTE le donne siano allineate alla sua posizione è un atto di presunzione di tale portata da consentire di pensare che llei sia una emerita idiota. Non mi fraintenda... parlo in generale. La presunzione, quando si spinge fino alla pretesa di sapere che TUTTE le donne sono con lei e contro di me, è una categoria della idiozia.
-4) "Noi deputate"... Signora mia, ci ricasca... parla di "noi deputate" come se avesse fatto una verifica su tutte le rappresentanti della categoria, ed avesse scoperto che TUTTE la pensano come lei. Lo ha fatto? No, signora mia, non lo ha fatto. Perchè se lo avesse fatto avrebbe scoperto che non solo la stragrande maggioranza di deputate delle altre formazioni politiche, ma persino alcune del suo club ( il PdL), sul far tornare indietro le donne" di cinquant'anni hanno idee diametralmente opposte alle sue. E' chi ha riempito il parlamento gi donnine improbabili; è chi ha provato a portare a Strasburgo donnine ancor più improbabili; è chi ha dato alle donnine premi di consolazione come comparsate nelle sue TV, o almeno uno strapuntino da consigliere comunale, o una tartarughina o una collanina, che ha portato indietro il mondo non di 50 anni ma di 500. Allo Jus primae noctis. E' chi ha riempito le stanze della case dei propri figli di donne dall'incerto mestiere, da troie vestite da babbinatale, e da babbinatale vestiti da troie, che ha riportato l'orologio indietro, signora mia...
-5) "Voi deputate" siete imbarazzate nello scorrere i giornali? non me lo dica, signora mia...la invito a leggere cosa scrivono i giornali stranieri (anche quelli non comunisti - ce ne sono ancora, sa?) dal 16 maggio ad oggi: si faccia una cultura, sull'argomento, e caso mai passi questo [link] anche a "tutte le parlamentari" che vivono, per colpa mia, nell'imbarazzo
-6) Signora mia, mi rendo conto che con le lingue straniere ha dei problemi. Si faccia aiutare da una buona interprete parlamentare. Scoprirà con raccapriccio che i giornali stranieri che così imbarazzano lei e "tutte le parlamentari" non dipingono l'Italia come un paese di puttane, ma il suo donatore di lavoro come un collettore di puttane. E' questo che imbarazza, signora mia. Imbarazza che il leader di un paese che fra pochi giorni ospiterà i Grandi della Terra sia ormai visto da quasi tutti i giornali stranieri come un patetico satiro tirato su a lifting, liposuzioni, fard, capelli finti, cromatina, sopralzi e viagra. Insomma, un autentico ciarpame maleodorante.
-7) Signora mia, ho sposato un uomo "fuori dal comune"? me ne rendo conto perfettamente. E' proprio per rientrare il una "banale normalità" che ho deciso, finalmente, e dopo avergli dato numerosi cartellini gialli, di dargli il cartellino rosso. Insomma, di mandarlo affanculo (mi perdoni il francesismo) lasciandolo libero di circondarsi - lui si - di ammiccamenti, vignette, discredito, imbarazzo, e di puttane di vario genere, di cui da ora in avanti potrà circondarsi come e quando vuole, senza più l'imbarazzo di dover anche, ogni volta, inventare patetiche riunioni politiche con minorenni, grandisorelle, piccoleputtane... Non sia imbarazzata, Signora, il problema è mio, non suo, e, non conoscendoci, non ci dobbiamo reciprocamente nulla.
-8) Cara Signora, io non voglio stupire nessuno. Volevo, e lo sto facendo, uscire dal "ciarpame" nel quale era stata costretta anche la mia vita. Lei non vede l'umiliazione di un tipo di vita di questo genere? E' lei allora ad avere un problema, Signora, non io. Visto che è stata così prodiga di consigli non richiesti, gliene darò uno anch'io: se le cresce del tempo, dopo aver compiuto un sì immane sforzo di aiutare me ad avere una vita degna di essere vissuta, dia anche uno sguardo fra le mura di casa sua. Certamente troverà materiale in abbondanza da "riordinare", almeno nella sua testa.
Potrebbe magari scrivere una bella storia della Dinasty dei Rzzoli... di Andrea che diceva: "...ci abbiamo messo cento anni a costruire un impero, e mio figlio è riuscito a distruggerlo in due anni" (si, Signora, parla di suo marito, altra persona prodiga di consigli nei confronti miei e del mio "marito in liquidazione". Potrebbe aiutare la famiglia a metabolizzare i drammi familiari vissuti in quel del Sud della Francia. O anche spiegare a suo marito che dal reato di bancarotta non è stato MAI assolto: semplicemente, nel 2006 papi ha cambiato la legge e... oplà... il reato non c'era più.
-9) Infine, devo dirle che ho molto apprezzato (senza ironia) la sua lotta contro il cancro, vinta con l'uso di trapianto di cellule staminali. Potrebbe dare adesso uno scopo alla sua vita, facendo una proposta di legge (se non erro, lei è Onorevole), che renda meno medioevale la legge italiana in materia, voluta dalla parte politica alla quale si onora di appartenere; legge che ha ucciso ogni possibilità di ricerca sulle staminali embrionali. Se facesse ciò, nel futuro anche l'operaia di Sassuolo (e non solo chi ha la villona a St.Jean Cap Férrat), potrebbe sperare di sopravvivere ad un cancro, o alla SLA. Signora, faccia il suo mestiere. Si occupi di cose serie. E' pagata (grazie alla nomination avuta dal mio marito in liquidazione) per occuparsi del bene della collettività, e non del bene personale di "caraveronica".
-10) Dimenticavo: a definirmi "velina pentita" è stato un giornale "vicino" alla sua parte politica, e "vicinissimo" al mio marito in saldo". Le mie foto "discinte" sono foto di scena, scattate durante una rappresentazione teatrale con la regia di Enrico Maria Salerno, in un teatro di proprietà del mio quasi-ex marito.
Senza alcuna stima, la non sua Signora Veronica Lario
Il salotto bipartisan di Melania Rizzoli (dal sito diacoblog.com )
A Roma, come è noto, vanno di moda i salotti. Per la gioia di Dagospia e di BertyNight, la nuova legislatura vanta un nuovo e prestigiosissimo salotto: quello del neodeputato del Pdl, Melania Rizzoli. Ieri sera la signora, autrice di un fortunato libro in cui racconta la sua personale battaglia contro il cancro, ha ospitato un party nella sua dimora ai Parioli. Avvistati Italo Bocchino, Deborah Bergamini, Maurizio e Amina Gasparri, Antonio Polito, Fausto e Lella Bertinotti, Francesco e Barbara Palombelli, e numerosi “berlusconiani di sinistra” appassionati della “crostata”
(dal sito adnkronos.it )
Le foto scattate alla festa di compleanno di Noemi Letizia ''rendono giustizia'' a Silvio Berlusconi. ''Rivelano l'atmosfera simile a quella di tante altre sere, in cui si e' fatto fotografare con semplici conoscenti ed elettori''. La parlamentare del Pdl, Melania Rizzoli, in una lettera al Messaggero in cui si rivolge al presidente del Consiglio, critica le ''dure parole'' di alcuni quotidiani, il ''senso orribile nascosto tra le righe e la grave denuncia rivolta'' a Berlusconi. La deputata del Pdl, si chiede ''che paese e' ormai questo, in cui si mescolano disinvoltamente vicende pubbliche e private, in cui si sfrutta un dissidio familiare per alimentare una campagna di stampa odiosa e ignobile''. ''Nessun grande leader politico viene ricordato dalla storia per fatti privati'', sottolinea Rizzoli.
Siamo sicuri che dopo questa difesa d'ufficio, la Signora Melania Rizzoli vorrà farsi dare, per conto nostro, da "papi", quelle risposte che noi chiediamo inutilmente da 45 giorni: "com'è iniziata, esattamente, questa strana amicizia"? E' ammessa anche una quinta versione, visto che finora ne abbiamo avuto soltanto quattro. Tafanus
"...l'immagine della Rizzoli comunque è all'apice e Angelone è considerato un uomo di successo. Nel 1978 conosce ad una festa Eleonora Giorgi. Rizzoli è folgorato dall'esuberante personalità dell'attrice. Neanche un anno dopo i due si sposano (in segreto) nella cripta della Basilica di San Marco, durante una convention Rizzoli a Venezia. Eleonora è già incinta di cinque mesi. Nascerà un figlio maschio, cui viene dato il nome di
Andrea..."
Insomma, sembra che figliare prima del matrimonio, o fuori del matrimonio, per gli uomini di destra, sub-specie "Dio-Patria-Famiglia" sia una sorta di obbligo...Tafanus
Cara Veronica,
le scrivo una lettera pubblica a nome mio e di molte mie colleghe parlamentari. Tutte noi abbiamo letto le parole da lei espresse nei confronti di suo marito e tutte noi ne siamo rimaste molto colpite. Non è nostra intenzione commentare le sue iniziative mediatiche che evidentemente esprimono un disagio profondo, ma desideriamo farle conoscere il nostro, di disagio, sicuramente diverso dal suo, ma forse meno personale, poiché comprende l’universo femminile italiano.
Noi deputate del Pdl riteniamo che la sua esternazione pubblica abbia fatto tornare indietro di colpo di cinquant’anni le donne, a quando erano comandate dal maschio dominante ed erano bersaglio del maschilismo becero, a quando venivano considerate solo corpi da guardare e sesso da godere, mentre le proprie mogli erano solo madri e necessariamente casalinghe. Il nostro disagio si è concretizzato alla lettura dei giornali di queste settimane, in cui si sono sprecati i ritratti di donne aspiranti a qualunque cosa, con foto di ragazze seminude (comprese le sue), con puntuali citazioni di amanti e di peccati, abbiamo letto il velato disprezzo per le donne che comunque sfiorano il mondo "porno" dello spettacolo, i titoli umilianti scelti (velina ingrata), ed il ritratto della donna italiana è tornato, in tre settimane, ad essere quello desolante che a fatica ci eravamo illuse di aver cancellato.
L’eco delle sue parole è arrivato sulla stampa estera, dove le italiane sono state dipinte come cortigiane, tutte seno e labbra rifatte, e l’Italia, il cui Capo del Governo ha il cognome che porta lei ed i suoi figli, ritratta come un Paese di veline, tutte col book fotografico sotto il braccio, che mostra il 'lato B', nostro orgoglio nazionale!
Cara Veronica, la potenza del suo amaro messaggio, scelto sicuramente con dolore e con determinazione, ha provocato l’esplosione di una mentalità sopita e mai soppressa. Noi deputate avvistiamo in Transatlantico ammiccanti sorrisi maschili ed ascoltiamo commenti compiaciuti rivolti alla sessualità, grazie a lei invidiata, del nostro Premier. Cara Signora Berlusconi, lei ha sposato un uomo fuori dal comune, che ha sempre avuto quel carattere che lo contraddistingue e che è parte del suo fascino, come lei stessa ha riconosciuto più volte, e suo marito avrà per lei dei difetti anch’essi fuori dal comune, ma deve riconoscere che ha anche una personalità talmente travolgente da averle fatto dichiarare che difficilmente ne avrebbe fatto a meno.
Cara Veronica, ci stupisca ancora, visto che la sua voce ha una eco così vasta, faccia qualcosa di concreto a favore delle donne. Dia ai suoi figli un vero esempio di vita, esca da quella casa dorata e si faccia vedere tra le donne italiane, quelle che tutte le mattine vanno al lavoro per portare a casa lo stipendio. Faccia tornare sui giornali le notizie del terremoto d’Abruzzo e della crisi economica mondiale. Usi la sua forza mediatica non per distruggere ma per costruire, come ha sempre fatto nella sua vita. Abbandoni la sua solitudine e lasci perdere i famelici avvocati e gli eventuali interessati consiglieri, e segua le ragioni del suo cuore perché, per dirla come Pascal: «Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce».
Cara Veronica, torni a parlare con suo marito, privatamente però, e con la vostra famiglia che cresce, perché da soli, dopo tanto amore e dopo tanta vita, è come un lutto, si soffre, si piange e si sta male, specie se i sentimenti non sono morti, ma restano ancora vivissimi.
Con affetto e stima, Melania Rizzoli
(deputato Pdl - 23 maggio 2009) [la lettera di Melania Rizzoli]
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Signora Rizzoli,
chi le risponde è un "portavoce non autorizzato" della signora Veronica Lario, che però è illuminato da poteri sovrannaturali di telepatia, e quindi convinto di usare, grazie a questi poteri, esattamente le parole che la Signora Lario le scriverebbe, se non fosse frenata dal fatto di essere una Signora Vera:
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Gentile Signora Rizzoli,non la chiamo Onorevole, perchè non trovo nulla di onorevole nel mestiere che svolge adesso, nella formazione politica in cui lo svolge, e nel modo in cui è stata "nominata", e non "eletta. La pregherei solo di non chiamarmi, con un eccesso di familiarità che non ho autorizzato, "Veronica". Io sono Veronica per i miei amici più intimi, non per tutti.
Gentile Signora, poichè mi scrive, mi costringe, a causa della mia congenita buona educazione, a risponderle cogli stessi strumenti usati da lei: la lettera aperta. La mia buona educazione mi ha fin qui impedito di entrare nella "Dallas Story" della sua famiglia acquisita, ma il fatto che lei si sia sentita autorizzata ad entrare nella MIA vita privata, mi esime, d'ora in poi, da ogni dovere di riservatezza nei suoi confronti. La mia buona educazione mi costringe a definire la sua lettera soltanto "delirante", impedendomi l'uso di aggettivi ben più appropriati, che il cuore mi detterebbe. Tuttavia, le risponderò puntualmente:
-1) Lei parla anche a nome di "molte sue colleghe parlamentari", di cui però non cita i nomi. Quindi io non risponderò che a lei, e a lei sola. Non rispondo ad anonimi. Sarebbe imbarazzante scoprire che questa lettera sia stata concordata magari con alcune sue "colleghe parlamentari" delle cui capacità orali, in molte intercettazioni opportunamente secretate, si dice un gran bene. Per rispondere compiutamente a tutte, dovrei sapere almeno a chi mi rivolgo.
-2) Lei definisce le mie iniziative "mediatiche". Vorrei informarla che le mie iniziative "mediatiche" assommano a tre comunicati di poche righe in due mesi. Signora, come definirebbe le iniziative di "sostegno al capo" fatte da lei, da suo marito, e da una moltitudine di avvocati (veri e presunti) su piccoli media quali RaiUno, RaiDue, Canale5, Rete4, Italia1, Panorama, Il Giornale, Libero, Il Foglio, e mi scusi se dimentico qualcosa?
-3) Signora, è propro sicura che il suo "disagio" (e quello delle "molte parlamentari" che non cita), sia assimilabile "all'universo femminile"? Parola grossa, l'universo... include tutte le donne, una per una. Se non fossi, come le ho detto, una persona educata, le direi che assumere che TUTTE le donne siano allineate alla sua posizione è un atto di presunzione di tale portata da consentire di pensare che llei sia una emerita idiota. Non mi fraintenda... parlo in generale. La presunzione, quando si spinge fino alla pretesa di sapere che TUTTE le donne sono con lei e contro di me, è una categoria della idiozia.
-4) "Noi deputate"... Signora mia, ci ricasca... parla di "noi deputate" come se avesse fatto una verifica su tutte le rappresentanti della categoria, ed avesse scoperto che TUTTE la pensano come lei. Lo ha fatto? No, signora mia, non lo ha fatto. Perchè se lo avesse fatto avrebbe scoperto che non solo la stragrande maggioranza di deputate delle altre formazioni politiche, ma persino alcune del suo club ( il PdL), sul far tornare indietro le donne" di cinquant'anni hanno idee diametralmente opposte alle sue. E' chi ha riempito il parlamento gi donnine improbabili; è chi ha provato a portare a Strasburgo donnine ancor più improbabili; è chi ha dato alle donnine premi di consolazione come comparsate nelle sue TV, o almeno uno strapuntino da consigliere comunale, o una tartarughina o una collanina, che ha portato indietro il mondo non di 50 anni ma di 500. Allo Jus primae noctis. E' chi ha riempito le stanze della case dei propri figli di donne dall'incerto mestiere, da troie vestite da babbinatale, e da babbinatale vestiti da troie, che ha riportato l'orologio indietro, signora mia...
-5) "Voi deputate" siete imbarazzate nello scorrere i giornali? non me lo dica, signora mia...la invito a leggere cosa scrivono i giornali stranieri (anche quelli non comunisti - ce ne sono ancora, sa?) dal 16 maggio ad oggi: si faccia una cultura, sull'argomento, e caso mai passi questo [link] anche a "tutte le parlamentari" che vivono, per colpa mia, nell'imbarazzo
-6) Signora mia, mi rendo conto che con le lingue straniere ha dei problemi. Si faccia aiutare da una buona interprete parlamentare. Scoprirà con raccapriccio che i giornali stranieri che così imbarazzano lei e "tutte le parlamentari" non dipingono l'Italia come un paese di puttane, ma il suo donatore di lavoro come un collettore di puttane. E' questo che imbarazza, signora mia. Imbarazza che il leader di un paese che fra pochi giorni ospiterà i Grandi della Terra sia ormai visto da quasi tutti i giornali stranieri come un patetico satiro tirato su a lifting, liposuzioni, fard, capelli finti, cromatina, sopralzi e viagra. Insomma, un autentico ciarpame maleodorante.
-7) Signora mia, ho sposato un uomo "fuori dal comune"? me ne rendo conto perfettamente. E' proprio per rientrare il una "banale normalità" che ho deciso, finalmente, e dopo avergli dato numerosi cartellini gialli, di dargli il cartellino rosso. Insomma, di mandarlo affanculo (mi perdoni il francesismo) lasciandolo libero di circondarsi - lui si - di ammiccamenti, vignette, discredito, imbarazzo, e di puttane di vario genere, di cui da ora in avanti potrà circondarsi come e quando vuole, senza più l'imbarazzo di dover anche, ogni volta, inventare patetiche riunioni politiche con minorenni, grandisorelle, piccoleputtane... Non sia imbarazzata, Signora, il problema è mio, non suo, e, non conoscendoci, non ci dobbiamo reciprocamente nulla.
-8) Cara Signora, io non voglio stupire nessuno. Volevo, e lo sto facendo, uscire dal "ciarpame" nel quale era stata costretta anche la mia vita. Lei non vede l'umiliazione di un tipo di vita di questo genere? E' lei allora ad avere un problema, Signora, non io. Visto che è stata così prodiga di consigli non richiesti, gliene darò uno anch'io: se le cresce del tempo, dopo aver compiuto un sì immane sforzo di aiutare me ad avere una vita degna di essere vissuta, dia anche uno sguardo fra le mura di casa sua. Certamente troverà materiale in abbondanza da "riordinare", almeno nella sua testa.
Potrebbe magari scrivere una bella storia della Dinasty dei Rzzoli... di Andrea che diceva: "...ci abbiamo messo cento anni a costruire un impero, e mio figlio è riuscito a distruggerlo in due anni" (si, Signora, parla di suo marito, altra persona prodiga di consigli nei confronti miei e del mio "marito in liquidazione". Potrebbe aiutare la famiglia a metabolizzare i drammi familiari vissuti in quel del Sud della Francia. O anche spiegare a suo marito che dal reato di bancarotta non è stato MAI assolto: semplicemente, nel 2006 papi ha cambiato la legge e... oplà... il reato non c'era più.
-9) Infine, devo dirle che ho molto apprezzato (senza ironia) la sua lotta contro il cancro, vinta con l'uso di trapianto di cellule staminali. Potrebbe dare adesso uno scopo alla sua vita, facendo una proposta di legge (se non erro, lei è Onorevole), che renda meno medioevale la legge italiana in materia, voluta dalla parte politica alla quale si onora di appartenere; legge che ha ucciso ogni possibilità di ricerca sulle staminali embrionali. Se facesse ciò, nel futuro anche l'operaia di Sassuolo (e non solo chi ha la villona a St.Jean Cap Férrat), potrebbe sperare di sopravvivere ad un cancro, o alla SLA. Signora, faccia il suo mestiere. Si occupi di cose serie. E' pagata (grazie alla nomination avuta dal mio marito in liquidazione) per occuparsi del bene della collettività, e non del bene personale di "caraveronica".
-10) Dimenticavo: a definirmi "velina pentita" è stato un giornale "vicino" alla sua parte politica, e "vicinissimo" al mio marito in saldo". Le mie foto "discinte" sono foto di scena, scattate durante una rappresentazione teatrale con la regia di Enrico Maria Salerno, in un teatro di proprietà del mio quasi-ex marito.
Senza alcuna stima, la non sua Signora Veronica Lario
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Pillole d'informazione da e per la Signora Melania Rizzoli
Il salotto bipartisan di Melania Rizzoli (dal sito diacoblog.com )
A Roma, come è noto, vanno di moda i salotti. Per la gioia di Dagospia e di BertyNight, la nuova legislatura vanta un nuovo e prestigiosissimo salotto: quello del neodeputato del Pdl, Melania Rizzoli. Ieri sera la signora, autrice di un fortunato libro in cui racconta la sua personale battaglia contro il cancro, ha ospitato un party nella sua dimora ai Parioli. Avvistati Italo Bocchino, Deborah Bergamini, Maurizio e Amina Gasparri, Antonio Polito, Fausto e Lella Bertinotti, Francesco e Barbara Palombelli, e numerosi “berlusconiani di sinistra” appassionati della “crostata”
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(dal sito adnkronos.it )
Le foto scattate alla festa di compleanno di Noemi Letizia ''rendono giustizia'' a Silvio Berlusconi. ''Rivelano l'atmosfera simile a quella di tante altre sere, in cui si e' fatto fotografare con semplici conoscenti ed elettori''. La parlamentare del Pdl, Melania Rizzoli, in una lettera al Messaggero in cui si rivolge al presidente del Consiglio, critica le ''dure parole'' di alcuni quotidiani, il ''senso orribile nascosto tra le righe e la grave denuncia rivolta'' a Berlusconi. La deputata del Pdl, si chiede ''che paese e' ormai questo, in cui si mescolano disinvoltamente vicende pubbliche e private, in cui si sfrutta un dissidio familiare per alimentare una campagna di stampa odiosa e ignobile''. ''Nessun grande leader politico viene ricordato dalla storia per fatti privati'', sottolinea Rizzoli.
Siamo sicuri che dopo questa difesa d'ufficio, la Signora Melania Rizzoli vorrà farsi dare, per conto nostro, da "papi", quelle risposte che noi chiediamo inutilmente da 45 giorni: "com'è iniziata, esattamente, questa strana amicizia"? E' ammessa anche una quinta versione, visto che finora ne abbiamo avuto soltanto quattro. Tafanus
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E’ stata approvata di recente dalla Camera una legge sulla procreazione assistita, nella quale viene proibita la sperimentazione sugli embrioni se non a fini terapeutici e diagnostici collegati alla salute dell’embrione stesso. E’ proibita la clonazione terapeutica a scopo riproduttivo._____________________________________________________________________________________
"...l'immagine della Rizzoli comunque è all'apice e Angelone è considerato un uomo di successo. Nel 1978 conosce ad una festa Eleonora Giorgi. Rizzoli è folgorato dall'esuberante personalità dell'attrice. Neanche un anno dopo i due si sposano (in segreto) nella cripta della Basilica di San Marco, durante una convention Rizzoli a Venezia. Eleonora è già incinta di cinque mesi. Nascerà un figlio maschio, cui viene dato il nome di
Andrea..."
Insomma, sembra che figliare prima del matrimonio, o fuori del matrimonio, per gli uomini di destra, sub-specie "Dio-Patria-Famiglia" sia una sorta di obbligo...Tafanus
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Nel 2006 il reato per cui Angelo Rizzoli fu arrestato nel 1983 è stato depenalizzato. Depenalizzato.
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