Le ferie, per quelli che hanno potuto permettersele, volgono alla fine, e sarebbe opportuno dimenticare per un attimo le demenzialità estive dei soliti noti, evidentemente a corto di argomenti, per fare il punto su quello che ci aspetta alla ripresa autunnale.
Come sempre I miei son pensieri in libertà, magari un pò gufeschi, e quindi opinabili.Permettetemi un discorso economico generale per cominciare. Fino ad oggi la crisi iniziata nel luglio del 2007 sui mercati finanziari e poi traslatasi sull`economia reale, si é sviluppata con alterne vicende e sembra aver trovato almeno un fondo. Così dicono I principali indicatori economici internazionali, come I proclami più o meno ottimistici dei vari leaders mondiali (quelli seri intendo). Ma - sempre in un contesto generale internazionale - dobbiamo renderci conto di due cose:
-a) che se la manifestazione della recessione ha trovato - pare - un minimo quantitativo, non sono affatto state eliminate le cause strutturali che hanno provocato il generale dissesto. La sola azione concreta, fatta per altro con contraddizioni, ripensamenti, marchiani errori come quelli di Bush e Trichet, ed in ordine sparso, dalle autorità economiche e politiche mondiali é stata la “trasfigurazione” del debito, o meglio del credito mal erogato. Eh sì, perchè bisogna chiamare le cose col loro nome: come le escorts sono semplicemente puttane, così gli assets tossici altro non sono che I prodotti di operazioni di finanziamento speculative, improprie, illegali e soprattutto fatte senza mezzi o coi mezzi di altri. Ovvero I nostri capi davanti alle banche, anzi al sistema finanziario internazionale tecnicamente fallito, hanno semplicemente fatto una specie di gioco delle tre carte: innanzitutto hanno traslato il debito accumulato dai predetti enti sulla collettività, salvando il sistema dal crollo immediato, non solo commettendo una palese ingiustizia, di fatto assolvendo (e con favolose prebende) I colpevoli o gli incapaci, ma anche creando una spaventosa ipoteca sulle genrazioni future gravate da un debito astronomico globale.
Secondariamente hanno invertito la statuizione della legge fallimentare, permettendo che le iniezioni di denaro pubblico non sevissero per prima cosa a saldare I debiti, bensì a ricostituire il capitale proprio delle banche. Un pò come se il piccolo imprenditore che mette di suo 100 in bottega e fa debiti per 2000, e quindi fallisce, ricevesse 500 dallo stato con il favoloso diritto di metterseli in tasca per rifondere prima il suo capitale proprio di 100 e poi quelli che riesce a pagare ovvero altri 400, lasciando definitivamente insoddisfatti gli altri 1500. Non basta: si é anche fatta una terza cosa, e cioé si é creato artificialmente un sistema di norme che permettessero alle isitituzioni finanziare di ricominciare a guadagnare… ma sulla pelle dei clienti onesti, essendo I disonesti scomparsi e non escutibili. In soldoni voi vedete le leggi burla che vorrebbero ridurre I costi dei servizi bancari ed invece li aumentano, I tassi sui prestiti (ai clienti normali intendo) che invece di adeguarsi al mercato ed azzerarsi sono quasi più cari che prima della crisi, I mutui immobliari che per I clienti sani diventano capestri perchè di fatto le banche non applicano le norme di legge a garanzia della clientela o le eludono, e via discorrendo.
Dunque come prima cosa il dissesto causato dalle banche lo si é scaricato sulla collettività, salvando non solo le banche stesse, ma anche il capitale dei loro grandi azionisti e garantendo una reditività futura almeno per il momento artificiale e monopolistica. Però tutta questa meraviglia non ha affatto, per adesso, inciso sugli squilibri causa della crisi.
-b) di conseguenza, é aumentata la sperequazione sociale, ovvero I ricchi sostanzialmente son restati sempre ricchi, mentre le classi medie sono scivolate verso la povertà, ed I poveri verso la miseria. Termometro di questo disequilibrio é il tasso di disoccupazione, arrivato anche nei paesi detti ricchi a livelli stratosferici. E non solo perchè anche gli occupati sono sempre più aggrediti dalla precarietà e dall`incertezza. Il risultato quantitativo é la caduta dei consumi privati prima e pubblici poi, con il conseguente matematico effetto di retroazione su investimenti pubblici e privati, bilancio dell stato e risparmio.
Sfortunatamente l`analisi quantitativa economica ci mostra che se - per adesso - la situazione della finanza sembra stabilizzata, quella dell`economia reale é tutt`altro che sicura. E se l`economia non tira le banche non fan credito e col tempo si soffocano da sole come quelli che hanno I magazzini pieni di ottima merce ma che non possono vendere perché o gli acquirenti non pagano o non hanno I soldi per comprarla.
Verissimo che la crisi del 29 é cosa differente ma se andiamo a guardare l`evoluzione della finanza e dei mercati reali, vediamo che nel giro di un paio d`anni vi é stata una ripresa consistente della finanza, ma non seguita dall`economia reale, per poi far seguito, fino allla metà degli anni 50, ad un`economia generale di sussistenza e stagnante, nonostante la guerra mondiale. Ora tutto questo riguarda “il mondo” in generale, e vedete come servano cervelli finissimi per gestire una situazione tuttaltro che risolta. Ora andiamo in Italia.
Da noi regnano I berluscones, ovvero - scherzi a parte - in termini economici, la mafia ed il clientelismo nei pubblici affari, il monopolio legale o materiale nell`economia reale. Senza annoiarvi con complicati regionamenti, voi intuite che oggi da noi guadagna solo il politico (o servitore, fornitore tangentato collegato) o l`imprenditore monopolista (telefoni, televisioni, luce, gas, autostrade, banche, petrolio, gas ecc…). Ovvero guadagna non perchè vende un prodotto competitivo (anzi a volte da un servizio da paese sottosviluppato), ma perché in forza di legge o di costrizione é il solo a vendere quel prodotto. Solo, o pochi riuniti in cartello che é poi la stessa cosa. Voi vedete le ridicole authorities sulla concorrenza, energia, privacy, et similia, che di fatto non hanno alcun potere, se non quello di far guadagnare onorari d`oro ai membri, scelti e strapagati appunto per non far nulla… Invece vive benino, consuma ma non si arricchisce chi non é monopolista, ma riesce ad evadere. Vedete il caso del bottegaio furbastro, del lavoratore pubblico o privato che fa un lavoro in nero, della famiglia dove uno ha un lavoro ufficiale e gli altri si arrangiano in nero ecc…Invece si impoverisce chi ha un occupazione esposta al diretto ed automatico prelievo fiscale, come il dipendente monoreddito ed il pensionato non d`oro. Chi invece il lavoro non l`ha più oppure l`ha quando capita, oppure é inabile con pensione sociale, é prima nei debiti e poi alla fame.
Questo meccanismo, lungi dal quietarsi alle parole gagliarde del capo, diventa sempre più strigente, tanto che neppure l`anestetizzata informazione oramai riesce più a nasconderlo. Sfortunatamente deviare il discorso (anche rimettendoci di immagine) su veline e puttane, non giova.
A questa complessione fortemente patologica aggiungiamo che l`imperante clientelismo, e le intemperanze del capo, impongono che ai vertici arrivino soggetti decisamente impreparati a reggere tale situazione. Giustamente si é detto che una ministra può darla per denaro o favori, ma nessuna deve diventare ministra solo perchè prima é stata brava a darla.
(Fine prima parte)
Come sempre I miei son pensieri in libertà, magari un pò gufeschi, e quindi opinabili.Permettetemi un discorso economico generale per cominciare. Fino ad oggi la crisi iniziata nel luglio del 2007 sui mercati finanziari e poi traslatasi sull`economia reale, si é sviluppata con alterne vicende e sembra aver trovato almeno un fondo. Così dicono I principali indicatori economici internazionali, come I proclami più o meno ottimistici dei vari leaders mondiali (quelli seri intendo). Ma - sempre in un contesto generale internazionale - dobbiamo renderci conto di due cose:
-a) che se la manifestazione della recessione ha trovato - pare - un minimo quantitativo, non sono affatto state eliminate le cause strutturali che hanno provocato il generale dissesto. La sola azione concreta, fatta per altro con contraddizioni, ripensamenti, marchiani errori come quelli di Bush e Trichet, ed in ordine sparso, dalle autorità economiche e politiche mondiali é stata la “trasfigurazione” del debito, o meglio del credito mal erogato. Eh sì, perchè bisogna chiamare le cose col loro nome: come le escorts sono semplicemente puttane, così gli assets tossici altro non sono che I prodotti di operazioni di finanziamento speculative, improprie, illegali e soprattutto fatte senza mezzi o coi mezzi di altri. Ovvero I nostri capi davanti alle banche, anzi al sistema finanziario internazionale tecnicamente fallito, hanno semplicemente fatto una specie di gioco delle tre carte: innanzitutto hanno traslato il debito accumulato dai predetti enti sulla collettività, salvando il sistema dal crollo immediato, non solo commettendo una palese ingiustizia, di fatto assolvendo (e con favolose prebende) I colpevoli o gli incapaci, ma anche creando una spaventosa ipoteca sulle genrazioni future gravate da un debito astronomico globale.
Secondariamente hanno invertito la statuizione della legge fallimentare, permettendo che le iniezioni di denaro pubblico non sevissero per prima cosa a saldare I debiti, bensì a ricostituire il capitale proprio delle banche. Un pò come se il piccolo imprenditore che mette di suo 100 in bottega e fa debiti per 2000, e quindi fallisce, ricevesse 500 dallo stato con il favoloso diritto di metterseli in tasca per rifondere prima il suo capitale proprio di 100 e poi quelli che riesce a pagare ovvero altri 400, lasciando definitivamente insoddisfatti gli altri 1500. Non basta: si é anche fatta una terza cosa, e cioé si é creato artificialmente un sistema di norme che permettessero alle isitituzioni finanziare di ricominciare a guadagnare… ma sulla pelle dei clienti onesti, essendo I disonesti scomparsi e non escutibili. In soldoni voi vedete le leggi burla che vorrebbero ridurre I costi dei servizi bancari ed invece li aumentano, I tassi sui prestiti (ai clienti normali intendo) che invece di adeguarsi al mercato ed azzerarsi sono quasi più cari che prima della crisi, I mutui immobliari che per I clienti sani diventano capestri perchè di fatto le banche non applicano le norme di legge a garanzia della clientela o le eludono, e via discorrendo.
Dunque come prima cosa il dissesto causato dalle banche lo si é scaricato sulla collettività, salvando non solo le banche stesse, ma anche il capitale dei loro grandi azionisti e garantendo una reditività futura almeno per il momento artificiale e monopolistica. Però tutta questa meraviglia non ha affatto, per adesso, inciso sugli squilibri causa della crisi.
-b) di conseguenza, é aumentata la sperequazione sociale, ovvero I ricchi sostanzialmente son restati sempre ricchi, mentre le classi medie sono scivolate verso la povertà, ed I poveri verso la miseria. Termometro di questo disequilibrio é il tasso di disoccupazione, arrivato anche nei paesi detti ricchi a livelli stratosferici. E non solo perchè anche gli occupati sono sempre più aggrediti dalla precarietà e dall`incertezza. Il risultato quantitativo é la caduta dei consumi privati prima e pubblici poi, con il conseguente matematico effetto di retroazione su investimenti pubblici e privati, bilancio dell stato e risparmio.
Sfortunatamente l`analisi quantitativa economica ci mostra che se - per adesso - la situazione della finanza sembra stabilizzata, quella dell`economia reale é tutt`altro che sicura. E se l`economia non tira le banche non fan credito e col tempo si soffocano da sole come quelli che hanno I magazzini pieni di ottima merce ma che non possono vendere perché o gli acquirenti non pagano o non hanno I soldi per comprarla.
Verissimo che la crisi del 29 é cosa differente ma se andiamo a guardare l`evoluzione della finanza e dei mercati reali, vediamo che nel giro di un paio d`anni vi é stata una ripresa consistente della finanza, ma non seguita dall`economia reale, per poi far seguito, fino allla metà degli anni 50, ad un`economia generale di sussistenza e stagnante, nonostante la guerra mondiale. Ora tutto questo riguarda “il mondo” in generale, e vedete come servano cervelli finissimi per gestire una situazione tuttaltro che risolta. Ora andiamo in Italia.
Da noi regnano I berluscones, ovvero - scherzi a parte - in termini economici, la mafia ed il clientelismo nei pubblici affari, il monopolio legale o materiale nell`economia reale. Senza annoiarvi con complicati regionamenti, voi intuite che oggi da noi guadagna solo il politico (o servitore, fornitore tangentato collegato) o l`imprenditore monopolista (telefoni, televisioni, luce, gas, autostrade, banche, petrolio, gas ecc…). Ovvero guadagna non perchè vende un prodotto competitivo (anzi a volte da un servizio da paese sottosviluppato), ma perché in forza di legge o di costrizione é il solo a vendere quel prodotto. Solo, o pochi riuniti in cartello che é poi la stessa cosa. Voi vedete le ridicole authorities sulla concorrenza, energia, privacy, et similia, che di fatto non hanno alcun potere, se non quello di far guadagnare onorari d`oro ai membri, scelti e strapagati appunto per non far nulla… Invece vive benino, consuma ma non si arricchisce chi non é monopolista, ma riesce ad evadere. Vedete il caso del bottegaio furbastro, del lavoratore pubblico o privato che fa un lavoro in nero, della famiglia dove uno ha un lavoro ufficiale e gli altri si arrangiano in nero ecc…Invece si impoverisce chi ha un occupazione esposta al diretto ed automatico prelievo fiscale, come il dipendente monoreddito ed il pensionato non d`oro. Chi invece il lavoro non l`ha più oppure l`ha quando capita, oppure é inabile con pensione sociale, é prima nei debiti e poi alla fame.
Questo meccanismo, lungi dal quietarsi alle parole gagliarde del capo, diventa sempre più strigente, tanto che neppure l`anestetizzata informazione oramai riesce più a nasconderlo. Sfortunatamente deviare il discorso (anche rimettendoci di immagine) su veline e puttane, non giova.
A questa complessione fortemente patologica aggiungiamo che l`imperante clientelismo, e le intemperanze del capo, impongono che ai vertici arrivino soggetti decisamente impreparati a reggere tale situazione. Giustamente si é detto che una ministra può darla per denaro o favori, ma nessuna deve diventare ministra solo perchè prima é stata brava a darla.
(Fine prima parte)
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