Ricevo da don Giorgio De Capitani l'invito a condividere un suo post su un altro di quei preti ai quali va l'ammorazione dell'ateo Tafanus. Questo l'incipit del post di don Giorgio, che non pubblico per intero per ragioni pratiche, ma al quale rimando volentieri i lettori del Tafanus. La sua lettura, come direbbe la guida Michelin, "merita la deviazione". Tafanus
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Un giorno sì e un giorno no ricevo, ormai da tempo, delle e-mail da don Sandro Artioli. Si tratta di articoli vivaci, interessanti e provocatori che lui prende dai siti più vivaci, interessanti e provocatori. Articoli che contestano questa Chiesa gerarchicamente arroccata su posizioni non in linea con quella apertura evangelica che don Sandro ha sempre sognato. Dicendo “sognato” non vorrei far credere a qualcosa di evanescente. Per nulla!
Don Sandro ha lavorato sodo per la “sua” Chiesa, in mezzo alla gente che di Chiesa (non la “sua”) non voleva più saperne, sentendosi tradita. Don Sandro ha fatto una scelta coraggiosa, magari discutibile pastoralmente parlando. Ma la teoria davanti alla testimonianza che impegna anima e corpo, svanisce di colpo, se si ha il coraggio di prendere il Vangelo radicale, e caricarselo sulle spalle. Non vi anticipo la storia: la leggerete, e vi commuoverete. Spero. Vorrei prima poter fare alcune riflessioni.
Anzitutto, una prima. Don Artioli fa parte dei 41 preti che firmarono l’appello per la libertà sul fine-vita. E qui posso subito dire di essere anch’io in buona compagnia... (continua)
(l'articolo completo sul sito di Don Giorgio De Capitani)
Don Sandro ha lavorato sodo per la “sua” Chiesa, in mezzo alla gente che di Chiesa (non la “sua”) non voleva più saperne, sentendosi tradita. Don Sandro ha fatto una scelta coraggiosa, magari discutibile pastoralmente parlando. Ma la teoria davanti alla testimonianza che impegna anima e corpo, svanisce di colpo, se si ha il coraggio di prendere il Vangelo radicale, e caricarselo sulle spalle. Non vi anticipo la storia: la leggerete, e vi commuoverete. Spero. Vorrei prima poter fare alcune riflessioni.
Anzitutto, una prima. Don Artioli fa parte dei 41 preti che firmarono l’appello per la libertà sul fine-vita. E qui posso subito dire di essere anch’io in buona compagnia... (continua)
(l'articolo completo sul sito di Don Giorgio De Capitani)
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