Oggi, nel TgUno dell 13,30, questa terna di imbroglioni ha superato se stessa. Con aria trionfante, Minzolini ha mandato in onda, senza una parolina di dissenso da chiunque pronunciata, questa serie di minchiate abissali:
-a) l'Italia uscirà dalla crisi prima e meglio di tutti. Infatti, il calo del PIL nel 2009 è stato rivisto al ribasso (dal -5,0% al -4,8%). Una goduria. Italia locomotiva del mondo.
-b) Anche la crescita nel 2011 è stata rivista: al rialzo, da un magnifico +0,5%, ad un fantasmagorico +0,7%. Con questi dati (che oltretutto, come sempre, saranno sbugiardati al ribasso dalla realtà) ci metteremo un ventennio a ritornare alla condizione pre-crisi. Ma il commercialista di Sondrio e il venditore di Folletto di Arcore sono felici, felici...
-c) anche il rapporto deficit/PIL viaggia magnificamente. Non sarà il 5,8% del PIL, ma SOLO il 5,2%. Quasi il doppio del 3,0% consentito.
-d) In termini di disoccupazione, l'Italia è (useless to say) il miglior paese della UE, col suo 7,4%, contro una media del 9,4%.
-e) Nessuna parola sull'andamento del debito, che viaggia a lunghe falcate verso i livelli peggiori della storia italiana (oltre il 120% del PIL). Nessuna parola sull'avanzo primario (il famoso "tesoro" costruito da Ciampi), praticamente azzerato.
Fine del sonno della ragione. Poi arrivano quei comunisti del TgTre (i "licenziandi"), e ci spiegano quello che avremmo voluto sapere, ma che Minzolini non ci dirà mai:
-a) Nel trimestre aprile/giugno 2009, 370.000 persone hanno perso il posto di lavoro. Questo è il dato peggiore dal 1994 (cioè da quando esiste Berlusconi Statista). La fonte non è l'Unità, ma l'ISTAT, i cui vertici sono di nomina berlusconiana.
-b) E' vero: la disoccupazione è al 7,4% (è sempre l'ISTAT che spiega), ma solo perchè la gente ha ormai persino smesso di cercare lavoro. Non si iscrive più neanche al collocamento, per la manifesta impossibilità di cavarne qualcosa. E l'ISTAT, purtroppo, rileva la disoccupazione non già su analisi campionarie, ma sul numero di gente che cerca lavoro.
-c) In Italia è in crollo verticale non solo il numero di persone che trovano un impiego a tempo indeterminato, ma per la prima volta in quindici anni diminuiscono anche coloro che trovano qualcosa da fare attraverso contratti di collaborazione o contratti a termine.
Qualcuno, cortesemente, potrebbe spiegare queste elementari verità a Minzolini, il peggior giornalista (si fa per dire) dopo Bruno Vespa? Tafanus
-a) l'Italia uscirà dalla crisi prima e meglio di tutti. Infatti, il calo del PIL nel 2009 è stato rivisto al ribasso (dal -5,0% al -4,8%). Una goduria. Italia locomotiva del mondo.
-b) Anche la crescita nel 2011 è stata rivista: al rialzo, da un magnifico +0,5%, ad un fantasmagorico +0,7%. Con questi dati (che oltretutto, come sempre, saranno sbugiardati al ribasso dalla realtà) ci metteremo un ventennio a ritornare alla condizione pre-crisi. Ma il commercialista di Sondrio e il venditore di Folletto di Arcore sono felici, felici...
-c) anche il rapporto deficit/PIL viaggia magnificamente. Non sarà il 5,8% del PIL, ma SOLO il 5,2%. Quasi il doppio del 3,0% consentito.
-d) In termini di disoccupazione, l'Italia è (useless to say) il miglior paese della UE, col suo 7,4%, contro una media del 9,4%.
-e) Nessuna parola sull'andamento del debito, che viaggia a lunghe falcate verso i livelli peggiori della storia italiana (oltre il 120% del PIL). Nessuna parola sull'avanzo primario (il famoso "tesoro" costruito da Ciampi), praticamente azzerato.
Fine del sonno della ragione. Poi arrivano quei comunisti del TgTre (i "licenziandi"), e ci spiegano quello che avremmo voluto sapere, ma che Minzolini non ci dirà mai:
-a) Nel trimestre aprile/giugno 2009, 370.000 persone hanno perso il posto di lavoro. Questo è il dato peggiore dal 1994 (cioè da quando esiste Berlusconi Statista). La fonte non è l'Unità, ma l'ISTAT, i cui vertici sono di nomina berlusconiana.
-b) E' vero: la disoccupazione è al 7,4% (è sempre l'ISTAT che spiega), ma solo perchè la gente ha ormai persino smesso di cercare lavoro. Non si iscrive più neanche al collocamento, per la manifesta impossibilità di cavarne qualcosa. E l'ISTAT, purtroppo, rileva la disoccupazione non già su analisi campionarie, ma sul numero di gente che cerca lavoro.
-c) In Italia è in crollo verticale non solo il numero di persone che trovano un impiego a tempo indeterminato, ma per la prima volta in quindici anni diminuiscono anche coloro che trovano qualcosa da fare attraverso contratti di collaborazione o contratti a termine.
Qualcuno, cortesemente, potrebbe spiegare queste elementari verità a Minzolini, il peggior giornalista (si fa per dire) dopo Bruno Vespa? Tafanus
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