L'intervista post gara alla Semenya.
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Il 20 agosto il Tafanus aveva pubblicato un [post] dal titolo "Dove di parla della Semenya, del dottor Richards, della IAAF, e di "sex gender tests", sulle strabilianti prestazioni della giovanissima mezzofondista sudafricana, e sui dubbi che aleggiavano intorno alla vicenda. Per quell'articolo, il Tafanus era stato molto criticato da alcuni, quasi che ci fosse, da parte nostra, una sorta di predilezione per le atlete belle, bianche, occidentali (visto che, quasi in concomitanza con questi avvenimenti, avevamo elogiato Flavia Pennetta, prima italiana ad entrare nelle top-ten del tennis mondiale).
Il 9 Settembre un giornale australiano (il Daily Telegraph) fa scoppiare la bomba:
"La sudafricana Caster Semenya, medaglia d'oro ai mondiali di atletica di Berlino, è tecnicamente un ermafrodito. Lo dimostrerebbero i test di genere condotti sulla 18enne subito dopo la sua discussa vittoria agli 800 metri. Secondo quando riporta il quotidiano australiano Daily Telegraph, non ha utero e ovaie, ma testicoli maschili interni. Un elemento che spiegherebbe i livelli di testosterone tre volte superiori a quelli normali per una donna, individuati nelle analisi mediche effettuate dopo la gara".
La IAAF (Federazione Internazionale di Atletica Leggera), non ci sta. Certi ambienti sportivi ufficiali, prima di prendere atto di aver cannato, farebbero harakiri. I comunicati della IAAF nei giorni successivi sono un capolavoro di ambiguità: Eccone un pot-pourri:
"...la Federazione internazionale di atletica (Iaaf) ha ricevuto il responso dei nuovi test, ma ha rifiutato di confermarne i risultati prima di farli verificare da un gruppo indipendente di scienziati e di informare la stessa Semenya. Tuttavia Pierre Weiss, segretario generale della Iaaf, ha fatto precise allusioni al referto degli esami: «È chiaro che si tratta di una donna, ma forse non al 100%. In tal caso bisogna accertare se questa condizione la pone in una posizione di vantaggio in relazione alle altre atlete..."
"...sembra però probabile che la campionessa non dovrà rinunciare alla medaglia d'oro, in quanto non sussiste un caso di doping. C'è però il rischio che le siano precluse in futuro le competizioni femminili..."
MAGNIFICO! è accertato un livello di testosterone triplo rispetto alla norma; l'assenza di utero e ovaie; la presenza di testicoli interni, ma per la IAAF bisogna approfondire, valutare... Prudenza ci vuole... prudenza... E poi, caso mai, la medaglia non sarebbe in discussione. In fondo, non si è mica dopata, che cazzo! Si è limitata a gareggiare fra le donne, pur non essendolo, mica ha preso una pillola di Actifed per un raffreddore da fieno!
Intanto, in Sudafrica, tutti sono "indignati". e schierati in difesa di Semenya. Leggiamo sul [Corsera dell'11 Settembre]:
"...il Sudafrica intanto si schiera compatto dalla parte dell'atleta. «Sono disgustato e scioccato - ha dichiarato il ministro dello Sport, Makhenkesi Stofile -. Ho chiesto le scuse della Iaaf ma non ho ancora ricevuto risposta».
Intanto il Daily Telegraph ha contattato anche la madre di Caster Semenya: «Io l'ho creata donna e non ho dubbi che sia una donna. In famiglia non ci preoccupiamo di quello che si sta dicendo - dice Dorcus Semenya -. Perché l'invidia fa dire alla gente cose così cattive?».
Poi, all'improvviso anche dal governo sudafricano arriva, imprevista, la svolta. Dev'essere successo qualcosa, anzi due.
La prima: persino i sudafricani più realisti del re si rendono conto che la storia della femminilità di Semenya volge tristemente al termine.
La seconda: la federazione sudafricana di atletica SAPEVA. Il boss della federazione ha mentito sui tests PRIMA della partenza di Semenya per Berlino, e ciononostante ha sottoposto l'atleta e il sudafrica a questa inqualificabile figuraccia. Ecco il comunicato odierno di [AdnKronos] AdnKronos:
20 settembre, ore 10:58 - Johannesburg, Adnkronos/Dpa - Il governo sudafricano chiede la testa di Leonard Chuene, boss della federazione di atletica locale. All'indomani della conferenza stampa in cui Chuene ha ammesso di avere mentito sui test cui fu sottoposta Caster Semenya prima dei Mondiali di Berlino. A parlare è Gert Oosthuizen, il viceministro dello sport sudafricano. "Il signor Chuene non solo ha mentito a noi come ministero ma anche all'intero paese e questo non è accettabile", dice Oosthuizen.
E ora, amici della IAAF? continueremo a sostenere che la medaglia resta al collo di questa/o imbroglione? ma si... premiamo i furbi, e penalizziamo chi quella gara l'aveva preparata (e persa) sputando sangue per migliorarsi nel rispetto dell'etica, delle regole e dello "spirito di De Coubertin". Tafanus
La Gara
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