"...Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo e lo scatto..." Winston Churchill
[Il sito ufficiale] dei promotori di questa impagabile minchiata è qualcosa al tempo stesso di esilarante e di istruttivo. Accompagnato dall'audio di un pomposissimo Inno di Mameli, in prima pagina porta l'elenco dei promotori. Si comincia dalla home-page, dove ci sono le "motivazioni":
"...crediamo che, anche, l'Italia meriti di ricevere tale riconoscimento, e di essere degnamente rappresentata da Silvio Berlusconi, per il suo indiscusso impegno umanitario in campo nazionale ed internazionale..."
Di più non si dice. Forse si allude alle politiche di respingimento dei migranti nei lager di Gheddafi; oppure del fiancheggiamento del bandito georgedabliu in Iraq ed Afghanistan... chi può dirlo?...
Poi si passa alla pagina "Chi siamo", che presenta i notissimi promotori di questa iniziativa-minchiata:
Del Presidente. Avv. Emanuele Verghini, e del Vice Presidente (Avv. Alessandro Carnevali), cercando su Google si scopre solo che esistono davvero, e che sono fra i promotori di questo comitato-farsa. Altro non trovo.
Gli altri tre, invece, sono delle eminenti figure politiche. Il Dott. Giammarco Battaglia è, nientemeno, non solo Portavoce del Comitato, ma anche Presidente di una cosa che si chiama "Rifondazione Democristiana". Proprio così. Nostalgia di Piccoli, Rumor, Bisaglia, Ciancimino? Poi c'è l'Avv. Valerio Cianciulli, VENTESIMO dei non eletti nella lista Alemanno, con ben 738 voti, e il Dott. Cav. Edoardo Babusci, non eletto nella lista di Antonio Tajani, con ben 138 preferenze.
Può darsi che con questa iniziativa per "Berlusconi Nobel" non raggiungano l'obiettivo primario, ma magari la prossima volta si guadagneranno una posizione in lista più adeguata al loro fervore adulatorio... Si sa... Silvio è sensibile alle leccate... Non si vergogna neanche dell'esistenza di circoli che si chiamano [Menomale che Silvio c'è.it], che invece di sconfessare per pudore, certamente cita ed onora, e forse sottobanco finanzia... Tutto fa brodo...
Poi si arriva alla lista degli entusiastici aderenti all'iniziativa. Tralasciamo gli speranzosi consiglieri comunali di roccacannuccia o della quinta circoscrizione di zona, e restiamo ai "rappresentanti delle istituzioni", e cioè ai parlamentari italiani:
On.le Emerenzio Barbieri - Deputato del PDL
On.le Sabrina De Camillis - Deputata del PDL
On.le Giampiero Catone - Deputato del PDL
Sen. Giuseppe Ciarrapico - Senatore del PDL
On.le Nunzia De Girolamo - Deputato del PDL
Sen. Ulisse Di Giacomo - Senatore del PDL
On.le Pietro Franzoso - Deputato del PDL
On. le Monica Faenzi - Deputata del PDL
On.le Foti Tommaso - Deputato del PDL
On.le Arturo Iannaccone - Deputato del MPA
Sen. Domenico Nania - Senatore del PDL
On.le Alessandro Pagano - Deputato del PDL
On.le Paola Pelino - Deputata del PDL
On.le Enzo Raisi - Deputato del PDL
On.le Laura Ravetto - Deputata del PDL
Sen. Luigi Ramponi - Senatore del PDL
On.le Elvira Savino - Deputata del PDL
On.le Michele Scandroglio - Deputato del PDL
Bene, siamo a 18 parlamentari. Tranne uno sfigato della "Lega Nord del Sud", gli altri 17 sono TUTTI del partito di proprietà del candidato Nobel... Le percentuali di adesioni, persino all'interno del partito proprietario, non sono propriamente esaltanti. Su 270 deputati del PDL, ben 15 - pari al 5,6% - hanno detto "SI". Quindi il 94,4% ha detto "NO".
Al Senato è andata, se possibile, ancora peggio. Su 145 senatori del PDL, hanno detto "SI" (come l'uomo Del Monte) in 4 (quattro), pari al 2,8%. Ha risposto "picche il 97,2%. Un successo "epocale".
Ma vediamo chi sono questi giganti della politica. Premessa: non citiamo coloro sui quali le uniche notizie sono quelle fornite da loro stessi.
Emerenzio Barbieri: ex UDC, è noto per aver fatto una interrogazione parlamentare, lamentandosi che alla Camera dei deputati manchi un parrucchiere gratuito per le parlamentari.
Sabrina De Camillis, culo e camicia con Ciarrapico.
Nunzia De Girolamo: beneventana, sezione "bellocce" di 35 anni, membra dell'associazione [Rialzati Italia] (una sorta di Viagra Ideologico) ha toccato il suo momento di gloria il 22 c.m., quando è intervenuta in Parlamento, in difesa delle "imprese cunicole". Non scherzo: "Imprese cunicole, la De Girolamo chiede l’intervento del Governo: “Da oltre due anni il settore dell’allevamento nazionale del coniglio da carne è in crisi e si sta verificando un drastico ridimensionamento delle imprese cunicole, nonostante i consumi nazionali siano in costante, seppur graduale crescita [...] Costante, seppur graduale??? Ma questa dove cazzo ha studiato l'italiano...
Ulisse di Giacomo: milieu molisano. Chi è interessato ad approfondire sulla statura del personaggio, legga [questo articolo].
Pietro Franzoso: Ex assessore ai Trasporti della Regione Puglia, è stato arrestato nel dicembre del 2004 per voto di scambio. Secondo l’accusa, per ottenere voti avrebbe promesso l’assunzione, presso un’azienda a lui riconducibile, di uno dei boss della famiglia mafiosa Soloperto.
Michele Scandroglio, primo firmatario di una legge pro-palazzinari in Liguria [Leggi l'articolo]
Faenzi Monica: dal suo sito apprendiamo che oltre che belloccia (tanto per cambiare) ed ex sindaca di Castiglione della Pescaia, durante questa legislatura ha sollevato il grazioso sederino dalla panca, nel luglio 2008, per presentare una proposta che recava "disposizioni urgenti per la competitività del paese". Azzz... nientedimeno...
Tommaso Foti: "...Inizia giovanissimo l'attività politica iscrivendosi al Fronte della Gioventù, in cui successivamente ha ricoperto l'incarico di segretario provinciale, di componente della Direzione Nazionale, e nel 1983 di componente dell'Esecutivo Nazionale..." Insomma, l'ennesimo demo-fascista...
Arturo Iannaccone: "...Iscrittosi a 18 anni alla Democrazia Cristiana, ha ricoperto la carica di Delegato Provinciale del Movimento Giovanile, di Vice Segretario ed infine di Segretario Provinciale della DC irpina. All'atto dello scioglimento della Democrazia Cristiana, aderisce al Centro Cristiano Democratico, candidandosi alla Camera dei Deputati nel collegio n°12 in coalizione con Forza Italia, Unione di Centro e Polo Liberal Democratico sfiorando l'elezione..." Beh, ha sfiorato. La prossima volta, magari, andrà meglio, anche se il traghettamento nella Lega Nord del Sud di Lombardo potrebbe rallentarne la folgorante carriera politica...
Domenico Nania: Dirigente del FUAN - Destra universitaria, nel 1987 viene eletto deputato per il Movimento Sociale Italiano [...] A 18 anni è stato arrestato per 10 giorni e poi condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni volontarie personali nel 1969, per scontri fisici tra studenti di destra e di sinistra.
Paola Pelino: la caramellaia di Sulmona, che non vende i suoi preziosi confetti ai comunisti...
Enzo Raisi: "...Dirigente nazionale del Fronte della Gioventù alla fine degli anni '80, diviene componente del Comitato centrale del MSI prima, e dell'Assemblea nazionale di An poi" ...Insomma, l'ennesimo "lavato a Fiuggi"...
Laura Ravetto, o la "Generation Maleducation Blackberry". Basta il filmato
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Elvira Savino: Dopo essersi diplomata nel liceo scientifico di Conversano (BA) si è iscritta alla facoltà di economia e commercio dell'Università di Bari dove si è laureata nel 2003. Precoce, la ragazza... ma con le idee poco chiare: poco più che diciottenne, partecipa alle comunali di Conversano nelle file di Rifondazione Comunista. Voti di preferenza: zero (un record! non si è data neanche il suo voto!). Poi la "svolta democratica" verso i luoghi delle poltrone. Prima l'UDC (Ufficio Stampa e Comunicazione), poi Forza Italia, e la posizione di "consulente" a Rai New Media". Su cosa consulentasse, non sappiamo. Poliedrica, la ragazza... da rifondazione ai post DC, dalla partita doppia alla comunicazione... Una cosa è certa: anche lei, ad occhio, è una "quinta", come piacciono al futuro Nobel.
...e veniamo alla "crème"...
Luigi Ramponi: ex sottocapo di Stato Maggiore, nel 2001 è eletto sotto le bandiere (nere?) di Alleanza Nazionale".
Giampiero Catone: Proprietario del marchio DC, uomo di Rocco Buttiglione, un curriculum giudiziario lungo come la Treccani... Chi è Giampiero Catone, uno dei più autorevoli sostenitori di "Berlusconi Nobel"? estraiamo alcune annotazioni da "Onorevoli Wanted", di Peter Gomez e Marco Travaglio:
I partiti li ha girati quasi tutti: Dc, Forza Italia, UDC, CCD, Pdl... Giampiero Catone, napoletano, 50 anni, è l'uomo che ha nelle sue mani un pezzo della storia della Repubblica: dopo varie peripezie legali, ha ottenuto la proprietà del glorioso scudo crociato, simbolo della Democrazia Cristiana. Dopo la morte della Dc si mette all'ombra di Rocco Buttiglione. Lo segue nell'Udc e diventa il suo uomo forte in Abruzzo. Quando poi Buttiglione diventa ministro, Catone è suo capo di gabinetto. [...] Alle europee del 2004 è riuscito a raccogliere oltre 48 mila voti, quasi 3 mila in più del suo capolista e leader Rocco Buttiglione [
...] Quando Buttiglione fu proposto dal governo Berlusconi come commissario europeo alla Giustizia, il curriculum giudiziario del suo braccio destro, il professor Catone (diffuso a Strasburgo da una giornalista italiana, Paola Severini) fu una delle cause della bocciatura del ministro italiano amico dei teo-con. Forte del suo simbolo, Catone è poi passato alla Dc di Gian Franco Rotondi, alleato con il Nuovo Psi di Gianni De Michelis, anche se, per avere la certezza dell'elezione, è inserito nelle liste di Forza Italia in Lombardia. Un seggio, a Roma o a Strasburgo, alla fine lo avrà. Lo vuole per naturale aspirazione politica, ma anche perché gli garantisce l'immunità parlamentare. Utile, specie per chi, come Catone, ha qualche guaio con la giustizia.
Il 9 maggio 2001, a pochi giorni dalle elezioni politiche, Catone (allora candidato con il Ccd) finisce in carcere insieme al fratello e ad altre dodici persone. L'ipotesi di reato della Procura di Roma è associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata: due bancarotte da 25 miliardi di lire l'una e 12 miliardi di finanziamenti a fondo perduto dal Ministero dell'Industria ottenuti con carte e perizie false, che consentivano alle società amministrate da Catone d'incassare più volte lo stesso contributo per un "polo tessile aquilano" mai esistito. Uno degli episodi contestati riguarda il tentativo messo in atto dal gruppo Catone di acquisire una società (la Iris Moda) nonostante il rifiuto del titolare. Presto fatto: secondo i giudici, il gruppo avrebbe creato un falso amministratore nella documentazione presentata per ottenere il finanziamento. Il Ministero dell'Industria, alla fine, scuce 2 miliardi in contanti all'insaputa della società (quella vera).
Catone è anche coinvolto nel fallimento dell'Abatec, azienda di Chieti di cui Catone era amministratore. Avrebbe dovuto produrre macchinari ad alta tecnologia per la lavorazione dei pannolini, ma viene dichiarata fallita dopo un aumento di capitale deliberato prima ancora che fossero sottoscritte le quote sociali. Per non parlare del contorno di spericolate operazioni finanziarie grazie alle scatole cinesi di una manciata di società off shore. Per queste vicende Giampiero Catone ha già collezionato un paio di rinvii a giudizio. In quello per Abatec, il giudice definisce il gruppo all'opera «associazione a delinquere Catone».
Eppure le disavventure non sembrano avergli precluso la carriera. Anzi, Rocco Bottiglione lo promuove prima responsabile della segreteria politica, quindi capo segreteria del ministero delle Politiche Comunitarie; poi, nel novembre 2002, viene eletto (in Abruzzo) primo segretario regionale della neonata Udc. Sempre nel 2002, un decreto del governo Berlusconi a firma Gianni Letta istituisce una "Struttura di Missione" tutta per lui, con l'incarico di studiare il contenzioso tra governo italiano e Unione europea. Durante il semestre di presidenza italiana Ue, Catone coordina l'azione dell'esecutivo. Ma l'incarico che sembra calzargli a pennello, vista l'esperienza maturata in patria, è quello di presidente del Progetto comunitario "Pon/Atas" «per il corretto utilizzo dei fondi strutturali destinati alle Regioni», struttura decisiva per ottenere finanziamenti dall'Unione Europea.
Come mai la giornalista romana Paola Severini (ex moglie del ministro del primo governo Berlusconi Antonio Guidi) aveva inviato a tutti gli eurodeputati un dossier pubblico sulle imprese di Catone? Perché lo aveva conosciuto molto da vicino. Severini aveva infatti fondato nel 1996 "Angeli", rivista di cultura sociale, che era poi cresciuta come cooperativa sociale in cui lavoravano soprattutto disabili e che progettava di diventare quotidiano: "Quotidiano sociale", un prodotto di servizio per le famiglie con figli disabili. Nel 2001 era entrato nella cooperativa Ugo Rossolillo, segnalato dall'ufficio editoria della Presidenza del Consiglio. Suo compito avrebbe dovuto essere quello di curare le pratiche di finanziamento pubblico. Peccato che Rossolillo non fosse affatto un commercialista, non fosse neppure laureato, né un consulente del lavoro: in compenso era un dipendente di Giampiero Catone.
Alla ricerca di finanziamenti per lanciare il "Quotidiano Sociale", Paola Severini riceve la telefonata di un amico, Rocco Buttiglione: «So che stai cercando finanziamenti. Ho un amico che produce pannolini e a cui farebbero comodo spazi pubblicitari su una pubblicazione come la tua e sarebbe interessato a investire». Chi è l'amico di Buttiglione? Giampiero Catone, of course. E la ditta di pannolini? L'Abatec, una di quelle bancarotte per cui il capogabinetto del ministro era finito in galera un paio d'anni prima. Ma questo Buttiglione non lo dice. Dice invece che Catone «è un buon cattolico» e che può portare contributi pubblici, a patto che la fondatrice di "Angeli" si accontenti della direzione editoriale e della minoranza nella cooperativa. Severini accetta e in un paio di mesi, nel 2004, è cacciata dalla sua cooperativa. Grazie agli uffici del finto commercialista Rossolillo spuntano falsi libri sociali e verbali contraffatti.
Da allora il "Quotidiano sociale" è nelle mani di Giampiero Catone, che, licenziata la fondatrice, non assume nemmeno i disabili ma riempie la redazione di amici, facendo un travaso di dipendenti dalla "Discussione" (Franco Insardà, Emilio Gioventù, Ivan Mazzoletti). Il "Quotidiano sociale" non ha mai visto la luce, ma un risultato Catone lo ha comunque portato a casa: ha ugualmente incassato i contributi pubblici. La sua specialità.
Giuseppe Ciarrapico: io con Silvio, ma resto sempre fascista (Antonello Caporale, Repubblica)
ROMA - Settantaquattro anni di fascismo molto ben portati. Giuseppe Ciarrapico imprenditore multicanale ("ho amici a destra e a sinistra") impugnerà la fiaccola nel Senato della Repubblica. Così ha deciso Silvio Berlusconi. Sette giorni fa la comunicazione, oggi l'annuncio ufficiale.
"Fare il senatore di Roma a chi per una vita ha studiato e onorato la bandiera della Civiltà romana ha il senso del coronamento finale, del passo che conclude un cammino lungo".
La Civiltà romana saluta Benedetto XVI.
"Un grande striscione in piazza San Pietro. C'ero anch'io, nel giorno in cui molti politici accorsero. Alcuni s'inginocchiavano, noi ci inchiniamo davanti al Pontefice".
Viva il Duce!
"Il fascismo mi ha dato sofferenze e gioie. Mai rinnegato, mai confuso, mai intorpidita la mente da pensieri sconclusionati e antistorici".
Chissà Gianfranco Fini come sarà contento.
"Di Fini non conservo alcun interesse politico. La sua alleanzuccia non mi è mai piaciuta. Mi sono tenuto lontano e ho fatto bene. Ho visto che ha accettato di unirsi a Silvio Berlusconi".
Lei parla col Capo, non con i sottoposti.
"Con Berlusconi l'amicizia è di antica data. E il suo ingegno è davvero raro. Sabato al Palalido di Milano ho conosciuto la potenza di questo movimento".
Ha conosciuto anche Bondi? Secondo il decalogo da lui diramato coloro che hanno un aggravio giudiziario dovrebbero essere esentati dalla corsa.
"Ho tutti i diritti civili e politici integri. Bondi badi alle vicende altrui e non inganni il tempo con riflessioni sul sottoscritto".
Un Ciarrapico si sarebbe visto meglio in compagnia di Storace.
"E' un caro amico. Al momento della fondazione del suo movimento io accompagnai Berlusconi. E la platea mi tributò un applauso inaspettato e gradito".
Con i lineamenti fascinosi della Santanché la Destra trova anche il senso di una relazione intima con l'Italia del Duemila.
"La conosco bene. Ma ho detto a Starace...".
Storace, con la o.
"Sto lavorando a una biografia di Starace. Scusi la confusione".
In effetti le sue idee le ha tenute vive seguendo fedelmente Andreotti.
"Con il peso di tutto quello che sono".
A proposito di peso: perché appesantisce le pareti delle redazioni dei suoi giornali con le foto del Duce?
"Bellissimo".
Ad Isernia le colleghe sono costrette al lavoro sotto quell'occhio così vigile.
"Ovunque c'è".
Potrebbe alleggerire pur dentro il solco del nuovo corso. Un ritratto dei Village People, per esempio?
"L'ultima volta che sono stato a Predappio era, mi pare, ottobre. Sedicimila persone".
Tante.
"E quando prendo la mia barchetta in estate e vado a Gallipoli faccio sempre un salto al cimitero dov'è sepolto Storace".
Starace.
"Grande uomo".
Berlusconi vincerà.
"Intelligenza raffinatissima".
(10 marzo 2008)
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Ecco, questi sono gli sponsors di Silvio Berlusconi, Premio Nobel per la Pace. Io spero che costui trovi finalmente, anzichè il Nobel per la Pace, la definitiva pace dei sensi. Per il suo bene, e per il nostro. Tafanus
La t-shirt
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L'inno "La Pace può"
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