Giampilieri, Ottobre 2007
Tutti "annunciano", nessuno fa un cazzo. Lo "sfasciume geologico" di Spallanzani e di Giustino Fortunato continua ad essere sempre più sfasciato. Ora lo stato interverrà nel messinese con qualche elemosina. C'è un'inchiesta che non finirà mai, e per la quale non pagherà nessuno. C'è un'opera diseducativa dello stato, fatto di lodi, amnistie e condoni, che continua. E' di poche settimane fa l'autorizzazione a fare "escrescenze" del 30%" anche su case già abusive e già "sanate" da precedenti condoni. La legge Galasso è stata uccisa e sepolta. E' di due giorni fa l'osceno scudo fiscale, che con un obolo del 5% legalizza esportazioni illegali di capitali, evasioni fiscali miliardarie, falsi in bilancio, distruzione di documenti contabili, e persino la bancarotta fraudolenta.
Lo Stato - se esiste - la smetta. Non si possono legalizzare case abusive, e per sovrappiù essere poi costretti a portare in aree a rischio fogne, acqua, strade, luce, scuole e ospedali. Tutto ciò dovrebbe rientrare in qualche fattispecie di reato collusivo, non in una sorta di obbligo per lo Stato.
Leggo che alcuni di questi disgraziati hanno applaudito calorosamente il maggior responsabile di questa cultura del disastro non solo annunciato, ma favorito, incentivato o tollerato. In Sicilia piove? Piove in molti luoghi, ma dove le case non sono costruite su una frana, o nel letto di una fiumara, non muore nessuno.
Il nano è stato applaudito da alcuni (quelli che volevano fischiare sono stati tenuti, more solito, ben lontani dal palcoscenico). Hanno applaudito perchè il nano ha somministrato loro la fotocopia delle minchiate già promesse agli abruzzesi: le casette tecnologicamente avanzate con "biancaneve e i sette nani" di gesso in giardino, e in casa tutto, persino un mestolo. Anzichè plaudire a questo "kit di cazzate" sempre uguali e sempre ugualmente false, abbiano il coraggio e il buon senso di tirargli addosso dei gavettoni di merda fresca, o vadano anche loro a farsi fottere. Se vogliono, si facciano pure la nuova casa abusiva a valle di una diga lesionata e pericolante. Però, just in case, non chiedano la mia solidarietà. Ho tutto il rispetto per i loro morti, ma giudico correi di queste morti coloro che hanno attivamente o passivamente contribuito a questo sfascio. Mi permetto di fare delle domande:
-1) che abbiano costruito o meno queste case, sapevano trattarsi di case abusive?
-2) e se abusive non erano, non lo erano perchè "sanate", o perchè qualche amministratore criminale ne ha autorizzato la costruzione nell'alveo di un fiume, e/o sottovento ad una montagna che franava già da anni?
-3) prima di applaudire il nano, gli hanno chiesto conto dei 22 milioni stanziati nel 2007, e misteriosamente spariti?
-4) Hanno chiesto CHI si è messo la coscienza in pace, dopo la frana del 2007, poggiando una rete di plastica da pollaio sulla montagna franosa?
____________________________________________________________________________________
E veniamo a Rambo Bertolaso, questo infettivologo prestato a tutto, tranne che al suo mestiere. Ci siamo spesso chiesti chi sia, e molte risposte ce le siamo cercate e le abbiamo riassunte [in un post] in un post dell'aprile 2009, dal titolo "Guido Berolaso: l'uomo che trasforma le catastrofi in oro zecchino"
Chi vuole rinfrescarsi la memoria, se lo rilegga. Ma su quest'uomo, pupillo, per ragioni ignote (o troppo note?) di Gianni Letta, non si finisce mai di imparare qualcosa di nuovo. Per esempio che questo medico-infettivologo (di cui non sono noti gli achievements scientifici), è una sorta di Mastrolindo "facciotuttoio". Da non credere. Ecco il curriculum di questo tuttofare dei disastri:
Direttore del dipartimento della Protezione Civile; sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Emergenza rifiuti di Napoli; commissario straordinario per le emergenze: terremoto dell'Aquila, vulcani nelle Eolie, rifiuti in Campania, aree marittime di Lampedusa, bonifica del relitto della Haven, rischio bionucleare, mondiali di ciclismo, Commissario delegato per l'emergenza incendi boschivi, presidenza del G8 del 2009; coordinatore dei progetti nei paesi in via di sviluppo della Farnesina, Capo del Dipartimento degli Affari Sociali, Vice Direttore esecutivo dell’Unicef, vice Commissario vicario per il Grande Giubileo del 2000. È stato anche Commissario straordinario del governo per la prevenzione da rischi SARS e Commissario per l'emergenza di Cavallerizzo di Cerzeto (frana del 7 marzo 2005).
Insomma, diamo tempo al tempo, e ce lo ritroveremo anche AD della Società Ponte sullo Stretto, commissatio alla manutenzione dei campi da tennis al Foro Italico, capo-voga dell'otto con, e ballerina di fila alla Scala. Ma dall'aprile del 2009 ad oggi abbiamo fatto altre scoperte interessanti, su Rambo Bertolazzo: per esempio che è figlio di Giorgio, ex Direttore Generale dell'Aeronautica Militare (fu lui a far volare il primo Starfighter della storia dell'Aeronautica italiana - il famoso aereo che si guadagnò l'affettuoso nomignolo di "Bara Volante") e... incredibbbole ma vero, nipote del cardinale Camillo Ruini. Ecco, ora la ragione della potenza dell'infettivologo Mastrolindo comincia ad essere più chiara: forse è potente, perchè è vicino ad un vicino dell'Onnipotente...
Il 4 febbraio 2009 si è appresa la notizia che risulta indagato nell'inchiesta denominata "Rompiballe", uno dei filoni d'indagine più complessi sul disastro rifiuti a Napoli, con l'accusa di traffico illecito di rifiuti e truffa ai danni dello Stato. Il documentario "Biùtiful cauntri", che nessuno vedrà mai in Italia sulle reti RAI, critica la gestione Bertolaso dell'emergenza rifiuti.
_____________________________________________________________________________________
...lo scaricabarile è già iniziato...
Inchiesta per disastro colposo. Gli amministratori locali si difendono: "Siamo stati abbandonati dopo l'alluvione del 2007. Quelle case non erano agibili" - Spariti i soldi della ricostruzione.
(da Alessandra Zini - Rerpubblica.it)
MESSINA - Minate alle fondamenta, dichiarate inagibili, mai messe in sicurezza. Molte delle case che l'altra notte sono state spazzate via a Giampilieri e Scaletta Zanclea non avrebbero dovuto essere abitate. Come quella di Giovanni Falconeri che ora si aggirano tra le macerie alla ricerca di qualche indumento. "Sì, è vero, casa nostra era stata dichiarata inagibile dopo l'alluvione di due anni fa, ma non avevamo dove andare e nessuno è venuto a fare dei controlli o a mandarci via".
Chi doveva controllare, chi doveva garantire la messa in sicurezza di questa collina sbriciolatasi in un'ora di tempesta? È quello che dovrà accertare l'inchiesta per disastro colposo aperta dal procuratore Guido Lo Forte che ieri ha affidato l'incarico per le autopsie e ha nominato un geologo, un meteorologo e un ingegnere civile per studiare le mappe del rischio idrogeologico e degli interventi richiesti, progettati e di quelli effettivamente eseguiti. Ai carabinieri l'incarico di sequestrare le carte degli strumenti urbanistici degli ultimi sei anni. L'iscrizione nel registro degli indagati di amministratori locali e regionali è solo questione di ore.
Ma sindaci e assessori non ci stanno a vedersi addossare tutte le responsabilità del disastro. Ci sono alcune carte che parlano chiaro: innanzitutto le dichiarazioni degli stati di calamità naturali dopo le frane del '94, del '96 e per ultimo del 2007. Dopo l'ultimaalluvione, interventi per 11 milioni erano stati previsti dal piano strutturale elaborato dalla protezione civile regionale ma di quei soldi al Comune di Messina, per Giampilieri, sono arrivati prima 45 mila euro serviti per consolidare un terrazzamento a monte dell'unica strada che giovedì notte ha resistito al nubifragio e poi altri 900 mila euro per lavori che avrebbero dovuto essere consegnati proprio domani (...quando si dice la combinazione... NdR)
"Altri soldi qui non ne sono mai arrivati - dice l'assessore ai lavori pubblici Gianfranco Scoglio - e l'abusivismo non c'entra proprio nulla. A Giampilieri non c'è una sola casa abusiva. Quelle che sono state spazzate via sono tutte case del '700. Il fatto è che in quella montagna il territorio è stato devastato dagli incendi e non si è fatto nessuna opera di rimboschimento. E anche quella spettava allaRegione". Stessa musica a Scaletta Zanclea dove, dopo l'alluvione del 2007, al sindaco Mario Briguglio sono arrivati solo 500 mila euro. A stento sono bastati per ripulire il paese dal fango. "Avevo chiesto 20 milioni di euro - dice - non è arrivato nulla e i progetti per il risanamento si sono persi".
I 20 milioni forse arriveranno ora. È questa la cifra stanziata ieri dalla giunta siciliana. Il presidente della Regione Raffaele Lombardo annuncia anche l'avvio di un'indagine amministrativa: "Voglio capire perché le risorse hanno imboccato altre strade". Come quella indicata dal deputato regionale del Pd, Filippo Panarello, che punta l'indice contro il ministero dell'Ambiente: "Un anno fa gli enti locali chiesero di finanziare interventi urgenti per un milione di euro per Giampilieri. Non ci hanno dato ascolto e finanziarono interventi per le isole Eolie".
_____________________________________________________________________________________
Uno stato cialtrone, inefficiente. Uno stato che dopo giorni dalla catastrofe non ha ancora aperto un numero verde al quale rivolgersi per richieste di aiuto, informazioni, indicazioni. Uno stato nel quale proprio il sito della Protezione Incivile, alla sezione "Messina", ancora il 2 ottobre metteva le bandierine verdi, e scriveva: "Niente da segnalare".
Ora la notizia, riportata da Repubblica del 3 Ottobre, è sparita dal sito della Protezione Incivile. Ma la toppa è peggiore del buso: Se si va oggi sul sito, e si cerca "Messina", l'ultima notizia di rilievo che si trova risale al 27 maggio. Da non credere:
Hai effettuato la ricerca per: messina
Trovati: 31 - Visualizzati: 1 - 10
27-05-2009
Lieve evento sismico in provincia di Messina - Una scossa sismica è stata lievemente avvertita questa mattina dalla popolazione nella provincia di Messina... (...verificare per credere...)
Un paese dove "...a fare scattare l'allarme è stata la segnalazione di un'auto finita in mare. Ma quando i militari sono giunti sul posto lo spettacolo che si sono trovati davanti è stato ben peggiore..."
Un paese nel quale Bertolazzo fa finta di essere in perfetta sintonia col Presidente Napolitano, dicendo che «...il dissesto idrogeologico è causato dall'abusivismo...», ma fa finta di non cogliere o di dimenticare il monito successivo di Napolitano: ("...invece di sprecare miliardi in inutili opere faraoniche..."). Bertolazzo, vuole che le diciamo a cosa si riferisce, Napolitano? Ci arriva da solo, o le facciamo noi un disegnino a "campata unica"? Tanto per non lasciarle alibi, riportiamo, virgolettate, le parole di Napolitano, che non assomigliano, neanche alla lontana, a quelle di Bertolazzo: «...o c'è un piano serio, che piuttosto che in opere faraoniche investa sulla sicurezza in questo Paese, o si potranno avere altre sciagure...».
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza. Capirai, la novità... l'Italia vive in perenne stato d'emergenza, perchè la prevenzione, da noi, è una categoria sconosciuta. "...prevenzione??? how do you spell it?..."
Bertolazzo visto da vicino
(Messina News) [...] Fondi e Opere. Passando agli stanziamenti ed al ruolo della Protezione Civile, Bertolaso ha detto che i fondi arriveranno sia dal Governo Regionale che da quello Nazionale. Per mettere in sicurezza l'Italia, secondo il capo della Protezione Civile, ci vogliono almeno 25 miliardi di euro. Bertolaso si è inoltre detto d'accordo con le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Repubblica Napolitano: "Non bisogna fare opere faraoniche ma cose essenziali". E' stato l'ingegner Cocina, responsabile regionale della Protezione Civile, su espressa richiesta dei giornalisti, a fornire la cifra di ben 3 milioni di euro, sufficienti di questi tempi forse appena all'edificazione di due belle ville, che sarebbero stati stanziati per rimediare al dissesto idrogeologico dell'intera zona ionica, da Taormina a Messina.
I nei. Emerge un profilo altissimo di una Protezione Civile che tuttavia non è ancora stata in grado di fornire un numero verde per i familiari di vittime e dispersi. Scarso anche il supporto, soprattutto informativo, fornito alla stampa. Opinione unanime fra i giornalisti era questa mattina il riconoscimento di una sensibile inefficienza dell'ufficio stampa della Prefettura e la consapevolezza della immensamente maggiore tempestività nella divulgazione di notizie da parte della Protezione Civile di Palermo. Nonostante che il disastro sia accaduto solo a pochi chilometri da Messina.
La testimonianza: "...sono originario di Giampilieri, paese nel quale ho passato tutte le estati dellla mia infanzia: queste sono alcune foto dell'alluvione del 25 ottobre del 2007. Già all'epoca si parlò di disastro annunciato, ma per fortuna non vi furono vittime, come invece in questocaso. Disastro annunciato perché la situazione morfologica di quelle colline e la speculazione edilizia degli ultimi 20 anni hanno reso la zona drammaticamente simile a quelle già teatro di tragedie in Campania nel recente passato, e perché, nonostante l'alluvione del 2007, la regione non ha predisposto nulla affinché si mettessero in sicurezza le aree più a rischio. Anzi, quelle belle colline di macchia mediterranea che scivolano dolcemente verso il mare dello Stretto, e che costituivano l'inizio della catena montuosa dei Nebrodi, sono state oggetto, proprio in questi due anni, dell'ennesima cementificazione selvaggia. Ovviamente, ogni estate, da che mi ricordo,gli incendi facevano il resto. Che amarezza...
Antonello Micali
SOCIAL
Follow @Tafanus