il posto fisso
Non lasciatevi fuorviare da Tremonti sul «posto fisso»: da 15 anni lavora per introdurre il precariato; ha trasformato l’Italia in una provvisorietà istituzionale e ora all’improvviso se ne viene fuori col «posto fisso». Avete notato che tutti si sono buttati sull’osso. Si distraggono le menti dal pensare ad altro, e nello stesso tempo si lancia l’amo verso i precari in occasione delle prossime elezioni regionali: votate la destra perché vi daremo il posto fisso. Una volta che avrete votato, il posto fisso diventerà argomento di conversazione alla Totò: «Parliamo di cose vere e cose supposte. Per ora lasciamo stare le cose vere». Sì, restano le supposte.
ANDIAMO A VOTARE
-1) A norma della nostra Carta Costituzionale il “Ghe pensi mi” deve veramente pensare “a lu” e cominciare ad abituarsi a frequentare le aule dei tribunali. Io naturalmente spero che vada a finire in galera e si butti via la chiave perché ritengo impossibile una sua “rieducazione”.
-2) Ultimo appello per il PD. Le elezioni primarie, anche se sono fatte allo sciroppo di rosa, possono costituire una svolta per il partito e per la Nazione. Tutti fanno i gargarismo con “i problemi del Paese” oppure con la mitica “gente”, ma poi pochi si mettono in discussione, ma molti si mettono in posa per il primo posto libero. Chissà perché della politica come impegno civile gratuito ne parlano quasi sempre quelli che sono stipendiati dalla politica. Non ho ancora capito il nesso logico.
a) Personalmente, se il PD non cambia pelle, ossa e unghia questa volta, può dire addio a me e a molti altri come me che vogliono la politica come servizio e non come riserva di caccia di qualcuno.
b) A Genova non hanno nemmeno messo i manifesti con i seggi elettorali, segno che qualcuno sta barando, forse, per impedire che vada a votare tanta gente e così si mantengono gli equilibri di forza stabiliti dagli iscritti che hanno già votato. Spero di sbagliarmi perché se fosse così, significa che questo partito merita la dissoluzione.
c) Spero e mi auguro che moltissimi vadano a votare, perché Berlusconi guarda a queste elezioni con occhio vigile: se vanno a votare in pochi, avrà una opposizione fantasma e potrà dare le ultime spallate alla Casa Comune e alla Costituzione; se vanno a votare in tanti, tantissimi, dovrà rassegnarsi e speriamo che dia definitivamente di testa.
d) Invito pertanto tutti ad andare a votare alle primarie: votate per chi volete, ma andate fisicamente a votare, per lanciare un messaggio a Berlusconi, al governo, alla opposizione e alla nazione tutta: vi sono cittadini non disponibili all'arbitrio, alla corruzione e al malaffare, ma sono orgogliosi di essere sottomessi LIBERAMENTE alla maestà della Costituzione. Domenica pubblicherò un appello su “la Repubblica/Il Lavoro”.
A tutte e a tutti un cordiale saluto
Paolo Farinella, prete
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