Diciamo la verità: per i nostri gusti musicali di oggi, non è che "Mambo Italiano" o "La casetta in Canadà" fossero proprio nelle nostre corde musicali. Però in quell'epoca (siamo negli anni '50, l'Italia è ancora povera e semidistrutta dalla guerra fortemente voluta dal "nonno") la radio era davvero un'amica, col suo "uccellino" che serviva da stacco, il segnale orario, i palinsesti immutabili per anni. Almeno una volta al giorno partiva la musica di "C'è una chiesetta, amor, nascosta in mezzo ai fior", ed era la sigla, memorabile, della Grande Orchestra del Maestro Cinico Angelini: cantano Gino Latilla, Carla Boni, Flo Sandon's, il Duo Fasano, Achille Togliani (con Gino Latilla avrebbe poi condiviso anche la vita privata).
Carla Boni è legata, nel ricordo di molti italiani, a questo milieu, e ne rappresentava il meglio, per serietà professionale, semplicità umana, simpatia dirompente. Fino all'anno scorso, se le offrivano di fare una comparsata di vecchie glorie in TV, non si tirava indietro, ma partecipava, con lo spirito di chi sa di fare una simpatica zingarata..
Riposa in pace, Carla. Con te se ne va uno degli ultimi pezzetti dell'Italia a Onde Medie.
Tafanus
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