...e camminare avanti e indietro diventa reato...
Berlusconi ha lanciato un nuovo editto bulgaro. «La giustizia è da riformare a tutti i costi, accorciando i termini della prescrizione e punendo i reati più gravi e socialmente pericolosi come il camminare avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e - in spregio a tutte le regole democratiche e ai principi costituzionali - indietro».
E dire che la mattina si era svegliato di ottimo umore. Aveva letto sull'agenda «ore 14 Sofia (Bulgaria)» e aveva esclamato: «Evvai! Una bulgara!». Quando ha realizzato che si trattava di una città c'è rimasto malissimo. Senza contare che gli alleati non sono favorevoli alle riforme. O meglio, Bossi vuole fare prima quelle più urgenti come la riduzione dei parlamentari e la guerra all'Islam. Il leghista Cota ha fatto sapere che preferisce mettere dei paletti: sulla Gran Risa, a Selva di Val Gardena, per fare lo slalom speciale. Fini, dopo aver visto Mattino 5, ha comunicato ai suoi che è meglio evitare lo scontro frontale con Berlusconi: «Altro che calzini turchesi, dovreste vedere il pareo zebrato che mi ha regalato Elisabetta». Il video del giudice Mesiano in onda su Canale 5 ha messo Berlusconi ancora più in cattiva luce.
E dire che Brachino e Signorini erano convinti di aver fatto un colpaccio. Avevano beccato Mesiano che faceva una cosa assurda, da scemo completo: fermarsi col rosso. «Guarda che deficiente! Ma dove vive? E rispetta pure la fila dal barbiere!!! È arrivato Gandhi, mai visto niente di più ridicolo». Il punto è che Berlusconi ormai è fuori controllo. È diventato così sprezzante delle regole democratiche che l'ultimo sms di Gelli diceva: «Ehi, vacci piano!». Anche le banche trattano il premier con freddezza: invece di anticipargli i soldi da restituire a De Benedetti gli hanno inviato un'agenda in similpelle e un volume illustrato sugli acquedotti romani. «Fanculo tutti!» ha commentato Berlusconi: «Io mi faccio giudicare solo dagli elettori». «Giusto capo», ha risposto Previti, «ma guarda che ti costerà un occhio corromperli tutti».
18 ottobre 2009
...non ho mai pagato un giudice, amo conquistarli...
Ieri gli avvocati Ghedini e Pecorella sono riusciti a far slittare il giudizio sul lodo Alfano grazie a un colpo di genio: confondere le idee ai giudici parlando in latino «Lo volete capire che Berlusconi non è primus inter pares ma primus super pares?», gridava Ghedini. Una tattica che utilizzerà anche alla prossima puntata di Annozero quando vorrà interrompere qualcuno: «Sed i eo loco! Sed i eo loco! Sed i eo loco!» (e Santoro: «Ma che sta dicendo? Non ci capisco niente, mi scoppia la testa, interrompiamo». E Travaglio: «È latino: preposizione avversativa, imperativo, avverbio di moto a luogo». E Brunetta: «Secchione di merda, fanculo tu e tutti i greci» «Ho detto latino» «È uguale, tanto a Latina comandiamo noi»).
Nel frattempo, Berlusconi prova davanti allo specchio le balle da raccontare in piazza per convincere gli elettori che non ha mai autorizzato Previti a prelevare dal suo conto i soldi con i quali è stato corrotto il giudice Metta. Balla N°1 (suggerita da Bossi): «Non è stato Previti a prelevare 400 milioni dalle mie tasche. È stato un rumeno». Balla N° 2: «Previti si è sbagliato a dare i soldi a Metta, io gli avevo detto che erano per Mietta, la cantante. Volevo che ritirasse dal commercio “Vattene Amore” perché Confalonieri era come impazzito. In riunione, al ristorante, a letto: non faceva che canticchiarmi nell’orecchio “Trottolino amoroso e ddu ddu ddaddadda”. Non ne potevo più». Ma quella che gli elettori di Berlusconi potrebbero bersi è la balla N° 3: «Non ho mai pagato un giudice in vita mia. Che gusto c’è a pagarli? Io amo il piacere della conquista. Sì, ho notato che Metta era molto gentile con me, ma pensavo di piacergli: non immaginavo che fosse un giudice. Un certo signor Previti o Previto era venuto ad alcune cene facendosi accompagnare da giudici corrotti. Erano persone che questo Previto portava come amici suoi, se li ha pagati per essere carini con me questo non lo so».
(bischerate assortite di Francesca Ferrario - l'Unità)
Berlusconi ha lanciato un nuovo editto bulgaro. «La giustizia è da riformare a tutti i costi, accorciando i termini della prescrizione e punendo i reati più gravi e socialmente pericolosi come il camminare avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e - in spregio a tutte le regole democratiche e ai principi costituzionali - indietro».
E dire che la mattina si era svegliato di ottimo umore. Aveva letto sull'agenda «ore 14 Sofia (Bulgaria)» e aveva esclamato: «Evvai! Una bulgara!». Quando ha realizzato che si trattava di una città c'è rimasto malissimo. Senza contare che gli alleati non sono favorevoli alle riforme. O meglio, Bossi vuole fare prima quelle più urgenti come la riduzione dei parlamentari e la guerra all'Islam. Il leghista Cota ha fatto sapere che preferisce mettere dei paletti: sulla Gran Risa, a Selva di Val Gardena, per fare lo slalom speciale. Fini, dopo aver visto Mattino 5, ha comunicato ai suoi che è meglio evitare lo scontro frontale con Berlusconi: «Altro che calzini turchesi, dovreste vedere il pareo zebrato che mi ha regalato Elisabetta». Il video del giudice Mesiano in onda su Canale 5 ha messo Berlusconi ancora più in cattiva luce.
E dire che Brachino e Signorini erano convinti di aver fatto un colpaccio. Avevano beccato Mesiano che faceva una cosa assurda, da scemo completo: fermarsi col rosso. «Guarda che deficiente! Ma dove vive? E rispetta pure la fila dal barbiere!!! È arrivato Gandhi, mai visto niente di più ridicolo». Il punto è che Berlusconi ormai è fuori controllo. È diventato così sprezzante delle regole democratiche che l'ultimo sms di Gelli diceva: «Ehi, vacci piano!». Anche le banche trattano il premier con freddezza: invece di anticipargli i soldi da restituire a De Benedetti gli hanno inviato un'agenda in similpelle e un volume illustrato sugli acquedotti romani. «Fanculo tutti!» ha commentato Berlusconi: «Io mi faccio giudicare solo dagli elettori». «Giusto capo», ha risposto Previti, «ma guarda che ti costerà un occhio corromperli tutti».
18 ottobre 2009
...non ho mai pagato un giudice, amo conquistarli...
Ieri gli avvocati Ghedini e Pecorella sono riusciti a far slittare il giudizio sul lodo Alfano grazie a un colpo di genio: confondere le idee ai giudici parlando in latino «Lo volete capire che Berlusconi non è primus inter pares ma primus super pares?», gridava Ghedini. Una tattica che utilizzerà anche alla prossima puntata di Annozero quando vorrà interrompere qualcuno: «Sed i eo loco! Sed i eo loco! Sed i eo loco!» (e Santoro: «Ma che sta dicendo? Non ci capisco niente, mi scoppia la testa, interrompiamo». E Travaglio: «È latino: preposizione avversativa, imperativo, avverbio di moto a luogo». E Brunetta: «Secchione di merda, fanculo tu e tutti i greci» «Ho detto latino» «È uguale, tanto a Latina comandiamo noi»).
Nel frattempo, Berlusconi prova davanti allo specchio le balle da raccontare in piazza per convincere gli elettori che non ha mai autorizzato Previti a prelevare dal suo conto i soldi con i quali è stato corrotto il giudice Metta. Balla N°1 (suggerita da Bossi): «Non è stato Previti a prelevare 400 milioni dalle mie tasche. È stato un rumeno». Balla N° 2: «Previti si è sbagliato a dare i soldi a Metta, io gli avevo detto che erano per Mietta, la cantante. Volevo che ritirasse dal commercio “Vattene Amore” perché Confalonieri era come impazzito. In riunione, al ristorante, a letto: non faceva che canticchiarmi nell’orecchio “Trottolino amoroso e ddu ddu ddaddadda”. Non ne potevo più». Ma quella che gli elettori di Berlusconi potrebbero bersi è la balla N° 3: «Non ho mai pagato un giudice in vita mia. Che gusto c’è a pagarli? Io amo il piacere della conquista. Sì, ho notato che Metta era molto gentile con me, ma pensavo di piacergli: non immaginavo che fosse un giudice. Un certo signor Previti o Previto era venuto ad alcune cene facendosi accompagnare da giudici corrotti. Erano persone che questo Previto portava come amici suoi, se li ha pagati per essere carini con me questo non lo so».
(bischerate assortite di Francesca Ferrario - l'Unità)
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