Non vorrei sbagliare, ma mi sembra che sia stato lo scrittore svizzero
Friedrich Durrenmatt a fare questa affermazione. Una affermazione, intendiamoci bene, che non va riferita banalmente
all'attuale, contingente disgrazia tutta italiana. Il serpente a sonagli del
berlusconismo ne evidenzia ancor più l'attualità, aggravandola di minacce e di
ricatti, programmandone la strozzatura mediatica e politica, seminando odi e
intolleranze, equiparando la critica all'odio, la libertà al delitto e la
dignità alla vergogna
(Vergogna! Vergogna! Vergogna!).La grande verità che sottende all'affermazione viene avvertita da quanti
non si fanno fagocitare dalla macchina del tempo (mala tempora...) e del costume
(o mores...), non schiavi della dittatura del presente, ma figli di un mondo
ancora e sempre a venire.
Perché la libertà si nutre dei legami sociali, e questi sono sempre da
tessere e da ritessere, come la Verità mai definitivamente assunti. L'approccio
mercantile, invece, vede i legami sociali soltanto sotto forma di costrizione.
E' per questo che mi sento addosso il peso claustrale, come di una camicia di
forza, questa società, questa
politica, questa economia,
questa chiesa che, in combutta, tramano al solo
perseguimento dei loro a volte comuni, a volte divergenti interessi.
Questa totalizzante e invadente camarilla non lascia spazio alcuno alla
diversità, alla novità, alla sorpresa: tutto è pianificato.
"La comunicazione, scriveva Fabrizio Mastrofini sul numero 4 di
Bozze88, attraverso i mass-media, la cui espressione ultima è la pubblicità,
sospende le leggi della logica e le regole della scienza, fabbrica luoghi
comuni, trasforma gli archetipi in stereotipi, impone un mondo di apparenze,
veicola l'assoluta signoria degli oggetti e preserva rigorosamente dal
mutamento"
Negli Stati Uniti, verso i quali non sono affatto tenero, i media
controllano il potere, da noi è il contrario. Ecco perché non c'è più spazio per
chi è libero. Essere liberi significa non essere ricattabili. In Italia, in un
paese che è una rete di clan, essere liberi è un difetto e così il senso della
dignità personale è in vendita al miglior offerente.
Nei curricula della stragrande maggioranza dei nostri politici,
ecclesiastici, operatori economici e giù elencando, si dovrebbe scrivere,
all'inizio e/o alla fine:
"Tanto vili nel lecchinaggio quanto rapidi nel voltafaccia!".
Il mio stato di salute non mi permette di essere presente alla
manifestazione di oggi a Roma, purtroppo. Fossi nelle condizioni giuste, vi
andrei anche a piedi.
Aldo
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