Da Palazzo Vidoni fanno sapere di essere al lavoro per ripristinarne l'accesso e allo stesso tempo individuare i responsabili del blocco. Sulla vicenda il ministro Brunetta ha annunciato una circostanziata denuncia alla Polizia postale. Nella sua prima ora di vita, riferiscono sempre da Palazzo Vidoni, il portale - che nasce con l'obiettivo di far conoscere i diversi aspetti della riforma ma anche di monitorarne in tempo reale l'attuazione - aveva ottenuto «un successo davvero inatteso: più di 20mila utenti unici si erano collegati per scoprire nel dettaglio caratteristiche e finalità della prima grande riforma strutturale di questa legislatura».
«Tanta attenzione - afferma il ministero - ha evidentemente suscitato le ire di quanti avversano l'azione del ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione. A partire dall'una del pomeriggio è stato infatti attaccato senza sosta da un gruppo nutrito di cracker (quella particolare categoria di hacker che mira a distruggere o comunque a rendere inagibile un determinato sito Internet) e ancora adesso i tecnici di Palazzo Vidoni sono al lavoro per garantire nel più breve tempo possibile il ripristino delle funzionalità del portale».
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...e no... caro ministro dell'efficienza... delle due l'una: o il sito è andato in blocco per un successo formidabile - e in tal caso lei non è stato capace di prevedere questo successo formidabile; oppure non ha capito che la cosa non è dovuta alla spasmodica curiosità di massa della ggente nei confronti del sito riformabrunetta.it, e quindi, ci consenta, questo mette in dubbio le sue capacità previsionali, e le capacità manageriali dei personaggi di cui si è circondato.
Mentre scrivo (ore 23,04 del 16 Novembre), il sito è ancora tristemente fuori uso, come quasi tutte le cose di cui si è prematuramente vantato... Tafanus
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