Eppure! Eppure a me pare che Grillo abbia paura di dare «forma e bellezza» al desiderio di Politica che chiede ed esige un’organizzazione leggera, ma reale; austera, ma decisa; forte e solenne. Mi è parso che il Movimento «liquido», in cui ogni regione, ogni gruppo, ogni Meetup «faccia da sé» corra il rischio di una implosione, di una realtà «sfilacciata» che può raggiungere qualche apprezzabile risultato locale, ma alla lunga rischia di stancare più di quanto non induca ad «incontrarsi» per cambiare le cose. In un tempo berlusconizzato, dove tutto precipita verso il sottofondo dell’abisso che assume la forma di un buco nero che tutto trita e tutto deforma, urge esserci «adesso». In Campania la destra è esplosa sulla camorra; nel Lazio la sinistra finisce in trans, Berlusconi parte all’ultimo assalto della Costituzione per salvare se stesso dalla galera e dal fisco. Se Grillo va di questo passo, arriverà in porto forse tra 200 anni. Lunga vita a Beppe, ma la giovinezza è una malattia che passa presto con gli anni.
La mia impressione è che Grillo abbia paura di non essere in grado di coordinare il Movimento a livello nazionale e brucia enormi potenzialità e alimenta guerricciole tra i Meetup, come avviene a Genova, dove nessuno sa a chi fare riferimento, col rischio di infiltrazioni spurie che sanciranno la morte del Movimento, senza un controllo al microscopio. E’ questo, io credo, il momento di fare Meetup ad ogni livello, dare forma agli entusiasmi, volto e indirizzo ai bisogni di civiltà politica e giuridica che promana dal Paese intero. Non puoi, caro Beppe, limitarti ad una encomiabile testimonianza, perché ora due belle Signore, Donna Democrazia e Donna Costituzione, hanno urgente bisogno di sostegno e di badanti onesti, austeri e credibili. «Adesso». Altrimenti la deriva è il qualunquismo senza speranza, la rassegnazione senza forza e la morte senza nemmeno una lapide di riconoscimento.
In questi tempi berlusconizzati, orfani di opposizione anche eufemistica, in cui nemmeno il clero sa vedere con gli occhi del «bene comune», offuscati come sono dall’idolo degli equilibri istituzionali (?!), occorre la decisione della responsabilità e l’invito a radunare uomini e donne forti per la missione di servire il Paese. Se nemmeno il prof. Enrico Musso, liberale convinto, trova disdicevole candidarsi a sindaco di Genova nelle liste di Berlusconi, non credi, caro Grillo, che il Superiore Interesse Etico a Cinque Stelle, imponga a ciascuno di noi non di delegare, ma di cominciare la lotta di liberazione partigiana a partire dalle nostre coscienze, dai nostri cuori e dalle nostre paure? Tu, caro Beppe, lo devi all’Italia che ti è venuta dietro e aspetta di essere convocata per fare le pulizie di Pasqua. Lascia la prudenza ai preti di mestiere e corriamo a servire l’Italia e con essa un Mondo senza muri.
[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) 22 novembre 2009, p. XVII con il titolo: «Caro Grillo, non avere paura, dai un volto al desiderio di giustizia»]
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Caro Paolo,
pubblico come sempre con piacere i tuoi scritti. Sempre. Anche questo che, come sai, sposa tesi lontanissime dalle mie su Grillo e dintorni. Lo faccio per una serie di motivi:
-a) perchè la grande stima che ti porto mi induce a pubblicare le tue cose, sia quando mi piacciono molto, sia quando mi piacciono meno.
-b) perchè, a saper leggere fra le pieghe delle frasi, in questo tuo scritto ci sono molte affermazioni che condivido: sullo "sfarinamento" dei meetup, e sulla resistenza di Grillo a rischiare il proprio nome (perchè non si candida SUL SERIO, col suo partito, anzichè fare il disturbatore nelle primarie di un partito che non è il suo e che non gli è mai andato a genio)?
-c) perchè qualche giorno fa ho bannato un cretino di Palermo non per le sue idee, che mi sfuggivano, ma per aver scoperto che era un troll, dotato di email falsa d'ordinanza, e che entrava solo per scrivere e provocare, e non anche per leggere. Fra le sue provocazioni alquanto idiote, mi aveva citato, come fosse uno scoop, la tua partecipazione alla manifestazione di Milano. Della quale, come sai, avevamo dibattuto a lungo, prima che il troll facesse lo "sgub".
Paolo, non ti dirò cosa condivido e cosa non condivido del tuo scritto, perchè lo sai benissimo, e perchè voglio che tutti siano mentalmente liberi di valutare, senza essere eventualmente influenzati dal padrone di casa.
Un grande abbraccio, Tafanus
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