Spero vi fidiate (evito come la
peste di esagerare con i link, il Tafano mi ha violentemente redarguito l’ultima
volta…) se questa volta riporto alcuni dati pubblicati sul sito sopranominato
senza fornire l’indirizzo, ma vorrei illustrare in maniera semplice quali siano
questi dati.
Comincio dalla tabella degli indicatori economici:
Una domanda: se è vero che la
ricchezza della nazione è legata alla nostra industria, cosa sarebbe necessario
dire dopo questi fantastici risultati ? Mi permetto, peraltro, di sottolineare
che non solo il volume complessivo della produzione industriale è crollato, ma
anche che il valore complessivo dei prezzi alla produzione è sceso del 6,9%.
La combinazione di questi due
dati porta ad una diminuzione complessiva del valore di fatturato relativo
globale pari al 21,51%, che collegato all’innalzamento delle retribuzioni medie
del 3,1% (valore, si badi bene, misurato sul valore complessivo delle
retribuzioni, cioè sul lordo) porta ad una evidente diminuzione degli occupati
dell’1,6%.
Ciononostante i prezzi al
dettaglio salgono dello 0,2% a fronte di una globale diminuzione del valore
economico delle vendite del 2,9%.
Traduco per i non addetti: le
aziende calano fatturati e erodono i margini, i dipendenti vedono le loro
retribuzioni salire in maniera impercettibile a fronte di costi indiretti (tasse
locali & affini) in salita evidente (per forza, non crederete mica che i
politici locali a fronte del mancato trasferimento da parte dello stato di fondi
accettino supinamente di ricevere improperi da parte degli elettori…) mentre i
negozianti, a fronte di costi in calo aumentano il ricarico economico per far
fronte (almeno in parte, ovviamente) al calo delle vendite.
Risultato: il prodotto interno
lordo cala del 6%, e francamente poco ci dice un ipotetico aumento dello 0,2 nel
2010: vedete, sfortunatamente i “grandi esperti” che ci guidano (…) dimenticano
di comunicarci che il PIL già nel 2008 è sceso dello 0,9%,. E che il valore
complessivo scende rispetto ai numeri del 2007: in altre parole, stiamo scavando
sul fondo e lo faremo anche nel 2010 allo stesso livello.
Sempre ovviamente che le
previsioni non si rivelino (come del resto molti pensano) semplicemente un
sistema per “ossigenare” di ottimismo i mercati, che in genere sono abbastanza
impermeabili a medio termine alle sparate politiche.
Personalmente sono convinto che
il PIL 2010 sarà in ulteriore discesa, e che un ritorno al segno positivo potrà
verificarsi nel 2011 a patto che si creino meccanismi trasparenti per assicurare
la presenza di leve finanziarie solide alla aziende… cosa su cui non
scommetterei, peraltro.
Comunque vediamo un po’ i dati ISTAT:
Questi grafici ci dicono,
semplificando, che il valore complessivo del valore di merci e servizi prodotti
in tutta la nazione, a monte di costi fiscali percentualmente maggiori, è
tornato ad essere sostanzialmente quello del 2005 e poco influisce una sorta di
“rimbalzo tecnico” (tutto da dimostrare, peraltro) da attendersi nell’anno di
grazia 2010.
L’autoavvitamento finale è dato dal numero degli impiegati: il trend del numero degli occupati è qui presentato:
Volete vedere il grafico di andamento percentuale degli occupati ?
Questi sono i risultati economici
del “migliore presidente del consiglio degli ultimi 150 anni”, dati che il buon
Minzolini dimentica costantemente di presentare. Sorvolando, peraltro, sul fatto
che la sua difesa dell’immunità parlamentare non sottolinea che la stessa era
prevista esclusivamente per reati di opinione e non già per favoreggiamento o
associazione a delinquere. Ma del resto, ahimè, alla
direzione del TG1 pare non ci sia mai limite al peggio.
Ora una piccola domanda: ma come mai alle trasmissioni televisive nemmeno i politici del centrosinistra arrivano con questi dati, cosicché dopo l’affermazione di un qualunque ministro sia possibile dimostrare che la verità è che il dilettantismo e l’approssimazione stanno creando devastazioni economiche in questo paese delle banane ? A pensar male…. “
Alex Cariani
SOCIAL
Follow @Tafanus