"...il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia sul "decreto Ronchi", già approvato dal Senato, e il cui cuore è la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l'acqua [...] Una decisione che ha provocato la dura reazione dell'opposizione. «Si sarebbe arrivati subito ad un voto unanime su questo provvedimento se il governo avesse stralciato dal decreto l'articolo sui servizi pubblici locali che non ha il coraggio di discutere nè di spiegare alla gente», è stato il commento di Marina Sereni del Pd. "Questa fiducia - spiega Sereni - non è certo motivata dall'ostruzionismo dell'opposizione ma dalla mancanza di fiducia del governo rispetto ai propri deputati".
Insomma, la gestione sarà, di default, privata. Poi qualche liberista all'amatriciana ci spiegherà il grande ed epocale successo delle ferrovie inglesi allo sfascio, col sistema misto "binari allo stato, treni ai privati". I quali, ovviamente, si occupano solo delle linee redditizie, lasciando allo stato (o lasciando andare in malora) le linee meno redditizie, ma pur sempre indispensabili.
E mentre in Italia ci avviamo, sorridenti, verso l'ennesimo regalo ai privati (che ringraziano, e troveranno il modo di essere riconoscenti), in Francia tocca ad un governo di destra lo scorno di arrendersi al fallimento dell'acqua privatizzata, dopo 25 anni, e tornare di corsa alla gestione privata del bene primario "acqua"
Leggiamo da [buonenotizie.it] del 10 novembre, a firma di Laura Pavesi:
Parigi : l’acqua ritorna pubblica - Dal 1° gennaio 2010 la gestione delle acque ritornerà pubblica al 100%, dopo 25 anni di disastrosa gestione privata.
Ancora poche settimane e l’intera gestione delle acque potabili parigine ritornerà nelle mani del Comune. Sin dallo scorso maggio il sindaco Bertrand Delanoë aveva annunciato alla cittadinanza la decisione di ritornare ad una gestione idrica pubblica e di non rinnovare i contratti di distribuzione e fatturazione delle acque parigine alle multinazionali francesi Veolia e Suez, in scadenza il prossimo 31 dicembre. Dal 1° gennaio 2010 l’intero servizio idrico passerà nelle mani di un Ente di diritto pubblico che si chiamerà EAU DE PARIS e che si occuperà di ogni singola fase: dalla captazione delle fonti alla fatturazione. E’ stato calcolato che, grazie alla ri-municipalizzazione, il Comune risparmierà 30 milioni di euro l’anno, che serviranno sia a migliorare la rete idrica, sia a stabilizzare il prezzo di 2,77 euro al metro cubo fino al 2014.
Ispezione Acquedotto Parigi
Da studi recenti si evince come la gestione privata delle acque parigine abbia generato in questi 25 anni solo un aumento sistematico dei prezzi, non accompagnato da un conseguente miglioramento dei servizi, bensì da una lunga serie di abusi, prezzi gonfiati, casi di corruzione e servizi obsoleti, perché modernizzarli avrebbe richiesto investimenti e, dunque, meno profitti. Le indagini dell’”Ufficio Servizio Pubblico 2000” hanno dimostrato come la differenza del costo dell’acqua tra Parigi e il resto della Francia non sia dipesa da un maggior consumo di acqua, ma alla presenza stessa del GIE, che ha generato un’ingiustificabile espansione dei costi, consentendo alle multinazionali di realizzare profitti enormi. Inoltre, è stato evidenziato come dietro ai lunghi ritardi nella liquidazione delle somme non dovute da parte del GIE, si nascondesse una vera e propria rendita finanziaria a favore del GIE stesso.
Nemmeno la società mista SAGEP-SEM-Eau de Paris, però, è stata immune da critiche. La Camera dei Conti dell’Ile de France, infatti, ha documentato come anch’essa si sia caratterizzata per la totale mancanza di trasparenza contabile, soprattutto nel periodo 1998-2000. Secondo l’Associazione dei consumatori “FC-Que Choisir”, infine, la gestione privata delle acque di Parigi ha vinto (nel 2006 e 2007) il primo premio della sovra-fatturazione, con un tasso di margine del 58,7%, che testimonia gli incredibili profitti di Veolia e Suez [...]
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L'annotazione a margine: tutto questo avviene a Parigi, in un dipartimento dove il 96% dell'acqua che entra nell'acquedotto arriva nei rubinetti di casa, con dispersioni risibili. Per confronto, in Italia le "dispersioni" sono comprese in genere fra il 40% e il 60%, con punte fino al 90%, dove organizzazioni di gentlemen, comunemente note come mafia o 'ndrangheta, hanno interesse a creare un fabbisogno di acqua venduta ai privati, tramite autobotti, al prezzo di un discreto vino da tavola.Acquedotti: ricerca delle perdite in Italia
Ma nel corso dei grandi lavori di sventramento di Parigi, Haussmann ebbe il merito di cogliere questa grande occasione per costruire un reticolo di ben 1.600 chilometri di gallerie sotterranee, che servono egregiamente, ancora oggi, alla sorveglianza, manutenzione e ammodernamento della rete idrica (fogne ed acquedotto). A Parigi la minima perdita d'acqua dalla rete viene tempestivamente individuata ed eliminata, con grande facilità. Ecco spiegato il miracolo del 96% dell'acqua che parte dagli impianti di captazione e depurazione ed arriva, buona e copiosa, nelle case dei ricchi e dei poveri.
Ora, dopo un quarto di secolo di ubriacatura liberista (o di ubriacatura totu-court?) tocca ad un governo di destra (Sarkozy) rimettere insieme i cocci prodotti da un altro governo di destra (Chirac). Con buona pace dei nostri ronchi e dei nostri benedetti delle vedove.
Tafanus
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