Oggi, dopo che abbiamo ricevuto un breve ma significativo commento di Franco Lai, collaboratore della prima ora della manifestazione nata dal basso, riceviamo da Monia Benini, Presidente del movimento politico "Per il bene comune", dell'amico Sen. Fernando Rossi, un post con la storiaccia brutta di questa oscura faccenda, raccontata dallo stesso Franco Lai sul [blog "linkalanotizia]
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29 Ottobre 2009: l'altra faccia del "no berlusconi day"
Questa mattina apprendiamo da Facebook che tra gli organizzatori del No Berlusconi Day non è proprio tutto rose e fiori! Impossibile credere che, nel momento in cui sono sorte divergenze, queste hanno portato all’esclusione e alla censura di quelle “voci” e quelle “menti” che non erano completamente ad ”immagine e somiglianza” del Capo.
Un ritornello che si ripete troppo spesso e che ancora una volta ci spiega perché questa Italia non va… come se un po’ tutti avessimo un cancro dentro! Un po’ quello che voleva mostrare Videocrazy, disegnando quell’ossessione della ricerca della visibilità, che decenni di tv e cultura berlusconiana ci hanno corroso dentro. Ecco allora, quando l’occasione è ghiotta, non importa chi si calpesta per salire sul palco della notorietà. Se buchi lo schermo tutto il resto non conta, basta apparire.
Leggendo la nota di Franco Lai, ex grafico ed organizzatore del "No Berlusconi Day", ho provato profonda amarezza, delusione, e paura. Mi ha fatto venire in mente molte cose oltre al docufilm di Erik Gandini; mi ha fatto riflettere sull’incapacità di perseguire ancora in questo paese valori veri, ideali concreti lontano da ideologie e ipocrisie nonché interessi personali.
Anche il “gruppo” più coeso, più sano, più ben intenzionato, quando si professa come unico giusto, pretende di essere depositario di tutte le verità, non ammette l’errore ed esclude chi obietta e non garantisce il dialogo, finisce per diventare dispotico e perpetuare le condizioni che l’hanno precedentemente animato ad agire.
Die Welle, (L’Onda), un film tedesco del 2008 è un tentativo, un po’ esagerato ma efficace, di mostrare come questo passaggio sia sottile e silenzioso.
Ma le mie parole possono dire poco sui fatti interconnessi con la vicenda del “No Berlusconi Day”; lascio allora questa incombenza a quelle che Franco Lai ha scritto nella prima mattinata in una nota di facebook. Spero di non fare cosa sgradita.
“Non farlo, per il bene della manifestazione”.
Già, la manifestazione. Conservo ancora l’e-mail con la quale San Precario, il “mitico” San Precario mi invita a collaborare a questo nuovo progetto, assieme ad altri blogger di sua conoscenza. Un onore vero.
Era il 9 ottobre, data che oggi appare lontanissima. Conobbi altri collaboratori: Franz, Giuseppe, Elio e Franca. Ciascuno di noi aveva un ruolo, nell’organizzazione di questo evento da creare da zero.
Sono stato contattato principalmente per la parte grafica ed i
contenuti multimediali: grande entusiasmo, grandissimi stimoli. Ci si
presenta, ciascuno col suo bagaglio di esperienze e via col lavoro.
Oggi, 29 ottobre, in tanti mi chiedono di tacere, per il bene della manifestazione. Tapparmi la bocca per difendere chi non mi ha difeso e chi ha calpestato me ed il mio lavoro tradendo un mio sogno, un qualcosa in cui ho creduto e che ho messo ai primissimi posti nella lista delle priorità. Non al primo, però. La dignità, l'orgoglio ed il rispetto per me stesso meritano la piazza più alta. Non cedo a compromessi, non ora, né mi importa dei giudizi negativi di chi non crede o non vuol credere. Cammino a testa alta ed a schiena dritta, il mio nome posso pure gridarlo. A voi, detrattori ingrati e disillusi, lascio pure l'incombente necessità di star dietro ad un nickname, anonimo e vuoto quanto le coscienze di chi fa finta di nulla pur di seguire un sogno, macchiato, stirato e forse venduto.
Torniamo a noi. Primissimi giorni, gli iscritti aumentavano a centinaia di ora in ora e dopo pochi giorni se ne contavano 8.000/10.000 al dì. Nonostante questo fosse diventato un secondo lavoro – che mi ha spesso tenuto occupato anche durante le ore notturne – non avrei sperato in un successo simile dopo così poco tempo. Una manifestazione che parta dai blogger, dal basso. Un evento organizzato da persone che non si sono mai incontrate e che vivono lontane. Un incontro che avrebbe coinvolto migliaia di persone, ma senza l’aiuto di alcun partito né sindacato né associazione politicizzata o che non fosse al di fuori di ogni sospetto o qualsivoglia vicinanza con chi è antiberlusconiano per convenienza, non per convinzione. Questo era il nostro unico manifesto.
Dettaglio di uno dei volantini "spariti". Notare la dicitura "Manifestazione apolitica". [clicca per ingrandire]
I nostri princìpi, i nostri obiettivi. Fioccarono presto le adesioni di blog e privati cittadini, il lavoro aumentava. Ci siamo sempre trovati tutti d’accordo, quasi silenziosamente e ad occhi chiusi. Non mancavano le divergenze, ma venivano subito sanate: ciascuno tralasciava le sue personali opinioni per il bene del gruppo e dell’evento stesso.
Arriviamo a domenica 25, un punto di svolta. Ci siamo trovati – quasi al gran completo – in chat per parlare di progetti ed obiettivi e fare un punto della situazione. San Precario ha da subito espresso l’esigenza di dare una scossa alla pagina FB ed all’organizzazione stessa, lanciando l’idea dei gazebo nelle piazze italiane. L’idea in astratto non è per nulla male, peccato ch'io abbia deciso di far notare che la data da lui proposta – 31 ottobre – difficilmente avrebbe permesso la concreta realizzazione di questo incontro.
Altri amministratori, pur condividendo alcune delle mie perplessità, decisero di non contrastare San Precario in questa sua uscita, forse per non ledere quella immaginaria aura di coesione che cercavamo strenuamente di mantenere; di certo, San Precario ha posto una mozione di fiducia (proprio così: chi vi ricorda?). Dovevamo credere nelle sue capacità organizzative ed al fatto che i gazebo si sarebbero visti senza alcun problema. In 6 giorni. I nostri dubbi dovevano sparire, pena una malcelata accusa di disfattismo, egoismo, pressapochismo o complottismo. Insomma “o mi credete, o siete contro di me”. Il nostro democraticissimo Anonimo, ha cercato di girare la frittata. In questo è stato piuttosto abile. Gli feci notare il fatto che per quanto ciascuno di noi avesse compiti ben definiti, nessuno poteva ritenersi talmente esperto e superiore da potersi sentire esente da errori. È preciso DOVERE farli notare e discuterne, perché far finta di nulla è da sciocchi, non da persone rispettose del ruolo altrui. E nessuno - nel caso - si dovrebbe offendere per le correzioni apportate da altri. Palle, secondo San Precario. In realtà si trattava di un modo come un altro per poter fare il bello ed il cattivo tempo, senza interferenze (ripeto: vi ricorda qualcuno?).
Durante l'incontro in chat, proposi alcune idee per cercare di avvicinare qualche iscritto e renderlo partecipe attivamente, in una sorta di “gara”, un volantinaggio virtuale, fra cui l’utilizzo di foto e video da parte degli iscritti con annesso volantino o messaggio. Microfilmati o foto che descrivessero l'adesione al NBD e le ragioni per cui Berlusconi dovrebbe dimettersi. L’idea venne subito definita “cazzata” da San Precario prima ancora che riuscissi a finire di esporla. L'Anonimo ha tante altre belle idee per mandare il tutto in malora. Democraticamente, s’intende.
Per carità, le idee del sottoscritto potrebbero effettivamente risultare - talvolta - sciocche o non condivisibili. Il punto non è questo. Ne parlerò più in là, nella nota. Di fatto, ho commesso dei piccoli errori, di cui ho reso conto, per i quali mi sono scusato e che non ho commesso nuovamente. Capita a tutti, ma non tutti se la sentono di ammetterli. La sera stessa appare in bacheca una nota che parla dei gazebo, organizzati per il 31 ottobre:
SABATO 31 OTTOBRE, DALLE 16 ALLE 19 IN TUTTE LE PIAZZA ITALIANE SI TERRA' IL "NO BERLUSCONI DAY - L'ANTEPRIMA"
COME REALIZZARE UN GAZEBO O BANCHETTO INFORMATIVO - La realizzazione di un GAZEBO o di un BANCHETTO INFORMATIVO è un validissimo e per nulla dispendioso strumento di informazione a diretto contatto con i cittadini. Con la stesura di questo semplice vademecum, vogliamo mettere ogni cittadino nella condizione di poterne organizzare uno.
PERMESSI - La prima cosa da farsi è quella di presentare all’ufficio di Polizia Locale o in alternativa direttamente al Sindaco del comune presso il quale si intende fare il Gazebo una richiesta scritta nella quale si chiede formalmente di poter occupare suolo pubblico per una iniziativa di tipo politico. Nel caso in cui si decida di effettuare il gazebo in una zona a traffico limitato potrebbe essere opportuno inserire all’interno della richiesta anche una dicitura del tipo: “chiediamo altresì l’autorizzazione al transito di un autovettura per il tempo necessario al carico e allo scarico dell’attrezzatura necessaria”. Il modello per la richiesta lè questo:
Alla c.a. Sig.Sindaco
del comune di (LUOGO) - CITTA', (DATA)
OGGETTO: richiesta occupazione suolo pubblico
Con la presente il sottoscritto (COGNOME E NOME), nato a (LUOGO) il (DATA) domiciliato, per comunicazioni inerenti la presente richiesta, a ..... in Via ..., in nome e per conto del Comitato Promotore del "No Berlusconi Day, e-mail: [email protected]
chiede
di poter occupare suolo pubblico per gazebo o banchetto di superficie inferiore ai .... mq in (DATA) dalle (ORA) alle (ORA) in:
(LUOGO, IL PIÙ PRECISO POSSIBILE)
In attesa di una Vostra pronta conferma, Vi porgo distinti saluti
Comitato promotore comunale del No Berlusconi Day
(COGNOME, NOME e FIRMA )MATERIALE NECESSARIO ALLA REALIZZAZIONE DI UN GAZEBO
1.L’autorizzazione di cui sopra firmata dal Sindaco o dal comandante della Polizia Locale
2.Un gazebo o un tavolo
3. Sedie
4.Manifesti da affiggere sul gazebo o banchetto
5.Una Cartello che rappresenta il logo del No Berlusconi Day
6.Volantini
7.Materiale di cancelleria (scotch, penne, ecc. ecc.)
8.Gadgets o scatola per contributo economicoPUBBLICIZZARE IL GAZEBO
Attraverso Facebook, siti o blog, inviandoci via mail i dettagli del vostro appuntamento: [email protected]COMUNICARE CON LA STAMPA LOCALE
Invitiamo tutti a contattare la stampa locale, carta stampata, tv e radio inviando un comunicato stampa di questo tipo:COMUNICATO STAMPA - Sabato a (città) un gazebo del No Berlusconi Day
Nell'ambito dell'iniziativa nazionale "No Berlusconi Day - L'Anteprima", che si tiene sabato in tutte le città italiane anche a (città) verrà allestito un punto per informare i cittadini della manifestazione che si terrà a Roma il prossimo 5 dicembre per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il gazebo sarà aperto dalle ore 16 alle ore 19 in via/piazza. Con preghiera di diffusione
Data, Luogo Firma...
Istantaneamente rabbrividisco. Scopro - con il fondamentale aiuto di Valentina Arceri - su Google riferimenti ed informazioni sull’allestimento di gazebo e banchetti in Italia. Le procedure e le tempistiche variano da comune a comune. Mi soffermo su Roma e Cagliari. Per il capoluogo sardo – la mia città – la domanda va presentata con almeno 5 giorni lavorativi di preavviso e la risposta (positiva o no) viene trasmessa dal comune entro 30 giornidalla presentazione della domanda. C’è una tassa da pagare per l’occupazione del suolo pubblico, una per gli eventuali volantini, un’altra se si decide di imbastire una raccolta fondi. Nella nota non è presente alcuna menzione a questi dettagli. Per Roma il discorso si complica: il preavviso richiesto è di 30 giorni.
La nota non è di per sé errata, in quanto alcuni comuni pare non siano altrettanto severi con le concessioni. Alcuni però, lo sono ben di più: a Mantova viene richiesta una “certificazione anti-mafia”, mentre altri comuni VIETANO il volantinaggio (di qualunque tipo) .
Ultima chicca - la nota sui volantini è un palese plagio di un affidabilissimo vademecum reperibile sul sito dei Giovani Padani :
Vademecum Gazebo Lega Nord
Niente male per chi ha la faccia di dirti "ma credi veramente ch'io non sappia come si organizzano banchetti e gazebo?". Che magnifico esemplare di faccia di bronzo!Copia
una nota da un volantino di giovani leghisti, togliendo i riferimenti
alla verde "Padania" e si da arie da esperto in materia, pur di non
ammettere di aver fatto una sesquipedale idiozia e chiederti scusa.
Capirete bene che alla luce di questo le mie perplessità risultano più che giustificate, anche perché tanti iscritti e molti comitati locali si sarebbero inizialmente entusiasmati per un appello simile, ma ben presto avrebbero chiesto spiegazioni a tutti noi una volta che l’arcano sarebbe stato svelato. Ne valeva della credibilità dell’organizzazione, cosa cui San Precario ha sempre tenuto particolarmente, tanto da chiedere (ed ottenere) di essere l’unico amministratore a poter postare qualunque cosa nella bacheca, dai messaggi di stato ai links. Questo per "dare una parvenza di credibilità e coerenza"(parole sue).
Trovo on-line un altro amministratore, con cui parlo e riferisco la vicenda. Decido immediatamente di cancellare la nota (d’accordo con lui) per evitare che gli utenti vedessero una simile accozzaglia di imprecisioni e mancanze. Cerco di contattare San Precario per avvertirlo, ma lui pare sia già off-line.
La mattina dopo vengo rimosso dal ruolo di amministratore, senza una mail, senza una motivazione. Scopro che la decisione è stata presa dall’autore della succitata nota e senza alcun consulto con gli altri organizzatori, che rimasero del tutto all’oscuro. Sento ciascuno di loro: privatamente si mostrano solidali, quando non sconvolti. ”Dovrebbe andarsene lui”, ”Ha fatto una cosa gravissima” e addirittura ”Se resta lui e tu non ci sei, io me ne tiro fuori”. Bellissime parole. Vuote e false come l'identità di San Fuffa.
San Precario è assente. Lo trovo on-line, ma si nega. Niente mail, niente chat, ovviamente niente cellulare (non ci è stato dato), niente piccione viaggiatore. Impossibile comunicare con lui. Apparentemente si trova a lavoro, ma la pagina viene aggiornata ed i messaggi dei vari troll vengono rimossi in tempo reale. Non sappiamo quale lavoro svolga nella vita il nostro anonimo collega, ma tant’è, non si è mai sognato di confidarci la sua identità, né sappiamo dove vive o quanti anni abbia. Foto? Nemmeno a parlarne. Non è questo il punto. Abbiamo sempre collaborato senza sapere nulla, senza porci troppe domande. Quando però rifletti sul fatto che la pagina ormai conta 100.000 iscritti e l’evento prende forma, una tale deriva autoritaria comincia ad insinuare dei dubbi sul reale obiettivo, tant’è che non c'è mai stato fornito un resoconto del suo lavoro, se tralasciamo gli importantissimi e fondamentali messaggi di stato… Non siamo mai stati avvertiti prima di una nota spiazzante, prima di una novità organizzativa: il tutto veniva deciso a tavolino e senza un consulto. Poco importa se una nota poi comportava l’inserimento di alcuni links o banner. Poco importa anche se per poterla scovare il “collega” avrebbe dovuto scorrere ore ed ore di post in bacheca, perdendo ulteriore tempo. Roba di poco conto, per un impegno così, ma indice di una persona decisamente poco incline al dialogo.
Ovviamente il tutto gli veniva riferito, con i toni più pacati possibili. Le scuse che seguivano non portavano poi ad alcuna variazione procedurale, da parte sua. Altra perla, risalente al giorno in cui fui espulso:
"Oggi abbiamo 12.000 utenti più di ieri: visto che succede quando a metterci le mani [sulla pagina, ndFL] è una persona sola?!"
Sarei curiosissimo di contattare ciascuna delle 12.000 persone iscrittesi in quel giorno per chiedere loro di ripetermi ad libitum il messaggio di stato che li ha motivati a tal punto. Questa è organizzazione, gente! Finalmente riesco a trovarlo: Ne parliamo alle 20, quando esco da lavoro. Alle 19:55 sono in chat. Lo aspetto. Lo trovo on-line ed alle 20:05 gli ricordo l’impegno preso. La pagina - nel frattempo - continua ad essere aggiornata (ovvio quali siano le priorità). Attendo. Si fanno le 21:45 prima di poterlo sentire. Con sicumera invidiabile, dice di non essere tanto stupido da parlare o agire senza cognizione di causa. Proprio vero: non riesci a fargli ammettere di aver commesso un errore manco se usi Google e glielo sbatti in faccia.
Dopo qualche messaggio – anche con toni forti, da parte di entrambi – mi invita a riparlarne l’indomani, pur sapendo benissimo ch’io non avrei potuto muovere un dito per il NBD (per inserire i banner si deve necessariamente essere amministratori). Poco dopo, vengono rimossi dal loro ruolo tutti gli altri amministratori, probabilmente per paura che questi potessero rendermi nuovamente admin o peggio, che potessero cacciare lui. Tuttavia, a differenza di me, gli altri possono continuare il loro lavoro di coordinatori in quanto questo loro status non interferiva in alcun modo con la pagina FB. Pertanto, dopo lo sconcerto iniziale, nessuno si è più lamentato… con lui (in privato erano cuoricini e pacche sulle spalle).
L’indomani non si fa trovare. On-line, ma appena lo cerco sparisce. E gli altri? Sempre solidali in privato, stavolta mi invitano alla calma: ”Altrimenti si incazza di più, magari poi si risolve”. Il giorno dopo ci fu un silenzio talmente assordante che ne sento ancora l’eco. Poi un pacifico Tu sei fuori da questa storia”, o un simpatico ”ma secondo te io creo la pagina e poi la lascio a te?”. Certo, la pagina l’ha creata lui. Ma milioni di persone al giorno riescono a farlo. Il difficile è cooperare per farci arrivare 150.000 utenti. Dettagli irrilevanti.
Ovviamente nelle ore e nei giorni successivi nulla ormai poteva ricucire lo strappo. Nemmeno le decine di messaggi privati e pubblici – anche da parte dei Comitati Locali – in cui si denuncia l’impossibilità materiale di organizzare banchetti e gazebo per la data del 31 ottobre. Franz Mannino è la persona che ha ascoltato e sopportato i miei quotidiani sfoghi di rabbia e delusione. Sa benissimo che sino all’ultimo – sino alla notte del 28 – ho cercato di parlare ancora con San Precario, in un tentativo estremo di non llontanarci definitivamente. Mi sarebbero bastate le sue scuse, un’ammissione di colpa. Una parola per scusarsi di aver reagito in maniera impulsiva, di aver cacciato un suo valido collega per il solo fatto che si era cancellata una nota, per giunta con motivi validi – alla luce dei fatti e delle perplessità anche di altri.
Avrei tranquillamente ammesso di esser stato accecato da rabbia e delusione, di aver fatto volare parole grosse. Ma non di più. La ragione era ed è dalla mia. Non sono disposto ad umiliarmi in nome di una manifestazione che ho contribuito a creare, ma alla quale ho contribuito con “l’ausilio” di un despota che non sa nemmeno ammettere di poter sbagliare, di tanto in tanto e con dei colleghi che preferiscono tener saldo il loro posto sul palco del 5 dicembre piuttosto che dire al capo ciò che hanno confessato a me, su di lui.
Ieri notte, l’ennesima goccia, l’ennesima umiliazione per me ed il mio lavoro. Ricordate quella mia idea, sulle foto dei fan? Quella cazzata, come definita dal nostro Anonimo Amministratore (AA)?
Che faccia da culo (anonima): ti caccia e dopo aver ignorato i tuoi appelli si permette di utilizzare una tua idea, che aveva definito cazzata, appunto. Nel frattempo in bacheca non si parla più di gazebo, l’Ideona Rivoluzionaria scompare silenziosamente, pur di non fornire spiegazioni e rompere il giocattolino. E la moderazione della pagina va a farsi benedire.Sino a quando eravamo almeno in due ad essere amministratori, non venivano ammessi post di carattere politico né insulti di qualunque tipo. Adesso proliferano indisturbate bandiere rosse e dell’IdV. Scompaiono alcuni miei volantini: non tutti, ma quelli che riportano la dicitura “Manifestazione apartitica e pacifica”. Poi compaiono Di Pietro e Ferrero, mentre Franca Corradini (Franca Corradini è colei che il Tafanus ha citato per primo, in rete, come "registrar" del dominio noberlusconiday.org . NdR) ci illumina:
”Continuo a ricevere telefonate strane... sempre più strane, e mail idem....” e ancora parla di ”…pressioni affinché ci mettiamo in contatto con l'IDV per fruire di un finanziamento per il palco. Pare che qualcuno di noi (non di noi 6, credo almeno....) abbia preso accordi in tal senso. Finanziamento che sarebbe giunto anonimo... DIREI CHE OGGI IL TRUCCO È DI DOMINIO PUBBLICO”.
Questa suona come un’accusa, per nulla malcelata. Semmai edulcorata. Qualcuno avrebbe subìto pressioni per un finanziamento. Chi? Non ci è dato saperlo. A quel punto ne ero già fuori, ma sino ad oggi ho ancora ricevuto e-mail da una mailing list dedicata alla manifestazione. Franz (Mannino?) ha passato le giornate fra lavoro, impegno per il NBD e chattate col sottoscritto (con annessi sfoghi e delusioni, negli ultimi giorni). Giuseppe è – assieme ad Emanuele (De Pascale?) – l’unica persona che è stata capace di fornirmi la sua solidarietà e la sua vicinanza e che ha tentato di dire le cose come stanno. Franca (Corradini?) – a parte i colpi di testa odierni – è sempre stata lavoratrice instancabile, solerte e precisa. Certo, oggi mi ha dato del fascista per aver cancellato i banner, frutto del mio lavoro che ora non volevo si mischiasse con quello di chi ha contribuito a cacciarmi o non ha alzato un dito in mia difesa. L’unica persona di cui non abbiamo numero di telefono e non conosciamo l’identità è San Precario. Lungi da me dire che sia stato lui a vendere di fatto la manifestazione, sta di fatto che i volantini e l’avatar apolitici sono stati rimossi da lui, l’unico amministratore. Devo parlare più di illazioni che di prove, ma ognuno può giungere alle sue conclusioni.
Sta di fatto che in questo progetto ho messo l’anima, il cuore. Sono stato costretto a casa dall’influenza e la febbre, ma ho continuato a lavorare alacremente all’inserimento di banner, links, codici FBML, canale Youtube, volantini, loghi, animazioni… Tutte cose secondarie, certamente, ma che richiedono tempo impegno ed una certa meticolosità e che alla fine hanno reso la pagina NDB diversa da tutte le altre. Credo di aver fatto un buon lavoro, per quanto mi riguarda mi accontento di aver fatto del mio meglio.
Ho contribuito marginalmente all’organizzazione, tappando qualche buco e fornendo un aiuto nel caso ci fossero troppe pratiche “da smaltire”. Diversi giorni fa ho rilasciato un’intervista per una giornalista free-lance, dopo aver sentito gli altri per poter essere sicuro di parlare a nome di tutti. Ero anche disposto – e Franz lo sa bene – a far sì che l’articolo venisse pubblicato a nome di altri, dato che il mio ruolo aveva un carattere tecnico più che organizzativo. Eravamo una squadra, lo siamo sempre stati. Perlomeno è quel che ho creduto, sino a quando sono stato espulso senza che si sollevasse un alito di vento. Alla maggior parte degli amministratori (ormai ex) interessa l’immagine del “No Berlusconi Day”, ciò che 150.000 iscritti possono pensare.
Dicendovi queste cose – a loro dire – rovino un sogno a tante persone. Quale sogno, dico io? Il sogno di un evento apartitico, partito dal basso, dove avremmo firmato pur di ottenere 20.000 adesioni a Roma, ma senza bandiere piuttosto che 80.000 con partiti e sindacati? Quale sogno, dico io, dato che si manifesta contro una persona che si dice amorale, al di sopra di tutto, di ogni errore ed ogni giudizio… un despota antidemocratico e con un mini-esercito di simil-servi (per la terza volta: chi vi ricorda?)?
Sono stato cacciato, assieme a Grisorio e poi a tutti gli altri.
Sono l’unico che ha avuto voglia di gridare e difendere la propria
persona, il proprio lavoro ed il proprio impegno, perché sono convinto
che il rispetto per me stesso e per gli altri valga più di un evento
che andrebbe costruito assieme, e per il quale non si può soprassedere alle più elementari norme di collaborazione, convivenza, lealtà e solidarietà.
Qui abbiamo un Amministratore Anonimo, la cui identità spero non nasconda tetri altarini (tranquilli, la scopriremo). Una
persona che decide da sola, rivelandosi caratterialmente solo dopo che
la pagina ha raggiunto un gruzzolo di iscritti impensabile all’inizio, scoprendosi per il despota che è solo dopo che “il più era fatto” e che i contatti dall'esterno iniziavano a giungere. Una
persona talmente abile dal riuscire a cacciare gli altri
amministratori, ottenendo che questi continuassero a lavorare per lui,
come se niente fosse successo. In nome di cosa? Della manifestazione?
Molto più probabile che quella visibilità mediatica berlusconiana di cui ci lamentiamo faccia gola a chi potrebbe trovarsi su un palco. Voglio pensare che si tratti di umana debolezza, di voglia di crederci nonostante tutto e di apparire, sì. Di fronte a decine e forse centinaia di migliaia di persone.
Avrei potuto stare zitto, certo. Avrei potuto continuare a farvi credere che Di Pietro è arrivato per caso, dirvi che l’Organizzazione è più coesa che mai e che rappresenta l’esempio concreto di ciò che noi tutti vorremmo per la nostra Famigliuola Felice. Invece sono qui a raccontarvi, che il risveglio è duro, quando scopri che l’Italia – nel piccolo – è tutta qui: despoti e fascistelli da un lato, servi o silenziosamente complici e succubi dall’altro, vigliaccamente giudiziosi nel tirarsi fuori dalle questioni morali, nella quale potrebbero agire da arbitri in difesa di un collegain cambio di un posto in prima fila per l'evento dell'anno. Sul carro salgono tutti. Se volete fingere che sia reale, ignoratemi e montate anche voi. Altrimenti svegliatevi, svegliatevi ora. Non so se e quando sarei riuscito a destarmi, senza la decisione dell’Anonimo Amministratore.
Franco Lai, ex grafico ed amministratore del no berlusconi day
...con questo, personalmente scendo qui. Il ventilatore ha già sparso una sufficiente quantità di merda, e l'ha sparsa nelle direzioni giuste. In questo outing di Franco Lai ho ritrovato tanti bei nomi, che il Tafanus aveva fatto quando ancora nessuno si poneva il problema di "chi ci fosse dietro". Anzi, erano infastiditi persino dal semplice fatto che queste domande venissero poste. Ora spero che anche altri comincino a porle a se stessi, queste domande. Magari a futura memoria. Tafanus
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