«Bagnasco, scegli la giustizia e la povertà: rifiuta i soldi dello scudo fiscale»
Per celebrare questo «simbolo della civiltà occidentale e cristiana», il presidente cristianissimo del Municipio di Genova Centro-Est vuole dare fuoco alla moschea ancora costruenda; per onorare la memoria dell’irregolare extracomunitario Gesù di Betlemme, la Lega degli atei Bossi, Maroni, Calderoli e Bruzzone sostituisce il vangelo del palestinese Gesù col «vangelo secondo Gentilini» che recita: «Voglio eliminare i bambini zingari che vanno a rubare agli anziani, nemmeno “rieducarli” ma eliminarli, toglierli dalla vita. Voglio la rivoluzione contro le moschee e i centri islamici. Le gerarchie ecclesiastiche dicono: Lasciamoli pregare. Noooo! Vanno a pregare nei desertiiii!». Ecco la civiltà che avanza e il Natale che diventa simbolo di razzismo, di morte e di invincibile ignoranza.
Di fronte a questa rozzezza demoniaca, ancora una volta è calato il silenzio della chiesa gerarchica che avrebbe dovuto dire con chiarezza che costoro sono fuori della Chiesa perché a Natale affermiamo il pricipio evangelico della dignità di tutti gli uomini e tutte le donne; il principio teologico della libertà religiosa per tutti, senza esclusioni; il principio laico dell’uguaglianza di tutti davanti alla Legge e alla Carta dei Diritti. Se ciò non avviene, i cattolici, vescovi e fedeli, diventano colpevoli di «lesa divinità» e di tradimento, come afferma la voce limpida di Mons. Óscar Romero, martire per mano militare, perché difendeva i Gesù bambini affamati e disperati del suo paese: «Se la Chiesa ha tradito il suo spirito di povertà, è perché non è stata fedele al Vangelo, che la voleva staccata dai poteri della terra, non appoggiata al denaro, ma appoggiata al potere di Cristo: questa è la sua grandezza».
Di fronte allo scempio della divisione, della guerra civile, dell’illegalità che l’attuale governo e la sua maggioranza stanno diffondendo nel Paese, sarebbe importante che in questo Natale la Chiesa ponesse un segno visibile e inequivocabile, un segno dirompente che lasciasse il segno. Il ministro del tesoro ha detto che una parte dei soldi che rientreranno dallo «scudo fiscale» andranno a finanziare le scuole private (in maggioranza cattoliche). Sono soldi sporchi di sangue, di droga, di furti, di evasione, di corruzione, di mafia, di assassinii. Come possono essere strumento di educazione e di cultura? Chiediamo al cardinale Bagnasco che la notte di Natale per onorare il Bambino dica chiaro e forte: «Signor governo, non abbiamo bisogno! Rifiutiamo quei soldi perché per noi il fine non giustifica mai i mezzi e non possiamo educare i figli del futuro con il denaro della morte e della illegalità. Resteremo poveri accanto alla povertà della mangiatoia, con l’extracomunitario palestinese ed ebreo, Gesù, Figlio di Dio».
Paolo Farinella, prete
Paolo Farinella, prete
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