"...a dieci anni dalla morte, il sindaco ha deciso di intitolare una via o un parco di Milano a Bettino Craxi. La notizia filtra da Palazzo Marino in attesa dell'ufficializzazione che dovrebbe avvenire il 19 gennaio quando il presidente della Repubblica e il premier Berlusconi ricorderanno ufficialmente il leader socialista. I tecnici del Comune sarebbero però già al lavoro per individuare l'area più adatta che il sindaco vorrebbe comunque nel centro della città. Una scelta destinata a creare polemiche come già avvenne quando a prendere l'iniziativa, poi abortita, era stato l'allora sindaco Gabriele Albertini e che per questo non sarebbe stata resa ancora pubblica. Anche se il sindaco sarebbe convita che questo sia il giusto riconoscimento "per un uomo che ha dato una svolta al Paese". [Repubblica, 29/12/09]
ROMA - Alla vigilia del decennale della sua morte (il 19 gennaio), la figura di Bettino Craxi continua a far discutere, a suscitare polemiche. E così, mentre si viene a sapere che Giorgio Napolitano riceverà al Quirinale i membri della Fondazione Craxi che hanno organizzato un convegno per commemorare l'ex premier socialista, Antonio Di Pietro attacca: "Mi auguro che il presidente della Repubblica, se parteciperà a un ricordo su Craxi, lo ricordi per quello che è stato: un politico, un presidente del Consiglio, un corrotto, un condannato, un latitante. Altrimenti non racconterebbe la verità nemmeno lui".
Comunque, dal Colle era già arrivata la precisazione sul fatto che la partecipazione del capo dello Stato al convegno non è ancora stata decisa. Intanto, Di Pietro demolisce chi vuole riabilitare la figura dell'esponente del garofano: "Io credo che ci sia una distorsione della realtà, attraverso tentativi di riabilitazione di una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti, responsabile di tanti debiti nelle casse dello stato nella prima repubblica. Anche oggi continua a essere scambiato per una persona in esilio, in realtà era latitante". Di Pietro si dice (ovviamente) contrario anche all'iniziativa del sindaco Letizia Moratti: intitolare allo scomparso segretario del Psi una strada, o un parco di Milano.
Giudizi pesanti, quelli del numero uno dell'Idv. Che fanno infuriare il Pdl. "Con i suoi insulti a Craxi, estesi a Berlusconi, e con le sue minacce ed intimidazioni al presidente della Repubblica Napolitano - dice il capogruppo alla Camera Fabrizio Ciccchitto - Di Pietro conferma che purtroppo esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo di inciviltà, di odio, di rozzezza del quale l'ex pm ed il suo partito sono la punta dell'iceberg. Di Pietro è il portavoce di un network che ha capacità di fuoco che non può essere sottovalutata". Anche il ministro della Cultura Sandro Bondi definisce le sue parole "volgari e senza precedenti".
Ma contro l'iniziativa del sindaco Moratti insorge anche un altro ex capo del pool Mani Pulite di Milano, Francesco Saverio Borrelli: "Trovo indecoroso, offensivo intitolare una via, una piazza o qualunque cosa ad un personaggio che è morto da latitante". [Repubblica.it]
Comunque, dal Colle era già arrivata la precisazione sul fatto che la partecipazione del capo dello Stato al convegno non è ancora stata decisa. Intanto, Di Pietro demolisce chi vuole riabilitare la figura dell'esponente del garofano: "Io credo che ci sia una distorsione della realtà, attraverso tentativi di riabilitazione di una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti, responsabile di tanti debiti nelle casse dello stato nella prima repubblica. Anche oggi continua a essere scambiato per una persona in esilio, in realtà era latitante". Di Pietro si dice (ovviamente) contrario anche all'iniziativa del sindaco Letizia Moratti: intitolare allo scomparso segretario del Psi una strada, o un parco di Milano.
Giudizi pesanti, quelli del numero uno dell'Idv. Che fanno infuriare il Pdl. "Con i suoi insulti a Craxi, estesi a Berlusconi, e con le sue minacce ed intimidazioni al presidente della Repubblica Napolitano - dice il capogruppo alla Camera Fabrizio Ciccchitto - Di Pietro conferma che purtroppo esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo di inciviltà, di odio, di rozzezza del quale l'ex pm ed il suo partito sono la punta dell'iceberg. Di Pietro è il portavoce di un network che ha capacità di fuoco che non può essere sottovalutata". Anche il ministro della Cultura Sandro Bondi definisce le sue parole "volgari e senza precedenti".
Ma contro l'iniziativa del sindaco Moratti insorge anche un altro ex capo del pool Mani Pulite di Milano, Francesco Saverio Borrelli: "Trovo indecoroso, offensivo intitolare una via, una piazza o qualunque cosa ad un personaggio che è morto da latitante". [Repubblica.it]
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A pochi mesi di distanza dalla rimozione di una semplice targa da una biblioteca di un paesino della bergamasca (noto per aver dato i natali a Littorio Feltri) intitolata a Peppino Impastato, che ha sacrificato la sua giovane vita in difesa della legalità, la Moratti vuole intitolare un parco a Bettino Craxi, detto "il cinghialone", morto don da eroe in esilio (come vorrebbe la ineffabile Stefania), ma da pregiudicato in latitanza.
Riandando con la memoria alla mitica "signora Enza", che ogni lunedì faceva la raccolta delle "buste" nell'ufficio di Craxi in Piazza Duomo, o al "Conto Protezione", credo che ci sarebbe qualcosa di più adatto di un Parco, da intitolare a Bettino: una bella tangenziale. Tafanus
Riandando con la memoria alla mitica "signora Enza", che ogni lunedì faceva la raccolta delle "buste" nell'ufficio di Craxi in Piazza Duomo, o al "Conto Protezione", credo che ci sarebbe qualcosa di più adatto di un Parco, da intitolare a Bettino: una bella tangenziale. Tafanus
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