PREMESSA: se all'inizio della diatriba sui registi occulti del NBD costoro avessero mostrato il loro vero volto, ed avessero rinunciato a nascondere la loro faccia dietro una montagna crescente di menzogne, e di versioni che cambiavano senza soluzioni di continuità, come il colore del mare, la diatriba sarebbe finita da un pezzo. Invece adesso, una volta iniziato il giochino di mettere merda nel ventilatore, altri cominciano a parlare, gli outings diventano fiumi in piena, e adesso noi non abbiamo né voglia, né modo di fermare questa marea. Chi, col proprio oscuro comportamento, ha messo in moto questa giostra, ha un solo mezzo per fermarla: quella di raccontarci la storia vera, e di chiedere scusa.
Oggi, dopo che abbiamo ricevuto un breve ma significativo commento di Franco Lai, collaboratore della prima ora della manifestazione nata dal basso, riceviamo da Monia Benini, Presidente del movimento politico "Per il bene comune", dell'amico Sen. Fernando Rossi, un post con la storiaccia brutta di questa oscura faccenda, raccontata dallo stesso Franco Lai sul [blog "linkalanotizia]
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29 Ottobre 2009: l'altra faccia del "no berlusconi day"
Questa mattina apprendiamo da Facebook che tra gli organizzatori del No Berlusconi Day non è proprio tutto rose e fiori! Impossibile
credere che, nel momento in cui sono sorte divergenze, queste hanno
portato all’esclusione e alla censura di quelle “voci” e quelle “menti”
che non erano completamente ad ”immagine e somiglianza” del Capo.
Un
ritornello che si ripete troppo spesso e che ancora una volta ci spiega
perché questa Italia non va… come se un po’ tutti avessimo un cancro
dentro! Un po’ quello che voleva mostrare Videocrazy, disegnando
quell’ossessione della ricerca della visibilità, che decenni di tv e
cultura berlusconiana ci hanno corroso dentro. Ecco allora,
quando l’occasione è ghiotta, non importa chi si calpesta per salire
sul palco della notorietà. Se buchi lo schermo tutto il resto non
conta, basta apparire.
Leggendo la nota di Franco Lai, ex
grafico ed organizzatore del "No Berlusconi Day", ho provato profonda
amarezza, delusione, e paura. Mi ha fatto venire in mente molte cose
oltre al docufilm di Erik Gandini; mi ha fatto riflettere
sull’incapacità di perseguire ancora in questo paese valori veri,
ideali concreti lontano da ideologie e ipocrisie nonché interessi
personali.
Anche il “gruppo” più coeso, più sano, più ben
intenzionato, quando si professa come unico giusto, pretende di essere
depositario di tutte le verità, non ammette l’errore ed esclude chi
obietta e non garantisce il dialogo, finisce per diventare dispotico e
perpetuare le condizioni che l’hanno precedentemente animato ad agire.
Die
Welle, (L’Onda), un film tedesco del 2008 è un tentativo, un po’
esagerato ma efficace, di mostrare come questo passaggio sia sottile e
silenzioso.
Ma le mie parole possono dire poco sui fatti
interconnessi con la vicenda del “No Berlusconi Day”; lascio allora
questa incombenza a quelle che Franco Lai ha scritto nella prima
mattinata in una nota di facebook. Spero di non fare cosa sgradita.
“Non farlo, per il bene della manifestazione”.
Già, la manifestazione. Conservo ancora l’e-mail con la quale San Precario, il “mitico” San Precario mi invita a collaborare a questo nuovo progetto, assieme ad altri blogger di sua conoscenza. Un onore vero.
Era il 9 ottobre, data che oggi appare lontanissima. Conobbi altri collaboratori: Franz, Giuseppe, Elio e Franca. Ciascuno di noi aveva un ruolo, nell’organizzazione di questo evento da creare da zero.
Sono stato contattato principalmente per la parte grafica ed i
contenuti multimediali: grande entusiasmo, grandissimi stimoli. Ci si
presenta, ciascuno col suo bagaglio di esperienze e via col lavoro.
Oggi,
29 ottobre, in tanti mi chiedono di tacere, per il bene della
manifestazione. Tapparmi la bocca per difendere chi non mi ha difeso e
chi ha calpestato me ed il mio lavoro tradendo un mio sogno, un qualcosa
in cui ho creduto e che ho messo ai primissimi posti nella lista delle
priorità. Non al primo, però. La dignità, l'orgoglio ed il
rispetto per me stesso meritano la piazza più alta. Non cedo a
compromessi, non ora, né mi importa dei giudizi negativi di chi non
crede o non vuol credere. Cammino a testa alta ed a schiena dritta, il
mio nome posso pure gridarlo. A voi, detrattori ingrati e disillusi, lascio pure l'incombente necessità di star dietro ad un nickname, anonimo e vuoto quanto le coscienze di chi fa finta di nulla pur di seguire un sogno, macchiato, stirato e forse venduto.
Torniamo a noi. Primissimi giorni, gli iscritti aumentavano a centinaia di ora in ora e dopo pochi giorni se ne contavano 8.000/10.000 al dì.
Nonostante questo fosse diventato un secondo lavoro – che mi ha spesso
tenuto occupato anche durante le ore notturne – non avrei sperato in un
successo simile dopo così poco tempo. Una manifestazione che parta dai blogger, dal basso.
Un evento organizzato da persone che non si sono mai incontrate e che
vivono lontane. Un incontro che avrebbe coinvolto migliaia di persone,
ma senza l’aiuto di alcun partito né sindacato né associazione politicizzata
o che non fosse al di fuori di ogni sospetto o qualsivoglia vicinanza
con chi è antiberlusconiano per convenienza, non per convinzione.
Questo era il nostro unico manifesto.
Dettaglio di uno dei volantini "spariti". Notare la dicitura "Manifestazione apolitica". [clicca per ingrandire]
I nostri princìpi, i nostri obiettivi. Fioccarono
presto le adesioni di blog e privati cittadini, il lavoro aumentava. Ci
siamo sempre trovati tutti d’accordo, quasi silenziosamente e ad occhi
chiusi. Non mancavano le divergenze, ma venivano subito sanate:
ciascuno tralasciava le sue personali opinioni per il bene del gruppo e
dell’evento stesso.
Arriviamo a domenica 25, un punto di
svolta. Ci siamo trovati – quasi al gran completo – in chat per parlare
di progetti ed obiettivi e fare un punto della situazione. San Precario
ha da subito espresso l’esigenza di dare una scossa alla pagina FB ed
all’organizzazione stessa, lanciando l’idea dei gazebo nelle piazze
italiane. L’idea in astratto non è per nulla male, peccato ch'io
abbia deciso di far notare che la data da lui proposta – 31 ottobre –
difficilmente avrebbe permesso la concreta realizzazione di questo
incontro.
Altri amministratori, pur condividendo alcune
delle mie perplessità, decisero di non contrastare San Precario in
questa sua uscita, forse per non ledere quella immaginaria aura di
coesione che cercavamo strenuamente di mantenere; di certo, San Precario ha posto una mozione di fiducia
(proprio così: chi vi ricorda?). Dovevamo credere nelle sue capacità
organizzative ed al fatto che i gazebo si sarebbero visti senza alcun
problema. In 6 giorni. I nostri dubbi dovevano sparire, pena una
malcelata accusa di disfattismo, egoismo, pressapochismo o
complottismo. Insomma “o mi credete, o siete contro di me”. Il nostro
democraticissimo Anonimo, ha cercato di girare la frittata. In questo è
stato piuttosto abile. Gli feci notare il fatto che per quanto ciascuno
di noi avesse compiti ben definiti, nessuno poteva ritenersi talmente
esperto e superiore da potersi sentire esente da errori. È preciso DOVERE
farli notare e discuterne, perché far finta di nulla è da sciocchi, non
da persone rispettose del ruolo altrui. E nessuno - nel caso - si
dovrebbe offendere per le correzioni apportate da altri. Palle, secondo
San Precario. In realtà si trattava di un modo come un altro per poter
fare il bello ed il cattivo tempo, senza interferenze (ripeto: vi
ricorda qualcuno?).
Durante l'incontro in chat, proposi alcune
idee per cercare di avvicinare qualche iscritto e renderlo partecipe
attivamente, in una sorta di “gara”, un volantinaggio virtuale, fra cui
l’utilizzo di foto e video da parte degli iscritti con annesso
volantino o messaggio. Microfilmati o foto che descrivessero l'adesione
al NBD e le ragioni per cui Berlusconi dovrebbe dimettersi. L’idea venne subito definita “cazzata” da San Precario prima
ancora che riuscissi a finire di esporla. L'Anonimo ha tante altre
belle idee per mandare il tutto in malora. Democraticamente, s’intende.
Per
carità, le idee del sottoscritto potrebbero effettivamente risultare -
talvolta - sciocche o non condivisibili. Il punto non è questo. Ne
parlerò più in là, nella nota. Di fatto, ho commesso dei piccoli
errori, di cui ho reso conto, per i quali mi sono scusato e che non ho
commesso nuovamente. Capita a tutti, ma non tutti se la sentono di
ammetterli. La sera stessa appare in bacheca una nota che parla dei gazebo, organizzati per il 31 ottobre:
SABATO 31 OTTOBRE, DALLE 16 ALLE 19 IN TUTTE LE PIAZZA ITALIANE SI TERRA' IL "NO BERLUSCONI DAY - L'ANTEPRIMA"
COME REALIZZARE UN GAZEBO O BANCHETTO INFORMATIVO -
La realizzazione di un GAZEBO o di un BANCHETTO INFORMATIVO è un
validissimo e per nulla dispendioso strumento di informazione a diretto
contatto con i cittadini. Con la stesura di questo semplice vademecum,
vogliamo mettere ogni cittadino nella condizione di poterne organizzare
uno.
PERMESSI - La prima cosa da farsi è quella di
presentare all’ufficio di Polizia Locale o in alternativa direttamente
al Sindaco del comune presso il quale si intende fare il Gazebo una
richiesta scritta nella quale si chiede formalmente di poter occupare
suolo pubblico per una iniziativa di tipo politico. Nel caso in
cui si decida di effettuare il gazebo in una zona a traffico limitato
potrebbe essere opportuno inserire all’interno della richiesta anche
una dicitura del tipo: “chiediamo altresì l’autorizzazione al transito
di un autovettura per il tempo necessario al carico e allo scarico
dell’attrezzatura necessaria”. Il modello per la richiesta lè questo:
Alla c.a. Sig.Sindaco
del comune di (LUOGO) - CITTA', (DATA)
OGGETTO: richiesta occupazione suolo pubblico
Con
la presente il sottoscritto (COGNOME E NOME), nato a (LUOGO) il (DATA)
domiciliato, per comunicazioni inerenti la presente richiesta, a .....
in Via ..., in nome e per conto del Comitato Promotore del "No
Berlusconi Day, e-mail: [email protected]
chiede
di
poter occupare suolo pubblico per gazebo o banchetto di superficie
inferiore ai .... mq in (DATA) dalle (ORA) alle (ORA) in:
(LUOGO, IL PIÙ PRECISO POSSIBILE)
In attesa di una Vostra pronta conferma, Vi porgo distinti saluti
Comitato promotore comunale del No Berlusconi Day
(COGNOME, NOME e FIRMA )
MATERIALE NECESSARIO ALLA REALIZZAZIONE DI UN GAZEBO
1.L’autorizzazione di cui sopra firmata dal Sindaco o dal comandante della Polizia Locale
2.Un gazebo o un tavolo
3. Sedie
4.Manifesti da affiggere sul gazebo o banchetto
5.Una Cartello che rappresenta il logo del No Berlusconi Day
6.Volantini
7.Materiale di cancelleria (scotch, penne, ecc. ecc.)
8.Gadgets o scatola per contributo economico
PUBBLICIZZARE IL GAZEBO
Attraverso Facebook, siti o blog, inviandoci via mail i dettagli del vostro appuntamento: [email protected]
COMUNICARE CON LA STAMPA LOCALE
Invitiamo tutti a contattare la stampa locale, carta stampata, tv e radio inviando un comunicato stampa di questo tipo:
COMUNICATO STAMPA - Sabato a (città) un gazebo del No Berlusconi Day
Nell'ambito
dell'iniziativa nazionale "No Berlusconi Day - L'Anteprima", che si
tiene sabato in tutte le città italiane anche a (città) verrà allestito
un punto per informare i cittadini della manifestazione che si terrà a
Roma il prossimo 5 dicembre per chiedere le dimissioni del presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il gazebo sarà aperto dalle ore 16 alle ore 19 in via/piazza. Con preghiera di diffusione
Data, Luogo Firma...
Istantaneamente rabbrividisco. Scopro
- con il fondamentale aiuto di Valentina Arceri - su Google riferimenti
ed informazioni sull’allestimento di gazebo e banchetti in Italia. Le procedure e le tempistiche variano da comune a comune.
Mi soffermo su Roma e Cagliari. Per il capoluogo sardo – la mia città –
la domanda va presentata con almeno 5 giorni lavorativi di preavviso e
la risposta (positiva o no) viene trasmessa dal comune entro 30 giornidalla presentazione della domanda. C’è
una tassa da pagare per l’occupazione del suolo pubblico, una per gli
eventuali volantini, un’altra se si decide di imbastire una raccolta
fondi. Nella nota non è presente alcuna menzione a questi dettagli. Per Roma il discorso si complica: il preavviso richiesto è di 30 giorni.
La
nota non è di per sé errata, in quanto alcuni comuni pare non siano
altrettanto severi con le concessioni. Alcuni però, lo sono ben di più:
a Mantova viene richiesta una “certificazione anti-mafia”, mentre altri
comuni VIETANO il volantinaggio (di qualunque tipo) .
Ultima chicca - la nota sui volantini è un palese plagio di un affidabilissimo vademecum reperibile sul sito dei Giovani Padani :
Vademecum Gazebo Lega Nord
Niente male per chi ha la faccia di dirti "ma credi veramente ch'io non sappia come si organizzano banchetti e gazebo?". Che magnifico esemplare di faccia di bronzo!Copia
una nota da un volantino di giovani leghisti, togliendo i riferimenti
alla verde "Padania" e si da arie da esperto in materia, pur di non
ammettere di aver fatto una sesquipedale idiozia e chiederti scusa.
Capirete
bene che alla luce di questo le mie perplessità risultano più che
giustificate, anche perché tanti iscritti e molti comitati locali si
sarebbero inizialmente entusiasmati per un appello simile, ma ben presto avrebbero chiesto spiegazioni a tutti noi una volta che l’arcano sarebbe stato svelato. Ne
valeva della credibilità dell’organizzazione, cosa cui San Precario ha
sempre tenuto particolarmente, tanto da chiedere (ed ottenere) di
essere l’unico amministratore a poter postare qualunque cosa nella
bacheca, dai messaggi di stato ai links. Questo per "dare una parvenza di credibilità e coerenza"(parole sue).
Trovo
on-line un altro amministratore, con cui parlo e riferisco la vicenda.
Decido immediatamente di cancellare la nota (d’accordo con lui) per
evitare che gli utenti vedessero una simile accozzaglia di imprecisioni
e mancanze. Cerco di contattare San Precario per avvertirlo, ma lui
pare sia già off-line.
La mattina dopo vengo rimosso dal ruolo di amministratore, senza una mail, senza una motivazione. Scopro che la decisione è stata presa dall’autore della succitata nota e senza alcun consulto con gli altri organizzatori, che rimasero del tutto all’oscuro. Sento ciascuno di loro: privatamente si mostrano solidali, quando non sconvolti. ”Dovrebbe andarsene lui”, ”Ha fatto una cosa gravissima” e addirittura ”Se resta lui e tu non ci sei, io me ne tiro fuori”. Bellissime parole. Vuote e false come l'identità di San Fuffa.
San Precario è assente. Lo trovo on-line, ma si nega.
Niente mail, niente chat, ovviamente niente cellulare (non ci è stato
dato), niente piccione viaggiatore. Impossibile comunicare con lui.
Apparentemente si trova a lavoro, ma la pagina viene aggiornata ed i
messaggi dei vari troll vengono rimossi in tempo reale. Non sappiamo
quale lavoro svolga nella vita il nostro anonimo collega, ma tant’è,
non si è mai sognato di confidarci la sua identità, né sappiamo dove
vive o quanti anni abbia. Foto? Nemmeno a parlarne. Non è questo il
punto. Abbiamo sempre collaborato senza sapere nulla, senza porci
troppe domande. Quando però rifletti sul fatto che la pagina ormai
conta 100.000 iscritti e l’evento prende forma, una tale deriva
autoritaria comincia ad insinuare dei dubbi sul reale obiettivo,
tant’è che non c'è mai stato fornito un resoconto del suo lavoro, se
tralasciamo gli importantissimi e fondamentali messaggi di stato… Non
siamo mai stati avvertiti prima di una nota spiazzante, prima di una
novità organizzativa: il tutto veniva deciso a tavolino e senza un
consulto. Poco importa se una nota poi comportava l’inserimento di
alcuni links o banner. Poco importa anche se per poterla scovare il
“collega” avrebbe dovuto scorrere ore ed ore di post in bacheca,
perdendo ulteriore tempo. Roba di poco conto, per un impegno così, ma
indice di una persona decisamente poco incline al dialogo.
Ovviamente
il tutto gli veniva riferito, con i toni più pacati possibili. Le scuse
che seguivano non portavano poi ad alcuna variazione procedurale, da
parte sua. Altra perla, risalente al giorno in cui fui espulso:
"Oggi abbiamo 12.000 utenti più di ieri: visto che succede quando a metterci le mani [sulla pagina, ndFL] è una persona sola?!"
Sarei curiosissimo di contattare ciascuna delle 12.000 persone iscrittesi in quel giorno per chiedere loro di ripetermi ad libitum il messaggio di stato che li ha motivati a tal punto. Questa è organizzazione, gente! Finalmente riesco a trovarlo: Ne parliamo alle 20, quando esco da lavoro.
Alle 19:55 sono in chat. Lo aspetto. Lo trovo on-line ed alle 20:05 gli
ricordo l’impegno preso. La pagina - nel frattempo - continua ad essere
aggiornata (ovvio quali siano le priorità). Attendo. Si fanno le 21:45
prima di poterlo sentire. Con sicumera invidiabile, dice di non essere
tanto stupido da parlare o agire senza cognizione di causa. Proprio
vero: non riesci a fargli ammettere di aver commesso un errore manco
se usi Google e glielo sbatti in faccia.
Dopo qualche messaggio –
anche con toni forti, da parte di entrambi – mi invita a riparlarne
l’indomani, pur sapendo benissimo ch’io non avrei potuto muovere un
dito per il NBD (per inserire i banner si deve necessariamente essere
amministratori). Poco dopo, vengono rimossi dal loro ruolo tutti gli
altri amministratori, probabilmente per paura che questi potessero
rendermi nuovamente admin o peggio, che potessero cacciare lui. Tuttavia, a differenza di me, gli altri possono continuare il loro lavoro di coordinatori in quanto questo loro status
non interferiva in alcun modo con la pagina FB. Pertanto, dopo lo
sconcerto iniziale, nessuno si è più lamentato… con lui (in privato
erano cuoricini e pacche sulle spalle).
L’indomani non si fa
trovare. On-line, ma appena lo cerco sparisce. E gli altri? Sempre
solidali in privato, stavolta mi invitano alla calma: ”Altrimenti si incazza di più, magari poi si risolve”. Il giorno dopo ci fu un silenzio talmente assordante che ne sento ancora l’eco. Poi un pacifico Tu sei fuori da questa storia”, o un simpatico ”ma secondo te io creo la pagina e poi la lascio a te?”.
Certo, la pagina l’ha creata lui. Ma milioni di persone al giorno
riescono a farlo. Il difficile è cooperare per farci arrivare 150.000
utenti. Dettagli irrilevanti.
Ovviamente nelle ore e nei giorni
successivi nulla ormai poteva ricucire lo strappo. Nemmeno le decine di
messaggi privati e pubblici – anche da parte dei Comitati Locali – in
cui si denuncia l’impossibilità materiale di organizzare banchetti e gazebo per la data del 31 ottobre.
Franz Mannino è la persona che ha ascoltato e sopportato i miei
quotidiani sfoghi di rabbia e delusione. Sa benissimo che sino
all’ultimo – sino alla notte del 28 – ho cercato di parlare ancora con
San Precario, in un tentativo estremo di non llontanarci
definitivamente. Mi sarebbero bastate le sue scuse, un’ammissione di
colpa. Una parola per scusarsi di aver reagito in maniera impulsiva, di
aver cacciato un suo valido collega per il solo fatto che si era
cancellata una nota, per giunta con motivi validi – alla luce dei fatti
e delle perplessità anche di altri.
Avrei tranquillamente ammesso
di esser stato accecato da rabbia e delusione, di aver fatto volare
parole grosse. Ma non di più. La ragione era ed è dalla mia. Non sono
disposto ad umiliarmi in nome di una manifestazione che ho contribuito
a creare, ma alla quale ho contribuito con “l’ausilio” di un despota
che non sa nemmeno ammettere di poter sbagliare, di tanto in tanto e
con dei colleghi che preferiscono tener saldo il loro posto sul palco
del 5 dicembre piuttosto che dire al capo ciò che hanno confessato a me, su di lui.
Ieri
notte, l’ennesima goccia, l’ennesima umiliazione per me ed il mio
lavoro. Ricordate quella mia idea, sulle foto dei fan? Quella cazzata, come definita dal nostro Anonimo Amministratore (AA)?
Il nostro iscritto Raffaele Coppolone ha postato la sua No Berlusconi Photo. Adesso aspettiamo la tua!
Che
faccia da culo (anonima): ti caccia e dopo aver ignorato i tuoi appelli
si permette di utilizzare una tua idea, che aveva definito cazzata,
appunto. Nel frattempo in bacheca non si parla più di gazebo, l’Ideona
Rivoluzionaria scompare silenziosamente, pur di non fornire spiegazioni
e rompere il giocattolino. E la moderazione della pagina va a farsi benedire.Sino
a quando eravamo almeno in due ad essere amministratori, non venivano
ammessi post di carattere politico né insulti di qualunque tipo. Adesso
proliferano indisturbate bandiere rosse e dell’IdV. Scompaiono alcuni
miei volantini: non tutti, ma quelli che riportano la dicitura
“Manifestazione apartitica e pacifica”. Poi compaiono Di Pietro e Ferrero, mentre Franca Corradini (Franca Corradini è colei che il Tafanus ha citato per primo, in rete, come "registrar" del dominio noberlusconiday.org . NdR) ci illumina:
”Continuo a ricevere telefonate strane... sempre più strane, e mail idem....” e ancora parla di ”…pressioni
affinché ci mettiamo in contatto con l'IDV per fruire di un
finanziamento per il palco. Pare che qualcuno di noi (non di noi 6,
credo almeno....) abbia preso accordi in tal senso. Finanziamento che
sarebbe giunto anonimo... DIREI CHE OGGI IL TRUCCO È DI DOMINIO
PUBBLICO”.
Questa suona come un’accusa, per nulla malcelata. Semmai
edulcorata. Qualcuno avrebbe subìto pressioni per un finanziamento.
Chi? Non ci è dato saperlo. A quel punto ne ero già fuori, ma sino ad
oggi ho ancora ricevuto e-mail da una mailing list dedicata alla
manifestazione. Franz (Mannino?) ha passato le giornate fra lavoro, impegno per il
NBD e chattate col sottoscritto (con annessi sfoghi e delusioni, negli
ultimi giorni). Giuseppe è – assieme ad Emanuele (De Pascale?) – l’unica persona che
è stata capace di fornirmi la sua solidarietà e la sua vicinanza e che
ha tentato di dire le cose come stanno. Franca (Corradini?) – a parte i colpi di
testa odierni – è sempre stata lavoratrice instancabile, solerte e
precisa. Certo, oggi mi ha dato del fascista per aver cancellato i
banner, frutto del mio lavoro che ora non volevo si mischiasse con
quello di chi ha contribuito a cacciarmi o non ha alzato un dito in mia
difesa. L’unica persona di cui non abbiamo numero di telefono e non
conosciamo l’identità è San Precario. Lungi da me dire che sia stato
lui a vendere di fatto la manifestazione, sta di fatto che i volantini e l’avatar apolitici
sono stati rimossi da lui, l’unico amministratore. Devo parlare più di
illazioni che di prove, ma ognuno può giungere alle sue conclusioni.
Sta di fatto che in questo progetto ho messo l’anima, il cuore.
Sono stato costretto a casa dall’influenza e la febbre, ma ho
continuato a lavorare alacremente all’inserimento di banner, links,
codici FBML, canale Youtube, volantini, loghi, animazioni… Tutte cose
secondarie, certamente, ma che richiedono tempo impegno ed una certa
meticolosità e che alla fine hanno reso la pagina NDB diversa da tutte
le altre. Credo di aver fatto un buon lavoro, per quanto mi riguarda mi
accontento di aver fatto del mio meglio.
Ho contribuito marginalmente all’organizzazione,
tappando qualche buco e fornendo un aiuto nel caso ci fossero troppe
pratiche “da smaltire”. Diversi giorni fa ho rilasciato un’intervista
per una giornalista free-lance, dopo aver sentito gli altri per poter
essere sicuro di parlare a nome di tutti. Ero anche disposto – e Franz
lo sa bene – a far sì che l’articolo venisse pubblicato a nome di
altri, dato che il mio ruolo aveva un carattere tecnico più che organizzativo. Eravamo una squadra, lo siamo sempre stati. Perlomeno è quel che ho creduto,
sino a quando sono stato espulso senza che si sollevasse un alito di
vento. Alla maggior parte degli amministratori (ormai ex) interessa
l’immagine del “No Berlusconi Day”, ciò che 150.000 iscritti possono pensare.
Dicendovi
queste cose – a loro dire – rovino un sogno a tante persone. Quale
sogno, dico io? Il sogno di un evento apartitico, partito dal basso,
dove avremmo firmato pur di ottenere 20.000 adesioni a Roma, ma senza
bandiere piuttosto che 80.000 con partiti e sindacati? Quale sogno,
dico io, dato che si manifesta contro una persona che si dice amorale,
al di sopra di tutto, di ogni errore ed ogni giudizio… un despota
antidemocratico e con un mini-esercito di simil-servi (per la terza volta: chi vi ricorda?)?
Sono stato cacciato, assieme a Grisorio e poi a tutti gli altri.
Sono l’unico che ha avuto voglia di gridare e difendere la propria
persona, il proprio lavoro ed il proprio impegno, perché sono convinto
che il rispetto per me stesso e per gli altri valga più di un evento
che andrebbe costruito assieme, e per il quale non si può soprassedere alle più elementari norme di collaborazione, convivenza, lealtà e solidarietà.
Qui abbiamo un Amministratore Anonimo, la cui identità spero non nasconda tetri altarini (tranquilli, la scopriremo). Una
persona che decide da sola, rivelandosi caratterialmente solo dopo che
la pagina ha raggiunto un gruzzolo di iscritti impensabile all’inizio, scoprendosi per il despota che è solo dopo che “il più era fatto” e che i contatti dall'esterno iniziavano a giungere. Una
persona talmente abile dal riuscire a cacciare gli altri
amministratori, ottenendo che questi continuassero a lavorare per lui,
come se niente fosse successo. In nome di cosa? Della manifestazione?
Molto
più probabile che quella visibilità mediatica berlusconiana di cui ci
lamentiamo faccia gola a chi potrebbe trovarsi su un palco. Voglio
pensare che si tratti di umana debolezza, di voglia di crederci
nonostante tutto e di apparire, sì. Di fronte a decine e forse
centinaia di migliaia di persone.
Avrei potuto stare zitto, certo.
Avrei potuto continuare a farvi credere che Di Pietro è arrivato per
caso, dirvi che l’Organizzazione è più coesa che mai e che rappresenta
l’esempio concreto di ciò che noi tutti vorremmo per la nostra
Famigliuola Felice. Invece sono qui a raccontarvi, che il
risveglio è duro, quando scopri che l’Italia – nel piccolo – è tutta
qui: despoti e fascistelli da un lato, servi o silenziosamente
complici e succubi dall’altro, vigliaccamente giudiziosi nel
tirarsi fuori dalle questioni morali, nella quale potrebbero agire da
arbitri in difesa di un collegain cambio di un posto in prima fila per
l'evento dell'anno. Sul carro salgono tutti. Se volete
fingere che sia reale, ignoratemi e montate anche voi. Altrimenti
svegliatevi, svegliatevi ora. Non so se e quando sarei riuscito a
destarmi, senza la decisione dell’Anonimo Amministratore.
Franco Lai, ex grafico ed amministratore del no berlusconi day
...con questo, personalmente scendo qui. Il ventilatore ha già sparso una sufficiente quantità di merda, e l'ha sparsa nelle direzioni giuste. In questo outing di Franco Lai ho ritrovato tanti bei nomi, che il Tafanus aveva fatto quando ancora nessuno si poneva il problema di "chi ci fosse dietro". Anzi, erano infastiditi persino dal semplice fatto che queste domande venissero poste. Ora spero che anche altri comincino a porle a se stessi, queste domande. Magari a futura memoria. Tafanus
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