Colpa mia. Se non fosse stata Rita a segnalare la cosa in un suo commento, mi sarebbe sfuggito questo ignobile blitz-krug del dottor Alberto Zangrillo, onnipresente medico di fiducia del Cav. Berlusconi, nella chiesa dell'amico don Giorgio de Capitani. E dire che io sul blog di Don Giorgio (che fra l'altro è nel blogroll dei miei preferiti), ci vado spesso! Ma evidentemente il "generale agosto" mi ha giocato un brutto scherzo. Perché stiamo parlando di una storia dell'agosto 2009. Senonché, quando leggo cose così strane, ho la tentazione irrefrenabile di approfondire su "personaggi e interpreti". Cercherò di raccontare ordinatamente la storia. Dunque, Rita mi segnala un post da me non visto (ero in Corsica) sul blog di don Giorgio de Capitani, attraverso il quale don Giorgio pone delle domande ad un personaggio "non ignoto alle patrie gazzette": il dottor Alberto Zangrillo, cardiologo di fiducia di Silvio Berlusconi consigliere comunale a Missaglia, eletto nelle file di Forza Italia. E, per completare il quadro, illustre clinico dell'ospedale San Raffaele di don Verzé... Ma vi prego di non andare subito al post di don Giorgio linkato sotto, altrimenti, non conoscendo i presupposti (come non li conoscevo io), andreste in confusione...
Dunque, vado a cercare l'antefatto, e lo pesco su un articolo del 27 luglio 2009 di [Merate online]:
Monte: il prof. Zangrillo, in coda per la comunione, attacca don Giorgio: "Si vergogni, lei sta facendo del terrorismo". Ed è subito polemica. Don Giorgio: "...mi ha dato del terrorista, ma sappia che non mi fa paura`..." Zangrillo: "...domenica ritorno..."
Al telefono, la furia del professor Zangrillo si abbatte su don Giorgio De Capitani con frasi irriferibili. Il cardiologo di fiducia di Silvio Berlusconi consigliere comunale a Missaglia, eletto nelle file di Forza Italia, è un fiume in piena contro il battagliero sacerdote che guida la parrocchia di Monte di Rovagnate. Lo accusa delle peggiori nefandezze invitandolo a lasciare la tonaca e a dedicarsi ad altro nella vita. Ma prima di dare voce all’illustre clinico del San Raffaele di Milano e a don Giorgio, ecco l’antefatto.
Domenica 26 luglio, S. Messa delle ore 11. La chiesa è gremita, al solito. I parrocchiani contrari alle intemerate di don Giorgio si contano sulla punta di una mano. Ad ascoltare le sue infiammate prediche arriva gente da tanti paesi di Brianza. Don Giorgio arringa su tutto e, soprattutto, su tutti coloro i quali vogliono fare profitto ai danni della natura e della povera gente. Si batte con il Comitato perché l’acqua resti un bene pubblico, sta dalla parte di chi non vuole neppure sentire parlare di estrazioni petrolifere dentro e fuori il parco, ma dal suo blog agguerrito e tecnicamente molto ben fatto attacca anche i sindaci responsabili del disastro urbanistico e che, poi, si travestono da ambientalisti, sfilando con la fascia tricolore a bagaggera.
Ma domenica l’argomento delle sue prediche non è l’attacco alla natura, e i bersagli non sono la Lega, Berlusconi e il berlusconismo rampante e dilagante. No, domenica don Giorgio parla del Papa, in termini “forti” com’è sua abitudine. Lo invita a fare, a lasciare il luogo di vacanza e agire. Lo invita a seguire il Cristo radicale del Vangelo che viaggia molto lontano rispetto alle traiettorie vaticane, così vicine al potere. Il parroco ha notato quell’uomo alto entrato alla prima lettura che più che ascoltare la Messa parla al telefonino. (...un vero cattolico, praticante e rispettoso dei luoghi e delle circostanze... NdR) Lo ha notato ma non più di tanto.
Quando arriva il momento dell’Eucarestia l’uomo si alza si mette in fondo alla coda di persone che attendono l’ostia consacrata. Ma quando arriva di fronte al sacerdote, anziché prepararsi a ricevere Cristo, sferra l’attacco al prete: “Si vergogni, lei è un terrorista”. Poi senza consumare il sacramento si gira e se ne va. I chierichetti notano il fatto ma non sono riusciti a cogliere bene le parole dell’uomo. Don Giorgio, prima di chiudere la funzione racconta l’accaduto agli attoniti fedeli. E una voce comincia a serpeggiare dal fondo della chiesa: ma sapete chi era quello? Era Zangrillo, il medico di fiducia di Berlusconi. La voce trova ripetute conferme e fuori sul sagrato la gente si ferma a commentare la vicenda. Stanno tutti con don Giorgio: anche qui vengono a insultare. Il sacerdote mette la vicenda sul suo blog con aspri commenti. E il caso scoppia.
“Scoppia? Non è successo ancora niente. Domenica alle 11 sarò ancora là, a Monte, ad ascoltare le assurde prediche di quel sacerdote che farebbe bene a lasciare la Chiesa”.
Il professor Alberto Zangrillo, luminare presso il San Raffaele, docente universitario, la cui notorietà internazionale è dovuta però al fatto di seguire quasi ovunque Berlusconi in qualità di cardiologo di fiducia, è inarrestabile. “Intanto precisiamo la mia frase. Io ho detto esattamente questo: “Si vergogni, lei sta facendo terrorismo”. Aveva appena concluso una predica chiaramente contro il Santo Padre, pronunciata alla presenza dei chierichetti, di bambini che non hanno ancora gli strumenti per capire e interpretare. Per questo mi sono avvicinato. Non avevo alcuna intenzione di fare la comunione. Volevo solo poter dire quel che pensavo in quel momento”.
Ma Lei lì come ci è arrivato? Non è certo un parrocchiano di Monte
“No non sono di sicuro un parrocchiano di don Giorgio De Capitani. Amici mi avevano raccontato di questo singolare prete e del suo blog dal quale conduce una battaglia politica contro tutti ma in particolare contro Berlusconi e la Lega. Così ho voluto andare a vedere di persona”.
E si aspettava di ascoltare bordate contro il Premier, con le continue novità sulle escort non sarebbe stato neanche del tutto fuori luogo.
“Devo dire che dal punto di vista politico la predica è stata molto soft. Ho colto solo qualche accenno. Ma quello che mi ha indignato è stata la critica feroce contro il Santo Padre. Questo mi è parso inaccettabile. Se non è d’accordo con la linea della Chiesa non deve fare altro che lasciare la tonaca”.
Ma aveva già l’intenzione di parlare con don Giorgio?
“No. E nemmeno di fare la comunione. Ho ascoltato e poi ho deciso di andare direttamente da lui e digli quel che pensavo”. (...tutto chiaro, no? Il Dott Prof Cons Prim Card non aveva intenzione di parlare con don Giorgio, né di fare la Comunione. Insomma, passava, da Monte per caso...)
E adesso?
“Adesso sono intenzionato a tornare ancora a Monte. Ora sono in viaggio ma domenica prossima dovrei essere a casa. Alle 11 tornerò in quella Chiesa. E sono pronto a tutto”
...ma intanto una domanda...
...da chi di questi due comprereste un'auto usata?...
____________________________________________________________________________
Non è da meno, naturalmente don Giorgio che dal suo blog [DonGiorgio.it]
pone alcune domande al professor Alberto Zangrillo:
Dieci domande di don Giorgio al dottor Alberto Zangrillo
Ormai sembra quasi una moda porre delle domande a chi ci governa. Anche se è poi prassi istituzionale non rispondere da parte degli stessi governanti. Per loro le domande sono solo provocazioni, nient’altro. Da mettere sotto sequestro. Noi facendo le domande siamo sobillatori dell’ordine pubblico. Loro no, possono permettersi di interrompere anche la Messa. A proposito, sa, dottor Zangrillo, che con il suo gesto potrebbe essere denunciato?
Il nostro Premier è stato sottoposto ad una sfilza di domande, ma non ha mai risposto, forse perché è sempre impegnato a convalidare le domande, con una vita privata che è la prova che le domande hanno almeno qualche motivazione. No, la vita del Premier è intoccabile, e le domande sono solo provocazioni, nient’altro.
Ma lui è così: snobba le domande, perché non se le pone neanche, tanto è convinto che quello che fa, tutto quello che fa - fossero pure cazzate e bestialità d’ogni tipo - non è soggetto a domande. Già la parola domanda non rientra nella sua logica di onnipotente stupratore.
Che il signor Alberto Zangrillo a furia di curare il suo assistito si sia preso anche lui la stessa malattia? Non sarebbe del tutto impossibile, dicono gli psichiatri. Loro, solo loro fanno domande al paziente, e il paziente in questo caso, sarebbe l’intero popolo italiano. Noi dobbiamo rispondere alle domande che ci mettono dubbi perfino là dove c’è la certezza del diritto, o della verità più sacrosanta.
Gli scagnozzi imparano la lezione, e la imparano così bene che si sentono autorizzati, anche senza ordini precisi, a imporre domande a coloro che vorrebbero una società più pulita.
Ed ecco allora le domande che faccio al dottor Zangrillo.
1. Glielo ho già chiesto: perché è venuto proprio a Monte, nella mia chiesetta, per compiere quel gesto poco cristiano?
2. So che Lei, la domenica stessa, verso sera, ha telefonato al parroco di Rovagnate. Come poteva sapere il numero telefonico di don Eugenio? Ha sfogliato la guida telefonica oppure si è servito di qualche conoscenza del posto? Magari quella stessa che aveva segnalato il mio sito e lo aveva invitato a contestarmi?
3. Scusi, sa: perché è venuto a Monte per avere l’occasione, sentendo la mia omelia, di dirmi quello che mi ha detto, rimanendo del resto quasi a mani vuote, dal momento che l’omelia, per un fatto strano, non si prestava ad alcuna strumentalizzazione? Non aveva materiale a sufficienza - ovvero i miei video (135!) e i miei numerosissimi articoli - senza scomodarsi di venire fin qui, col rischio (così è successo) di rimanere a bocca asciutta?
4. So che Lei ha avuto da don Eugenio il numero telefonico di mons. Bruno Molinari, vicario episcopale della zona lecchese, il quale Le ha indicato a sua volta il numero del cardinale. Perché tutto questo giro, se è vero che Lei avrebbe detto che conosce bene (in che senso?) Tettamanzi?
5. Possiamo sapere se poi ha scritto al cardinale, e che cosa?
6. Scusi ancora: ma perché Lei ce l’ha così tanto con me?
7. Vorrei inoltre chiederLe: è vero che Lei appartiene a Comunione e Liberazione? Non per altro, ma se fosse così, sa che il suo gesto in chiesa sarebbe veramente blasfemo? A meno che Lei non sia uno di quelli che usano CL per fare carriera. Non voglio pensarlo. Ma sa… coi tempi che corrono, e poi CL è potente, strapotente, ultrapotente nella Regione Lombardia, governata dal Capo Appaltatore di ogni ben di dio. È di CL oppure no? Mi farebbe felice se dicessi di sì, perché avrei un’altra occasione per dire peste e corna di questo Movimento ecclesiale, che è il vero cancro della Chiesa.
8. Ho sentito l’intervista rilasciata a La Zanzara. A parte le giustificazioni che secondo Lei l’hanno spinta a contestarmi in chiesa, che assolutamente non reggono per le ragioni che ho appena detto, ciò che mi ha fatto un po’ incazzare è quando Lei si preoccupa della innocenza dei chierichetti in balìa, secondo Lei, di un depravatore che sarei io. Perché non si preoccupa del Depravatore dei Depravatori che è il suo assistito, il quale è da anni che, peggio di un pedofilo mentale, sta rovinando la mente soprattutto dei più piccoli? E poi, mi scusi, questi bambini (più di trenta) che servono Messa e mi ascoltano quando predico hanno dei genitori oppure no? Non dovrebbero essere loro a preoccuparsi? E se non si preoccupano perché si fidano di me, che se ne frega Lei di fare il moralista? Pensi ai suoi figli, se ce li ha, e li mandi a catechismo da qualche prete berlusconiano o leghista. Li può trovare a migliaia. Sono loro che fanno vincere Berlusconi o la Lega. La Diocesi è piena di questi preti che catechizzano i bambini con il catechismo berlusconiano o leghista.
9. Non ho capito bene la mia critica riguardante il papa. Che cosa ho detto di male, affermando che prima dell’autorità del papa c’è la persona umana? E l’ho detto con una serie di affermazioni che i miei chierichetti hanno capito al volo senza avere le lauree che ha Lei. Addirittura cita una mia battuta: quando il papa ha rotto il polso della mano destra, in una omelia avrei commentato: “Speriamo ora che il papa si abitui un po’ a usare anche la sinistra”. Non ha capito che era una battuta? Eppure dovrebbe essere abituato a sentire le battute del suo assistito. Già, lui le dice e lui se le rimangia. E pretende che gli italiani ridano a crepapelle.
10. Dovevo arrivare a dieci. Ora che intende fare? Prescrivermi qualche sedativo? Magari della stessa marca che prescrive al suo assistito? Già glielo ho detto: non perda di mira il Capo di Governo, altrimenti finirà per farsi frate dell’ordine dei Flagellanti.
...cchè s'ha 'da fà, 'pé campà... Il "Sangue dei vincitori", dalle dichiarazioni del dott prof cons Zangrillo
La storia dell'unico uomo al mondo che riesca a perdere copiosamente sangue dal naso, dalla bocca, dalla guancia, con tutto questo sangue che evidentemente cade verso l'alto - visto che NON UNA SOLA MACCHIOLINA appare sulla camicia, sul doppiopetto di Caraceni, sulla cravatta d'ordinanza di Marinella - la prendiamo da un sito estero al di sopra di ogni sospetto: quello della [BBC] (si sa, i giornali italiani sono tutti comunisti, inclusi "Libbbero" e "Il Geniale".
"...Italy's Prime Minister Silvio Berlusconi is under observation in hospital after being attacked at a political rally in Milan. His doctor Alberto Zangrillo said it would take a few weeks for Mr Berlusconi to make a full recovery. He said the prime minister's nose and two teeth had been broken in the attack and that he had lost a lot of blood [...] "He suffered a big trauma to his face with two evident wounds on the upper lip, one external and one internal which needed surgical suture," he said [...] And upon arrival at the hospital the prime minister, who had blood all over his face, said he was fine [...] However, Italy's Ansa news agency reported that Mr Berlusconi had told one visitor later that he thought it was "miraculous" that he did not lose an eye in the attack..."
"... Berlusconi è in ospedale, sotto osservazione, dopo l'attacco subito durante una manifestazione politica. Il suo dottore, Alberto Zangrillo, ha detto che ci vorranno alcune settimane per una guarigione completa. Ha detto che il premier ha riportato la frattura del setto nasale e di due denti, e che ha perso un sacco di sangue [...] Ha avuto un FORTE TRAUMA sul volto, con due ferite evidenti sul labbro superiore, una esterna ed una interna, che hanno richiesto la sutura chirurgica [...] All'arrivo in ospedale il premier, che AVEVA LA FACCIA PIENA DI SANGUE, ha detto che stava bene [...] Tuttavia l'ANSA ha informato che Berlusconi aveva detto più tardi ad un visitatore che era stato un miracolo se non aveva perso un occhio per l'attacco [...]
Per non farci mancare niente in termini di pathos, il dottor Zangrillo, come riferisce l'ApCom, a [RaiNews24] ha dichiarato, fra l'altro, che "... il Cavaliere aveva riempito la camicia di sangue, che era "copiosissimo..." Peccato che questa camicia "riempita di sangue" non appaia in nessuno dei tanti filmati che hanno riempito le nostri tristi giornate di appartenenti al "Partito dell'Odio"...
Boccolone Marzullo
Il dottor Zangrillo, seguendo la scuola berlusconiana, in termini mediatici non si fa mancare nulla. Neanche una comparsata da Marzullo, a [Sottovoce] Da notare, in questa intervista, proprio all'inizio, la sobria modestia di questo luminare. Io però, da ex esperto in comunicazione, un consiglio al prof. Zangrillo lo darei, gratis: Professore, guardi che ormai si è più notati ed apprezzati a NON andare da Marzullo, che ad andarci... Pensi, c'è stata persino Loredana Lecciso... va bene, lo so, la Lecciso è stata anche a Palazzo Grazioli, ma niente come una comparsata a "Sottovoce" di Marzullo può segnare l'immagine di una persona. Con macchie più indelebili di quelle che hanno insanguinato copiosamente tutta la camicia del Cavaliere...
Da non perdere neanche questa intervista rilasciata al [Corsera]: nella sua brevità, un perfetto bignamino dell'arroganza del potere ciellino:
Lui, don Giorgio De Capitani, il prete ribelle di Rovagnate, in provincia di Lecco, dice che le parole forse sono state eccessive. Non le sue, quelle delle omelie nella chiesa di Sant’Ambrogio in Monte o delle videoprediche finite su Youtube. Quelle semmai sono «opinioni libere d’un prete di montagna». A lasciarlo «perplesso», sono stati gli attacchi del dottor Alberto Zangrillo, il medico di fiducia del premier Silvio Berlusconi, che domenica scorsa hanno interrotto la messa grande del paese: «Si vergogni, lei sta facendo terrorismo».
«Uno sfogo», dice ora il medico del San Raffaele di Milano. Zangrillo, nella chiesa del piccolo paese del Lecchese, era arrivato di buon’ora, e con l’intento preciso di parlare con il prete (...cosa negara nell'intervista a Merate Online. NdR) che dal web aveva attaccato Berlusconi e la Lega Nord («Mi è antipatica. Ci vorrebbero un milione di saponette per pulire il c... di quelli della Lega»). (...evidentemente al dottor Zangrillo deve sembrare insopportabile l'idea che qualcuno osi attaccare il suo "donatore di lavoro"...)
«Poi, insomma, poi le cose sono andate come sono andate», dice ora il medico. Don Giorgio, 71 anni, racconta così la mattinata: «Stavo distribuendo la comunione. A un certo punto, un uomo s’è fatto avanti. Ha puntato il dito e mi ha detto che faccio del terrorismo». Che il «disturbatore» fosse il medico del premier, don Giorgio lo ha capito solo due giorni dopo: «Ho visto la sua foto su un giornale, i ladri avevano tentato di svaligiargli la casa. Credetemi, non capisco proprio per quale motivo uno così importante si sia scomodato».
Il motivo lo spiega lo stesso Zangrillo, che è consigliere comunale in un paesino vicino (Missaglia) e - ci tiene a chiarirlo - non fa parte della parrocchia di Sant’Ambrogio: «Semplice, il prete fa politica. Da cattolico mi sono sentito in dovere d’intervenire». Quanto ha pesato la sua amicizia con Berlusconi? «Zero. Con Silvio non parliamo di queste cose. È stata una mia iniziativa, sia chiaro». Il viceministro alle Infrastrutture, il leghista Roberto Castelli, ieri ha chiesto l’intervento dell’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi chiedendo «un segnale ufficiale» contro il sacerdote. Al cardinale, peraltro, Castelli già s’era rivolto a marzo: «Ho scritto una lettera per segnalare questi comportamenti, nessuno ha risposto» (...Tettamanzi è una persona intelligente ed impegnata... non ha mica tempo da perdere con "quelli dell'ampolla sul Monviso... NdR)
Il vicario delle diocesi di Lecco Bruno Molinari, ha invece spiegato che don De Capitani esprime posizioni autonome: «Io non le approvo. Non parla a nome della Chiesa. Prenderemo i provvedimenti necessari». Quanto al prete anti-lùmbard, quella di domenica non è una questione chiusa: «Zangrillo ha detto che tornerà la prossima settimana? Vedremo. Starò calmo, ma dovrà essere il cardinale Tettamanzi a chiedermelo».
Per quanto ci riguarda, non sappiamo se il dottor Zangrillo sia tornato o son sia tornato. Lo chiederò all'amico don Giorgio. E non sappiamo se il "vicario" Bruno Molinari abbia preso i "provvedimenti", preannunciati ma non specificati. Così come non sappiamo se il vicario abbia mai stigmatizzato la signora Vittoria Michela Brambilla e il suo papi, che durante una cerimonia pubblica (nella diocesi di Bruno Molinari Vicario) si sono esibiti all'unisono (sarà un caso?) in un perfetto saluto fascita alla folla plaudente degli "azzurri". Azzurri sticazzi, qui parliamo di neri in maschera.
Le notizie che fanno la storia della cristianità: - Gennaio 2006
"...dal primo gennaio 2006, Don Bruno Molinari a Vicario Episcopale per la zona di Lecco in sostituzione di Mons. Giuseppe Merisi divenuto Vescovo di Lodi. Attuale parroco di Bovisio Masciago e Decano del decanato di Desio, Don Bruno Molinari è stato nominato sacerdote dal Cardinal Giovanni Colombo nel giugno del 1976. Dopo diciannove anni trascorsi ad Albiate seguente come vicario parrocchiale soprattutto l’attività dell’oratorio, dal 95 gli è stata affidata la parrocchia di S. Pancrazio in Bovisio Masciago che ora si appresta a lasciare per il nuovo incarico ricevuto...."
SOCIAL
Follow @Tafanus