"...Questa semplice POLITICA DELLA VERITÀ fa paura, perché raccoglie consensi crescenti e può diventare punto di riferimento delle nuove generazioni che il 5 dicembre a Roma, con il milione e mezzo di cittadini in piazza San Giovanni, hanno dichiarato solennemente la loro volontà di contare nella vita politica...." [Flores d'Arcais, 29 Dicembre, "Il Fatto"] Flores, ultimo giapponese rimasto a guardia del bidone nella giungla. Di "un milione e mezzo di cittadini" ha parlato - ma solo per due minuti - solo Gianfranco Mascia. Poi travolto da una slavina di risate, si è rintanato (si fa per dire ) nel "milione", mentre Reuter continua a parlare di 150.000...
Ma tant'è... l'ultimo numero di MicroMega (e non per colpa del Tafanus) è un pot-pourri di attacchi reciproci fra dipietristi a tutto tonto come Gianni Vattimo, dipietristi ormai critici come Flores che, oltretutto, chiede a Di Pietro di predicare e razzolare bene... (...inaudito! esattamente come il Tafanus!...)
Nello stesso numero c'è un articolo del pensatore Pierfranco Pellizzetti, che inizia così:
"...Il 5 dicembre accetto l’invito a parlare nella manifestazione genovese del No-B Day (anche per evitare che si riduca alle omelie di don Farinella: “etsi deus non daretur”, diceva quel tale). In piazza c’è un mucchio di gente. E ad animarla trovo la Manuela Cappello, l’ultima transfuga da IDV; fatta fuori dai ras locali del partito di cui non si vede l’ombra (di certo sarebbero in prima fila se si manifestasse a favore dei poliziotti picchiatori del G8 o – udite, udite – contro “la persecuzione mediatica di cui è vittima Silvio Berlusconi”).
Forte di questo recente ricordo, ho letto con un misto di indignazione e scoramento quanto scriveva su Il Fatto Gianni Vattimo in polemica con Paolo Flores d’Arcais; reo di aver posto a 360 gradi la questione democratica (se non razzoli bene dalle tue parti come puoi criticare gli altrui mali razzolamenti?). Dunque, anche per il movimento di Antonio Di Pietro. Vattimo, scandalizzato da tale ardire, esordisce definendosi “devoto ammiratore di Chavez”. Ossia il cacicco venezuelano Hugo, cultore delle regole elettorali ad personam (vizio non solo caraibico). [...] [Pierfranco Pellizzetti - Il Fatto - 8 Gennaio]
Insomma, Pellizzetti contro Farinella, Farinella da solo (con qualche grillino di provincia: Grillo si è defilato, visto cha al NBD non lo hanno accolto sul palco); Manuela Cappello (IdV) fatta fuori dai ras genovesi dell'IdV; Pellizzetti che ipotizza che i ras liguri dell'IdV (Unico Partito di Opposizione a Berlusconi) manifesterebbero volentieri a favore dei macellai del G8, e contro “la persecuzione mediatica di cui è vittima Silvio Berlusconi”; Flores (IdV) che, UDITE, UDITE! chiede a Di Pietro (IdV) di non predicare bene e razzolare male (esattamente come il livoroso Tafanus!). Sempre
nello stesso numero, un'articolessa di Vattimo (IdV) contro Flores
(IdV) su ciò che deve o non deve fare Di Pietro (IdV), dal titolo [Caro Flores, come ti viene in mente?]
Più avanti, un patetico articolo di Pancho Pardi, IdV, ex comunista fulminato sulla via della soglia di sbarramento, con un articolo dal titolo
["L'Italia dei Valori, e delle incompatibilità], in cui si barcamena pietosamente fra il riformismo "
tutto e subito" di Flores, e l'immobilismo del tipo "
va tutto ben madama la marchesa di Gianni Vattimo".
Per chiudere in bruttezza, la "risposta" (a tutti e a nessuno) di Tonino (IdV), con un articolo dal titolo molto promettente: "Una nuova IdV? La stiamo facendo". Sotto il titolo, niente. Non una data, non una indicazione regolamentare, non l'indizione di un Congresso. Solo dei generici annunci della tipoloogia "cchiù pilu pi tutti".
E la chiamano "opposizione" Tafanus
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ULTIMA ORA: Ma si può fare anche di peggio. Ieri, per esempio, c'è un [botta e risposta] botta e risposta fra Flores (che torna dal "milione e mezzo" ad "un milione"), ed un fantomatico "Coordinamento del Popolo Viola". Affettuosi, reciproci riconoscimenti di "we-ness", di appartenenza reciproca. Non un nome. Chi sia Il fantomatico Coordinamento non è dato sapere. Non un nome, non una firma.
Lettera di andata, lettera di ritorno. Scambio di bacini, carezzine, buffettini. Alla fine della sua lettera, con sprezzo del ridicolo, Flores chiude con "un abbraccio". Abbraccio a chi? ad un'entità astratta, come l'autonominato "Coordinamento"? Di che cosa, visto che tutti i sedicenti autonomunati coordinatori stanno facendo a coltellate, in rete? E se un uomo con una storia giornalistica e politica come Flores accetta di dialogare con qualcuno col burka, perchè mai dovremmo accusare di ingenuità dei diciottenni che hanno seguito il santino di San Precario?
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