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FEMMUNUCCE CON LE PALLE: Cos'hanno in più. le
femminucce italiane, rispetto ai maschietti? Prendete ol tennis: si sta
giocando in questi giorni il Torneo dii tennis di Melbourne, il primo
dell'anno fra i quattro del "Grande Slam" (Melbourne, Parigi,
Wimbledon, USA). Per dare un'idea, al tabellone femminile sono
iscritte 31 delle prime 32 giocatrici al mondo. Non manca praticamente
nessunaa di quelle che contano.
Flavia Pennetta
Al primo turno (tabelloni da 128 giocatori) sono iscritti
rispettivamente 5 maschietti e 6 femminucce. NESSUNO dei maschietti
passa il primo turno.
Fra le femminucce, TUTTE passano al secondo turno, e cinque su sei sono
passate al terzo turno. E' record del 2006 eguagliato.
Roberta Vinci
L'unica delle nostre che è stata fermata è lla Pennetta, che ha avuto la sfortuna di trovare sulla sua strada, per la seconda volta in due settimane, la giovane belga Wickmayer, destinata, a mio avviso, a chiudere l'anno fra le prime 5 giocatrici al mondo. Tathiana Garbin
E' solo un caso,
questa abissale differenza nei comportamenti collettivi? E' solo un
caso se il nostro miglior tennista, Andreas Seppi, è solo 49mo nelle
classifiche mondiali, mentre abbiamo tre femminucce nelle prime 50, di
cui due (Pennetta e Schiavone) fra le prime venti? E' solo un caso se le "sorelle d'Italia"
hanno vinto due volte la "Federation Cup", cioè la Davis femminile,
mentre l'unica volta che i maschietti hanno vinto la Davis c'era ancora
Pinochet, e l'Italia è arrivata in finale col Cile perchè tutti i paesi
importanti hanno boicottato quell'incontro?
Alberta Brianti
Ora, forse, è giunto il tempo di mettere a confronto metodi di
reclutamento e di organizzazione del tennis maschile e di quello
femminile, tentando di capire se non vi sia qualche alto papavero di
nomina politica da sbattere fuori. Differenze di risultati così
eclatanti non possono essere attribuiti al caso.
Al terzo turno si gioca ormai per gli ottavi, e si incontreranno inevitabilmente molte top-ten e quasi solo, comunque, giocatrici fra le prime venti al mondo, ma qualcuna delle "Sorelle d'Italia", ne sono certo, sarà ancora in grado di stupirci.
Tafanus
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