Gli inizi di Bertolaso Superman sono pieni di [omissisi], o di capitoli che non siamo riusciti a trovare. Di certo c'è che Bertolaso sia nato (nel 1950), e che suo padre sia un Generale dell'Aeronautica). Si laurea a Roma in medicina nel 1977 (non proprio un grande exploit, metterci 8 anni dove ne servono 5). Sempre nel '77, fresco di laurea e senza specializzazione, parte per l'Africa. Le storie patrie non dicono chi ce lo mandi, quanto tempo ci resti, a fare cosa. Non ha ancora alcuna specializzazione. Sappiamo che fa un giretto per il Mali, il Senegal, il Burkina Faso, il Niger, la Somalia. Quanti anni, o giorni, o ore si fermi in ciascun paese, l'agiografo di Guido Bertolaso (tale Bertolaso Guido) non dice. E' un uomo riservato.
Poi, dopo l'invasione vietnamita e la caduta di Pol Pot (1978) Bertolaso viene inviato in Cambogia ad amministrare il nuovo ospedale nella giungla. Quando arriva scopre che l'ospedale non c'è, così si dà da fare per costruirlo. Le autoreferenziali biografie non dicono chi abbia mandato in tutti questi posti un giovane medico laureato dopo tre anni di fuori corso; non spiegano come abbia fatto, neolaurearto senza specializzazione in nulla, ad "operare" in un anno in sei paesi africani, e in Cambogia; chi, quando e come gli abbia affidato la costruzione di un ospedale in Cambogia (ricordiamo che nel '78 Rambolazzo è un mediconzolo senza alcuna esperienza). Rambolazzo racconta di se, nella sua fanta-grafia, di aver curato nientemeno che i "khmer rossi". Nessuno che gli spieghi, nel suo entourage, che quando e se lui arriva in Cambogia, i "khmer rossi" e Pol Pot sono ormai solo un rèfuso della storia. Dove li avrò trovati? in qualche album di figurine Panini?
Poi, nella vita di Rambolazzo, fra il '78 (anno degli eroismi cambogiani che si scazzottano con la storia), e il 1987, si apre un "buco nero" di 9 anni. Rambolazzo scompare dai pur dettagliatissimi archivi dei maggiori quotidiani e settimanali. Ma forse ci chiarirà.
Le prime "tracce" politiche le troviamo in un convegno medico del dicembre '87. Così piccolo, e già così ammanicato coi democristiani... Cotè Donat Cattin e Ruberti. Piccolo ruolo. Solo un inizio. Non una carriera da luminare. Ha già 37 anni, non sappiamo come, dove, quando si sia specializzato in "infettivologia", ma lo ritroviamo non già come assistente di un luminare della medicina, ma come galoppino di democristiani.
Nel 1989 lo ritroviamo come factotum di un convegno che interessa "i paesi dell'area caraibica e quelli dell'America Latina". E noi che c'entriamo? C'entriamo, perchè il convegno, anzichè essere organizzato ai Caraibi o in un paese del Centro-America, è organizzato a Roma, a cura dell'attivissimo Ministero degli Esteri italiano. E chi è il Ministro? Toh! Il Divino Giulio Andreotti. Bertolaso, così giovane, e già così andreottiano!
Passa un anno, siamo nel 1990, e ritroviamo il "medico infettivologo" nel ruolo di "funzionario" del Governo, in una missione in Iraq (ostaggi italiani versus medicinali); e chi è il presdelcons? Ma si, ancora lui, il divino Giulio!
E siamo al febbraio '92: "...E si torna daccapo: le nomine. Dei diciassette dirigenti che il consiglio dei ministri ha promosso in gran fretta nelle ultime tre sedute di fine legislatura ci sono oltre alle due interpreti e ai due segretari dei ministri, sei funzionari molto in basso nella graduatoria per i passaggi in ruolo, ripescati d'autorità dal fondo della classifica e promossi con pochissima soddisfazione di chi se li è visti passare sulla testa a dispetto di una graduatoria costata tre anni di lavoro. A livello di dirigenti generali di livello B, uno dei massimi gradi della burocrazia, è stato nominato tale Guido Bertolaso, medico, da un anno in forze alla presidenza del consiglio. L'ha voluto Andreotti. Dice Stefani Vannucci: "Quando chiedevamo chi fosse ci dicevano: è un medico eccellente ha curato gli khmer rossi..." (...raccontare stronzate evidentemente paga...in fondo queste stronzate il giovane medico le aveva raccontate ad una classe politica che ancora oggi chiama "Afanistan" l'Afghanistan, ed è convinta che il Darfur sia uno "stile di vita"... NdR)
Marzo '93: scoppia il caso San Patrignano, e Bertolaso, che nel frattempo è già Capo Dipartimento agli Affari Sociali, deve affrontare per conto del governo la difesa d'ufficio di Muccioli, sulla cui comunità gravano pesantissimi indizi di violenze "coercitive" che avrebbero causato la morte di un affidato.
Settembre 1993: L'Onu accusa l'Italia di "ospitare" i trafficanti d'organi. A Bertolaso (che da marzo a settembre è già andato avanti - ora è vice-direttore generale dell'Unicef - il solito compito di prendere schiaffi per conto del governo. Praticamente una vocazione).
Passano ancora due mesi (novembre '93) e Rambolaso è già più in alto: Direttore Generale per le Relazioni Esterne dell'Unicef. Un fenomeno. Da baraccone.
Luglio '95: una piccola battuta d'arresto: all'Unicef avanza la candidatura di Margherita Bonazza Boniver in sostituzione di Bertolazzo:
"...Margherita Boniver vice-direttore esecutivo dell'"Unicef? Anche se non è ancora stata formulata ufficialmente, l'ipotesi di un passaggio di consegne tra l'attuale numero due del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia Guido Bertolaso e l'ex ministro socialista è nell'aria da tempo e ha già suscitato un vespaio tra articoli di fuoco, querele e interrogazioni parlamentari. Il manifesto di ieri ha puntato il dito contro il ministro degli Esteri Susanna Agnelli: "Ci vuole un bel coraggio a presentare quale candidato italiano la signora Margherita Boniver", scrive Maurizio Matteuzzi. La Boniver "pur nella sua attuale versione liberal-socialista, è l'incarnazione del craxismo", dice Matteuzzi e si chiede: "Possibile che non ci fosse una candidatura, diciamo così, più presentabile?". "Va bene che il prestigio dell'Onu è in caduta verticale, ma il segretario generale dell'Onu non ha imparato nulla dal suo predecessore Perez de Cuellar che, anni fa, ebbe la bella idea di nominare Bettino Craxi suo "rappresentante personale" per il debito estero nel Terzo mondo?..."
Nel 1996 è nominato Commissario di Governo per l'apertura dell'Ospedale Lazzaro Spallanzani, specializzato per le malattie infettive e la lotta all'AIDS. Ormai ha scoperto la bellezza del lavoro di commissario... Da questo momento in avanti, Bertolaso sarò "commissario-a-quasi-tutto"
(continua)
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