Lo so, mi rendo perfettamente conto di sparare sulla croce rossa quando parlo di competenza riferita alla banda di somari che ci governa.
Siccome però oltre che incompetenti questi sono pure tronfi nella loro "logica del fare" (Bertolaso insegna), ritengo sia utile verificare i "successi" ottenuti nell'indefessa opera di raggiungimento degli obiettivi dichiarati, e nel caso specifico vado ad illustrare i favolosi risultati ottenuti con lo sbandieratissimo slogan "Internet, Inglese, Impresa".
Ricordatevi che questo mantra, incentrato sulla capacità dell'indomito spirito Italiota, sarebbe stato implementato in tutte le scuole garantendo eccezionali livelli scolastici stanti le favolose personalità che di questo progetto erano propugnatori: un abilissimo ministro (Letizia Moratti) inizia immediatamente il processo che ci porterà ai fantastici livelli che, ahimè, tutti vediamo ogni giorno.
Per quanto riguarda l'impresa, beh, i risultati sono davanti agli occhi di tutti: giusto per la cronaca la comunistissima ISTAT ha chiarito che differentemente dall'adagio "tutto va ben madama la marchesa" il motivo per cui vi è stato un aumento stimato in circa il 370% delle ore di cassa integrazione straordinaria (non è uno scherzo, le ore sono circa QUINTUPLICATE nel 2009 rispetto al 2008) è da leggere nel crollo della produzione industriale, (Corriere-Economia del 10 Febbraio) fatto di cui si sono resi conto tutti gli addetti alla filiera produttiva ma inspiegabilmente non coloro che sono pagati profumatamente per farlo.
Fra l'altro giusto oggi incrementiamo le buone notizie con il crollo del 20,7% di esportazioni (Repubblica-Economia del 15 Febbraio)
Ora, pare brutto dire che da queste pagine si è cominciato a parlare di questi problemi già da metà dell'anno scorso, (cassandra crossing e ci risiamo) ma, che volete, siccome abbiamo avuto tutti la meravigliosa visione di Minzolini che ci abbotta gli zebedei con la storiella della "robusta crescita" dell'economia Italiana, ci corre obbligo di dire chiaramente che le cose NON stanno in questi termini.
Al di là dei freddi numeri, che ci dicono che il valore delle merci prodotte in Italia nel 2009 è sceso del 17,6% (cioè quaso di un quinto), mentre nello stesso periodo il saldo commerciale è stato negativo per 1,791 miliardi di euro, in forte peggioramento rispetto all'attivo di 9,942 mld di euro registrato nel 2008.
Quello che invece i bugiardi professionisti al governo ci ammanniscono tutti i giorni è che l'Italia rimane in buone condizioni finanziarie, che in effetti ha reagito alla crisi alla grande, tanto è vero che il tasso di disoccupazione è salito meno che in altre nazioni europee.
Quello che gli Scajola non ci dicono, però, è che nelle altre nazioni europee il tasso di disoccupazione include TUTTI coloro che in età produttiva non lavorano, mentre nelle "precisissime" statistiche italiane i cassintegrati (anche quelli di Alitalia, che percepiranno il sussidio per 7 anni), i lavoratori in mobilità ed i lavoratori atipici che prestano il loro servizio per almeno 10 giorni al mese risultano occupati.
Inutile dire che in Germania ed in Francia (per esempio) questi lavoratori sono indicati, correttamente vorrei dire, come facenti parte della categoria dei disoccupati.
Una valutazione economica svolta dalla comunità europea tramite il loro ufficio statistico [Eurostat] ci permette di valutare un livello di disoccupazione comparato che si aggira attorno al 15%, ben lontano dall'8,6 dichiarato, ma anche dal 10,1% dichiarato da Confindustria... e non è ancora arrivato il vento vero della crisi, che ci accarezzerà approssimativamente a fine aprile, con la fine del periodo straordinario di cassa integrazione.
In altri termini, il governucolo ha oggettivamente solo differito i tempi problematici tramite un accollo di costi sociali allo stato che immediatamente si sono tramutati in una impennata del debito pubblico, aumentato sì anche negli altri stati europei, ma che diviene drammatico solo in quelli la cui economia è di fatto più debole e che immediatamente sono diventati i famosi PIIGS di cui parlavamo nel precedente pezzo.
L'ISTAT ci avverte inoltre che nella fascia di età dai 18 ai 30 anni il tasso di disoccupazione sale oltre il 30%, e come afferma il presidente di Confindustria Marcegaglia ciò è dovuto alla scarsa preparazione dei nostri giovani... delle due l'una, o la scuola ha scarsa efficacia nella preparazione al lavoro oppure le tre I sono andate allegramente giù per lo scarico.
Ora, assodato che lo sviluppo della I (industria) è stata clamorosamente fallito, vogliamo parlare di informatica e inglese ?
Sempre lo stesso sito di statistica europeo pubblica questa interessante analisi, relativa alla capacità di accesso ad informazioni su internet (il valore è quello percentuale su 17.500 persone per ogni nazione che hanno accettato di rispondere alle domande).
La nazione dell'Informatica? penultima in Europa davanti alla Bulgaria, con valori che mettono la Svezia al primo posto con 45 persone su 100 intervistati, mentre l'Italia raggiunge un valore pari a 15... grande successo, peraltro enfatizzato dall'annullamento dei fondi sul digital divide che fanno il paio con le minacciate strette sulla rete.
Ma forse volete qualche informazione ulteriore ? Volete per esempio conoscere i risultati dopo la cura "brunetta" su quali siano le possibilità per un cittadino di evitare code agli uffici pubblici sbrigando i rapporti con le istituzioni via rete ? L'Italia si piazza al quintultimo posto con il 14% (guarda caso davanti a Grecia, Romania, Serbia e Turchia) contro il 56 di Danimarca e Norvegia... e qui entrerebbero in ballo noiosissimi discorsi su quanto NON funzionino la stragrande maggioranza dei programmi gestionali realizzati da aziende di dubbia competenza ma spesso di certe amicizie (quelli del catasto ne sono l'esempio principe, funzionano ad oggi solo con windows XP... ah, l'innovazione...).
Sempre dal sito [Eurtostat] vi illustro il livello degli alfabetizzati in lingua inglese Italiani: sanno sostenere una conversazione nella lingua albionica ben il 2,91% degli intervistati (esattamente 359 su 12.340). Non esattamente un grande successo...
Si dirà, certamente in una congiuntura come quella attuale pare ovvio che si siano limitate le spese per servizi privilegiando altri centri di costo (quali poi ce lo spiegherà un giorno il nostro ineffabile Tremonti, ma ci viene il sospetto che si tratti di argomenti legati alla protezione civile...).
Giusto per questo motivo ci tengo ad illustrarvi l'andamento del debito pubblico mostruoso che attanaglia l'Italia e che viene indicato dal nostro ministro delle finanze come il vero peso dell'Italia.
Osservate bene: quando Berlusconi è al governo si assiste SEMPRE ad una impennata del debito pubblico (escludendo il 2005, dove il calo però è dovuto al fatto contingente della manovra economica iniziata da D'Amato due anni prima), ed ad una costante discesa dell'avanzo primario: altro che "non mettiamo le mani nelle tasche degli Italiani. Notate bene il grafico tendenziale del valore di debito pubblico e di avanzo primario: se non spaventano dati di questo tipo...
Che sia questo il motivo per cui i suoi uomini "migliori" finiscono per lasciare lo zampino in qualche bella storia di appropriazione indebita? Certo l'idea di lasciare l'azione a aree grigie come la protezione civile che non ha obblighi di rendicontazione sulla sua azione lascia qualche dubbio... infatti il buon vecchio Bertolaso è giusto giusto appena inciampato in una bella storia di banane e mazzette.
A pensar male...
p.s.: TUTTI i dati citati sono stati presi dal sito [Istat] o dal sito del [Tesoro]. I dati relativi alla scolarizzazione informatica europea sono tratti dal sito [Eurostat]
Siccome però oltre che incompetenti questi sono pure tronfi nella loro "logica del fare" (Bertolaso insegna), ritengo sia utile verificare i "successi" ottenuti nell'indefessa opera di raggiungimento degli obiettivi dichiarati, e nel caso specifico vado ad illustrare i favolosi risultati ottenuti con lo sbandieratissimo slogan "Internet, Inglese, Impresa".
Ricordatevi che questo mantra, incentrato sulla capacità dell'indomito spirito Italiota, sarebbe stato implementato in tutte le scuole garantendo eccezionali livelli scolastici stanti le favolose personalità che di questo progetto erano propugnatori: un abilissimo ministro (Letizia Moratti) inizia immediatamente il processo che ci porterà ai fantastici livelli che, ahimè, tutti vediamo ogni giorno.
Per quanto riguarda l'impresa, beh, i risultati sono davanti agli occhi di tutti: giusto per la cronaca la comunistissima ISTAT ha chiarito che differentemente dall'adagio "tutto va ben madama la marchesa" il motivo per cui vi è stato un aumento stimato in circa il 370% delle ore di cassa integrazione straordinaria (non è uno scherzo, le ore sono circa QUINTUPLICATE nel 2009 rispetto al 2008) è da leggere nel crollo della produzione industriale, (Corriere-Economia del 10 Febbraio) fatto di cui si sono resi conto tutti gli addetti alla filiera produttiva ma inspiegabilmente non coloro che sono pagati profumatamente per farlo.
Fra l'altro giusto oggi incrementiamo le buone notizie con il crollo del 20,7% di esportazioni (Repubblica-Economia del 15 Febbraio)
Ora, pare brutto dire che da queste pagine si è cominciato a parlare di questi problemi già da metà dell'anno scorso, (cassandra crossing e ci risiamo) ma, che volete, siccome abbiamo avuto tutti la meravigliosa visione di Minzolini che ci abbotta gli zebedei con la storiella della "robusta crescita" dell'economia Italiana, ci corre obbligo di dire chiaramente che le cose NON stanno in questi termini.
Al di là dei freddi numeri, che ci dicono che il valore delle merci prodotte in Italia nel 2009 è sceso del 17,6% (cioè quaso di un quinto), mentre nello stesso periodo il saldo commerciale è stato negativo per 1,791 miliardi di euro, in forte peggioramento rispetto all'attivo di 9,942 mld di euro registrato nel 2008.
Quello che invece i bugiardi professionisti al governo ci ammanniscono tutti i giorni è che l'Italia rimane in buone condizioni finanziarie, che in effetti ha reagito alla crisi alla grande, tanto è vero che il tasso di disoccupazione è salito meno che in altre nazioni europee.
Quello che gli Scajola non ci dicono, però, è che nelle altre nazioni europee il tasso di disoccupazione include TUTTI coloro che in età produttiva non lavorano, mentre nelle "precisissime" statistiche italiane i cassintegrati (anche quelli di Alitalia, che percepiranno il sussidio per 7 anni), i lavoratori in mobilità ed i lavoratori atipici che prestano il loro servizio per almeno 10 giorni al mese risultano occupati.
Inutile dire che in Germania ed in Francia (per esempio) questi lavoratori sono indicati, correttamente vorrei dire, come facenti parte della categoria dei disoccupati.
Una valutazione economica svolta dalla comunità europea tramite il loro ufficio statistico [Eurostat] ci permette di valutare un livello di disoccupazione comparato che si aggira attorno al 15%, ben lontano dall'8,6 dichiarato, ma anche dal 10,1% dichiarato da Confindustria... e non è ancora arrivato il vento vero della crisi, che ci accarezzerà approssimativamente a fine aprile, con la fine del periodo straordinario di cassa integrazione.
In altri termini, il governucolo ha oggettivamente solo differito i tempi problematici tramite un accollo di costi sociali allo stato che immediatamente si sono tramutati in una impennata del debito pubblico, aumentato sì anche negli altri stati europei, ma che diviene drammatico solo in quelli la cui economia è di fatto più debole e che immediatamente sono diventati i famosi PIIGS di cui parlavamo nel precedente pezzo.
L'ISTAT ci avverte inoltre che nella fascia di età dai 18 ai 30 anni il tasso di disoccupazione sale oltre il 30%, e come afferma il presidente di Confindustria Marcegaglia ciò è dovuto alla scarsa preparazione dei nostri giovani... delle due l'una, o la scuola ha scarsa efficacia nella preparazione al lavoro oppure le tre I sono andate allegramente giù per lo scarico.
Ora, assodato che lo sviluppo della I (industria) è stata clamorosamente fallito, vogliamo parlare di informatica e inglese ?
Sempre lo stesso sito di statistica europeo pubblica questa interessante analisi, relativa alla capacità di accesso ad informazioni su internet (il valore è quello percentuale su 17.500 persone per ogni nazione che hanno accettato di rispondere alle domande).
La nazione dell'Informatica? penultima in Europa davanti alla Bulgaria, con valori che mettono la Svezia al primo posto con 45 persone su 100 intervistati, mentre l'Italia raggiunge un valore pari a 15... grande successo, peraltro enfatizzato dall'annullamento dei fondi sul digital divide che fanno il paio con le minacciate strette sulla rete.
Ma forse volete qualche informazione ulteriore ? Volete per esempio conoscere i risultati dopo la cura "brunetta" su quali siano le possibilità per un cittadino di evitare code agli uffici pubblici sbrigando i rapporti con le istituzioni via rete ? L'Italia si piazza al quintultimo posto con il 14% (guarda caso davanti a Grecia, Romania, Serbia e Turchia) contro il 56 di Danimarca e Norvegia... e qui entrerebbero in ballo noiosissimi discorsi su quanto NON funzionino la stragrande maggioranza dei programmi gestionali realizzati da aziende di dubbia competenza ma spesso di certe amicizie (quelli del catasto ne sono l'esempio principe, funzionano ad oggi solo con windows XP... ah, l'innovazione...).
Sempre dal sito [Eurtostat] vi illustro il livello degli alfabetizzati in lingua inglese Italiani: sanno sostenere una conversazione nella lingua albionica ben il 2,91% degli intervistati (esattamente 359 su 12.340). Non esattamente un grande successo...
Si dirà, certamente in una congiuntura come quella attuale pare ovvio che si siano limitate le spese per servizi privilegiando altri centri di costo (quali poi ce lo spiegherà un giorno il nostro ineffabile Tremonti, ma ci viene il sospetto che si tratti di argomenti legati alla protezione civile...).
Giusto per questo motivo ci tengo ad illustrarvi l'andamento del debito pubblico mostruoso che attanaglia l'Italia e che viene indicato dal nostro ministro delle finanze come il vero peso dell'Italia.
Osservate bene: quando Berlusconi è al governo si assiste SEMPRE ad una impennata del debito pubblico (escludendo il 2005, dove il calo però è dovuto al fatto contingente della manovra economica iniziata da D'Amato due anni prima), ed ad una costante discesa dell'avanzo primario: altro che "non mettiamo le mani nelle tasche degli Italiani. Notate bene il grafico tendenziale del valore di debito pubblico e di avanzo primario: se non spaventano dati di questo tipo...
Che sia questo il motivo per cui i suoi uomini "migliori" finiscono per lasciare lo zampino in qualche bella storia di appropriazione indebita? Certo l'idea di lasciare l'azione a aree grigie come la protezione civile che non ha obblighi di rendicontazione sulla sua azione lascia qualche dubbio... infatti il buon vecchio Bertolaso è giusto giusto appena inciampato in una bella storia di banane e mazzette.
A pensar male...
p.s.: TUTTI i dati citati sono stati presi dal sito [Istat] o dal sito del [Tesoro]. I dati relativi alla scolarizzazione informatica europea sono tratti dal sito [Eurostat]
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