I Parlamentari Italiani, “nominati” dalle Segreterie dei Partiti, e non più eletti dai propri concittadini, hanno manifestano, al di fuori dello stretto periodo elettorale, molte dimenticanze circa il territorio di loro provenienza. Come mai ?
Il compito della psicologia è la comprensione del comportamento umano che, come ben sappiamo, è estremamente complesso. Ma della volontà dell’elettore, ne è mai importato qualcosa a qualcuno, al di là della contingenza dell’elezione di turno? Se n’è occupato Erich Fromm, che così ha scritto: “…se per democrazia si intende la possibilità dell’individuo di esprimere la sua convinzione e di affermare la sua volontà, si presume che egli abbia una convinzione e abbia una volontà !..”. Come mai noi elettori, decidiamo in un modo o nell’altro, votiamo un candidato o un determinato Partito?
Sembra che, in epoca moderna, noi cittadini, influenzati dai mass media, che agiscono come potenti persuasori, siamo in grado di sviluppare soltanto opinioni e pregiudizi, ma non convinzioni e, quindi, sicuramente simpatie e antipatie …. ma non siamo in grado, se non raramente, di attuare la nostra precisa volontà, perché in realtà non siamo in grado di riconoscerla più! Viviamo quindi condizionati dalla pubblicità in ogni sua forma, e questo ci separa da ciò che veramente sarebbe la nostra libera scelta, che non sappiamo neanche più quale potrebbe essere!
Votiamo quindi male informati, anche se leggiamo regolarmente il giornale e guardiamo la TV, apprendendo di milioni di euro spesi, o persi: cifre e astrazioni che non ci danno alcuna interpretazione concreta di quanto sta succedendo, in quanto tutto assume una dimensione irreale, impersonale. E così avviene anche al momento del voto: vediamo solo nomi legati a simboli di Partiti che sono richiami per la memoria,” come un gioco di indovinelli “ dice Fromm, e non persone dalle quali dipenderanno la nostra vita e quella dei nostri figli.
E veniamo agli “eletti “. In realtà non dobbiamo dimenticare che proprio l’idea del voto di maggioranza è soggetta al processo di alienazione, in altre parole di delega: in questo caso del proprio potere ad un altro. Ma se il votante esprime soltanto la preferenza fra due candidati che si contendono il suo voto, la responsabilità dell’eletto è molto più grande. In campagna elettorale, infatti, egli avrà impostato il suo programma attraverso il confronto con il programma politico del partito che lo ha candidato da un lato, e dall’altro avrà cercato di tenere conto, almeno in una certa misura, si spera, delle esigenze dei suoi elettori. Ne consegue che, se eletto, dovrà rispondere sia all’uno, il partito, che agli altri, gli elettori ….e non sempre, come abbiamo sperimentato, sono stati gli elettori ad avere la meglio! E’ chiaro che, l’unico candidato veramente libero di tutelare esclusivamente gli interessi dei suoi elettori sarà quello espresso unicamente da loro! Ecco perché nascono sempre più liste civiche, movimenti nato da semplici cittadini, per poter difendere esclusivamente gli interessi del loro territorio e non dei Partiti che ne desiderano l’allineamento su logiche Nazionali non sempre favorevoli alle esigenze dei più deboli e bisognosi …..
Prof. Isabella De Martini
Il compito della psicologia è la comprensione del comportamento umano che, come ben sappiamo, è estremamente complesso. Ma della volontà dell’elettore, ne è mai importato qualcosa a qualcuno, al di là della contingenza dell’elezione di turno? Se n’è occupato Erich Fromm, che così ha scritto: “…se per democrazia si intende la possibilità dell’individuo di esprimere la sua convinzione e di affermare la sua volontà, si presume che egli abbia una convinzione e abbia una volontà !..”. Come mai noi elettori, decidiamo in un modo o nell’altro, votiamo un candidato o un determinato Partito?
Sembra che, in epoca moderna, noi cittadini, influenzati dai mass media, che agiscono come potenti persuasori, siamo in grado di sviluppare soltanto opinioni e pregiudizi, ma non convinzioni e, quindi, sicuramente simpatie e antipatie …. ma non siamo in grado, se non raramente, di attuare la nostra precisa volontà, perché in realtà non siamo in grado di riconoscerla più! Viviamo quindi condizionati dalla pubblicità in ogni sua forma, e questo ci separa da ciò che veramente sarebbe la nostra libera scelta, che non sappiamo neanche più quale potrebbe essere!
Votiamo quindi male informati, anche se leggiamo regolarmente il giornale e guardiamo la TV, apprendendo di milioni di euro spesi, o persi: cifre e astrazioni che non ci danno alcuna interpretazione concreta di quanto sta succedendo, in quanto tutto assume una dimensione irreale, impersonale. E così avviene anche al momento del voto: vediamo solo nomi legati a simboli di Partiti che sono richiami per la memoria,” come un gioco di indovinelli “ dice Fromm, e non persone dalle quali dipenderanno la nostra vita e quella dei nostri figli.
E veniamo agli “eletti “. In realtà non dobbiamo dimenticare che proprio l’idea del voto di maggioranza è soggetta al processo di alienazione, in altre parole di delega: in questo caso del proprio potere ad un altro. Ma se il votante esprime soltanto la preferenza fra due candidati che si contendono il suo voto, la responsabilità dell’eletto è molto più grande. In campagna elettorale, infatti, egli avrà impostato il suo programma attraverso il confronto con il programma politico del partito che lo ha candidato da un lato, e dall’altro avrà cercato di tenere conto, almeno in una certa misura, si spera, delle esigenze dei suoi elettori. Ne consegue che, se eletto, dovrà rispondere sia all’uno, il partito, che agli altri, gli elettori ….e non sempre, come abbiamo sperimentato, sono stati gli elettori ad avere la meglio! E’ chiaro che, l’unico candidato veramente libero di tutelare esclusivamente gli interessi dei suoi elettori sarà quello espresso unicamente da loro! Ecco perché nascono sempre più liste civiche, movimenti nato da semplici cittadini, per poter difendere esclusivamente gli interessi del loro territorio e non dei Partiti che ne desiderano l’allineamento su logiche Nazionali non sempre favorevoli alle esigenze dei più deboli e bisognosi …..
Prof. Isabella De Martini
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