La rete di contatti che emerge dalle carte dei magistrati romani - Negli atti sigle politiche lontane nel tempo, che ricordano un passato oscuro.
Anzi, nero... La galassia di estrema destra
(di Marino Bisso - Repubblica.it)
C’è una galassia nera che ruota attorno agli affari oscuri del senatore Nicola di Girolamo, alla truffa da 2 miliardi delle compagnie di
telefonia e al riciclaggio di capitali della ‘ndrangheta. Imprenditori, manager e avvocati con alle spalle una militanza nelle file dell’estrema destra e
un presente “ripulito” grazie alle amicizie nel Popolo della Libertà, vicine al sindaco Gianni Alemanno, e sponsor di Renata Polverini nelle
regionali nel Lazio.
C’è innanzitutto Gennaro Mokbel, 50 anni, imprenditore della Camilluccia, già esponente dell’organizzazione eversiva di destra "Terza Posizione”, amico degli ex Nar Francesca Mambro e Giusva Fioravanti. Tra le sue vecchie frequentazioni figura Antonio D’Inzillo, killer della Banda della Magliana e dei Nar. Per gli inquirenti è la mente dell’organizzazione criminale [...]
Qualcuno giura di averlo visto in compagnia dell’ex avvocato di Berlusconi, Cesare Previti. I pm scrivono che Mokbel vanta di “disporre di finanzieri “affittati” e di essere stato braccio destro del generale della finanza Francesco Cerretta, consulente della commissione Telekom Serbia (tanto per non dimenticare, quella mitica commissione magistralmente guidata dall'avvocatuzzo fascista siciliano Enzo Trantino, pizzetto alla Italo Balbo, linguaggio pomposo comme il faut, scopritore di talenti: si deve a lui la scoperta del Conte Igor Marini , scaricatore di frutta e verdura ai mercati generali di Brescia, e a tempo perso Conte e Galeotto. Il Conte Aigor finì meritatamente nel cesso, trascinando nel sifone l'Avv. On. Pres. Enzo Trantino, e tutta la mega-minchiata di Telekom Serbia. NdR)
Il presente di Gennaro Mokbel lo vede al fianco del senatore Di Girolamo. È lui a reclutare i voti dei calabresi in Germania vicini ai clan di Fabrizio Arena e Franco Pugliese. Una persona di sua fiducia con cui fa affari è Paolo Colosimo, avvocato vicino alla destra, difensore di Niccolò Accame, figlio dell’ex deputato Falco Accame ed ex portavoce di Francesco Storace, nel processo Laziogate. Anche per Colosimo, ex legale anche dell’immobiliarista Danilo Coppola, viene chiesto l’arresto.
Ma Mokbel conosce molto bene anche Stefano Andrini, manager dell’Ama sotto la giunta di Gianni Alemanno (genero di Pino Rauti), con un passato pesante di picchiatore. Nel 2006, un’informativa della Digos sugli “Irriducibili” della Lazio se ne occupa perché è lui a registrare il sito del gruppo di ultrà formato da tanti militanti di Forza Nuova. “Andrini è conosciuto per la sua pregressa appartenenza – scrive la Digos – ai gruppi d’estrema destra “Movimento Politico Occidentale” e “Alternativa Nazionale Popolare”".
Nel ‘94 era stato arrestato per l’aggressione ad alcuni studenti di sinistra alla Sapienza. E 4 anni prima aveva ridotto in fin di vita due ragazzi al cinema Capranica. Fuggito in Svezia, era stato poi condannato a 4 anni per tentato omicidio. La svolta avviene nel 2008: Andrini è l’uomo che fa eleggere l’avvocato Di Girolamo, nella liste di Berlusconi in Senato, con i voti degli italiani all’estero. Secondo i pm Andrini e Gianluigi Ferretti, ex segretario dell’onorevole Mirko Tremaglia, sono proprio quelli che con Mokbel scelgono Bruxelles come residenza fittizia di Di Girolamo. Andrini, firma la dichiarazione al consolato di Bruxelles che attesta la residenza di Di Girolamo in Belgio.
Nessuno controlla: il console è un suo amico. La truffa viene scoperta dai pm di Roma che chiedono invano l’arresto del neosenatore. Il 20 ottobre 2008 la Giunta delle Elezioni ordina l’annullamento della nomina. Ma la decisione è sospesa grazie all’intervento del senatore del Pdl, Andrea Augello, uomo ombra delle politiche del Campidoglio, ora grande sponsor di Renata Polverini. Nel 2009 Andrini diventa AD di Ama Servizi. La nomina scatena polemiche. A sua difesa si schiera il sindaco Alemanno che ieri lo ringrazia “per la sua sensibilità” quando rassegna le dimissioni.
(Marino Bisso, Repubblida del 26 Febbraio 2010)
P.S.: anche se i giornali non hanno dato quasi nessun rilievo alla cosa, nessuno, per quanti sforzi abbia fatto, è riuscito a sapere quali studi fatto l'AD Stefano Aldrini, voluto da Alemanno, né quali esperienze manageriali abbia maturato, fra un raid fascista e l'altro. Si sa solo che è stato titolare di una sconosciuta società di sotware, e che è stato un galoppino del sindacatino gonfiatino di Renatina Polverini, la candidata governatrice del Lazio per il Popolino della Libbbertà. Dio salvi i laziali. Tafanus
C’è innanzitutto Gennaro Mokbel, 50 anni, imprenditore della Camilluccia, già esponente dell’organizzazione eversiva di destra "Terza Posizione”, amico degli ex Nar Francesca Mambro e Giusva Fioravanti. Tra le sue vecchie frequentazioni figura Antonio D’Inzillo, killer della Banda della Magliana e dei Nar. Per gli inquirenti è la mente dell’organizzazione criminale [...]
Qualcuno giura di averlo visto in compagnia dell’ex avvocato di Berlusconi, Cesare Previti. I pm scrivono che Mokbel vanta di “disporre di finanzieri “affittati” e di essere stato braccio destro del generale della finanza Francesco Cerretta, consulente della commissione Telekom Serbia (tanto per non dimenticare, quella mitica commissione magistralmente guidata dall'avvocatuzzo fascista siciliano Enzo Trantino, pizzetto alla Italo Balbo, linguaggio pomposo comme il faut, scopritore di talenti: si deve a lui la scoperta del Conte Igor Marini , scaricatore di frutta e verdura ai mercati generali di Brescia, e a tempo perso Conte e Galeotto. Il Conte Aigor finì meritatamente nel cesso, trascinando nel sifone l'Avv. On. Pres. Enzo Trantino, e tutta la mega-minchiata di Telekom Serbia. NdR)
Il presente di Gennaro Mokbel lo vede al fianco del senatore Di Girolamo. È lui a reclutare i voti dei calabresi in Germania vicini ai clan di Fabrizio Arena e Franco Pugliese. Una persona di sua fiducia con cui fa affari è Paolo Colosimo, avvocato vicino alla destra, difensore di Niccolò Accame, figlio dell’ex deputato Falco Accame ed ex portavoce di Francesco Storace, nel processo Laziogate. Anche per Colosimo, ex legale anche dell’immobiliarista Danilo Coppola, viene chiesto l’arresto.
Ma Mokbel conosce molto bene anche Stefano Andrini, manager dell’Ama sotto la giunta di Gianni Alemanno (genero di Pino Rauti), con un passato pesante di picchiatore. Nel 2006, un’informativa della Digos sugli “Irriducibili” della Lazio se ne occupa perché è lui a registrare il sito del gruppo di ultrà formato da tanti militanti di Forza Nuova. “Andrini è conosciuto per la sua pregressa appartenenza – scrive la Digos – ai gruppi d’estrema destra “Movimento Politico Occidentale” e “Alternativa Nazionale Popolare”".
Nel ‘94 era stato arrestato per l’aggressione ad alcuni studenti di sinistra alla Sapienza. E 4 anni prima aveva ridotto in fin di vita due ragazzi al cinema Capranica. Fuggito in Svezia, era stato poi condannato a 4 anni per tentato omicidio. La svolta avviene nel 2008: Andrini è l’uomo che fa eleggere l’avvocato Di Girolamo, nella liste di Berlusconi in Senato, con i voti degli italiani all’estero. Secondo i pm Andrini e Gianluigi Ferretti, ex segretario dell’onorevole Mirko Tremaglia, sono proprio quelli che con Mokbel scelgono Bruxelles come residenza fittizia di Di Girolamo. Andrini, firma la dichiarazione al consolato di Bruxelles che attesta la residenza di Di Girolamo in Belgio.
Nessuno controlla: il console è un suo amico. La truffa viene scoperta dai pm di Roma che chiedono invano l’arresto del neosenatore. Il 20 ottobre 2008 la Giunta delle Elezioni ordina l’annullamento della nomina. Ma la decisione è sospesa grazie all’intervento del senatore del Pdl, Andrea Augello, uomo ombra delle politiche del Campidoglio, ora grande sponsor di Renata Polverini. Nel 2009 Andrini diventa AD di Ama Servizi. La nomina scatena polemiche. A sua difesa si schiera il sindaco Alemanno che ieri lo ringrazia “per la sua sensibilità” quando rassegna le dimissioni.
(Marino Bisso, Repubblida del 26 Febbraio 2010)
P.S.: anche se i giornali non hanno dato quasi nessun rilievo alla cosa, nessuno, per quanti sforzi abbia fatto, è riuscito a sapere quali studi fatto l'AD Stefano Aldrini, voluto da Alemanno, né quali esperienze manageriali abbia maturato, fra un raid fascista e l'altro. Si sa solo che è stato titolare di una sconosciuta società di sotware, e che è stato un galoppino del sindacatino gonfiatino di Renatina Polverini, la candidata governatrice del Lazio per il Popolino della Libbbertà. Dio salvi i laziali. Tafanus
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