La rete di contatti che emerge dalle carte dei magistrati romani - Negli atti sigle politiche lontane nel tempo, che ricordano un passato oscuro.
Anzi, nero... La galassia di estrema destra
(di Marino Bisso - Repubblica.it)
C’è innanzitutto Gennaro Mokbel, 50 anni, imprenditore della Camilluccia, già esponente dell’organizzazione eversiva di destra "Terza Posizione”,
Qualcuno giura di averlo visto in compagnia dell’ex avvocato di Berlusconi, Cesare Previti. I pm scrivono che Mokbel vanta di “disporre di finanzieri “affittati” e di essere stato braccio destro del generale della finanza Francesco Cerretta, consulente della commissione Telekom Serbia (tanto per non dimenticare, quella mitica commissione magistralmente guidata dall'avvocatuzzo fascista siciliano Enzo Trantino, pizzetto alla Italo Balbo, linguaggio pomposo comme il faut, scopritore di talenti: si deve a lui la scoperta del Conte Igor
Il presente di Gennaro Mokbel lo vede al fianco del senatore Di Girolamo. È lui a reclutare i voti dei calabresi in Germania vicini ai clan di Fabrizio Arena e Franco Pugliese. Una persona di sua fiducia con cui fa affari è Paolo Colosimo, avvocato vicino alla destra, difensore di Niccolò
Ma Mokbel conosce molto bene anche Stefano Andrini, manager dell’Ama sotto la giunta di Gianni Alemanno (genero di Pino Rauti), con un passato pesante di picchiatore. Nel 2006, un’informativa della Digos sugli “Irriducibili” della Lazio se ne occupa perché è lui a registrare il sito del gruppo di ultrà formato da tanti militanti di Forza Nuova. “Andrini è conosciuto per la sua pregressa appartenenza – scrive la Digos – ai gruppi d’estrema destra “Movimento Politico Occidentale” e “Alternativa Nazionale Popolare”".
Nessuno controlla: il console è un suo amico. La truffa viene scoperta dai pm di Roma che chiedono invano l’arresto del neosenatore. Il 20 ottobre 2008 la
(Marino Bisso, Repubblida del 26 Febbraio 2010)
P.S.: anche se i giornali non hanno dato quasi nessun rilievo alla cosa, nessuno, per quanti sforzi abbia fatto, è riuscito a sapere quali studi fatto l'AD Stefano Aldrini, voluto da Alemanno, né quali esperienze manageriali abbia maturato, fra un raid fascista e l'altro. Si sa solo che è stato titolare di una sconosciuta società di sotware, e che è stato un galoppino del sindacatino gonfiatino di Renatina Polverini, la candidata governatrice del Lazio per il Popolino della Libbbertà. Dio salvi i laziali. Tafanus
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