Questa volta, per non correre il rischio di farmi dare ancora una volta del "comunista" da siti di analisi profondi come "Il Giulivo", ho attinto le mie notizie solo da agenzie di stampa, e da giornali, diciamo così, non propriamente comunisti: la ApCom, la AdnKronos, Il "Geniale", Panorama, Il Sole24Ore. Niente Repubblica, niente Il Fatto, niente l'Espresso....
E veniamo alle "notizie", iniziando dalla più aggiornate e meno comuniste: [Il "Giornale" di ieri], testata non ostile al Governo, dipinge lo happening con toni epici. Leggiamo:
Governo: Calderoli dà alle fiamme le "leggi inutili" abrogate - Nel rogo in caserma anche due poltrone: tagliati 40mila incarichi
«Veloci, che mi si spegne il gas». Con la falcata lunga, blue jeans e bomber nero, il ministro Roberto Calderoli avanza verso la pira. Regge in mano un bastone incendiario. La girandola di fuoco sembra una di quelle stelline di Capodanno che bruciano e si assottigliano con le fiamme, in uno scoppiettio di scintille. Calderoli si avvicina a una piramide di cartoni. Davanti ai cartoni, la scritta «375mila leggi inutili». Le fiamme partono subito, i cartoni bruciano, il fumo si alza. Il rogo divora la carta delle leggi scomparse, la montagna delle follie normative che hanno frenato il l’Italia.
Nessun pericolo. I vigili del fuoco sono pronti a intervenire con l’autobotte. Tutto organizzato. L’incendio, il lanciafiamme, le scatole. Le leggi che bruciano. Sono le norme eliminate a colpi di decreti dal ministro leghista della Semplificazione, nominato proprio per smaltire carta, burocrazia, le ridicole minuzie di un passato arrugginito nella giurisprudenza. L’incendio è solo l’immagine, l’emblema. La scena avviene nel piazzale della caserma dei vigili del fuoco delle «Capannelle». Accanto alla catasta in fiamme, ci sono anche due poltrone, che conferiscono al contesto un tono quasi surreale, come un quadro di Dalí, o di De Chirico. Le poltrone simboleggiano i 40mila incarichi di enti pubblici tagliati da questo governo. «In poco più di un anno abbiamo raggiunto un grande obiettivo - spiega soddisfatto Calderoli -. Ringrazio tutto il mio staff e in modo particolare i giovanissimi esperti della Unità per la semplificazione normativa». Prendono fuoco decine di leggi fasciste, come quella che istituiva «i fasci e le corporazioni», un regio decreto sulla lotta alle cavallette. L’eliminazione di queste inutilità avrebbe comportato un risparmio per lo Stato di circa 800 milioni di euro.
Ma la prode sinistra, assolutamente incapace di fare comunicazione, anzichè seppellire l'ennesima calderolata sotto una valanga di risate, parla dell'evento come se fosse una cosa seria. Tanto da scordarsi di demolire la minchiata del "rogo" con l'uso del pallottoliere (che tanto ci è caro), e della contrapposizione dei fatti alle pugnette (che è il leit-motiv, la mission del Tafanus). Ecco come prosegue il Geniale:
Ieri è stato un susseguirsi di reazioni indignate: dai sindacati, dall’opposizione. Su Repubblica Calderoli è accostato all’imperatore Nerone. Le rappresentanze di base dei vigili del fuoco considerano il rogo «una sceneggiata degna del Ventennio» In realtà è da quando è diventato ministro che Calderoli pensa al falò delle leggi inutili, la trasposizione visiva di quella che considera la più grande svolta anti-burocrazia. In un primo tempo aveva anzi progettato l’incendio nel cortile del ministero dell’Economia, sotto le finestre di Giulio Tremonti. «Ma erano necessarie le condizioni di sicurezza», spiega al Giornale. E alle critiche risponde: «A chi ci attacca brucia il fatto che siamo riusciti a portare a termine quello che loro non sono mai stati in grado di fare. Con le leggi sono bruciati i brontosauri!».
Questa la minchiata, nella incontrovertibile descrizione fornita dal più "reliable" dei giornali: "Il Geniale" per eccellenza. L'articolo lo chioseremo in calce. Per ora vi invitiamo a memorizzare i dati: il rogo di 375.000 leggi (LEGGI: non "norme", non "regolamenti", non "circolari esplicative". LEGGI).
La "notizia" viene certificata dall'autorevole (si fa per dire) ApCom, con un comunicato di ieri che è una velina-fotocopia delle dichiarazioni del sempliciottificatore, represe da Geniale. Senza uno slancio critico, senza un dubbio, senza una domanda:
Roma, 24 mar. [ApCom di ieri] - Fiamme alte diverse metri hanno mandato in cenere il muro di leggi obsolete che dalla fine di quest'anno non peseranno più sul bilancio dello Stato né sulla vita quotidiana di imprese e cittadini. Ad accendere il lanciafiamme è stato Roberto Calderoli, il ministro per la Semplificazione Normativa che ha voluto con questo falò dare un'immagine appropriata al certosino ed attento lavoro svolto in quest'ultimo anno e mezzo. "In poco più di un anno abbiamo raggiunto un grande obiettivo - ha detto soddisfatto il ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli -. Ringrazio tutto il mio staff e in modo particolare i giovanissimi esperti della Unità per la Semplificazione Normativa. Un grazie particolare anche al comandante dei vigili che ci ha ospitati". Accanto al muro di atti normativi inutili bruciate anche due poltrone per simboleggiare il taglio di 40 mila incarichi di diversi enti pubblici.
Anche l'autorevole AdnKronos ci casca: non solo prende per buone, pari pari, le minchiate di Calderoli, ma ci aggiunge del suo, corredando le demenziali dichiarazioni governative, con la "prova" audiovisiva", un filmato che prova, semmai, la enormità di questa bestialità cosmica:
ATTENZIONE!!! guardato bene? anche nel set cinematografico preparato ad uso dei gonzi, si legge chiaramente, su una scritta a caratteri cubitali (in puro stile "Emoscambio"), delle "375.000 LEGGI". E si parla di 32 metri cubi di carta bruciata, contenuta entro 150 scatoloni.
Ma come si fa a bruciare 375.000 leggi? ma è sempliciottissimo! si bruciano tutte le leggi italiane, poi si prendono anche tutte le leggi dell'Europa a 27, della Cina, degli USA, si fa un bel mucchio, e il gioco è fatto. Perchè ci rivolgiamo all'importazione di leggi altrui? Ma perchè il "fabbisogno" di leggi da bruciare, individuato da Calderoli in 375.000, non può essere soddisfatto dalla produzione interna italiana di leggi, neanche mettendoci dentro i famosi "Regi Decreti" vecchi di cento anni. Allora, si ricorre all'importazione, al leasing, ai prestiti dall'estero.
Perchè di 375.000 leggi non aveva parlato mai nessuno, neanche nei peggiori momenti di scemenza. Persino l'immaginifico Tremonti, in un "pezzo" da cabaret che gli piaceva tantissimo, e che ripeteva tantissimo, ha parlato al massimo di 200.000 leggi. Suonava bene. Ricordate? "...con la carta di cui sono composte le leggi italiane, mettendo un foglio dietro l'altro, si potrebbe coprire la Milano-Salerno...". Una minchiata come un'altra. Infatti, le leggi, per entrare in vigore e funzionare, richiedono una parte integrante, che è il "Regolamento di Attuazione", stimato mediamente in una cinquantina di pagine. Erga, le 200.000 leggi tremontiane sarebbero lunghe non 900 chilometri - come da stima dell'amministratore di condomini di Sondrio - ma ben 3.000 kms. Non Milano - Salerno solo andata, ma Bolzano - Reggio Calabria andata e ritorno.
Ma allora, si può sapere quante siano queste benedette leggi? Cerchiamo su [Panorama, agosto 2007]. Un magazine "non ostile" al premier, quindi affidabile, per definizione:
"...come si sa la legge non ammette ignoranza, ossia tutti gli italiani devono conoscere la legislazione del loro Stato e non possono giustificarsi, davanti a un giudice, nascondendosi dietro un laconico: … ma io non lo sapevo. Male, studia e riprova, la prossima volta sarai più forunato. Si dice anche che la civiltà di una nazione si misuri dalle sue leggi. Insomma la legge è legge e va rispettata. Il problema sorge solo nel momento in cui un buon italiano, diligente e volenteroso, vuole mettersi in regola e cominciare pazientemente a superare la sua ignoranza applicandosi a studiare cosa si può e cosa non si può fare. E’ vero che una gran quantità di norme sono soggette a interpretazione e quindi nemmeno la loro conoscenza ci salvaguarda dalla mannaia, però almeno i sacri testi ufficiali a memoria bisognerebbe saperli. Uno non può mica andare tutto il giorno in giro con i pesanti libri della giustizia, bisogna tenere a mente e rigare dritti.
Purtroppo tutta questa premessa è inutile perchè gli italiani, non solo la gente qualunque, ma fior fiore di giudici e avvocati devono scartabellare in polverosi volumi tra Regi Decreti di fine Ottocento fino alle più recenti leggi repubblicane. Non basta, bisogna anche conoscere la dottrina, le consuetudini, le sentenze che spesso fanno legge a sè. E quindi probabilmente ignoranti siamo e ignoranti restermo. Una curiosità però me la sono voluta togliere: se non proprio studiarmi tutta la giurisprudenza almeno sapere quante leggi ci sono in Italia. Insomma misurare le mie lacune. Ebbene, a rischio di smentita (ma non credo) nessuno sà quante sono. Perlomeno Google e Wikipedia non sono in grado di rispondere al quesito. Si possono però fare delle stime e avanzare delle ipotesi seppur con un buon margine di sicurezza. Secondo Yahoo Answers il Bel Paese si attesta tra le 150 e le 200 mila leggi che, come si dice, non sono bruscolini. Soprattutto se si paragona con altri Stati civili europei la differenza è abissale. La classifica quindi è la seguente:
1. Gran Bretagna: 3.000
3. Francia: 7.000
4. Italia: 150 / 200.000
Caspita! il magazine della figlia del premier, che - supponiamo - avrebbe dei canali privilegiati d'informazione, che deve andare a cercarsi le risposte su Yahoo o su Google, come un tafanus qualsiasi! Ma non potevano chiedere a papi? Non esistono, sia alla Camera che al Senato, degli Uffici Studi? E se esistono, che cazzo fanno, tutto il giorno?. Insomma, siamo a Tremonti che prende le notizie da Google, o a Google che assume come fatti le minchiate di Tremonti?
Ma passano pochi mesi e un altro autorevolissimo giornale non comunista - IlSole24Ore - intervista un altro autorevolissimo politico di centro-destra: Raffaele Costa, entrato in parlamento per la prima volta nel 1976, liberale, poi italoforzuto, da oltre trent'anni sottosegretario e ministro-di-tutto. Uno che si era conquistato una certa notorietà facendo personalmente ispezioni "a sorpresa" negli ospedali, non senza però preavvisare, con congruo anticipo, le "esterne" di TgUno e TgDue. Ebbene, questo "efficiente efficientista", il 27 novembre 2007, così scolpisce sulla pagine dell'autorevole IlSole24Ore:
"...l'esorbitante numero di leggi è la causa prima degli sprechi e dei problemi per i cittadini. Ogni legge implica nuove strutture, funzionari, sedi, auto blu. In Italia sono in vigore 66.000 leggi. Contro le 6.000 della Francia, le 8000 della Germania, le 9.000 della Gran Bretagna..."
Allora, riassumiamo: Calderoli, in un raptus che si colloca fra la follia di Nerone ed il ballismo patano, ha bruciato 375.000 leggi; secondo Tremonti, che a ballismo para-patano non è secondo a nessuno, in Italia c'è un TOTALE di 200.000 leggi. Yahoo dice (prendendo Tremonti come "bocca della verità"), che in Italia ci sono 150/200.000 leggi (ma evita di spiegarci come abbia fatto questa stima, o da dove la abbia presa). Costa divide per tre, e parla, con precisione millimetrica, di 66.000 leggi. A questo punto, una domanda sorge spontanea:
Perchè passiamo con nonchalance dalle 66.000 di Costa del 2007 alle milionate di Calderoli del 2010. Non dimentichiamo, infatti, che Calderoli non ha bruciato, per fortuna nostra, TUTTE le leggi. Quindi, se ne ha bruciate solo 375.000, queste non possono che essere un frazione dei milioni e milioni di leggi esistenti in Italia.
Ieri, un un impulso irrefrenabile a spegnere il ridicolo "celodurismo piromane" del dentista, abbiamo scritto la letterina riportata in calce, al "Ministro dela Semplificiottificazione". Non abbiamo, per il momento, avuto alcun cenno di risposta. Trasformiamo quindi la nostra lettera privata in lettera aperta, sperando di avere maggior fortuna. Però dobbiamo dire che - sarà un caso - dopo la nostra lettera qualche piccola variante nel ridicolo trionfalismo patano del Ministro lo abbiamo notato. Nel giro di qualche ora, infatti, il Ministro ha smesso di parlare di "375.000" leggi, ed ha iniziato a parlare di "norme" (che non sono esattamente la stessa cosa). Ancora poche ore, e il ministro è sceso di qualche gradino ancora, iniziando a parlare di "norme e dei relativi regolamenti ed allegati". Fra due giorni, scopriremo che al rogo sono finiti quintali di volantini e santini elettorali obsoleti. Ma ecco la nostra lettera, che da chiusa diventa aperta:
Al Ministero per la Semplificazione - Att.ne del Ministro Roberto Calderoli
Apprendiamo con vivo interesse che, a quattro giorni dalle elezioni, ha mandato al rogo, a telecamere unificate, 375.000 leggi, la cui abrogazione farà risparmiare ai cittadini 800 milioni di €. (ben 2.133 € a legge). Nel felicitarci con Lei, la disturbiamo per chiedere alcuni piccoli chiarimenti, che vorremmo dare ai nostri lettori, per consentir loro di apprezzare in pieno il suo operato:
-a) come ha fatto a bruciare 375.000 leggi, quando le stime dei suoi colleghi o ex-colleghi di governo vanno da 66.000 leggi esistenti (Raffaele Costa, 2007), a 200.000 (Tremonti)? Per bruciarne 375.000 ha dovuto distruggere quasi due volte TUTTE le leggi italiane di Tremonti, e addirittura circa SEI volte tutte le leggi italiane (Costa);
-b) ammesso pure che abbia bruciato tutte le leggi italiane, dove ha preso quelle necessarie per arrivare dalle 66.000 di Costa, o dalle 200.000 di Tremonti, alle 375.000 bruciate da lei?
-c) è rimasta ancora, in Italia, qualche legge in vigore? e com'è possibile? Oppure da oggi ci autogoverniamo, facendoci ognuno in casa le nostre leggi, in una sorta mi gigantesco "do it yourself" in salsa patana? D'accordo: siamo governati dal Popolo delle Libertà; ma non ci dovrebbe essere un limite anche alla libertà concessa ad un autorevole Ministro di spararle tanto grosse?
-d) Lei ha affermato di aver compiuto questo poderoso lavoro (cito parole sue), in "poco più di un anno". In quanto, esattamente? un anno e mezzo? 70 settimane al netto delle chiusure estive e natalizie? 210 giorni lavorativi, visto che i politici non lavorano più di tre giorni a settimana? ...dunque... mi dia il tempo di azionare l'abacus... 375.000 leggi abrogate in 210 giorni lavorativi. Il mio pallottoliere (originale cinese) mi dice che lei ha abrogato 1.786 leggi ogni giorno lavorativo. O, se preferisce, 223 leggi all'ora, 3,7 leggi al minuto, una legge ogni 16 secondi. Ministro, ci aiuta a capire?
-e) Lei ha affermato che queste 375.000 (?) leggi abrogate faranno risparmiare 800 milioni di € all'anno. Questa cifra è stata avallata da qualcuno che non sia Lei o la Lega Nord? ...che so, magari un piccolo avallo dalla Ragioneria Generale dello Stato, o da Eurostat... Non ci darebbe un link ad uno di questi documenti probatori? Sa, noi ci fidiamo, ma il mondo è pieno di comunisti che si crogiolano nell'odio, nello scetticismo e nella disinformatija... Così li mettiamo a tacere, una volta per tutte.
In attesa di una Sua risposta (che speriamo arrivi prima delle elezioni, in tempo utile per poter mettere a tacere questi comunisti) le porgiamo i nostri più rispettosi saluti, uniti ai sensi della nostra stima più sconfinata.
Antonio Crea, alias "Tafanus"
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