Spero che dopo questa tornata elettorale chi di dovere cominci a rendersi conto che questo gruppo di dementi deve obbligatoriamente andare a farsi un giro. Possibilmente in qualche zona dove il lavoro manuale (diciamo la pulizia dei cessi) sia maggiormente idoneo al livello di know-how dimostrato dai dirigenti PD.
Qualcuno si aspettava la Bonino presidente del Lazio ? Ma suvvia, dopo la serie infinita di valutazioni documentate che dimostrano che la TV sposta da sola circa il 60% degli elettori ed il vero e proprio bombardamento mediatico sulle menti semplici da parte del "partito dell'amore" che ha occupato circa il 78% dei tempi diretti ed il 93% di quelli indiretti in TV che vi aspettavate?
La povera Emma, che ha tentato anche all'ultimo la carta delle mail (lasciamo stare il fatto che le ha utilizzate in maniera giuridicamente irregolare acquisendo svariate liste di spedizione fra cui quella di EBay...) si è resa perfettamente conto del suo oscuramento mediatico che ha fatto coppia con la sovraesposizione della Polverini.
Risultato ? Bonino out e fuori dai giochi, 7-6 per il CSX che perde clamorosamente in Piemonte (ma davvero pensavate che il buon Cota in TV ci fosse per caso ?) ed in Lazio, anche grazie all'insipienza dell'apparatchik che in luogo di gestire l'affaire liste con un semplice scambio di favori (io non ti rompo le scatole e tu mi dai visibilità) ha cavalcato l'incapacità organizzativa altrui in modo desolatamente dilettantesco.
"Disciamolo", siamo davanti ad una partita senza storia: da una parte una struttura organizzata ed un gruppo di dirigenti ed esperti di comunicazione, dall'altra parte il popolo (scoraggiato) dei volontari gestiti da burocrati di partito intenti a farsi la guerra (interna) da anni.
Seguendo le geniali intuizioni dell'apparato PD oggi saremmo con un Boccia perdente in Puglia, sulla falsariga di un partito che blatera contro la corruzione ma presenta un candidato come Vincenzo De Luca che viene massacrato dall'avversario Caldoro.
Un caro amico, personaggio molto in gamba con una laurea all'MIT in scienze della comunicazione (allievo di Chomsky...), ha inviato a Pierluigi Bersani una mail in cui si metteva a disposizione, peraltro a titolo gratuito, per fornire appoggio tecnico alla campagna elettorale del PD.
Risposte ? ma nessuna, ovviamente... Da una parte probabilmente i sedicenti "esperti" del PD combinavano disastri tipo quelli relativi al siti PD (vedere per credere), dall'atra parte l'uomo Bersani era probabilmente troppo impegnato in una campagna svoltasi al 90% nella nota trasmissione "chi l'ha visto", senza programmi elettorali a doppio senso (cioè con la partecipazione di entrambi gli schieramenti).
In compenso al TG andavano in onda gli spot del presidente del consiglio (15,7% di esposizione sul total time di TG) il punto di vista del governo (16,2%) quelli dell'opposizione (4,3%) e quelli della maggioranza di governo (19,4%).
Bersani, se ci sei batti un colpo: su 25 minuti di TG, in media questo significa che Berlusconi parla o viene citato per 3 minuti e cinquanta secondi, il governo per quattro minuti e tre secondi, la maggioranza per quattro minuti e cinquantuno secondi e l'opposizione per un minuto e quattro secondi.
Totale: esposizione mediatica sui TG pari a 12 minuti e 44 secondi per il centrodestra, mentre il centrosinistra riceve un minuto e quattro secondi, oltretutto sotto la forma del "panino" alla Mimun, dove la dichiarazione dell'opposizione viene mostrata al politico di maggioranza prima della sua... un po' come fare tiro al bersaglio da 10 centimetri di distanza.
Il restante tempo di 13 minuti e cinquanta secondi viene mediamente lasciato alla politica estera, alla cronaca ed a servizi cosiddetti "di colore", con la ciliegina finale delle previsioni meteo. Insomma, sostanzialmente sulle TV di stato e su quelle private il 90% della comunicazione politica è a senso unico.
Immaginate cosa farebbe un qualunque politico dell'opposizione in qualunque paese del mondo: denunce sulla irregolarità delle elezioni, scioperi della fame, interrogazioni parlamentari, e chi più ne ha ne metta.
Invece, niente. Nada. Null. Il PD va a farsi infilzare clamorosamente senza opporre alcuna resistenza mediatica.
Date queste premesse, ipotizzare una qualunque altra soluzione alternativa al fiasco elettorale del PD sarebbe perlomeno azzardato: in un paese che non legge e che può accedere in maniera limitata ad internet l'unico sistema per acquisire visibilità è la TV, e con 6 TV su sette verrebbe eletto anche un pluriripetente quale il figlio di Bossi. Infatti...
Se ricordate il vecchio film del 1963 "Gli onorevoli" con Totò la tecnica di ripetere ossessivamente un concetto è quasi sempre vincente: invece la raffinata gestione dei soloni PD porta ad un fantastico e continuo arrotolarsi su concetti pseudointellettualoidi senza vedere quello che è chiaro a tutti, e cioè che non si vince una guerra con un'armata Brancaleone ma con una struttura moderna e ben gestita, in particolare dal punto di vista della comunicazione.
Fra l'altro la dirigenza PD, storicamente abbarbicata alla sedia partitica, non si rende conto che i propri problemi sono maturi quanto stanno maturando quelli del partito avversario: senza un capo indiscusso come Berlusconi difficilmente la linea del PDL sarebbe così efficace senza risultati tangibili.
In altri termini, senza un abile mistificatore appoggiato dalle TV che gli fanno il verso, tutto l'apparato del PDL andrebbe a fondo in tempi brevissimi.
Ne riparleremo dopo il settennato di Berlusconi, purtroppo.
Ai geni della politica del PD che si scandalizzano perché un piccolo partitino ha "tolto" voti alla Bresso in Piemonte ricorderei che segnali di questa situazione erano già chiarissimi da almeno un paio d'anni: personalmente mi ricordano una frase di un politico DC ai tempi della nascita della Lega "non sarà questo gruppo di ignoranti a sostituirci".
Detto all'inglese, "the last famous words".
Axel
Qualcuno si aspettava la Bonino presidente del Lazio ? Ma suvvia, dopo la serie infinita di valutazioni documentate che dimostrano che la TV sposta da sola circa il 60% degli elettori ed il vero e proprio bombardamento mediatico sulle menti semplici da parte del "partito dell'amore" che ha occupato circa il 78% dei tempi diretti ed il 93% di quelli indiretti in TV che vi aspettavate?
La povera Emma, che ha tentato anche all'ultimo la carta delle mail (lasciamo stare il fatto che le ha utilizzate in maniera giuridicamente irregolare acquisendo svariate liste di spedizione fra cui quella di EBay...) si è resa perfettamente conto del suo oscuramento mediatico che ha fatto coppia con la sovraesposizione della Polverini.
Risultato ? Bonino out e fuori dai giochi, 7-6 per il CSX che perde clamorosamente in Piemonte (ma davvero pensavate che il buon Cota in TV ci fosse per caso ?) ed in Lazio, anche grazie all'insipienza dell'apparatchik che in luogo di gestire l'affaire liste con un semplice scambio di favori (io non ti rompo le scatole e tu mi dai visibilità) ha cavalcato l'incapacità organizzativa altrui in modo desolatamente dilettantesco.
"Disciamolo", siamo davanti ad una partita senza storia: da una parte una struttura organizzata ed un gruppo di dirigenti ed esperti di comunicazione, dall'altra parte il popolo (scoraggiato) dei volontari gestiti da burocrati di partito intenti a farsi la guerra (interna) da anni.
Seguendo le geniali intuizioni dell'apparato PD oggi saremmo con un Boccia perdente in Puglia, sulla falsariga di un partito che blatera contro la corruzione ma presenta un candidato come Vincenzo De Luca che viene massacrato dall'avversario Caldoro.
Un caro amico, personaggio molto in gamba con una laurea all'MIT in scienze della comunicazione (allievo di Chomsky...), ha inviato a Pierluigi Bersani una mail in cui si metteva a disposizione, peraltro a titolo gratuito, per fornire appoggio tecnico alla campagna elettorale del PD.
Risposte ? ma nessuna, ovviamente... Da una parte probabilmente i sedicenti "esperti" del PD combinavano disastri tipo quelli relativi al siti PD (vedere per credere), dall'atra parte l'uomo Bersani era probabilmente troppo impegnato in una campagna svoltasi al 90% nella nota trasmissione "chi l'ha visto", senza programmi elettorali a doppio senso (cioè con la partecipazione di entrambi gli schieramenti).
In compenso al TG andavano in onda gli spot del presidente del consiglio (15,7% di esposizione sul total time di TG) il punto di vista del governo (16,2%) quelli dell'opposizione (4,3%) e quelli della maggioranza di governo (19,4%).
Bersani, se ci sei batti un colpo: su 25 minuti di TG, in media questo significa che Berlusconi parla o viene citato per 3 minuti e cinquanta secondi, il governo per quattro minuti e tre secondi, la maggioranza per quattro minuti e cinquantuno secondi e l'opposizione per un minuto e quattro secondi.
Totale: esposizione mediatica sui TG pari a 12 minuti e 44 secondi per il centrodestra, mentre il centrosinistra riceve un minuto e quattro secondi, oltretutto sotto la forma del "panino" alla Mimun, dove la dichiarazione dell'opposizione viene mostrata al politico di maggioranza prima della sua... un po' come fare tiro al bersaglio da 10 centimetri di distanza.
Il restante tempo di 13 minuti e cinquanta secondi viene mediamente lasciato alla politica estera, alla cronaca ed a servizi cosiddetti "di colore", con la ciliegina finale delle previsioni meteo. Insomma, sostanzialmente sulle TV di stato e su quelle private il 90% della comunicazione politica è a senso unico.
Immaginate cosa farebbe un qualunque politico dell'opposizione in qualunque paese del mondo: denunce sulla irregolarità delle elezioni, scioperi della fame, interrogazioni parlamentari, e chi più ne ha ne metta.
Invece, niente. Nada. Null. Il PD va a farsi infilzare clamorosamente senza opporre alcuna resistenza mediatica.
Date queste premesse, ipotizzare una qualunque altra soluzione alternativa al fiasco elettorale del PD sarebbe perlomeno azzardato: in un paese che non legge e che può accedere in maniera limitata ad internet l'unico sistema per acquisire visibilità è la TV, e con 6 TV su sette verrebbe eletto anche un pluriripetente quale il figlio di Bossi. Infatti...
Se ricordate il vecchio film del 1963 "Gli onorevoli" con Totò la tecnica di ripetere ossessivamente un concetto è quasi sempre vincente: invece la raffinata gestione dei soloni PD porta ad un fantastico e continuo arrotolarsi su concetti pseudointellettualoidi senza vedere quello che è chiaro a tutti, e cioè che non si vince una guerra con un'armata Brancaleone ma con una struttura moderna e ben gestita, in particolare dal punto di vista della comunicazione.
Fra l'altro la dirigenza PD, storicamente abbarbicata alla sedia partitica, non si rende conto che i propri problemi sono maturi quanto stanno maturando quelli del partito avversario: senza un capo indiscusso come Berlusconi difficilmente la linea del PDL sarebbe così efficace senza risultati tangibili.
In altri termini, senza un abile mistificatore appoggiato dalle TV che gli fanno il verso, tutto l'apparato del PDL andrebbe a fondo in tempi brevissimi.
Ne riparleremo dopo il settennato di Berlusconi, purtroppo.
Ai geni della politica del PD che si scandalizzano perché un piccolo partitino ha "tolto" voti alla Bresso in Piemonte ricorderei che segnali di questa situazione erano già chiarissimi da almeno un paio d'anni: personalmente mi ricordano una frase di un politico DC ai tempi della nascita della Lega "non sarà questo gruppo di ignoranti a sostituirci".
Detto all'inglese, "the last famous words".
Axel
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