E'
attesa per la decisione del Tar Lazio, chiamato a pronunciarsi sulla
lista del Pdl per Roma e provincia. Una sentenza che dovrebbe arrivare
entro le 19.
"Se
il Tar decide che la lista è fuori, quella lista resta fuori nonostante
il nostro decreto": lo ha detto a Milano il ministro dell'interno
Roberto Maroni.
"La posizione della lista Pdl Roma non è compatibile con le previsioni del decreto legge, quindi l'eventuale ammissione sarebbe illegittima perchè violativa del dl approvato dal governo". Lo sostiene l'avvocato del Pd Pierluigi Pellegrino.
Una settimana di mobilitazione che culminerà con la manifestazione nazionale a Roma, sabato 13, alle 14, a piazza del Popolo: è quanto deciso, oggi pomeriggio, dai rappresentanti di tutti i partiti del centrosinistra che hanno scelto per l'iniziativa lo slogan "democrazia, legalità, lavoro. Sì alle regole e ai diritti. No ai trucchi. Per vincere".
Il decreto salvaliste varato da governo è "un atto odioso, di prevaricazione" che trasmette "l'idea il presidente del Consiglio ha della cosa pubblica", "cioè come di una cosa sua, una concezione proprietaria". Lo ha detto Massimo D'Alema
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Pdl sulla mancata accettazione della lista provinciale di Roma.
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Pdl sulla mancata accettazione della lista provinciale di Roma. Per il Tar non può essere considerato sufficiente la circostanza che, prima delle 12 dell'ultimo giorno utile della cosnegna delle liste elettoriali al tribunale di competenza, i rappresentanti del Pdl fossero all'intero del perimetro dell'Aula giudiziaria, in quanto non è dismostrabile che avessero con sè l'intera documentazione necessaria a depositare le liste.
I giudici hanno fissato al 6 maggio prossimo la discussione di merito sul ricorso del Pdl. Oggi i giudici non sono entrati nel merito della questione decidendo soltanto in merito alla richiesta di sospensione cautelare del provvedimento di esclusione della lista Pdl Roma dalle elezioni regionali.
A questo punto la palla torna all'ufficio elettorale regionale di Roma che domani mattina comunicherà la eventuale accettazione dei documenti relativi alla lista circoscrizionale provinciale del Pdl di Roma per le elezioni regionali depositata oggi in base al decreto legge varato il 5 marzo dal governo.
Per i giudici amministrativi del Lazio il decreto legge 'salva liste' non "può trovare applicazione perchè la Regione Lazio ha dettato proprie disposizioni in tema elettorale esercitando le competenze date dalla Costituzione". "A seguito dell'esercizio della potestà legislativa regionale la potestà statale non può trovare applicazione nel presente giudizio", concludono i giudici.
"Se l'ufficio elettorale dovesse accettare la nuova lista noi ricorreremo di nuovo al Tar che, a quel punto, non potrà smentirsi nel giro di 24 ore" dice Federico Vecchio, legale del Pd.
"Il governo con protervia e arroganza ha voluto a tutti i costi un decreto con una forzatura che ha prodotto spaccatura e tensioni.Una lista che non esiste non può uscire dal cilindro neppure con un decreto" dice Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd
"Bisogna leggere le motivazioni ma francamente non avrei mai immaginato una decisione del genere". Così il ministro degli Esteri Franco Frattini commenta l'ordinanza del Tar. "Ora c'è il Consiglio di Stato che avrà l'ultima parola".
Una bomba carta è stata lanciata oggi davanti al circolo del Partito democratico di via Scarlatti ai Parioli, a Roma. Lo rende noto Esterino Montino, vicepresidente della giunta della regione Lazio. "Ancora una volta - dice - le sedi del Pd sono bersaglio di atti intimidatori, gravi e violenti".
"La posizione della lista Pdl Roma non è compatibile con le previsioni del decreto legge, quindi l'eventuale ammissione sarebbe illegittima perchè violativa del dl approvato dal governo". Lo sostiene l'avvocato del Pd Pierluigi Pellegrino.
Una settimana di mobilitazione che culminerà con la manifestazione nazionale a Roma, sabato 13, alle 14, a piazza del Popolo: è quanto deciso, oggi pomeriggio, dai rappresentanti di tutti i partiti del centrosinistra che hanno scelto per l'iniziativa lo slogan "democrazia, legalità, lavoro. Sì alle regole e ai diritti. No ai trucchi. Per vincere".
Il decreto salvaliste varato da governo è "un atto odioso, di prevaricazione" che trasmette "l'idea il presidente del Consiglio ha della cosa pubblica", "cioè come di una cosa sua, una concezione proprietaria". Lo ha detto Massimo D'Alema
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Pdl sulla mancata accettazione della lista provinciale di Roma.
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Pdl sulla mancata accettazione della lista provinciale di Roma. Per il Tar non può essere considerato sufficiente la circostanza che, prima delle 12 dell'ultimo giorno utile della cosnegna delle liste elettoriali al tribunale di competenza, i rappresentanti del Pdl fossero all'intero del perimetro dell'Aula giudiziaria, in quanto non è dismostrabile che avessero con sè l'intera documentazione necessaria a depositare le liste.
I giudici hanno fissato al 6 maggio prossimo la discussione di merito sul ricorso del Pdl. Oggi i giudici non sono entrati nel merito della questione decidendo soltanto in merito alla richiesta di sospensione cautelare del provvedimento di esclusione della lista Pdl Roma dalle elezioni regionali.
A questo punto la palla torna all'ufficio elettorale regionale di Roma che domani mattina comunicherà la eventuale accettazione dei documenti relativi alla lista circoscrizionale provinciale del Pdl di Roma per le elezioni regionali depositata oggi in base al decreto legge varato il 5 marzo dal governo.
Per i giudici amministrativi del Lazio il decreto legge 'salva liste' non "può trovare applicazione perchè la Regione Lazio ha dettato proprie disposizioni in tema elettorale esercitando le competenze date dalla Costituzione". "A seguito dell'esercizio della potestà legislativa regionale la potestà statale non può trovare applicazione nel presente giudizio", concludono i giudici.
"Se l'ufficio elettorale dovesse accettare la nuova lista noi ricorreremo di nuovo al Tar che, a quel punto, non potrà smentirsi nel giro di 24 ore" dice Federico Vecchio, legale del Pd.
"Il governo con protervia e arroganza ha voluto a tutti i costi un decreto con una forzatura che ha prodotto spaccatura e tensioni.Una lista che non esiste non può uscire dal cilindro neppure con un decreto" dice Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd
"Bisogna leggere le motivazioni ma francamente non avrei mai immaginato una decisione del genere". Così il ministro degli Esteri Franco Frattini commenta l'ordinanza del Tar. "Ora c'è il Consiglio di Stato che avrà l'ultima parola".
Una bomba carta è stata lanciata oggi davanti al circolo del Partito democratico di via Scarlatti ai Parioli, a Roma. Lo rende noto Esterino Montino, vicepresidente della giunta della regione Lazio. "Ancora una volta - dice - le sedi del Pd sono bersaglio di atti intimidatori, gravi e violenti".
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