Delle 86
pagine di documenti, sono ben quattro le lettere scritte direttamente da
Bertone. Prima di soffermarci sul ruolo di Bertone, riassumiamo velocemente il
caso. Padre Murphy lavora alla Saint John’School per bambini sordi. Fin dagli
anni ‘50 si accumulano contro di lui denunce per molestie. Una causa civile nei
suoi confronti non produce effetti, ma negli anni si forma una associazione che
continua a denunciare gli abusi. E’ il 1996 quando l’arcivescovo di Milwaukee
Rembert Weakland, tenta di espellere padre Murphy dal clero. Il 10 marzo del
1997 manda la prima lettera (pagina 38 del documento clicca qui per consultarlo) a Roma per
chiedere un processo canonico. Il 24 marzo 1997 entra in scena Bertone che
acconsente (pagina 41) al procedimento. Ma il 12 gennaio 1998 padre Murphy
scrive direttamente a Ratzinger chiedendo indulgenza (pagina 58). Passa qualche
mese e Bertone scrive all’arcivescovo Weakland chiedendo di chiudere il processo
(pagina 57) aggrappandosi alle norme canoniche. Questa volta tocca al vescovo
del Wisconsin, stato in cui Murphy si era spostato dopo gli scandali, a decidere
di andare avanti lo stesso con il processo canonico contro Murphy (pagina 60).
La pagina più grave però avviene il 30 maggio del 1998. Quel giorno gli
arcivescovi di Wisconsin e Milwaukee sono a Roma per un incontro sul caso
presieduto da Bertone. Il resoconto, in italiano, è incredibile. Monsignor
Weakland spiega la gravità della situazione: «Risultano molte vittime degli
abusi da parte del reverendo Murphy, tutte non udenti», i documenti contro
Murphy sono stati fatti sparire, «la comunità dei non-udenti mantiene grande
indignazione», «il reverendo Murphy non ha nessun senso di rimorso e non sembra
rendersi conto della gravità di quello che ha fatto».
E qui che Bertone
risponde in un modo tale da lasciare di stucco gli stessi presuli americani.
Continua a sostenere che «non vi sono elementi sufficienti per istituire un
processo canonico» motivando la decisione con motivazione sconcertanti: «La
difficoltà di provare un tale delitto» perché i sordomuti hanno problemi «a
fornire prove e testimonianze senza aggravare i fatti». A questo punto monsignor
Weakland si gioca l’ultima carta, ricordando che «tutti e tre gli psicologi che
hanno visitato Murphy durante il processo canonico lo hanno definito «pedofilo
tipico» e solo allora Bertone decide di “rafforzare” le pene stabilendo per
Murphy la «restrizione territoriale della celebrazione eucaristica» (solo in
Wisconsin) e «l’ammonimento per indurlo a mostrarsi pentito». Monsignor
Weakland però non può non mettere a verbale («tiene a riaffermare») che «sarà
difficile far comprendere alla comunità dei sordomuti la lieve entità di questi
provvedimenti...».
(di Massimo Franchi - l'Unità)
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