Chi mi fa l'onore di seguire da tempo il Tafanus, sa che non sono molto pronto agli entusiasmi circa le "magnifiche sorti e progressive" della rete nel breve termine. L'Italia è agli ultimi posti in Europa per l'offerta e l'efficienza della banda larga, e senza una reale banda larga Internet non ha futuro. Eppure nel pot-pourri di media che hanno messo insieme un "evento" (come altro definirlo?) come quello di ieri, la rete ha avuto un ruolo importantissimo, non solo come network di "ri-trasmettirori della trasmissione-manifestazione di Santoro, ma anche come strumento informativo, prima per dire alla gente che questo evento c'era; poi per raccogliere i fondi necessari a metterlo in piedi; infine, per informare sui mille modi di vedere ciò che Berlusconi non voleva fosse visto.
E' stata una pacifica, civile rivolta di persone che non accettano più di vivere bendati. Il successo della "cosa" è dovuto anche alla voglia di ribellarsi all'arroganza del censore, ben al di la dello specifico interesse alla trasmissione stessa. Il messaggio arriverà forte e chiaro. Ogni tentativo di censura sui media classici, stimolerà le capacità di reazione e l'inventiva dei bendati.
Quanto è successo non è, per il momento, quantificabile. Forse lo sarà nei prossimi giorni. Certo è che la trasmissione è stata vista per intero su SkyNews24, su Current, su youdem, su Red su diverse reti minori su piattaforma satellitare. E' stata vista in streaming, su moltissimi siti (da Repubblica, al Corsera, all'Espresso, all'Unità, al Manifesto, a MicroMega, etc.). Non si contano le TV locali analogiche che hanno rilanciato il segnale (si parla di circa 50 emittenti "grandi fra le piccole"). Inoltre, in duecento piazze la gente ha visto insieme la trasmissione su maxi-schermi, che è anche un bel modo di rimettere insieme le persone. Infine, nei prossimi giorni chi vorrà, potrà vedere il tutto con calma, in podcasting, attraverso più fonti.
Il Tafanus non ha potuto accettare il rilancio della trasmissione, per problemi di banda. Repubblica, coi suoi potenti mezzi, rischiava il blocco già a 60.000 accessi. Cosa avrei mai potuto fare io, col mio piccolo blog individuale?
Però, come si può vedere dallo screenshot che allego, un segnale è arrivato anche al Tafanus. Ieri, nel pomeriggio, avevo pubblicato un post dando le informazioni che avevo, e quelle che mi arrivavano, sulle varie possibilità di visione del programma. Ebbene, dalle 19 alle 21 circa sul Tafanus ci sono stati dei notevolissimi picchi di accesso. Contro i 20/30 visitatori "online" che sono la norma a quell'ora, ho visto i valore degli online salire, salire... 80, 120, 190, 230, 350... Da dove arrivavano, e perchè? Ebbene, arrivavano in grandissima maggioranza da Google, e quasi tutti con chiavi di ricerca quali "raiperunanotte", santoro", annozero" e simili. Insomma, era tutta gente che cercava di sapere come vedere la trasmissione, e arrivava sul Tafanus, perchè il nostro post era finito nella prima pagina di google. Nei momenti di picco, ci sono stati circa un accesso ogni due secondi.
Questa, ovviamente, non è una medaglietta per il Tafanus, ma è l'indice del successo delle cose "vietate", o almeno "altamente ostacolate", come, appunto, "raiperunanotte". Spero che il web - questa astrazione - finalmente capisca che se ognuno di noi va per la sua strada, individualmente non contiamo un tubo. Se invece troveremo delle strategie e delle tattiche comuni, potremo rappresentare il sistema circolatorio capillare di progetti più grandi di noi. In questo, un altro strumento di informazione ed aggregazione potenzialmente formidabile, ma che ancora non sappiamo, secondo me, usare in tutto il suo potenziale, è facebook. Una cosa è certa: che ieri è nata una guerra fra i censori da una parte, e chi vorrà trovare forme sempre più efficienti di scardinamento della censura. La prossima volta, se ci sarà, faremo di meglio.
Tafanus
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