Stesso dato leggo, sul mitico Corrierone (non sulla "Gazzetta di Cocomaro di Cona"), per le provinciali di Roma, e per le regionali del Lazio. Per la provinciali di Roma, il Corriere ci informa che alle 19,00 ha votato il 30,9% degli elettori, contro il 40,4% della tornata precedente. Quindi, un calo del "9,5%". Sbagliato, perchè 9,5 è esattamente il 23,5% in meno della precedente tornata. Stesso discorso per le regionali in Lazio: Dato di oggi, 31,5%; dato della precedente tornata, 41,0%; calo del 9,5%. Sbagliato, perchè 9,5 punti, su una base di 41,0. rappresentano un calo del 23,2%.
Insomma, secondo i nostri valorosi giornalisti, in Lazio mancano all'appena meno di un elettore su dieci della precedente tornata elettorale. Secondo ciò che si insegna alla scuola dell'obbligo, manca all'appello, in Lazio, circa un elettore su quattro della precedente tornata.
Da dove viene questo enorme calo dell'affluenza al voto? Forse da una certa disaffezione al voto in generale (che peraltro è tendenza di lungo termine in tutti i paesi del mondo occidentale). Ma ci sono segnali che lasciano ben sperare:
-a) in Francia, dove Sarkozy ha perso alla grande, il fatto è stato accompagnato da un vero e proprio crollo dell'affluenza al voto. Forse, chi è deluso dalla destra, ma non è pronto per votare a sinistra, si rifugia nell'astensionismo. Questo discorso vale anche da sinistra a destra, ma in genere è il paese che governa, che viene punito dall'astensionismo.
-b) in Italia, un calo generalizzato in tutto il paese, in media, di circa il 17%, sale in Lazio al 23-24%. Cosa c'è stato di speciale, a Roma? un black-out elettrico? uno sciopero del metrò? Niente di tutto questo: mancava, per le note peripezie del paninaro Milioni, la lista del PdL. Sembra quindi che molti romani non se la siano sentita di andare a votare per un'altra lista qualunque "collegata" alla Polverini. Non per il partito fascista "Forza Nuova", non per l'UDC dell'odiato Casini, non per l'UdEur dell'inaffidabile ed impresentabile Mastella.
-c) Infine, una terza ipotesi: cui prodest una sconfitta della Polverini nel Lazio? e se l'astensione fosse concentrata nella componente italoforzuta del PdL? Lunedì il Cav., nella sua ormai quotidiana guerra con Fini, potrebbe tentare di caricare la sconfitta dolo sulle spalle degli ex aennini di Fini.
La conclusione è che io, da stasera, sono molto più fiducioso in una possibile vittoria della Bonino nel Lazio.
P.S.: un dato appena arrivato dice che alle 22,00 a livello nazionale il calo dei votanti alle regionali è stato del 15,5% ( dal 56,7 del 2005 al 47,9 di oggi. Non abbiamo ancora i dati per il Lazio.
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