...correva l'anno 2008. Inizio dell'autunno. Splendida giornata di sole. A spasso per una Roma "gorgeous", insieme a carissimi "amici" ed anfitrioni romani. Alemanno aveva vinto da un paio di mesi le elezioni, facendo una campagna terroristica su "Roma Città Violenta". Sembrava che ad ogni angolo di strada ci fosse un assassino, un rapinatore, uno stupratore. Quasi sempre il pericolo era costituito da un immigrato. Se proprio invece si scovava un italiano, e non si riusciva a coprirlo in tempo, allora si trattava, quasi sempre, di un "italiano, si, ma comunista".
Ma Alemanno, si sa, di violenza è un esperto. In men che non si dica, così come Berlusconi aveva "costruito in 80 giorni la Messina - Palermo, che gli altri - seppur di centro-destra - non erano riusciti a fare in 35 anni, in meno di 90 giorni (incluse le ferie di agosto) era riuscito ad abbassare il tasso di criminalità del 30%. Come abbia fatto (se coi ghisa, o grazie all'aiutino di qualche squadretta di volenterosi nakiskin auto-incaricatisi di ripulire la città da froci, neri e zingari), non è dato sapere. Certo che sui muri ho visto campeggiare (e non ho resistito alla tentazione di fotografarlo) questo esilarante manifesto auto-esaltatorio. Una chanson de geste dell'alemannismo in camicia nera.
Però i tempi cambiano, si sa... accade così che l'altro ieri, nella Roma Alemannide ormai risanata totalmente, città nella quale ormai la ggente lascia la porta di casa aperta e la chiave della macchina nel cruscotto, e dove non c'è più uno stupro, una rapina, un furto in appartamento, qualcuno da' un fracco di botte al figlio dello sceriffo Alemanno. Ma non è questa, la notizia. In fondo, nella Roma alquanto fascista, si vede che qualche piccolissima microparticella di violenza era rimasta fuori dal controllo di Alemagno e dei suoi guerrieri dell'ordine.
La notizia, quella vera (l'uomo che morde il cane), è che il fantastico "Geniale", dimenticando che Roma è ormai governata dal 2008 da "lorsignori", e quindi totalmente risanata, si lascia scappare questo fantastico articolo (oppure non se lo lascia scappare, ma è scritto su commissione, nel quadro della guerra fra predellini della stessa auto?):
Però i tempi cambiano, si sa... accade così che l'altro ieri, nella Roma Alemannide ormai risanata totalmente, città nella quale ormai la ggente lascia la porta di casa aperta e la chiave della macchina nel cruscotto, e dove non c'è più uno stupro, una rapina, un furto in appartamento, qualcuno da' un fracco di botte al figlio dello sceriffo Alemanno. Ma non è questa, la notizia. In fondo, nella Roma alquanto fascista, si vede che qualche piccolissima microparticella di violenza era rimasta fuori dal controllo di Alemagno e dei suoi guerrieri dell'ordine.
La notizia, quella vera (l'uomo che morde il cane), è che il fantastico "Geniale", dimenticando che Roma è ormai governata dal 2008 da "lorsignori", e quindi totalmente risanata, si lascia scappare questo fantastico articolo (oppure non se lo lascia scappare, ma è scritto su commissione, nel quadro della guerra fra predellini della stessa auto?):
Roma Violenta, paura per il figlio di Alemanno.
(di Andrea Cuomo - IIl Giornale)
Lunedì, dopo il raid contro l’internet point bengalese della Magliana, nella capitale si era scatenata la polemica sul clima di violenza (xenofobia? Bullismo?) che avvelena la città. Una polemica che aveva investito in primis il sindaco Gianni Alemanno. Il quale, però, di certo non immaginava che la questione avesse a interessarlo così presto e così da vicino. Solo poche ore dopo suo figlio Manfredi sarebbe stato aggredito da una banda di ragazzini: sette giovani, quattro maggiorenni e tre minorenni, italiani ma figli di immigrati capoverdiani e filippini, che in piazza Euclide nel quartiere Parioli, si sono imbattuti in Manfredi e in un suo amico di 16 anni e, avendoli scambiati per dei «nemici», componenti di una banda rivale che li aveva aggrediti la scorsa settimana, li hanno presi a calci e schiaffi. Roba da poco, «qualche segno, escoriazioni ed ecchimosi, ma tutto sommato è andata bene...», racconta dopo il grande spavento la mamma Isabella Rauti, candidata alle regionali nel listino di Renata Polverini, che ieri non ha voluto rinunciare agli appuntamenti elettorali ma appariva turbata da quanto accaduto lunedì sera.
A salvare Manfredi e il suo amico è stata la loro prontezza. I due quando hanno iniziato a vedersela brutta sono scappati e hanno trovato rifugio nel vicino bar Thomas da dove hanno avvertito la polizia. Cosa peraltro inutile, dal momento che gli agenti del vicino commissariato erano già stati chiamati da un testimone. La polizia ha identificato il gruppo di giovani aggressori, tutti senza precedenti, tutti originari di Capoverde e delle Filippine, tutti studenti e figli di immigrati integrati e con un posto di lavoro regolare.
Non sembrano esserci dubbi sulla tesi dello scambio di persona, sostenuta senza esitazioni né contraddizioni da tutti i sette aggressori, interrogati separatamente da funzionari della Digos romana. Quindi nessuna motivazione né di xenofobia al contrario né di matrice politica, cosa che ha convinto Alemanno e la moglie a non sporgere denuncia. Resta però l’impressione di una città nelle mani di piccoli bulli pronti a tutto. «Purtroppo c’è un problema di bande giovanili a Roma come nelle altre metropoli. Dobbiamo fare un grande sforzo educativo e siamo tutti impegnati in tal senso», dice Alemanno, da padre ma soprattutto da sindaco. Alemanno ha poi spiegato la decisione di non dare seguito alla vicenda: «Abbiamo deciso di non sporgere denuncia, sia perché non è successo niente, sia perché l’episodio ha a che fare con altri minorenni. Cerchiamo di superare questo brutto episodio. Poi cercherò di capire cosa ha spinto questi ragazzi immigrati a compiere questa brutta aggressione». Numerosi gli attestati di solidarietà giunti ad Alemanno per tutta la giornata di ieri anche da parte di esponenti dell’opposizione.
...evviva!!! mettiamo in fila i fatti?
-a) a Roma il trend dei primi 90 giorni di alemannismo si è inesorabilmente arrestato. Peccato. Quel manifesto, forse troppo intempestivo, sarebbe stato meglio risparmiarselo...
-b) "clima di violenza che avvelena la città"??? ma il Geniale come cazzo parla? la città non era stata restituita, dalla destra, allo status di totale "low and order"?
-c) naturalmente, però gli assalitori erano "italiani", ma figli di stranieri. Insomma un tocco di bastardismo lo avevano. Ecco, forse, la spiegazione profonda dell'incomprensibile atto di violenza.
-d) Alemanno si è impegnato: "...cercherò di capire questi ragazzi immigrati..." (no, Sindaco, italiani: ragazzi italiani, nati e cresciuti in Italia, con passaporto italiano). Alemanno cercherà di capire cosa abbia spinto questi ragazzi a "compiere questa brutta aggressione". Siamo felici, quando un post-fascista cerca di capire. E noi non vogliamo far mancare un nostro aiutino: caro sindaco, chieda, ad ognuno di questi "ragazzi stranieri", quante volte loro, o i loro genitori, sono stati oggetto di piccoli o grandi episodi di razzismo. Quante volte li hanno chiamati "sporchi negri", e quante volte li hanno bonariamente invitati a levarsi dai coglioni, e a tornare a "casa loro". Poi, con calma, faccia conoscere anche a noi i risultati della sua indagine.
...ehhh... Signor Sindaco... si guardi le spalle... l'opera di killeraggio politico di alcuni suoi cari compagni di predellino sembra irreversibilmente avviata. Con la consueta disistima,
Tafanus
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