La lettera alla quale don Paolo Farinella attende risposta è stata pubblicata dal Tafanus del 21 aprile sotto il titolo [Berlusconi, presenzialista "vasa-vasa", ai funerali di Vianello].
Questa scritto di don Paolo può quindi essere letto come un sollecito ai cardinaloni silenti. Quanto all'appunto mosso a Saviano, condivido completamente, e non a posteriori. Come è noto (e per quel poco che conta), nessuno ha la mia incondizionata stima comunque e per sempre. Io stesso mi voglio bene con moderazione, con molti distinguo, e a targhe alterne. Quindi non posso dare ad altri ciò che non sono disponibile a dare a me stesso.
Io stesso, grande ammiratore di Saviano, gli avevo scritto, il 22 ottobre 2008, una [lettera aperta] che conteneva alcune domande critiche. Eccone un breve estratto:
Questa scritto di don Paolo può quindi essere letto come un sollecito ai cardinaloni silenti. Quanto all'appunto mosso a Saviano, condivido completamente, e non a posteriori. Come è noto (e per quel poco che conta), nessuno ha la mia incondizionata stima comunque e per sempre. Io stesso mi voglio bene con moderazione, con molti distinguo, e a targhe alterne. Quindi non posso dare ad altri ciò che non sono disponibile a dare a me stesso.
Io stesso, grande ammiratore di Saviano, gli avevo scritto, il 22 ottobre 2008, una [lettera aperta] che conteneva alcune domande critiche. Eccone un breve estratto:
Niente di personale, ma una persona "informata dei fatti" quale tu sei, non può ignorare che, quando già tale Nicola Cosentino, Forza Italia, plenipotenziario di Berlusconi nel casertano, da due mesi era sotto la lente d'ingrandimento della magistratura con la pesantissima accusa di essere il trait-d'union fra Forza Italia ed i clan dei casalesi, il Presidente del Consiglio, nella sua incommensurabile generosità, lo ha voluto (o ha accettato che diventasse?) anche sottosegretario del suo Governo..."
Ma ecco la nuova lettera di Paolo Farinella:
Una mezza parola su Saviano. E’ evidente che Berlusconi difende i suoi amici e gli amici dei suoi amici e la figlia difende il padre che l’amico degli amici. Impeccabili le risposte di Saviano, al quale, è ovvio, va la nostra solidarietà e siamo certi che non smetterà di parlare di mafia e camorra e ‘ndrangheta perché, anche in forma letteraria ci permette di vedere nessi e connessi di una realtà per troppo tempo omertosa. La mafia & C. ormai governa e occupa il parlamento. Chi denigra la Nazione all’estero, Saviano che aiuta a prendere coscienza, o Berlusconi che porta i mafiosi in parlamento?
Coloro che criticano Berlusconi e poi corrono a pubblicare i loro libri da lui, sono patetici e mi fanno anche arrabbiare; come D’Alema e compagnia cantante. Lo so che molti mi diranno: "...ma la cultura così viene divulgata e diffusa meglio..." Sarà, ma per me il fine non giustifica mai il mezzo e la morale non è un elastico che si adatta alle circostanze. Spero che Saviano per i suoi libri futuri scelga un piccolo editore che fatica a mantenere la libertà di idee: il suo nome ormai non ha bisogno che di essere stampato. Sia però più coerente. I giorno in cui Marco Travaglio pubblicherà un solo rigo con Mondadori, avrà vanificato tutto quello che ha detto e scritto finora. Capisco che per molti «pecunia non olet», ma per me olet, eccome se olet.
Paolo Farinella, prete
Ecco, Paolo: siamo in due ad aver avuto qualche piccolo mal di pancia su Saviano, e a non averlo taciuto. In tempi diversi, e su aspetti diversi. Io sui suoi ringraziamenti a Berlusconi, donatore di lavoro a quel "peggio dei casalesi" contro cui giustamente Saviano si scaglia; tu sulla scelta del suo editore di riferimento. Oggi entrambi siamo meno soli, ma preparati anche tu a subire l'assalto dei critici e i loro insulti. Io ne so qualcosa.
Tafanus
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