(Anche nei confronti di Berlusconi – Dedicato a mio papà Partigiano)
Di Isabella De Martini
Silvio Berlusconi, nel corso dell’ultimo anno di governo, ha “scomodato“, più volte, la Psicologia in quanto Scienza Umana. Addirittura in una occasione, si è lanciato in una vera propria diagnosi: ha infatti dichiarato che il Paese è impazzito; giudici comunisti, intercettazioni assurde, complotti di escort contro di lui! Desidero quindi ricambiare l’interesse dimostrato dal Premier per la Psicologia con una breve, ma puntuale analisi del Suo comportamento, in occasione della prossima festa della Resistenza.
L’assenza di coerenza è la caratteristica dominante, dal punto di vista psicologico, di Berlusconi . E poiché la forza, almeno numerica, è sempre dalla parte di chi governa, un buon governo si dovrebbe distinguere proprio per la sua coerenza. Ma quali sono stati i punti più salienti dello psicodramma di B.? E perché l’insuccesso reale di B. ( ma non quello di plastica) va ben oltre quello dei numeri del bilancio o della sfera produttiva della Nazione?
Le risposte a queste due domande sono semplici e logiche; l’uomo di governo non tratta soltanto con milioni di euro, ma anche con milioni di cittadini, ed esistono principalmente due modi di mettere se stesso in rapporto con gli altri: il primo modo è quello della concretezza, il secondo quello cosiddetto “astratto” o televisivo. La differenza fra le due modalità è abissale: chi è concreto è coerente, ed ha qualità ed obiettivi specifici, pienamente condivisi da tutti gli alleati (Fini compreso); chi persegue invece il modello “astratto” accentua solo le particolarità che egli ha in comune con tutti gli altri soggetti dello stesso gruppo (vedi Bossi), e arriva a traguardi esecrabili.
L’amicizia per Raimondo Vianello è,ad esempio, diventata un suo “reality” al funerale. Infatti, comunione compresa, ha fatto da protagonista, ignorando così, paradossalmente, il morto, come ignora, volutamente, le differenze con i suoi alleati pro tempore. Il Premier, anche per questi suoi ultimi comportamenti, mi ha ricordato le parole di Bertrand Russell sugli uomini e gli animali:”Fra gli uomini e gli animali vi sono molte differenze, alcune intellettuali, altre emotive. Una delle principali differenze è che alcuni desideri dell’uomo, contrariamente a quelli degli animali, sono illimitati ed incapaci di soddisfazione completa. Il serpente boa, quando ha mangiato, dorme finché non sente, di nuovo, i morsi della fame. Per alcuni uomini le cose vanno diversamente: i sogni di gloria non conoscono limiti. Quegli uomini vorrebbero essere Dio, se potessero…”
Ma ritorniamo a Freud. Berlusconi non solo si è dimostrato “astratto”, ma anche riluttante a confrontarsi con la realtà, e lo ha fatto in più occasioni, una davvero eclatante! Super Silvio ha infatti perso quel senso di “dignità” che è così caratteristico dell’uomo, anche nelle culture più primitive: mi riferisco alla vicenda “escort”. La vicenda squallida che ha travolto il Capo del Governo sarebbe stata un fatto “solo personale”, se non fossero intervenute due circostanze fondamentali. La prima: la contestualizzazione in fatti di grave corruzione; la seconda: le dichiarazioni, perfettamente combacianti delle “escort”… ( ma non si chiamavano prostitute?).
Dignità vuole che la personalità di un individuo (il senso dell’io) non possa essere alienata, non possa essere messa in vendita, né comperata, come invece è avvenuto, senza che la stessa sia irrimediabilmente perduta. Dignità vuole che un Premier debba possederla, perché il suo delicato ruolo la esige. Berlusconi ha perso di vista il senso dell’io, fenomeno considerato patologico dai più grandi psichiatri contemporanei, fra i quali lo scomparso Sullivan. Peraltro anche Ibsen faceva della perdita dell’io il tema principale della sua critica all’uomo moderno nel Peer Gynt! Erich Fromm riteneva che la Società degli ultimi due secoli non si potesse definire “sana”, in quanto era riuscita a fare ammazzare milioni di nostri concittadini, uomini e donne come noi, in quella soluzione che chiamiamo guerra. Prescindendo dalle minori, ne abbiamo avute di gravissime nel 1870, 1914, 1939. Dopo l’ultimo conflitto, ed il reciproco massacro, troviamo che i nemici di ieri sono nostri amici, e gli amici di ieri, i “cattivi” da annientare… molti ricoverati negli Istituti psichiatrici sono convinti che tutti quelli fuori siano “pazzi”, e in effetti molti nevrotici gravi credono che le loro esplosioni isteriche siano reazioni normali ad alcune circostanze anormali (ogni riferimento alle manie di persecuzione del Premier è voluto).
E così Silvio si è superato nella vicenda legittimo impedimento, ben prima che le “escort” vi atterrassero con fragore. Anche in questo caso è entrato in scena, prepotentemente, quel meccanismo astratto di alienazione di cui è maestro: per lui non accade mai nulla, ed inconsciamente, si paragona ad un turista fotografo, che essendo troppo preoccupato a “fare fotografie”, in effetti, non vede assolutamente nulla, se non attraverso una collezione di istantanee, surrogato di una realtà assai diversa. Problemi con gli Alleati? Ricordiamoci che l’uomo B. non è soltanto “alienato” dal lavoro che fa, e dal suo grado di “astrattezza”, ma anche dalle forze politiche e sociali che gli consentono di proseguire su di una rotta non condivisibile dai più.
Ma allora non sarebbe meglio, prima che il senso di “impotenza palpabile” presente nei cittadini nei confronti di Berlusconi e del suo Governo, sfoci in un più devastante fenomeno sociale, che egli, esprimendo un atteggiamento finalmente concreto, si dimettesse, per godersi finalmente in pace le sue ricchezze? Non lo farà mai, per le ragioni psicologiche sopra descritte. E allora? Prepariamoci a festeggiare la Resistenza rinnovandone gli ideali e le lotte, per onorare la memoria di chi ha combattuto per la libertà e la democrazia e per offrire un futuro “sano”, da tutti i punti di vista, al nostro Paese e ai nostri figli e nipoti .
Isabella De Martini, Docente di Psicologia Clinica - Università di Genova
Di Isabella De Martini
Silvio Berlusconi, nel corso dell’ultimo anno di governo, ha “scomodato“, più volte, la Psicologia in quanto Scienza Umana. Addirittura in una occasione, si è lanciato in una vera propria diagnosi: ha infatti dichiarato che il Paese è impazzito; giudici comunisti, intercettazioni assurde, complotti di escort contro di lui! Desidero quindi ricambiare l’interesse dimostrato dal Premier per la Psicologia con una breve, ma puntuale analisi del Suo comportamento, in occasione della prossima festa della Resistenza.
L’assenza di coerenza è la caratteristica dominante, dal punto di vista psicologico, di Berlusconi . E poiché la forza, almeno numerica, è sempre dalla parte di chi governa, un buon governo si dovrebbe distinguere proprio per la sua coerenza. Ma quali sono stati i punti più salienti dello psicodramma di B.? E perché l’insuccesso reale di B. ( ma non quello di plastica) va ben oltre quello dei numeri del bilancio o della sfera produttiva della Nazione?
Le risposte a queste due domande sono semplici e logiche; l’uomo di governo non tratta soltanto con milioni di euro, ma anche con milioni di cittadini, ed esistono principalmente due modi di mettere se stesso in rapporto con gli altri: il primo modo è quello della concretezza, il secondo quello cosiddetto “astratto” o televisivo. La differenza fra le due modalità è abissale: chi è concreto è coerente, ed ha qualità ed obiettivi specifici, pienamente condivisi da tutti gli alleati (Fini compreso); chi persegue invece il modello “astratto” accentua solo le particolarità che egli ha in comune con tutti gli altri soggetti dello stesso gruppo (vedi Bossi), e arriva a traguardi esecrabili.
L’amicizia per Raimondo Vianello è,ad esempio, diventata un suo “reality” al funerale. Infatti, comunione compresa, ha fatto da protagonista, ignorando così, paradossalmente, il morto, come ignora, volutamente, le differenze con i suoi alleati pro tempore. Il Premier, anche per questi suoi ultimi comportamenti, mi ha ricordato le parole di Bertrand Russell sugli uomini e gli animali:”Fra gli uomini e gli animali vi sono molte differenze, alcune intellettuali, altre emotive. Una delle principali differenze è che alcuni desideri dell’uomo, contrariamente a quelli degli animali, sono illimitati ed incapaci di soddisfazione completa. Il serpente boa, quando ha mangiato, dorme finché non sente, di nuovo, i morsi della fame. Per alcuni uomini le cose vanno diversamente: i sogni di gloria non conoscono limiti. Quegli uomini vorrebbero essere Dio, se potessero…”
Ma ritorniamo a Freud. Berlusconi non solo si è dimostrato “astratto”, ma anche riluttante a confrontarsi con la realtà, e lo ha fatto in più occasioni, una davvero eclatante! Super Silvio ha infatti perso quel senso di “dignità” che è così caratteristico dell’uomo, anche nelle culture più primitive: mi riferisco alla vicenda “escort”. La vicenda squallida che ha travolto il Capo del Governo sarebbe stata un fatto “solo personale”, se non fossero intervenute due circostanze fondamentali. La prima: la contestualizzazione in fatti di grave corruzione; la seconda: le dichiarazioni, perfettamente combacianti delle “escort”… ( ma non si chiamavano prostitute?).
Dignità vuole che la personalità di un individuo (il senso dell’io) non possa essere alienata, non possa essere messa in vendita, né comperata, come invece è avvenuto, senza che la stessa sia irrimediabilmente perduta. Dignità vuole che un Premier debba possederla, perché il suo delicato ruolo la esige. Berlusconi ha perso di vista il senso dell’io, fenomeno considerato patologico dai più grandi psichiatri contemporanei, fra i quali lo scomparso Sullivan. Peraltro anche Ibsen faceva della perdita dell’io il tema principale della sua critica all’uomo moderno nel Peer Gynt! Erich Fromm riteneva che la Società degli ultimi due secoli non si potesse definire “sana”, in quanto era riuscita a fare ammazzare milioni di nostri concittadini, uomini e donne come noi, in quella soluzione che chiamiamo guerra. Prescindendo dalle minori, ne abbiamo avute di gravissime nel 1870, 1914, 1939. Dopo l’ultimo conflitto, ed il reciproco massacro, troviamo che i nemici di ieri sono nostri amici, e gli amici di ieri, i “cattivi” da annientare… molti ricoverati negli Istituti psichiatrici sono convinti che tutti quelli fuori siano “pazzi”, e in effetti molti nevrotici gravi credono che le loro esplosioni isteriche siano reazioni normali ad alcune circostanze anormali (ogni riferimento alle manie di persecuzione del Premier è voluto).
E così Silvio si è superato nella vicenda legittimo impedimento, ben prima che le “escort” vi atterrassero con fragore. Anche in questo caso è entrato in scena, prepotentemente, quel meccanismo astratto di alienazione di cui è maestro: per lui non accade mai nulla, ed inconsciamente, si paragona ad un turista fotografo, che essendo troppo preoccupato a “fare fotografie”, in effetti, non vede assolutamente nulla, se non attraverso una collezione di istantanee, surrogato di una realtà assai diversa. Problemi con gli Alleati? Ricordiamoci che l’uomo B. non è soltanto “alienato” dal lavoro che fa, e dal suo grado di “astrattezza”, ma anche dalle forze politiche e sociali che gli consentono di proseguire su di una rotta non condivisibile dai più.
Ma allora non sarebbe meglio, prima che il senso di “impotenza palpabile” presente nei cittadini nei confronti di Berlusconi e del suo Governo, sfoci in un più devastante fenomeno sociale, che egli, esprimendo un atteggiamento finalmente concreto, si dimettesse, per godersi finalmente in pace le sue ricchezze? Non lo farà mai, per le ragioni psicologiche sopra descritte. E allora? Prepariamoci a festeggiare la Resistenza rinnovandone gli ideali e le lotte, per onorare la memoria di chi ha combattuto per la libertà e la democrazia e per offrire un futuro “sano”, da tutti i punti di vista, al nostro Paese e ai nostri figli e nipoti .
Isabella De Martini, Docente di Psicologia Clinica - Università di Genova
SOCIAL
Follow @Tafanus