Scusate se, per una volta, ci citiamo. Esattamente una settimana fa, il Tafanus ha pubblicato [un post] dal titolo "Marea nera: peggio dell'11 Settembre", che mi piacerebbe qualcuno rileggesse oggi. In questo post descrivevamo, con l'ausilio della carta del Golfo del Messico, e della carta delle correnti atlantiche predominanti, ciò che sarebbe successo. Fra l'altro, scrivevamo:
"...guardate la corrente sud-equatoriale: si infila dritta come una fucilata NEL Golfo del Messico, e spinge il greggio in un cul-de-sac, passando per il buchetto fra Cancun e Cuba. Non può tornare indietro dallo stesso buco. Quindi una grossa parte sarà spinta verso terra: verso New Orleans. Poi, la quantità in eccesso non potrà che "girare a destra", verso la Florida; lordarne ben bene la costa occidentale, fare boa su Miami, passando fra Miami e Cuba, sbattere alquanto contro le Bahamas, ed essere "catturata dal ramo ascendente della Corrente del Golfo, che la porterà verso Nord-Est, seguendo la linea della "East Coast degli USA, lordandone parecchia..."
Eravamo stati (e non ne siamo felici) ottimi profeti. Guardate questo video della CBS: dopo una breve introduzione pubblicitaria, mostra la "cannuccia da bibita" che la BP ha trionfalmente infilato nella voragine da cui esce il greggio: un tubicino ridicolo da 15 cm. di diametro, dal quale la BP dice di riuscire a recuperare 2.000 barili di greggio al giorno, che così non finiscono in mare. Ne siamo felici. La BP ne raccoglie 2.000, mentre 68.000 continueranno a finire in mare. Avevamo previsto anche questo flop. La definizione di "cannuccia da bibita" non è di oggi. Non è "senno di poi".
Ma la cosa più terrorizzante (ma non sorprendete, almeno per noi), è quello che si vede verso la fine del filmato: una animazione del percorso del greggio, a causa delle correnti. Ebbene, con grande sorpresa degli "esperti" americani, si sta verificando, in fotocopia, ciò che avevamo descritto con le parole citate sopra, una settimana fa. Il greggio sta andando esattamente dove avevamo previsto che andasse, come in una "corsia protetta. Ma ecco il video (cliccate sul simbolino "play" in basso a sinistra):
Marea nera, il petrolio minaccia la Florida e Miami. Obama chiede l'avvio di un'inchiesta
Si chiama “Loop Current”, la “Corrente del Cappio”, l’involontario ma allo stesso tempo pericolosissimo alleato della marea nera. La corrente, che dalle profondità del Golfo ruota su se stessa per centinaia di miglia, spingendo le acque inquinate verso le isole a sud della Florida, gli isolotti dell'arcipelago di Key West, è diventata nelle ultime ore l’incubo degli ambientalisti e dell’amministrazione Obama. Il greggio della Deepwater Horizon, che continua a sgorgare dalle profondità del mare, non è ancora entrato nella Loop Current ma, secondo gli esperti impegnati nelle operazioni di soccorso, è soltanto una questione di tempo. Quando la marea nera verrà “risucchiata” dalla corrente potrebbe essere un vero disastro, soprattutto per l'arcipelago delle Key West e per il sud della Florida. Addirittura le spiagge di Miami potrebbero essere a rischio. (...eviterei l'uso del condizionale. Non aiuta a ritrovare realismo e livello d'allarme. NdR)
Per questo l'amministrazione Obama vuole un'inchiesta approfondita e severa, sia sulle cause che sulle possibili conseguenze del disastro cominciato il 20 aprile scorso con l'incidente alla piattaforma Deepwater Horizon, di proprietà della società svizzera Transocean e gestita dal colosso petrolifero britannico BP. La Casa Bianca ha confermato che, su specifica richiesta del presidente, Barack Obama, sarà varata "entro la settimana" una commissione d'inchiesta che dovrebbe mettere sotto esame l'intero settore industriale legato alle trivellazioni offshore.
La Bp minimizza rischi per l'ambiente - Nel frattempo l'amministratore delegato della BP, Tony Hayward, intervistato a Londra da Sky News, ha minimizzato i rischi di conseguenze ambientali gravi. "Penso che l'impatto ambientale di questo disastro sarà molto, molto modesto. Impossibile dirlo ora, organizzeremo una valutazione dettagliata. Ma tutto ciò che possiamo vedere in questo momento sembra suggerire che l'impatto totale sull'ambiente sarà molto, molto modesto". (...beato lui...)
La British Petroleum ha annunciato di riuscire a recuperare 2mila barili di petrolio al giorno grazie a un tubo, lungo 1,6 chilometri, inserito nel pozzo sottomarino eruttato. Nel comunicato la compagnia sottolinea come, grazie a questo sistema, si stia recuperando circa la metà del petrolio che si sta disperdendo in mare. Secondo Bp, infatti, la perdita è di circa 5mila barili al giorno, ma secondo stime indipendenti, basate sulle immagini sottomarine, la fuga di greggio è nettamente superiore, anche di dieci volte. (...osservatori indipendenti, nei giorni scorsi, dal filmato sul "buco", hanno stimato la portata fra i 70.000 e i 100.000 barili al giorno. Altro che 5.000! NdR).
Macchie di petrolio nelle Key West - La Guardia Costiera americana intanto ha già trovato tracce di catrame sulle spiagge di alcune delle isole di Key West. Si tratta di una ventina di “macchie”, di una ventina di centimetri l'una, che sono state immediatamente prelevate e portate in laboratorio per essere esaminate. La National Oceanic Atmospheric Administration (NOAA) vuole verificare se siano da mettere o meno in relazione con la macchia nera della BP, e ha già cominciato le sue analisi.
Marea nera sulle coste entro 8 giorni - L'amministratrice della NOAA, Jane Lubchenco, si è per ora limitata a confermare che "una parte della marea nera potrebbe finire nella Loop Current, precisando che da quel momento al petrolio basteranno dagli 8 ai 10 giorni per raggiungere le coste [...]
(19 maggio 2010)
Cos'altro aggiungere? Obama, anzichè prendere "la decisione giusta" per fermare il maledetto getto di greggio, vuole fare un'inchiesta. Giusto farla, ma DOPO. Ora c'è una sola priorità: fermare il maledetto buco, e tutti sappiamo come. La BP "minimizza" (e cos'altro potrebbe fare?); intanto ci racconta che con la cannuccia sta succhiando "quasi la metà" del greggio che fuoriesce. Allora dov'è il problema? basta infilare altre due cannucce da bibita, e il problema è risolto. Ma la BP continua a straparlare di una fuoriuscita di 5.000 barili al giorno, mentre osservatori meno interessati parlano di 50.000/70.000 barili al giorno. Come dire che la BP sta recuperando dal 3 al 4% del greggio. Niente di niente. Intanto gli avamposti della marea nera sono già arrivati a Key West, il paradiso terrestre di cui era innamorato Hemingway. Poi... Poi succederà quello che abbiamo raccontato una settimana fa. Tafanus
"...guardate la corrente sud-equatoriale: si infila dritta come una fucilata NEL Golfo del Messico, e spinge il greggio in un cul-de-sac, passando per il buchetto fra Cancun e Cuba. Non può tornare indietro dallo stesso buco. Quindi una grossa parte sarà spinta verso terra: verso New Orleans. Poi, la quantità in eccesso non potrà che "girare a destra", verso la Florida; lordarne ben bene la costa occidentale, fare boa su Miami, passando fra Miami e Cuba, sbattere alquanto contro le Bahamas, ed essere "catturata dal ramo ascendente della Corrente del Golfo, che la porterà verso Nord-Est, seguendo la linea della "East Coast degli USA, lordandone parecchia..."
Eravamo stati (e non ne siamo felici) ottimi profeti. Guardate questo video della CBS: dopo una breve introduzione pubblicitaria, mostra la "cannuccia da bibita" che la BP ha trionfalmente infilato nella voragine da cui esce il greggio: un tubicino ridicolo da 15 cm. di diametro, dal quale la BP dice di riuscire a recuperare 2.000 barili di greggio al giorno, che così non finiscono in mare. Ne siamo felici. La BP ne raccoglie 2.000, mentre 68.000 continueranno a finire in mare. Avevamo previsto anche questo flop. La definizione di "cannuccia da bibita" non è di oggi. Non è "senno di poi".
Ma la cosa più terrorizzante (ma non sorprendete, almeno per noi), è quello che si vede verso la fine del filmato: una animazione del percorso del greggio, a causa delle correnti. Ebbene, con grande sorpresa degli "esperti" americani, si sta verificando, in fotocopia, ciò che avevamo descritto con le parole citate sopra, una settimana fa. Il greggio sta andando esattamente dove avevamo previsto che andasse, come in una "corsia protetta. Ma ecco il video (cliccate sul simbolino "play" in basso a sinistra):
Ed ora confrontate quanto abbiamo scritto una settimana fa (in alto, in rosso), con quanto scrive [Tiscali - Notizie], facendo un estratto di articoli di giornali americani:
Marea nera, il petrolio minaccia la Florida e Miami. Obama chiede l'avvio di un'inchiesta
Si chiama “Loop Current”, la “Corrente del Cappio”, l’involontario ma allo stesso tempo pericolosissimo alleato della marea nera. La corrente, che dalle profondità del Golfo ruota su se stessa per centinaia di miglia, spingendo le acque inquinate verso le isole a sud della Florida, gli isolotti dell'arcipelago di Key West, è diventata nelle ultime ore l’incubo degli ambientalisti e dell’amministrazione Obama. Il greggio della Deepwater Horizon, che continua a sgorgare dalle profondità del mare, non è ancora entrato nella Loop Current ma, secondo gli esperti impegnati nelle operazioni di soccorso, è soltanto una questione di tempo. Quando la marea nera verrà “risucchiata” dalla corrente potrebbe essere un vero disastro, soprattutto per l'arcipelago delle Key West e per il sud della Florida. Addirittura le spiagge di Miami potrebbero essere a rischio. (...eviterei l'uso del condizionale. Non aiuta a ritrovare realismo e livello d'allarme. NdR)
Per questo l'amministrazione Obama vuole un'inchiesta approfondita e severa, sia sulle cause che sulle possibili conseguenze del disastro cominciato il 20 aprile scorso con l'incidente alla piattaforma Deepwater Horizon, di proprietà della società svizzera Transocean e gestita dal colosso petrolifero britannico BP. La Casa Bianca ha confermato che, su specifica richiesta del presidente, Barack Obama, sarà varata "entro la settimana" una commissione d'inchiesta che dovrebbe mettere sotto esame l'intero settore industriale legato alle trivellazioni offshore.
La Bp minimizza rischi per l'ambiente - Nel frattempo l'amministratore delegato della BP, Tony Hayward, intervistato a Londra da Sky News, ha minimizzato i rischi di conseguenze ambientali gravi. "Penso che l'impatto ambientale di questo disastro sarà molto, molto modesto. Impossibile dirlo ora, organizzeremo una valutazione dettagliata. Ma tutto ciò che possiamo vedere in questo momento sembra suggerire che l'impatto totale sull'ambiente sarà molto, molto modesto". (...beato lui...)
La British Petroleum ha annunciato di riuscire a recuperare 2mila barili di petrolio al giorno grazie a un tubo, lungo 1,6 chilometri, inserito nel pozzo sottomarino eruttato. Nel comunicato la compagnia sottolinea come, grazie a questo sistema, si stia recuperando circa la metà del petrolio che si sta disperdendo in mare. Secondo Bp, infatti, la perdita è di circa 5mila barili al giorno, ma secondo stime indipendenti, basate sulle immagini sottomarine, la fuga di greggio è nettamente superiore, anche di dieci volte. (...osservatori indipendenti, nei giorni scorsi, dal filmato sul "buco", hanno stimato la portata fra i 70.000 e i 100.000 barili al giorno. Altro che 5.000! NdR).
Macchie di petrolio nelle Key West - La Guardia Costiera americana intanto ha già trovato tracce di catrame sulle spiagge di alcune delle isole di Key West. Si tratta di una ventina di “macchie”, di una ventina di centimetri l'una, che sono state immediatamente prelevate e portate in laboratorio per essere esaminate. La National Oceanic Atmospheric Administration (NOAA) vuole verificare se siano da mettere o meno in relazione con la macchia nera della BP, e ha già cominciato le sue analisi.
Marea nera sulle coste entro 8 giorni - L'amministratrice della NOAA, Jane Lubchenco, si è per ora limitata a confermare che "una parte della marea nera potrebbe finire nella Loop Current, precisando che da quel momento al petrolio basteranno dagli 8 ai 10 giorni per raggiungere le coste [...]
(19 maggio 2010)
Cos'altro aggiungere? Obama, anzichè prendere "la decisione giusta" per fermare il maledetto getto di greggio, vuole fare un'inchiesta. Giusto farla, ma DOPO. Ora c'è una sola priorità: fermare il maledetto buco, e tutti sappiamo come. La BP "minimizza" (e cos'altro potrebbe fare?); intanto ci racconta che con la cannuccia sta succhiando "quasi la metà" del greggio che fuoriesce. Allora dov'è il problema? basta infilare altre due cannucce da bibita, e il problema è risolto. Ma la BP continua a straparlare di una fuoriuscita di 5.000 barili al giorno, mentre osservatori meno interessati parlano di 50.000/70.000 barili al giorno. Come dire che la BP sta recuperando dal 3 al 4% del greggio. Niente di niente. Intanto gli avamposti della marea nera sono già arrivati a Key West, il paradiso terrestre di cui era innamorato Hemingway. Poi... Poi succederà quello che abbiamo raccontato una settimana fa. Tafanus
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