Correva l'anno 1995, quando il Giornale di Berlusconi (Paolo) scatenava una campagna contro i politici (di parte avversa, of course) che godevano di appartamenti in affitto ad equo canone, in genere affittati da enti pubblici. In particolare, Littorio Feltri aveva accentrato la sua attenzione su due persone in particolare: Walter Veltroni e Massimo D'Alema.. Veltroni ebbe buon gioco a dimostrare che stava in quella casa perchè assegnata decenni prima a suo padre, dirigente d'azienda, dall'INPDAI (Istituto di Predivenza, per l'appunto, dei Dirigenti Industriali). Quindi Veltroni (padre) aveva avuto questo contratto da un ente al quale per decenni aveva versato i propri contributi previdenziali.
Torniamo un attimo ad Affittopoli 1995 del "Geniale": quello che il Geniale non ha detto è che D'Alema pagava, a termini di legge, un canone di 1.060.000 lire al mese (rivalutabili, a lire correnti, in circa 1.600.000 lire a valori odierni), per un appartamento di 140 mq "commerciali" in zona 1.060.000 lire al mese (rivalutabili, a lire correnti, in circa 1.600.000 lire a valori odierni), per un appartamento di 140 mq "commerciali" in zona Portese, che dopo poco D'Alema comunque lasciò, per ragioni di opportunità politica, acquistando un appartamento.
Ma nell'etica del "Geniale" le cose si raccontano sempre a metà. Di fatto, Veltroni e D'Alema non erano gli unici potenti ad avere una casa ad equo canone. Feltri mai citò Buttiglione (mai iscritto all'INPDAI); o Tatarella "padre", icona dei fascisti; e nemmeno di Tatarella "figlio", trota ante-litteram. I quali si afffrettarono a spiegare che mai e poi mai avrebbero lasciato quelle case ad equo canone: privilegio per i komunisti, diritto per i fascisti.
E veniamo ai giorni nostri: esattamente alla trasmissione di Ballarò durante la quale il cameriere Sallusti (rigor mortis) tenta di assimilare l'affitto ad equo canone di D'Alema alla naxi-mazzetta di 900.000 euro a Scajola. A proposito, qualcuno sa dirmi se poi Scajola è riuscito a scovare e querelare il mascalzone che gli ha regalato a sua insaputa 900.000 euro?)
La cosa è recente, e nota, ma vale la pena di rivedere il filmato. D'Alema manda Sallusti a farsi fottere. Si apre il coro degli indignati speciali (non nei confronti di Sallusti, ma di D'Alema). Nelle dichiarazioni del "day after" l'unico ad assumere un atteggiamento dignitoso è il giovane Colaninno, il quale afferma che al posto di D'Alema non solo avrebbe mandato Sallusti a farsi fottere, ma lo avrebbe anche preso a schiaffi. Io non concordo. Gli schiaffi non bastano. Io avrei provato coi calci nei denti.
Tanto per rinfrescarci la memoria, ecco il filmato:
Ma, fatta la morale all'equo canone di 15 anni prima di D'Alema, come spesso capita alla destra nostrana, accade che vengano fuori inquilini eccellenti di OGGI, favoriti non da un ente di previdenza a prezzi fissati per legge, ma dalla "cricca" (comprendente anche il Vaticano, e il suo "braccio armato" denominato "Propaganda Fide" - nobile associazione mella quale il nome della ragione sociale, come direbbero i francesi, non c'entra un beato cazzo con l'attività svolta di fatto) a prezzi ARBITRARIAMENTE di favore - sia per la vendita che per l'affitto. Insomma, qui si, siamo alla mazzetta mascherata. A volte invece la mazzetta viaggia in senso opposto, con prezzi d'affitto arbitrariamente alti. In tutti i casi, c'è un intreccio incestuoso fra potere, politica, chiesa e affari. Ecco cosa svela l'articolo-inchiesta odierno di [Fabio Bogo su Repubblica]:
Anemone, gli inquilini vip del Vaticano - Case e potere all'ombra del sistema - Boiardi di Stato, direttori Rai, e anche inquisiti: ecco chi vive negli ambiti appartamenti di proprietà vaticana. Grazie anche a Balducci. Un patrimonio di decine di alloggi di lusso nelle zone più pregiate di Roma. Gli inquilini vip del Vaticano: case e potere all'ombra del sistema - La facciata del palazzo di Propaganda Fide
Gentiluomo di Camera del Papa e Consultore laico della Congregazione per l'evangelizzazione dei Popoli. Con queste due chiavi Angelo Balducci ha aperto le porte che lo hanno fatto entrare da "dominus" nella rete immobiliare del Vaticano. L'ex presidente del Consiglio superiore
dei Lavori pubblici ha costruito una rete sulla quale Repubblica è in grado aprire una nuova finestra, che documenta i nomi di alcuni "nuovi" inquilini e spiega come la Congregazione, l'ex Propaganda Fide, sia stata usata per fortificare e proteggere quello che è stato ormai battezzato "il sistema Anemone".
GLI AMICI DI BALDUCCI - Sono tante, le case che la Congregazione gestisce dallo splendido palazzo di Propaganda in piazza di Spagna. Un intero immobile in via della Conciliazione 44, altri appartamenti e alloggi sparsi tra Via della Vite, piazza Mignanelli, via dei Coronari, via del Governo Vecchio, Via Sistina, vicolo della Campana, via dei Prefetti, via XX Settembre. La Roma che conta vuole vivere o lavorare qui. E la Congregazione affitta. Un tempo i canoni erano modesti, ora sono stati adeguati, e fruttano bene. Una su tutte: il canone che versa lo stilista Valentino per il palazzo di piazza Mignanelli 22 si aggira intorno ai 160 mila euro mensili. Per le case di Propaganda Fide si fa domanda.
Esiste una graduatoria e una valutazione di tre consultori laici, scelti in base alle evidenti personali qualità di "Scienza e Prudenza" (articolo 8 della costituzione apostolica "Pastor Bonus").
Angelo Balducci per anni è tra i tre consultori laici di Propaganda Fide. Gli altri sono Francesco Silvano, ex manager Telecom vicino a Comunione e Liberazione, e Pasquale De Lise, oggi influente presidente del Consiglio di Stato. Per anni i tre hanno lavorato a fianco del Cardinale Crescenzio Sepe [...]
Balducci finisce travolto dall'inchiesta sugli appalti e dagli scandali sessuali. In lui non ci sono "Scienza e Prudenza". Resta al contrario l'eredità di inquilini eccellenti della Congregazione. Al 17 di vicolo della Campana vive Adalberto Thau, parente della moglie di Angelo Balducci. I lavori di ristrutturazione dell'appartamento sono eseguiti dalla ditta "Dino Anemone & co snc", e il direttore dei lavori è significativamente Mauro Della Giovampaola, il funzionario che con Balducci lavorava alla "Ferratella" e con lui arrestato per corruzione. Ma Della Giovampaola compare non solo come direttore dei lavori: è anche affittuario. In via XX settembre, immobile di Propaganda Fide, ha i suoi uffici la "Medea", società attraverso cui il funzionario statale avrebbe ottenuto (fino a quando ne è stato socio insieme al costruttore Diego Anemone) lauti incarichi di consulenza dal ministero dei trasporti e delle infrastrutture di Pietro Lunardi.
Ha casa con Propaganda Luciano Marchetti, in via del Governo Vecchio. Ex direttore regionale per i Beni Culturali nel Lazio e ora sub-commissario della Protezione Civile per l'Abruzzo, Marchetti è inquilino tramite la compagna Francesca Nannelli, funzionaria dei Beni Culturali. La società voluta dal ministero per finanziare progetti culturali e che - nel 2005 - si occupa proprio della ristrutturazione del palazzo della Congregazione. La casa figura nell'elenco sequestrato ad Anemone.
ENAC, RAI, AGCOM, ALITALIA - A scorrere l'elenco degli inquilini di Propaganda Fide un dato è evidente. Che, anche a voler prescindere dal ruolo svolto da Balducci nell'assegnazione delle case di pregio, quegli immobili rivelano una rete di relazioni.
Vito Riggio, oggi presidente dell'Enac, e nel 2001 consigliere politico dell'allora ministro dei Trasporti Pietro Lunardi (acquirente di un intero palazzo in via del Pellegrino) è assegnatario di una casa in via della Conciliazione 44, immobile di assoluto pregio dove il Vaticano alloggia numerosi cardinali. Suo figlio Federico, del resto, compare nella "lista Anemone" come cliente del costruttore per la ristrutturazione del suo appartamento in via La Spezia.
Con due appartamenti in affitto per sé e la famiglia, la dorata enclave di via della Conciliazione 44 ospita anche Giancarlo Innocenzi, commissario dell'Agcom e protagonista delle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Trani, e oggi all'attenzione del Tribunale dei Ministri. Conversazioni in cui Innocenzi veniva sollecitato dal Presidente del Consiglio a intervenire per bloccare una puntata di "Annozero" sul caso Mills.
Innocenzi non è il solo uomo delle "comunicazioni" inquilino di Propaganda. In vicolo della Campana 17 vive Antonio Marano, oggi vice-direttore generale della Rai e per anni direttore di Rai2. Mentre, in via dei Coronari, abita Augusto Minzolini (...tel chì, il fustigatore di costumi... NdR), direttore del Tg1, e anche lui intercettato nell'inchiesta di Trani. Un affitto il suo che racconta qualcosa di più e di diverso, forse, dei suoi rapporti di amicizia con Angelo Balducci e Diego Anemone, per altro documentati da alcune intercettazioni telefoniche dell'inchiesta sui Grandi Appalti. Minzolini, nel marzo scorso, liquidò la circostanza spiegando che Anemone e Balducci erano due sue "fonti in Vaticano". L'affitto di via dei Coronari, la ristrutturazione di quella casa per mano della ditta Anemone, la direzione dei lavori dell'architetto Angelo Zampolini (lo spallone degli assegni circolari per l'acquisto delle case dell'ex ministro Scajola, del generale Pittorru e del genero del funzionario delle Infrastrutture Incalza) aggiungono forse qualcosa di più.
Una postilla. Nel condominio di Minzolini abita anche Marco Zanichelli, già direttore generale poi
Amministratore Delegato di Alitalia e oggi presidente di Trenitalia.
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