Ora, facciamoci qualche domandina semplice semplice: perché un ministro della repubblica (o chi per lui) decide di procedere all’acquisto di un immobile di innegabile pregio indicando sull’atto un valore di gran lunga inferiore a quello commerciale, stante il fatto che il pagamento della cifra concordata avviene in maniera trasparente, come appare chiaro dalle numerose testimonianze emerse in questi giorni? Va sottolineato che, poiché dal punto di vista fiscale dichiarare un importo pagato diverso da quello effettivo non cambia in nessun modo l’ammontare complessivo di imposte (che, ripetiamo, si pagano sul valore catastale aggiornato), il ministro Scajola di fatto non è in alcun modo colpevole di evasione fiscale, fatto cavalcato in maniera indegna dai vari servi di regime che affermano che “Scajola non è indagato”.
Ovviamente la lettura corretta è che in effetti Scajola non è indagato per evasione fiscale (anche se ci starebbe tranquillamente un falso in atto pubblico) ma riceverà a breve un avviso di garanzia per concussione o riciclaggio; si badi bene, reati che finiranno quasi certamente in prescrizione, grazie alla fantastica opera di demolizione della Giustizia realizzata da questa banda bassotti. Naturalmente con tutto il rispetto per i ladri dei fumetti: perlomeno quelli finiscono regolarmente in carcere, mentre i nostri politici male che gli vada tornano regolarmente a casa loro (vedi Lady Mastella) con una poltrona nei numerosi parcheggifici tipo regioni, province o comunità montane a livello del mare tipiche di questa italietta.
Orbene, detto questo a qualcuno sarà sembrata strana la decisione di far partire un siluro diretto a Scajola: di fatto Verdini pare abbia fatto di peggio (e infatti si è preso giusto ieri un avviso di garanzia relativo ai fatti della Maddalena) senza avere alcun problema. Il fatto è che al presidente del consiglio hanno recapitato un bel sondaggio relativo alla percezione dei problemi che hanno gli Italiani, e oibò al primo posto vi è una temutissima parola: corruzione dei politici. Guarda guarda: proprio ieri è stato deliberato un ddl contro la “corruzione” che rende ineleggibili i condannati per cinque anni. Lasciamo perdere il fatto che si tratta di un decreto legislativo inutile e propagandistico in quanto prima di una condanna definitiva tutti i reati contro la pubblica amministrazione si prescrivono: il fatto da segnalare è che si tratta di un elemento che formalizza la preoccupazione di perdere in popolarità e che contemporaneamente dichiara l’impotenza di questo governo ad arginare i fenomeni dilaganti di corruzione.
[Un bell'articolo di Sergio Rizzo] fotografa l’onda che sta sommergendo questo esecutivo, che, certo, farà una immensa fatica a gestire la scarsissima propensione al comportamento civile, stante la dilagante opera di saccheggio del pubblico, perpetrata da almeno dieci anni, ma esplosa con virulenza nelle ultime settimane. Virulenza che dilaga nella protezione civile, nella croce Rossa, nella sanità, nei lavori pubblici, e chi più ne ha ne metta. La Corte dei Conti stima in circa 60 miliardi di euro i danni diretti da corruzione che, sommati ai 20 che deriverebbero dall’eliminazione delle province, renderebbero i conti pubblici decisamente meno problematici.
Già: ma limiterebbero sostanzialmente l’apporto politico al partito dell’amore: quindi siccome l’unico autorizzato per potere divino a delinquere pare sia il presidente del consiglio, si è costretti a furor di popolo a deliberare un decreto “contro la corruzione” che in realtà non serve a nulla, mentre da oggi chi verrà beccato con le mani nella marmellata farà il favore di levare le tende per non infastidire il manovratore. Già, ma così ovviamente si spalanca la porta a chi parla di “Roma ladrona“ da anni, e che dispone già del ministero degli interni: se qualcuno ascolta bene, Maroni comunica indirettamente ordine morale “cassando” indulti e sconti di pena vari, come da pubblicazioni sui quotidiani.
In aggiunta Fini ha fatto partire una serie di missili trasversali sul conflitto di interessi (apriti cielo!) in ciò, badate bene, appoggiato da politici storici di AN quali Bocchino, che ha dichiarato di essere stato “epurato” da Berlusconi.
La nascita di un ulteriore filone di indagine sul G8 - che pare coinvolga politici di altissimo rango (incluso quel Gianni Letta che viene indirettamente coinvolto nella brutta storia della Croce Rossa Italiana, gestita in maniera privatistica dalla sorella) - fa pensare che il venditore di saponette sia vicino alla fine che generalmente fanno i bugiardi patologici: venire sbugiardati in pubblico. A questo punto una persona di normale intelligenza si dovrebbe chiedere cosa faranno gli avversari politici davanti alla caduta del castello di fandonie spacciate dalla maggioranza. Parafrasando Vauro, letteralmente un cazzo… eppure, cavalcando lo scontento di una elevata parte del paese, si potrebbe fare moltissimo.
A pensar male...
Axel
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