Cambio di programma pochi minuti prima del taglio del nastro con l'aria di Verdi al posto dell'inno d'Italia. La smentita del governatore: "L'inno è stato cantato, polemica inesistente"
Niente inno di Mameli nel baluardo della Lega. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, arrivato all'inaugurazione di una nuova scuola primaria di Fanzolo di Vedelago (Treviso), ha preteso di sostituire l'esecuzione dell'inno nazionale con Va' pensiero. Un cambio di programma che, riporta oggi La Tribuna 1, avrebbe fatto infuriare in particolar modo la direttrice dell'ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo, che si sarebbe riservata di denunciare l'accaduto all'assessore regionale, Elena Donazzan.
Oggi l'ufficio del governatore tenta di chiudere la polemica sostenendo che il cerimoniale non è stato sconvolto. L'ex ministro precisa in una nota di non essere "intervenuto sul programma della manifestazione". "L'Inno di Mameli è stato regolarmente cantato dal coro al momento del taglio del nastro - sostiene Zaia - credo che queste precisazioni siano utili per chiudere definitivamente una polemica che non aveva e non ha ragion d'essere".
La scuola, realizzata dal sindaco leghista Paolo Quaggiotto, è stata costruita con un progetto innovativo all’insegna delle nuove tecnologie e del risparmio energetico. Anche per questo a inaugurarla ieri mattina erano arrivati addirittura il presidente della Regione, assieme al presidente della Provincia, Leonardo Muraro. Il programma prevedeva che il coro di Salvarosa, frazione della vicina Castelfranco, avrebbe salutato l'arrivo delle autorità eseguendo proprio l'inno di Mameli ma, scrive oggi La Tribuna, una ventina di minuti prima del taglio del nastro, il portavoce del governatore, l'avrebbe fatto sostituire con la celebre aria del Nabucco di Verdi. "Niente inno italiano finché ci sono io" avrebbe detto l'ex ministro dell'Agricoltura, già presidente della provincia di Treviso, al suo uomo. Meglio il Va' pensiero.
Tra gli indignati, sottolinea il quotidiano di Treviso, c'è anche il deputato del Pdl Fabio Gava, anche lui presente all’evento, che sarebbe pronto a presentare un’interrogazione parlamentare sul tema. Per i prossimi giorni si preparano già le polemiche tra Pdl e Lega, ma l'episodio è diventato l'argomento principale anche in paese e nei dintorni, alla vigilia della prima partita dell'Italia ai mondiali.
...per quanto tempo ancora dovremo sopportare di essere governati da una simile risma di cazzoni con l'auto blu?...
Oggi l'ufficio del governatore tenta di chiudere la polemica sostenendo che il cerimoniale non è stato sconvolto. L'ex ministro precisa in una nota di non essere "intervenuto sul programma della manifestazione". "L'Inno di Mameli è stato regolarmente cantato dal coro al momento del taglio del nastro - sostiene Zaia - credo che queste precisazioni siano utili per chiudere definitivamente una polemica che non aveva e non ha ragion d'essere".
La scuola, realizzata dal sindaco leghista Paolo Quaggiotto, è stata costruita con un progetto innovativo all’insegna delle nuove tecnologie e del risparmio energetico. Anche per questo a inaugurarla ieri mattina erano arrivati addirittura il presidente della Regione, assieme al presidente della Provincia, Leonardo Muraro. Il programma prevedeva che il coro di Salvarosa, frazione della vicina Castelfranco, avrebbe salutato l'arrivo delle autorità eseguendo proprio l'inno di Mameli ma, scrive oggi La Tribuna, una ventina di minuti prima del taglio del nastro, il portavoce del governatore, l'avrebbe fatto sostituire con la celebre aria del Nabucco di Verdi. "Niente inno italiano finché ci sono io" avrebbe detto l'ex ministro dell'Agricoltura, già presidente della provincia di Treviso, al suo uomo. Meglio il Va' pensiero.
Tra gli indignati, sottolinea il quotidiano di Treviso, c'è anche il deputato del Pdl Fabio Gava, anche lui presente all’evento, che sarebbe pronto a presentare un’interrogazione parlamentare sul tema. Per i prossimi giorni si preparano già le polemiche tra Pdl e Lega, ma l'episodio è diventato l'argomento principale anche in paese e nei dintorni, alla vigilia della prima partita dell'Italia ai mondiali.
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