È il mantra che ripetono dal giorno del sisma che ha distrutto L'Aquila e fatto 300 vittime. I terremoti non si possono prevedere. Ma c'è un campo in cui si possono azzardare vaticini: è quello delle assunzioni all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il centro di ricerca di riferimento per lo studio dei terremoti in Italia. Parenti eccellenti, figli, mogli, mariti e nipoti. Basta prendere l'elenco del personale Ingv e la "meccanica" dei posti di lavoro non sarà un'impresa impossibile come la previsione delle scosse. Franco Barberi, Enzo Boschi, Gian Michele Calvi, Giulio Selvaggi, Claudio Eva, Bernardo De Bernardinis e Mauro Dolce. Sono questi i nomi finiti sul registro degli indagati per il mancato allarme a L'Aquila: i primi cinque sono le eminenze grigie dell'Ingv di cui è presidente Boschi, mentre De Bernardinis e Dolce sono ai vertici della Protezione civile di Bertolaso.
Un migliaio di dipendenti tra precari e stabilizzati, fondi per una novantina di milioni di euro, di cui una grande fetta elargita dalla Protezione civile (21,5 milioni all'anno), l'Istituto è guidato da Enzo Boschi da ben 27 anni. Perfino il presidente della Repubblica dopo sette anni decade, ma il presidente dell'Ingv no: lui regna. Dato per finito in ognuno dei mille e passa riordini ministeriali dell'Istituto e poi puntualmente riconfermato, intelligente quanto basta da circondarsi anche di ricercatori brillanti, inserito in partnership importanti (come quella con Selex Communications del gruppo Finmeccanica) Boschi sa navigare nelle acque tempestose della politica e del sottopotere accademico.
E la mappa delle parentele all'Ingv lo dimostra. Maria Luisa Carapezza, primo ricercatore in sismologia, è la moglie di Franco Barberi, presidente vicario della Commissione grandi rischi e membro del Consiglio di valutazione scientifica dell'Ingv. Elena Eva, ricercatrice al Centro nazionale terremoti di Genova, è la figlia di Claudio Eva, della Commissione grandi rischi nonché rappresentante della presidenza del Consiglio nel direttivo dell'Istituto ed ex candidato a sindaco di Genova per Forza Italia. Stefano Solarino, primo ricercatore al centro nazionale terremoti di Genova, è il genero di Claudio Eva: il marito di Elena. Fedora Quattrocchi, dirigente della sezione di sismologia che ha gestito importanti consulenze per Eni ed Enel, è parente del presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, nonché nipote di un importante cattedratico: il professor Enrico Bonatti. Maurizio Pignone, tecnologo del centro sismologico a Grottaminarda, in Irpinia, è il nipote di Raffaele Pignone, responsabile del servizio geologico e sismico della Regione Emilia Romagna. Stefano Chiappini, tecnologo della sezione geomagnetismo, è il fratello di Massimo Chiappini, dirigente dell'Istituto. Del potente direttore generale, Tullio Pepe (che, due mesi prima della bufera degli avvisi di garanzia, è andato fino alla Camera per far conoscere il lavoro dell'Ingv ai deputati e alla governatrice del Lazio, Renata Polverini) si conta, nell'organico, almeno un cugino (Gianclaudio Franceschelli).
La parentopoli tocca tutti i ceti sociali: dai rampolli dei diplomatici (Floriana Paparo, figlia dell'addetto scientifico dell'Ambasciata d'Italia in Argentina) a quelli dei sindacalisti (Monia Maresci e Iolanda Cesarino, figlie dei segretari della Uil e Cisl Ricerca) fino ai parenti delle guardie giurate. Tutti alla ricerca di un posto fisso a prova di scosse.
(di Stefania Maurizi - l'Espresso)
Enzo Boschi, Mr. Coerenza
Il terremoto? è prevedibile! Nel gennaio 1985 per Enzo Boschi i terremoti si potevano (anzi, si dovevano) prevedere. Fu promotore, insieme a Franco Barberi, di una segnalazione di "allarme terremoto", per la prima e per ora unica volta in Italia. In base ad analisi storico-statistiche, fece una previsione di un'imminente sisma nell'area della Garfagnana. Non ci fu nessun terremoto. L'allora ministro della Protezione Civile Giuseppe Zamberletti. aveva però proclamato, sull'allarme di Boschi e Barberi, lo stato di allerta per dieci comuni, evacuando circa centomila sfollati. Non si verificò nessun sisma, e Zamberletti finì sotto inchiesta per procurato allarme.
Il terremoto? è imprevedibile! Nel settembre 1989 fu protagonista di una violenta discussione col vulcanologo francese Haroun Tazieff, nel corso della trasmissione televisiva "Alla ricerca dell'Arca". Il conduttore Mino Damato aveva organizzato un dibattito riguardo ad una metodologia chiamata VAN, che avrebbe dovuto permettere prevedere i terremoti, ideata e sperimentata con apparente successo da geofisici greci, sostenuta da Tazieff e da costui introdotta in Francia nel 1982. Boschi ribadì seccamente il suo convincimento sull'impossibilità di prevedere i terremoti, e Tazieff lo apostrofò come "assassino delle vittime dei futuri terremoti". Ad aprile 2009 Enzo Boschi è stato un aspro oppositore di Giampaolo Giuliani sul tema dei precursori sismici, affermando l'impossibilità di prevedere i terremoti. Insomma, tutti possono cambiare idea, no?
Il terremoto? è prevedibile! Subito dopo il terremoto dell'Aquila Guido Bertolaso ha dichiarato che «in una conferenza stampa Boschi ha stabilito che non era prevedibile alcuna situazione di terremoto più violenta di quelle che si erano registrate». Boschi in relazione a ciò ha affermato «Il fatto che io possa avere escluso forti scosse in Abruzzo è assurdo» e che dunque «qualcuno ha mentito», aggiungendo di aver mandato «all'Ufficio sismico della Protezione civile un comunicato sulla sequenza in atto che non può essere certo considerato tranquillizzante». Boschi ha inoltre definito "del tutto irrituale" la riunione della Commissione Grandi rischi convocata da Bertolaso all'Aquila il 31 marzo, dopo una scossa di magnitudo 4, lamentando l'assenza di una discussione sulle misure da intraprendere, la conclusione prematura e l'anomala vicenda riguardante il verbale della riunione che, invece di essere compilato subito dopo l'incontro, fu invece prodotto immediatamente dopo il sisma del 6 aprile e gli venne sottoposto per la firma motivandolo con "ragioni interne" quando invece fu pubblicato sui giornali.
Bertolaso ha replicato accusando Boschi di mettere in atto «un tentativo tardivo di esonero dalla propria responsabilità» e, quanto alle accuse «sulla confusione e la mendicità delle notizie diffuse dal dipartimento prima, durante e dopo il sisma», ha minacciato di ricorrere in tribunale
L'inchiesta della procura dell'Aquila - Il 2 giugno 2010 la procura dell'Aquila notifica l'avviso di chiusura indagini (condotte dalla squadra mobile) per Boschi, Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce, ovvero i componenti della Commissione Grandi rischi, che si riunì 6 giorni prima del terremoto che sconvolse L'Aquila. L'accusa formulata è quella di omicidio colposo, per non aver fatto evacuare il capoluogo abruzzese.
(Wikipedia)
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Precisazione sull'articolo di Stefania Maurizi sull'Espresso, e sullo scambio di precisazioni fra Stefania Maurizi e Fedora Quattrocchi:
In seguito alla pubblicazione dell'articolo (da noi ripreso) "Famiglie Vulcaniche" di Stefania Maurizi, (l'Espresso del 17/06/2010), che metteva in risalto il singolare intreccio di parentele esistente alle INGV, la professoressa Fedora Quattrocchi ha inviato una lettera di precisazioni all'autrice dell'articolo, che ha brevemente replicato alla Quattrocchi.
Per eccesso di correttezza, pubblichiamo la replica di Fedora Quatrocchi a Stefania Maurizi, pur non essendovi obbligati (non avendo ricevuto dalla Professoressa Quattrocchi, per conoscenza, copia della sua replica), e pubblichiamo la brevissima replica di Stefania Maurizi, affinchè ognuno possa giudicare dei fatti avendo a disposizione tutti gli elementi di giudizio.
Le precisazioni di Fedora Quattrocchi a Stefania Maurizi
L'articolo "Famiglie Vulcaniche" ("L'espresso n. 24) fa riferimento alla mia assunzione presso l'Ingv in forza di rapporti di parentela piuttosto che per miei meriti professionali, insinuazioni non solo profondamente offensive, ma destituite di fondamento. All'autrice del pezzo erano state fornite le seguenti informazioni: 1. Nicola Zingaretti (marito di mia cugina) è stato eletto Presidente della Provincia di Roma nel 2008, 18 anni dopo che io iniziassi la mia carriera all'Ingv ed è diventato mio parente ben 8 anni dopo che io iniziassi a lavorare presso l'ente; 2. Il Prof. Enrico Bonatti (fratello di mia madre) ha svolto quasi tutta la sua carriera fra l'Università della California e, per oltre 30 anni, la Columbia University, dove lavorava quando sono stata assunta all'Ingv. Gli studi da me svolti riguardano settori differenti da quelli del Prof. Bonatti.
Dr.ssa Fedora Quattrocchi
La replica della giornalista Stefania Maurizi
Prendo atto delle precisazioni della dott.ssa Quattrocchi, ma io mi sono limitata a registrare un dato di fatto: un numero di parentele all'Ingv (non smentite né smentibili) che non può non saltare all'occhio.
Stefania Mauruzi - l'Espresso
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