Non vi tedierò con la ripetizione degli innumerevoli grafici che evidenziavano quanto sia il disavanzo si ampliasse grazie all’inettitudine di “servitori dello stato” che “tutto il mondo ci invidia” in maniera esponenziale, oppure di quanto il livello di disoccupazione si stia enfatizzando a discapito delle giovani generazioni: questo lo ricordate tutti.
Vi farei però notare un paio di elementi interessanti: il primo si riferisce alla portata della “manovra finanziaria impostaci dall’Europa”, pari a circa 24 miliardi di euro. Come ben sapete, circa la metà della manovra si scarica su regioni e comuni, mentre poco meno dell’80% del resto si scarica su dipendenti pubblici grazie al mancato turnover ed al congelamento degli aumenti salariali.
Quindi, in pratica, la metà del costo si scarica su tutti in quanto le regioni (quelle sì) saranno costrette a mettere mano alle tasse territoriali quali TARSU, tickets e quant’altro: in poche parole il governo non mette le mani in tasca agli Italiani, lo fa fare alle regioni in vece sua. Per quanto riguarda il turnover sapete bene quanto gli organici ospedalieri siano stringati, per cui quello che ci dovremo aspettare sarà un'ulteriore diminuzione dei servizi alla comunità.
Vedete, qui il problema non è nemmeno questo: se le strutture pubbliche non saranno in grado di gestire questi problemi i governatori provvederanno a sovvenzionare lautamente organizzazioni private in maniera tale da prendere due piccioni con una fava sola, ingrassando di prebende i propri accoliti e garantendo i servizi minimi richiesti.
Il problema sta nel fatto che questi cosiddetti “risparmi” sul bilancio dello stato in realtà non lo sono affatto: il blocco del turnover si risolverà obbligatoriamente fra due anni (pena la chiusura degli ospedali, fatto che nessun politico si auspica per evidenti motivi di gestione politica delle nomine oltre che di convenienza economica) mentre per quanto concerne i costi dei servizi saranno scaricati al 100% sui cittadini. Erga, qui non si tratta di risparmi cosiddetti “strutturali”, ma di un pannicello caldo che in realtà non tocca alcun problema sostanziale, o meglio “strutturale”.
Sappiate, per esempio, che le province costano allo stato circa 13 miliardi di euro: costi, si badi bene, non legati all’erogazione degli stipendi per i dipendenti, ma dovuti ad affitti, a stipendi per i politici, macchine blu, viaggi e chi più ne ha ne metta.
La manovra di 24 miliardi è una manovra della durata di due anni: quindi con la sola eliminazione delle provincie si sarebbe garantita una manovra STRUTTURALE dello stesso importo con un bilancio zero per quanto riguarda i costi economici per il cittadino, che oltretutto si sarebbe avvalso della maggiore disponibilità di addetti all’interno di regioni e comuni grazie al passaggio dei dipendenti provinciali a queste strutture.
Già: ma chi decide dell’eliminazione delle provincie ha interessi personali che questo delirio non venga arrestato, in quanto spesso la gestione degli incarichi provinciali tocca interessi enormi dal punto di vista della gestione delle opere pubbliche (per esempio di quelle stradali). Quindi, ciccia.
Vorrei ricordarvi che il presidente degli Stati Uniti guadagna 297.000 euro lordi l’anno: per la cronaca il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, porta a casa 320.496 euro lordi l’anno. Come mai ? Beh, tenete conto che la cosa divertente è che gli stipendi dei politici li decidono…i politici stessi.
Quindi, riportando una frase di Albert Einstein riportata argutamente ieri da Travaglio, non sarebbe molto saggio affidare la soluzione dei problemi a coloro che ne incarnano la parte maggiore… In definitiva: se il gruppo vacanze Piemonte (con tutto il rispetto per i piemontesi, sia chiaro) se ne andasse a fare un giro DEFINITIVO, magari potremmo anche pensare a qualche soluzione efficace. Siamo proprio sicuri che non sia il momento di dare vita a qualcosa di veramente nuovo?"
Alex Cariani
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